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ECCO IL MIO PUNTO DI VISTA

da Ospite il 15 mar 2006 16:49


ALCUNE CONSIDERAZIONI


I° ) Al CENTRO di ogni ragionamento credo debba essere messa la RECENSIONE ed il RECENSORE.

II° La parte matematica o statica della recensione (PREZZO con i dettagli-informazioni sul numero dei commensali- costo del vino o bevande-coperto e servizio) dovrebbe essere una sorta di modulo uguale per tutti. Lo scopo è quello di rendere facile la lettura perchè in quel determinato spazio trovi quella determinata informazione ed è uguale in ogni recensione. Rendere rapida la consultazione, questo il fine. Andare in ordine sparso non giova a nessuno.

III° La parte descrittiva o dinamica della recensione-deve lasciare al recensore la facoltà di descrivere la sua esperienza come meglio crede. Non voglio porre limite di spazio. A me piacciono le cose brevi e succinte ma chi vuol descrivere anche i cristalli del sale può benissimo mettersi a farlo.

IV° Obbligare il recensore a dire se una cosa gli è piaciuta o non gli è piaciuta e non dare un voto che non esprime un parere preciso, perchè il 6 o il 7 ecc. sono valori troppo personali, che variano da recensore a recensore. Così facendo potremo anche tracciare un miglior profilo del recensore, perchè se uno dice che gli è piaciuta quella cucina, prende una posizione precisa e la sua attendibilità ha poi un senso. Se dico 7 alla cucina lo devo comunque spiegare nella recensione, altrimenti non si capisce di cosa io stia parlando. E allora, se poi lo devo spiegare, è inutile che io dica 7. Questo per tutti e tre i parametri dell’algoritmo. Stesso discorso per coloro che danno il voto ai piatti. Farebbero meglio a dire che è piaciuto o non è piaciuto. 6, 7, 8 ecc.ecc. non lo spiegano, restano valori troppo ermetici. MI E’ PIACIUTO, NON MI E’ PIACIUTO-L’HO TROVATO CARENTE- ERA BUONISSIMO. .

V° IL CAPPELLO con il suo colore è il primo segnale. Di conseguenza ci metto la valutazione globale dell’esperienza. Adesso, personalmente, do i tre voti(UGUALI) perchè son costretto.
Io metterei: CAPPELLO ROSSO O BLU
RITENGO LA PROVA DI QUESTO LOCALE MOLTO NEGATIVA. O MOLTO
POSITIVA.
E poi la descrizione di quello che ho provato e constatato.

VI° SEPARAZIONE DEL CONTO RELATIVO AL CIBO DA QUELLO DEI VINI & BEVANDE.
Nella parte statica della recensione prevederei quanto speso per il vino e quanto per il pranzo a testa o globale. Questo deve essere obbligatorio e non lasciato alla voglia del recensore. Mettere una cifra tanto per metterla e/o metterne una esatta, è la stessa fatica. Se poi alla fine vogliamo mantenere il boxino con il prezzo dell’esperienza nulla in contrario, ma nella parte statica deve essere ben chiara la separazione.


Basta, queste sono le cose che io ritengo necessarie per avere buone recensioni.
Attendo critiche e suggerimenti motivati.

LA MAX 61°

Re: ECCO IL MIO PUNTO DI VISTA

da aldmos il 15 mar 2006 19:43


MAX61° ha scrittoALCUNE CONSIDERAZIONI


I° ) Al CENTRO di ogni ragionamento credo debba essere messa la RECENSIONE ed il RECENSORE.

II° La parte matematica o statica della recensione (PREZZO con i dettagli-informazioni sul numero dei commensali- costo del vino o bevande-coperto e servizio) dovrebbe essere una sorta di modulo uguale per tutti. Lo scopo è quello di rendere facile la lettura perchè in quel determinato spazio trovi quella determinata informazione ed è uguale in ogni recensione. Rendere rapida la consultazione, questo il fine. Andare in ordine sparso non giova a nessuno.

