condivido, alcune anche "mal comunicate"

Anche secondo me.
Sono troppe e troppo dispersive.
Spesso anche male organizzate.

Io vi posso portare come esempio il vinitaly, uno paga il biglietto, entra e poi si trova mille mille stand "chiusi" nel senso che, se non compri vino, manco ti guardano o meglio non ti fanno entrare nello stand..... allora li si che il biglietto da "costoso" diventa "caro".
I vari saloni del gusto (da foto viste in giro) come ripeto mi sembrano chi più chi meno sulla stessa linea d'onda....... manca solo la discoteca......

Detesto fiere, sagre, rassegne e feste dell'umidità varie.....sono anni oramai che non ci vado più....nemmeno a quelle di settore.

primus ha scrittoDetesto fiere, sagre, rassegne e feste dell'umidità varie.....sono anni oramai che non ci vado più....nemmeno a quelle di settore.

Ma dai Stefano, non dire castronerie che l'ultima volta ti ho visto benissimo a Pavia, durante l'ultima festa dell'umidità a girare salamelle come un matto.......

Falcade ha scritto ti ho visto benissimo a Pavia, durante l'ultima festa dell'umidità a girare salamelle come un matto.......

la recente fiera del gusto a torino ho visto che costa 20 euro...pebbbbacco...dite che ne vale la pena?

Venti euro sono pochi

Così si rischia che sempre più persone prendano il salone del gusto come una discoteca, dove pagare l'ingresso per avere la consumazione gratis. O magari pagare per fare l'happy hour bello abbondante.

La responsabilità di ciò credo sia anche dell'organizzazione, stanno aumentando sempre di più gli spazi, che di conseguenza vanno riempiti...

Quindi sembra sempre più commerciale, e se non danno una sterzata finirà per essere come l'artigianato in fiera

Adesso si parla già di far saltare il prossimo biennio, e farla fra quattro anni. O per mediare farla fra tre anni (2011) in concomitanza con le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. La biennalità, in questo modo, arriverebbe a coincidere anche con Expo 2015.

Credo che in fin dei conti anche quì quello che comanda è il "Dio Danaro" e lo scopo è certamente più facile da raggiungere quando ci si fa scudo di argomenti quali: difesa del territorio, rilancio dell'artigianato locale, presidi e così via dicendo.
Sta ancora una volta a noi saper fare una cernita di ciò che realmente valga la pena essere visitato ed eventualmente acquistato.

Secondo me queste fiere sono sempre poche a fronte delle schifezze che troviamo in vendita e che stranamente sono pure legali (bisognerebbe abolire l'olio d'oliva ad esempio....ma chi fa chiudere le grosse aziende distributrici?).

Questi saloni dovrebbero istruire più che guardare la parte commerciale. Io non sono stato a Torino, però fra gli amici che ci sono stati hanno reputato più interessante e istruttiva la parte riguardante Terra Madre che il vero e proprio salone.