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Un altro aspetto da non sottovalutare è che spesso la cantina di un ristorante è fatta da “loro”. Ma gli esperti non dovrebbero essere il ristoratore che conosce i propri piatti, assieme al proprio sommelier? Se no, a cosa serve tenere in sala un sommelier? C’è infatti il concreto pericolo che il cliente arrivi, chieda un determinato vino perché lo ha letto su una determinata guida e, non trovandolo, si faccia l’idea che quello è un locale scadente."
http://www.ilmangione.it/magazine/artic ... rticolo=94
Lo diceva il Maestro nel 2005...
Mi ricordo una volta che avevo prenotato un ristorante (purtroppo è cosa di diversi anni fa e mi sono scordato il nome) per portarci "di sorpresa" mia moglie (dopo una recensione very ok su ilmangione.it): mi è venuto il ghiribizzo di andare sul sito e clikkare sulla lista vini. Non c'era, ripeto non c'era, una bottiglia a meno di 40 euro. Evidentemente non ci sono andato.
La possibilità di avere in lista bottiglie a prezzi contenuti è l'abc del marketing, visto che a molti clienti il vino interessa molto meno che il cibo (specie all'elemento femminile).
Come forumisti più esperti di me hanno detto, esistono dei buoni vini a prezzi limitati.
Anche perchè se siamo in due e beviamo al calice (mettiamo un bicchiere di bianco e uno di rosso per accompagnare al meglio le portate e stare nell'etilometro) di solito si spendono 4-5 euro a calice. Il che fa 16-20 euro di vino, cioè una bottiglia...
E per sgigotare il dito nella piaga: ma un ristoratore mette in lista una bottiglia di vino a basso prezzo e cattiva? Cioè si spara direttamente sui gioielli?
Prendo per esempio tre ristoratori che conosco particolarmente: belle guanciotte, rinco e praimus. Hanne delle liste vini che consentono di spendere secondo le proprie esigenze. Sono sicuro che i vini che costano meno non sono stati messi in lista per fottere il cliente, ma per offrire un corretto rapporto qualità/prezzo e per rispondere alle esigenze del mercato.