III° La parte descrittiva o dinamica della recensione-deve lasciare al recensore la facoltà di descrivere la sua esperienza come meglio crede. Non voglio porre limite di spazio. A me piacciono le cose brevi e succinte ma chi vuol descrivere anche i cristalli del sale può benissimo mettersi a farlo.

IV° Obbligare il recensore a dire se una cosa gli è piaciuta o non gli è piaciuta e non dare un voto che non esprime un parere preciso, perchè il 6 o il 7 ecc. sono valori troppo personali, che variano da recensore a recensore. Così facendo potremo anche tracciare un miglior profilo del recensore, perchè se uno dice che gli è piaciuta quella cucina, prende una posizione precisa e la sua attendibilità ha poi un senso. Se dico 7 alla cucina lo devo comunque spiegare nella recensione, altrimenti non si capisce di cosa io stia parlando. E allora, se poi lo devo spiegare, è inutile che io dica 7. Questo per tutti e tre i parametri dell’algoritmo. Stesso discorso per coloro che danno il voto ai piatti. Farebbero meglio a dire che è piaciuto o non è piaciuto. 6, 7, 8 ecc.ecc. non lo spiegano, restano valori troppo ermetici. MI E’ PIACIUTO, NON MI E’ PIACIUTO-L’HO TROVATO CARENTE- ERA BUONISSIMO. .

V° IL CAPPELLO con il suo colore è il primo segnale. Di conseguenza ci metto la valutazione globale dell’esperienza. Adesso, personalmente, do i tre voti(UGUALI) perchè son costretto.
Io metterei: CAPPELLO ROSSO O BLU
RITENGO LA PROVA DI QUESTO LOCALE MOLTO NEGATIVA. O MOLTO
POSITIVA.
E poi la descrizione di quello che ho provato e constatato.

VI° SEPARAZIONE DEL CONTO RELATIVO AL CIBO DA QUELLO DEI VINI & BEVANDE.
Nella parte statica della recensione prevederei quanto speso per il vino e quanto per il pranzo a testa o globale. Questo deve essere obbligatorio e non lasciato alla voglia del recensore. Mettere una cifra tanto per metterla e/o metterne una esatta, è la stessa fatica. Se poi alla fine vogliamo mantenere il boxino con il prezzo dell’esperienza nulla in contrario, ma nella parte statica deve essere ben chiara la separazione.


Basta, queste sono le cose che io ritengo necessarie per avere buone recensioni.
Attendo critiche e suggerimenti motivati.

LA MAX 61°


Non condivido il punto V°.
Se si volesse cambiare qualche cosa i colori dei cappelli andrebbero aumentati e non ridotti.
Oggi il lettore frettoloso, che guarda solo il cappello, può essere tratto in inganno.
La formula attuale( se è corretto l'algoritmo riportato), infatti, fornisce cappello verde, con rapporto Q/P buono, a ristoranti con punteggio 8-8-9 e con 6-7-7.
A mio avviso si tratta di esperienze completamente diverse.

Re: ECCO IL MIO PUNTO DI VISTA

da Ospite il 15 mar 2006 22:51


aldmos ha scritto
MAX61° ha scrittoALCUNE CONSIDERAZIONI




V° IL CAPPELLO con il suo colore è il primo segnale. Di conseguenza ci metto la valutazione globale dell’esperienza. Adesso, personalmente, do i tre voti(UGUALI) perchè son costretto.
Io metterei: CAPPELLO ROSSO O BLU
RITENGO LA PROVA DI QUESTO LOCALE MOLTO NEGATIVA. O MOLTO
POSITIVA.
E poi la descrizione di quello che ho provato e constatato.




Basta, queste sono le cose che io ritengo necessarie per avere buone recensioni.
Attendo critiche e suggerimenti motivati.

