da Bob il 20 giu 2007 12:04
Il vero problema, nella valutazione di questo "evento", se consentite ad un neofita di esprimersi come se ne avesse frequentati a dozzine, è che, spesso, il giudizio viene influenzato dalla compagnia.
Cerchiamo di estrapolare qualto servito e mangiato dall'occasione: diciamo solo che un gruppo (numeroso) di amici di varia estrazione e natura decide di riunirsi in un ristorante, con menù e prezzi concordati.
A questo punto, la valutazione va solo nella dierzione a) della qualità del cibo (non credo che la "ricetta" possa essere oggetto di contestazione: al massimo, si può dire che piace o non piace), b) del servizio c) del posto.
Sul punto C credo non ci siano molte incertezze: se dovessimo giudicarlo in una recensione, darei un 7 assoluto e un 8 relativo (per gli agriturismi) (se sbaglio, correggetemi, ma mi è sembrato un bel posto, pulito, e ragionevolmente elegante)
Sul b) siamo praticamente tutti concordi: vorrei solo far notare che gli evidenti svarioni di servizio erano tanto plateali, e supportati spesso da altrettanto evidente volontà di far bene, da essere quasi comici. Nessuno ci ha rovesciato le pietanze addosso, nessuno ha messo il dito nella minestra. L'impiattamento....non sarà stato da urlo, ma l'ho trovato adatto all'occasione (se per tale intendiamo la "tavolata", forse meno se intendiamo la tavolata "del Mangione", notissimo covo di rompini, dediti alla ricerca del pelo nell'uovo)
Il problema, allora, sta nel punto a)? A me non sembra neppure atnto: i ravioli ci vedono divisi (anzi, il raviolo in sè continuo a sostenere fosse buonissimo), il pansotto al montebore era buono (ci azzecava lo zafferano? Per me no, ma per altri sì, e allora? si parla di "ricetta", non di "qualità"). Gli antipasti sembrano essere stati giudicati ragionevolmente buoni, mentre qualcuno ha trovato particolari punte di gradimento vuoi sui testaroli, vuoi sul pesto, vuoi sul salame, vuopi sul miele tarutufato.
I dolci, a parte qualche considerazione sul "troppo dolci" sembrano essere stati graditi.
Lo stinco. A mio vedere, era buono. Qualcuno non l'ha gradito, ma secondo me ci si aspettava la consistenza e la delicatezza dello stinchetto, più comune nei ristoranti. Lo stinco è un piatto dal sapore forte, grasso, da bbinare tranquillamente a una salsa di mele leggeermente senapata, non a una salsa verde tipo lesso di manzo.
Se, ne giudizio di questa "tavolata", ci aggiungiamo il rapporto qualità/prezzo decisamente favorevole, non vedo come si posa valutare male l'esperienza, a meno che non si valuti male un'esperienza inferiore alle aspettative.
Per me sarebbe un ambiente 7, cucina 7, servizio 5.
Finisco (scusate se mi sono dilungato) facendo notare la bellezza della proposta di Yoda sull'organizzazione di eventi test sulla valutazione del medesimo cibo. Io aderisco più che volontieri: una delle cose più belle dell'andare a mangiare insieme è discutere su quanto mangiato.
"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"