MAX61° ha scrittoALCUNE CONSIDERAZIONI
I° ) Al CENTRO di ogni ragionamento credo debba essere messa la RECENSIONE ed il RECENSORE.
II° La parte matematica o statica della recensione (PREZZO con i dettagli-informazioni sul numero dei commensali- costo del vino o bevande-coperto e servizio) dovrebbe essere una sorta di modulo uguale per tutti. Lo scopo è quello di rendere facile la lettura perchè in quel determinato spazio trovi quella determinata informazione ed è uguale in ogni recensione. Rendere rapida la consultazione, questo il fine. Andare in ordine sparso non giova a nessuno.
III° La parte descrittiva o dinamica della recensione-deve lasciare al recensore la facoltà di descrivere la sua esperienza come meglio crede. Non voglio porre limite di spazio. A me piacciono le cose brevi e succinte ma chi vuol descrivere anche i cristalli del sale può benissimo mettersi a farlo.
IV° Obbligare il recensore a dire se una cosa gli è piaciuta o non gli è piaciuta e non dare un voto che non esprime un parere preciso, perchè il 6 o il 7 ecc. sono valori troppo personali, che variano da recensore a recensore. Così facendo potremo anche tracciare un miglior profilo del recensore, perchè se uno dice che gli è piaciuta quella cucina, prende una posizione precisa e la sua attendibilità ha poi un senso. Se dico 7 alla cucina lo devo comunque spiegare nella recensione, altrimenti non si capisce di cosa io stia parlando. E allora, se poi lo devo spiegare, è inutile che io dica 7. Questo per tutti e tre i parametri dell’algoritmo. Stesso discorso per coloro che danno il voto ai piatti. Farebbero meglio a dire che è piaciuto o non è piaciuto. 6, 7, 8 ecc.ecc. non lo spiegano, restano valori troppo ermetici. MI E’ PIACIUTO, NON MI E’ PIACIUTO-L’HO TROVATO CARENTE- ERA BUONISSIMO. .
V° IL CAPPELLO con il suo colore è il primo segnale. Di conseguenza ci metto la valutazione globale dell’esperienza. Adesso, personalmente, do i tre voti(UGUALI) perchè son costretto.
Io metterei: CAPPELLO ROSSO O BLU
RITENGO LA PROVA DI QUESTO LOCALE MOLTO NEGATIVA. O MOLTO
POSITIVA.
E poi la descrizione di quello che ho provato e constatato.
VI° SEPARAZIONE DEL CONTO RELATIVO AL CIBO DA QUELLO DEI VINI & BEVANDE.
Nella parte statica della recensione prevederei quanto speso per il vino e quanto per il pranzo a testa o globale. Questo deve essere obbligatorio e non lasciato alla voglia del recensore. Mettere una cifra tanto per metterla e/o metterne una esatta, è la stessa fatica. Se poi alla fine vogliamo mantenere il boxino con il prezzo dell’esperienza nulla in contrario, ma nella parte statica deve essere ben chiara la separazione.
Basta, queste sono le cose che io ritengo necessarie per avere buone recensioni.
Attendo critiche e suggerimenti motivati.
LA MAX 61°
aldmos ha scrittoMAX61° ha scrittoALCUNE CONSIDERAZIONI
V° IL CAPPELLO con il suo colore è il primo segnale. Di conseguenza ci metto la valutazione globale dell’esperienza. Adesso, personalmente, do i tre voti(UGUALI) perchè son costretto.
Io metterei: CAPPELLO ROSSO O BLU
RITENGO LA PROVA DI QUESTO LOCALE MOLTO NEGATIVA. O MOLTO
POSITIVA.
E poi la descrizione di quello che ho provato e constatato.
Basta, queste sono le cose che io ritengo necessarie per avere buone recensioni.
Attendo critiche e suggerimenti motivati.
LA MAX 61°
Non condivido il punto V°.
Se si volesse cambiare qualche cosa i colori dei cappelli andrebbero aumentati e non ridotti.
Oggi il lettore frettoloso, che guarda solo il cappello, può essere tratto in inganno.