LA MAX 61°


Non condivido il punto V°.
Se si volesse cambiare qualche cosa i colori dei cappelli andrebbero aumentati e non ridotti.
Oggi il lettore frettoloso, che guarda solo il cappello, può essere tratto in inganno.
La formula attuale( se è corretto l'algoritmo riportato), infatti, fornisce cappello verde, con rapporto Q/P buono, a ristoranti con punteggio 8-8-9 e con 6-7-7.
A mio avviso si tratta di esperienze completamente diverse.


Certo che vanno differenziati ulteriormente! Io ho fatto solo l'esempio in positivo e negativo. La mia scala valori con i cappelli dovrebbe essere la seguente:


NERO MOLTO NEGATIVO
ROSSO NEGATIVO
ARANCIO SCARSO

GIALLO SUFFICIENTE

VERDE DISCRETO
BLU BUONO
ORO OTTIMO

Al colore del cappello abbinerei la dicitura della prova nel suo complessivo. CAPPELLO GIALLO PROVA SUFFICIENTE e via con gli altri giudizi. Lascerei il rapporto qualità prezzo perchè è una sensazione personale. Io ritengo quel locale(qualità totale elevata) 100 € ritengo sia conveniente.La scala di valori attuali è completa ed esauriente. Settimana scorsa gliel'ho menata mica male al WINEBROULE'EEEE con il RESSI di Pavia.
Per me, il caso sopra esposto da te, non esisterebbe, perchè l'algoritmo non è attendibile e lo elimineri. Le sensazioni non le puoi imbrigliare con i numeri, questa la mia idea di fondo. I numeri spiegano i conti e le parole i sentimenti o le sensazioni.
Ciao e grazie per aver risposto.
LA MAX 61°

da silbusin il 16 mar 2006 00:43


In tutti i sistemi di valutazione si cerca di trasformare la "sensazione" in valore alfa-numerico per evitare sin dove possibile la soggettività del giudizio. Questa è una regola generale in tutti i campi merceologici e su questo caro Max non puoi dire niente. Chi pensa in modo differente è praticamente fuori dal sistema. Non ci son kazzi.
Per cui anche nella scala della valutazione del dolore (pensa quanto è soggettivo questo sintomo) si è creata la VAS (Visual Analogic Scale) per cercare di dare qualche metodologia di riferimento.
Quindi se per definire il dolore dai una scala tra 1 e 10, perchè non farlo per definire un piacere?

Hai ragione quando dici che dare il voto al piatto ha poco senso: giusto dire buono, cattivo, insipido, ecc.
L'ambiente può essere bello e gli dò 8, ma se per fare danèe ci aggiungono 10 tavolini e diventa una mensa io gli dò 5: non ci son kazzi.
I voti tutti uguali? Perchè mai? Caso mai posso dare un giudizio finale riassuntivo:esperienza molto negativa, negativa, neutra, buona, molto buona.
E' il tuo giudizio personale complessivo. E può essere negativo anche se l'ambiente è da 8.

Quindi i tre cappelli hanno un loro significato ben preciso, poi c'è l'eperienza globale che potrebbe sostituire il parametro qualità/prezzo.
Tutto qui l'eventuale cambiamento.

Non conta nulla l'algoritmo, conta quello che si scrive: sono state pubblicate più di 6000 recensioni e più di 1200 sono state respinte. Quanti 1 e 10 dati alla kazzo? Centinaia. Quanti deliqui davanti a vini e pietanze perchè si era in stellati? Decinaia.
Poi vai in uno stellato, mangi da cane, recensisci la verità e ti dicono che fai bastardate.

Va bene così: basterebbe cambiare il rapporto q/p con la TUA VALUTAZIONE GLOBALE e avresti fatto un grosso passo avanti.
Io ne ho piene le balle dei parvenu che ritengono 100 € un buon rapporto q/p.
Vino separato dal conto: benissimo, why not? Ma che cacchio hai mangiato? Un antipasto e un primo e basta? Un secondo e un dessert e basta? E chi lo dice che devo mangiare antipasto, primo, secondo e dessert?

