la zuccata la trovi sicuramente all'esselunga (anche se non è buona come quella artigianale), però c'è.
Altrimenti io l'avevo trovata a Vigevano al mercato, ma devi farti spiegare da Fulvia come ci si arriva perché io non ricordo il nome della via.
Le formine le ho comprate pure a Milano in un negozio strafamoso (dove ho preso anche le pentole di rame e i coltelli di ceramica): mannaggia la testa! non mi viene il nome! ma è proprio famosissimo! me lo aveva indicato chefalfio, ma lo conosce qualsiasi ristoratore.

E se qualcuno la volesse fare a casa?Procedo come per gli agrumi?

Grazie x la dritta esselunga, la prossima volta mi organizzerò meglio con le derrate....
autoprodurle? fossi brava lo farei ma temo la zucca sia "troppo" difficile da candire

attendo comunque altri consigli e invito le donne a ingraziarsi** la santuzza preparando siffatte delizie





**sperando sempre nel meglio[size=7][/size]

cisejazz ha scrittola zuccata la trovi sicuramente all'esselunga (anche se non è buona come quella artigianale), però c'è.
Altrimenti io l'avevo trovata a Vigevano al mercato, ma devi farti spiegare da Fulvia come ci si arriva perché io non ricordo il nome della via.
Le formine le ho comprate pure a Milano in un negozio strafamoso (dove ho preso anche le pentole di rame e i coltelli di ceramica): mannaggia la testa! non mi viene il nome! ma è proprio famosissimo! me lo aveva indicato chefalfio, ma lo conosce qualsiasi ristoratore.

Medagliani??

niente neanche all'esselunga qui vicino a casa, ritenterò in altre.
domanda: possibile che sia contenuta nella macedonia di canditi? sull'etichetta c'era scritto solo scorza arancia, che fanno colorano gli altri?
per l'acquisto degli stampi attendo di vedere come verranno questa prima volta
( ma medagliani vende a privati?)

fulvia ha scritto

cisejazz ha scrittola zuccata la trovi sicuramente all'esselunga (anche se non è buona come quella artigianale), però c'è.
Altrimenti io l'avevo trovata a Vigevano al mercato, ma devi farti spiegare da Fulvia come ci si arriva perché io non ricordo il nome della via.
Le formine le ho comprate pure a Milano in un negozio strafamoso (dove ho preso anche le pentole di rame e i coltelli di ceramica): mannaggia la testa! non mi viene il nome! ma è proprio famosissimo! me lo aveva indicato chefalfio, ma lo conosce qualsiasi ristoratore.

Medagliani??

yeah! proprio lui!

allora al mercato di Vigevano

che sono ste minne di sant agata..?
non le ho mai sentito ma la cosa mi incuriosisce...e dire che sant' agata è la patrona del mio paese e la festa è tra pochi giorni..!!

ho trovato quest'altra versione che è riportata nel Gattopardo da Giuseppe Tomasi di Lampedusa e non prevede la zuccata.

Per 12 paste

Pasta frolla:
gr125 farina di mandorle
gr 250 farina 00
gr150 zucchero
gr150 strutto
1 uovo
Un pizzico di sale
Pochissimo latte

Biancomangiare:
½ litro latte
gr100 zucchero
gr40 amido
un pezzetto di buccia di limone
gr20 di pistacchi tritati
1 cucchiaino di cannella pestata o in polvere
1 bianco di uovo

Preparare la pasta frolla, mescolando assieme le farine, lo zucchero, il sale versare sul piano di lavoro e farne una fontana. Al centro mettere lo strutto, impastare con le punte delle dita.
Quando la farina ha preso tutto lo strutto rifare la fontana, battervi dentro l’uovo e versare qualche goccia di latte quanto basta per potere impastare bene. Farne palla e lasciare riposare per 20 minuti.

Preparare il biancomangiare stemperando con cura l’amido in un po’ di latte, aggiungere lo zucchero, la buccia di limone e il resto del latte. Mettere il tegame sul fuoco lento, e cuocere mescolando continuamente, finchè non si addensi, avendo cura di non fare bollire il latte. Togliere la buccia di limone e lasciare raffreddare.

Dividere la pasta frolla in più parti e stendere una alla volta con il mattarello su una superficie infarinata fino a raggiungere lo spessore di circa 3mm. Con un bicchiere del diametro di cm6 tagliare 12 dischetti di pasta- e con un bicchiere più grande altri 12 dischetti di cm10
Ungere e infarinare le teglie. Trasferirvi i dischetti più piccoli- su ognuno mettere un cucchiaio di biancomangiare, spolverare di cannella e di pistacchi tritati.
Sbattere il bianco dell’uovo e spennellare i bordo dei dischetti, coprire con quelli più grandi, premendo bene per sigillare i bordi.
In questa fase, con manualità si abbozza il capezzolo. Lucidare col rimanente bianco d’uovo.
Cuocere le paste a forno moderato (180°) per circa 15 minuti o finchè leggermente dorate.

La ricetta l'ha fornita una mia amica, Silvana, (anavlis) in un altro forum.

una foto trovata su internet:

Sant'Agata e le sue minne...



Una pasticceria dove acquistarle...


Uno dei suoi più eclatanti miracoli...

miciagilda ha contratto la primusite acuta!

rovinati siamo!

a parte gli scherzi, se non è all'esselunga, è all'ipercoop (Magenta o Vigevano li ho visti e presi di certo).
Prendi la confezione con i canditi misti se non trovi quella di sola zuccata.

la ricetta che posti mi sembra prorpio diversa da quella in apertura al libro e mi cimenterò cn quella
quale ti sembra più fedele? che poi come si fa a dire!
beh se riescono "decenti", le vedrete...

mousse ha scrittola ricetta che posti mi sembra prorpio diversa da quella in apertura al libro e mi cimenterò cn quella
quale ti sembra più fedele? che poi come si fa a dire!
beh se riescono "decenti", le vedrete...

sono comunque due versioni diverse dello stesso dolce.
Ti ho riportato la versione del Gattopardo, ma non saprei dire quale è più fedele, anche perché quella che si trova in commercio nelle pasticcerie, nn è detto che sia quella più fedele.