La formula attuale( se è corretto l'algoritmo riportato), infatti, fornisce cappello verde, con rapporto Q/P buono, a ristoranti con punteggio 8-8-9 e con 6-7-7.
A mio avviso si tratta di esperienze completamente diverse.
silbusin ha scrittoPer cui anche nella scala della valutazione del dolore (pensa quanto è soggettivo questo sintomo) si è creata la VAS (Visual Analogic Scale) per cercare di dare qualche metodologia di riferimento.
Quindi se per definire il dolore dai una scala tra 1 e 10, perchè non farlo per definire un piacere?
Stroliga ha scrittosilbusin ha scrittoPer cui anche nella scala della valutazione del dolore (pensa quanto è soggettivo questo sintomo) si è creata la VAS (Visual Analogic Scale) per cercare di dare qualche metodologia di riferimento.
Quindi se per definire il dolore dai una scala tra 1 e 10, perchè non farlo per definire un piacere?
Ma questo sistema (VAS) serve soprattutto a mettere in relazione la diversa intensità del dolore nel tempo (prima, durante e dopo la cura) nello stesso paziente e non a raffrontare il dolore di due pazienti diversi.
Così anche per il piacere, ognuno ha la sua scala.
Stroliga ha scrittoMa questo sistema (VAS) serve soprattutto a mettere in relazione la diversa intensità del dolore nel tempo (prima, durante e dopo la cura) nello stesso paziente e non a raffrontare il dolore di due pazienti diversi.
Così anche per il piacere, ognuno ha la sua scala.
silbusin ha scritto
Battaglia inutile la tua. Magari parlane con imposh. Non si sa mai.
saluti Massimo. e lassa perd.
silbusin ha scrittodobbiamo andare al ristorante con un cardiofrequenzimetro, un contropulsatore, tre elettrodi sulla zucca per l'EEG e valutare la risposta del neurosimpatico all' emozione. fem i cateculamin urinari par vedè lo stress?![]()
ohe stroliga fa il piasè de capiì i robb.
ciao belè o MD o practitioner
silbusin ha scrittoMi pare che le nostre idee non siano assolutamente lontane.
Io ritengo che la recensione tipo dovrebbe essere:
luogo eventuale (se c'è qualche difficoltà nel raggiungere la location è sempre piacevole avere delle indicazioni per eviatre di perdersi nelle campagne) ma non obbligatorio;
descrizione dell'ambiente: come sono i tavoli, le stoviglie, la pulizia, la caciara, la tranquillità, ecc.
descrizione del servizio: se ti tirano un cazzotto sui denti appena ti vedono, se sono stati gentili nella prenotazione, se puoi pagare con carta di credito, se hanno il menu oppure lo dichiarano a voce, se sono svolgiati, gentili, ecc.
Appetizer, Antipasto, Primo, Secondo, Predessert, Dessert. Vino e distillati. Acqua e caffè. Ben evidenti (quelli che ci sono) con la descrizione delle singole portate e il giudizio.
Conto finale specificato: tot per il vino, tot per gli antipasti, ecc.
Poi tutte le considerazioni che si vuole.
Menu senza accento, po' con l'apostrofo, eccezionale con una zeta sola, maitre con il circonflesso come flute, ecc.
Io mi comporto così.
Poi può piacere o meno. Sai bene che le mie rece non le commento.
Ma la metodologia si.
ciao
silbusin ha scrittoOk. Dopo magari ti prendi un po' di liquore al risperdal.
TU fai così (e a me va bene), io faccio colà (e a me va bene). Alla fine quando hai letto la mia recensione o io la tua è importante avere capito se vale la pena andarci.
Tutte le altre cose sono menate.
Ripeto, ma col frecc te se indurss el co, BISOGNA leggere le recensioni: è un rispetto verso la nostra intelligenza e il portafoglio.
poi tu lo sai benissimo come la penso sui cantori del nulla.![]()
Adess basta che stemm a ciciarà a vanvera.
ciao bela gioia che se no vado incontro a orchiclastia acuta e poi l'Oldani me cur adrée per far gli attributi....
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