Recensioni con un modulo uguale per tutti? Una noia mortale. Una Michelin dei poveri? A me va bene così perchè mi prendo il tempo di leggere: chi non ha tempo vada su Milano tonight o vada a dar via il kulo.
Se devi uscire a spendere in due almeno 70 euro (140.000 delle vecchie lirette) non vuoi dedicare un pizzico di attenzione?

Battaglia inutile la tua. Magari parlane con imposh. Non si sa mai.
saluti Massimo. e lassa perd.

da Stroliga il 16 mar 2006 00:58


silbusin ha scrittoPer cui anche nella scala della valutazione del dolore (pensa quanto è soggettivo questo sintomo) si è creata la VAS (Visual Analogic Scale) per cercare di dare qualche metodologia di riferimento.
Quindi se per definire il dolore dai una scala tra 1 e 10, perchè non farlo per definire un piacere?


Ma questo sistema (VAS) serve soprattutto a mettere in relazione la diversa intensità del dolore nel tempo (prima, durante e dopo la cura) nello stesso paziente e non a raffrontare il dolore di due pazienti diversi.
Così anche per il piacere, ognuno ha la sua scala.

da Ospite il 16 mar 2006 09:58


Stroliga ha scritto
silbusin ha scrittoPer cui anche nella scala della valutazione del dolore (pensa quanto è soggettivo questo sintomo) si è creata la VAS (Visual Analogic Scale) per cercare di dare qualche metodologia di riferimento.
Quindi se per definire il dolore dai una scala tra 1 e 10, perchè non farlo per definire un piacere?


Ma questo sistema (VAS) serve soprattutto a mettere in relazione la diversa intensità del dolore nel tempo (prima, durante e dopo la cura) nello stesso paziente e non a raffrontare il dolore di due pazienti diversi.
Così anche per il piacere, ognuno ha la sua scala.


Azz....adesso si usa un gergo tecnico !!!
interssante 8)

da silbusin il 16 mar 2006 11:08


Stroliga ha scrittoMa questo sistema (VAS) serve soprattutto a mettere in relazione la diversa intensità del dolore nel tempo (prima, durante e dopo la cura) nello stesso paziente e non a raffrontare il dolore di due pazienti diversi.
Così anche per il piacere, ognuno ha la sua scala.

ma cosa vuol dire?
certo che il sistema vale per ogni soggetto: la soggettività non è esportabile. il piacere di ogni recensore è diverso.
sta di fatto che cmq si cerca di definire in modo più sistematico le "sensazioni". qualsiasi test di valutazione con componente soggettiva (es. test di Borg sulla fatica) è applicabile al singolo soggetto: permette di valutare un prima, durante e dopo. evidentemente solo per laMax61° non per imposh.
ma il ragionamento che sta alla base è che la "sensazione" è così soggettivamente inattendibile che un tentativo di dare un sistema di riferimento ci vuole. in tutti i campi.
tutto qui.
dobbiamo andare al ristorante con un cardiofrequenzimetro, un contropulsatore, tre elettrodi sulla zucca per l'EEG e valutare la risposta del neurosimpatico all' emozione. fem i cateculamin urinari par vedè lo stress? :P
ohe stroliga fa il piasè de capiì i robb.
ciao belè o MD o practitioner 8)

da Ospite il 16 mar 2006 11:15


silbusin ha scritto
Battaglia inutile la tua. Magari parlane con imposh. Non si sa mai.
saluti Massimo. e lassa perd.


Lo so benissimo che è una battaglia inutile perchè si scontra con l'ottusità. Quella dei giovani alla Wineless-Macs-Dromy e Admin e la ritengo normale. Per loro è obbligatorio pensare il contrario di quello che pensa un vecchio e ancor di più il NON fare ciò che un vecchio fa. Loro sono il nuovo che avannza o il vecchio che indietreggia? Sono i vecchi di domani e mi fanno anche ridere. Più grave è quando quest'atteggiamento lo assume un coetaneo (quasi) del vecchio.

La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo le tue risposte è stata: Alla prima occasione che avremo di incontrarci, usando il martelletto medico o la cannella della polenta(scegli tu), darò a Silvano una bella botta sul krapone e gli chiederò: fatto male? Son sicuro che la tua risposta sarà un 5 o un 8 o un 3. Quindi, Stroliga, non ti preoccupare, Silvano è persona tutta d'un pezzo e mette sempre in pratica ciò che pensa.

Tornando seri.

La data della visita al locale è obbligatoria- Il numero delle persone sedute al tavolo pure- il conto totale anche, nelle sue componenti principali (cibo e bevande) optional metterci il coperto e servizio ma di solito chi lo paga esplicito ce lo mette, eccome se ce lo mette! Io che pago il conto verticale lo ignoro.

Vogliamo dare un ordine a queste 4 cosette? Dare un ordine significa tarpare le ali alla fantasia creativa del recensore? Far scadere il Mangione e ridurlo alla stregua di una Guida Michelin del cavolo?
Tu ti senti di sostenere questa teoria per i 4 punti sopra evidenziati?
Andiamo bene!

E' vero che qui abbiamo persone che han dichiarato di amare scrivere la recensione(come viene viene) partendo dal grappino, per saltare all'antipasto e per passare poi al dessert. Percorso che sembra più il barcollare di un ubriaco che non quello di uno ben conscio di ciò che mangia. For cortesy!

Dopo i 4 punti (possono anche essere messi alla fine della recensione e per me l'importante è che siano sempre rintracciabili nello stesso punto fisico della recensione stessa ed in tutte le recensioni, al fine di velocizzare la consultazione. Non mi sembra così ingessante e difficile da comprendere) libero spazio a quel che avviene adesso. Ogni recensore ha il diritto /obbligo di esprimersi nel modo a lui più congeniale. I voti ai piatti possono anche starci. Ad esempio: sappiamo tutti che King riesce a vedere i piatti anche nel loro intimo più intimo. Li scopre simpatici o antipatici, seri e giocherelloni e i suoi voti sono illuminanti proprio perchè partono dai piatti e non dal cervelletto di King.

Se una cosa non conta (dici bene tu a proposito dell'ALGORITMO NUTELLOSO) è inutile inserirla. Il suo inserimento alimenta solo errori e discussioni altrettanto inutili.

Personalmente non vado più in posti over 50 e se proprio devo fare estrosate non varco mai i 75 €. Ritengo immorale (per me) spendere certe cifre. E' comunque accettabile il fatto che, una o poche volte nella vita, si provi anche questo. Sai bene quanto io veneri (non ADRYDROVORA) il Maestro, ma lungi da me spendere certe cifre. Forse prima di morire lo farò.
Il rapporto Q/P nei locali alla Ressi-Manuela-D'O -Corte- Oca ecc.ecc. è importantissimo. E' in questa tipologia di locali che si concentra la maggior parte delle nostre scelte. 5-10 € in più fanno la differenza. Spendendo 5 -10 EURO in più, puoi avere una qualità superiore o inferiore ed è importante, decisivo per le scelte del fine settimana.

Se tu mangi 2 /3 portate anzichè le 4 canoniche convenzionali è affar tuo. Nessuno ti obbliga a mangiarne 4. L'importante è che questo venga precisato al momento di inserire il conto pagato nella recensione.
Mille volte abbiam detto che allora, chi spende 30€ per un piatto unico, non vuol dire che è stato in un posto conveniente ? Non ragioniamo solo a budget di spesa. Dai Silvano che queste cose le dici pure tu! Non è possibile far paragoni tra locali se non alle medesime condizioni di fondo.

Concludendo. La cosa che mi è piaciuta meno in questo tuo intervento è quella che ti riporto qui di seguito, perchè allora vuol dire che dopo due anni non mi hai ancora conosciuto nenache un briciolo. La trovo disonesta intellettualmente.

Eccotela:
"Recensioni con un modulo uguale per tutti? Una noia mortale. Una Michelin dei poveri? A me va bene così perchè mi prendo il tempo di leggere: chi non ha tempo vada su Milano tonight o vada a dar via il kulo.
Se devi uscire a spendere in due almeno 70 euro (140.000 delle vecchie lirette) non vuoi dedicare un pizzico di attenzione?"

Più sopra ho già spiegato cosa intendo per parte statica uguale per tutti. Questa tua affermazione è falsa e viziata da un pregiudizio che, secondo me, non ti appartiene ma che vuoi ostentare e non mi riesce di capire il perchè.

Scusa la lungaggine
Ciao
LA MAX 61°

da silbusin il 16 mar 2006 11:36


Qualche precisazione.
Sul fatto di indicare una sistematicità nella recensione non ci piove: pranzo/cena, prezzo, scaletta delle portate, servizio e qualche nota dell'ambiente. Su questo punto io sarei molto preciso e quindi non vedo dove non siamo d'accordo.

Sulla frase incriminata, non si riferiva certamente a te: io dico e lo ribadisco con forza che coloro (e tu non sei tra quelli) che affermano che "uno sguardo veloce e via" quando vanno a spendere una cifra rilevante per mangiare e non si soffermano doverosamente a valutare il locale (tu addirittura mi ai 8) insegnato a farmi mandare prima il menu) possono tranquillamente andare a dar via i ciapp. E specialmente non lamentarsi dopo della fregatura.
Non vedo dove ci sarebbe disonestà intellettuale.
Cmq fammi capire meglio perchè la cosa mi interessa sinceramente.

Che poi la recensione diventi (anche per lo scrivente) motivo di divertimento compositivo è cosa diffusa. Nelle mie rcensioni c'è sicuramente molta fuffa (why not?) ma, a meno di smentite, vieni a sapere come era l'ambiente, come era il servizio, cosa si è mangiato, cosa si è speso (vino individuabile con semplice sottrazione).

La noia mortale sarebbero le recensioni standardizzate, 10 righe e via. Non mi va bene. C'è troppa cartaccia in giro.

Rispondimi che mi fai piacere.
ciao vecio. (young inside)
silvano

PER SILVANO

da Ospite il 16 mar 2006 12:00


Quando mi inserisci, nel bel mezzo del ragionamento, RECENSIONI CON FORMULA STANDARDIZZATA è come se mi dicessi che MARCHESI è meglio che vada a prendere lezioni da Primus.(Stefano era troppo bella la battuta per lasciarsela scappare e non voglio certo disprezzare il tuo lavoro, anzi,come vedi, spesso ti cito perchè sei, alla fine, persona simpatica e schietta. Io ignoro le persone antipatiche e che ritengo vuote).
Da mesi vado ripetendo parte fissa per dati fissi e libera espressione per raccontare l'esperienza. Ce l'hai li sotto gli occhi, appena scritto.
Per il discorso recensioni in 10 righe non ci possiamo fare nulla. C'è chi è carente e chi abbonda, anche troppo, mettendo a dura prova la capacità del lettore/utente. Meglio chi abbonda di chi è troppo scarso, non c'è dubbio.

Come vedi, l'inserimento nel boxino del conto procapite vini inclusi è fonte di errore, per questo ritengo debba essere il recensore stesso a dettagliare nella recensione le 4 cose basilari.

Ho controllato alcuni locali che conosco ed ho trovato svarioni. TRATTORIA DEL PRIORE DI MORIMONDO 60 euro in 2 e non a testa.
TARTTORIA CAMPAGNA DI ARONA:82 euro in 2 e non a testa.

Oltre a dewhiff dai Girasoli. 45 € a testa per mezzi piatti. Adriano consiglia sempre locali convenienti :D :D :D

Vabbeh! Mi son stufato e preso per sfinimento mando tutti quanti a......................quel paese.
Ciao
LA MAX 61°




P.S. Stranamente assenti i grattakuli. Non ci cascano.....è vero!!

da silbusin il 16 mar 2006 12:17


Mi pare che le nostre idee non siano assolutamente lontane.
Io ritengo che la recensione tipo dovrebbe essere:
luogo eventuale (se c'è qualche difficoltà nel raggiungere la location è sempre piacevole avere delle indicazioni per eviatre di perdersi nelle campagne) ma non obbligatorio;
descrizione dell'ambiente: come sono i tavoli, le stoviglie, la pulizia, la caciara, la tranquillità, ecc.
descrizione del servizio: se ti tirano un cazzotto sui denti appena ti vedono, se sono stati gentili nella prenotazione, se puoi pagare con carta di credito 8), se hanno il menu oppure lo dichiarano a voce, se sono svolgiati, gentili, ecc.
Appetizer, Antipasto, Primo, Secondo, Predessert, Dessert. Vino e distillati. Acqua e caffè. Ben evidenti (quelli che ci sono) con la descrizione delle singole portate e il giudizio.
Conto finale specificato: tot per il vino, tot per gli antipasti, ecc.
Poi tutte le considerazioni che si vuole.
Menu senza accento, po' con l'apostrofo, eccezionale con una zeta sola, maitre con il circonflesso come flute, ecc.
Io mi comporto così.
Poi può piacere o meno. Sai bene che le mie rece non le commento.
Ma la metodologia si.
ciao

da Stroliga il 16 mar 2006 12:18


silbusin ha scrittodobbiamo andare al ristorante con un cardiofrequenzimetro, un contropulsatore, tre elettrodi sulla zucca per l'EEG e valutare la risposta del neurosimpatico all' emozione. fem i cateculamin urinari par vedè lo stress? :P
ohe stroliga fa il piasè de capiì i robb.
ciao belè o MD o practitioner 8)


MEGLIO ANCORA..............POTREMMO FARCI UNA PET per vedere quali aree cerebrali vengono stimolate?
che f****a! :P :P :P

da Fante il 16 mar 2006 12:44


E il raccoglitore per le analisi coprologiche! Non dimentichiamolo!
Che triste destino quello degli chef...per quanto si impegnino, alla fine il loro lavoro va tutto in mer :shock:

da silbusin il 16 mar 2006 12:52


siete OT.
ocio... 8)

da Ospite il 16 mar 2006 13:00


silbusin ha scrittoMi pare che le nostre idee non siano assolutamente lontane.
Io ritengo che la recensione tipo dovrebbe essere:
luogo eventuale (se c'è qualche difficoltà nel raggiungere la location è sempre piacevole avere delle indicazioni per eviatre di perdersi nelle campagne) ma non obbligatorio;
descrizione dell'ambiente: come sono i tavoli, le stoviglie, la pulizia, la caciara, la tranquillità, ecc.
descrizione del servizio: se ti tirano un cazzotto sui denti appena ti vedono, se sono stati gentili nella prenotazione, se puoi pagare con carta di credito 8), se hanno il menu oppure lo dichiarano a voce, se sono svolgiati, gentili, ecc.
Appetizer, Antipasto, Primo, Secondo, Predessert, Dessert. Vino e distillati. Acqua e caffè. Ben evidenti (quelli che ci sono) con la descrizione delle singole portate e il giudizio.
Conto finale specificato: tot per il vino, tot per gli antipasti, ecc.
Poi tutte le considerazioni che si vuole.
Menu senza accento, po' con l'apostrofo, eccezionale con una zeta sola, maitre con il circonflesso come flute, ecc.
Io mi comporto così.
Poi può piacere o meno. Sai bene che le mie rece non le commento.
Ma la metodologia si.
ciao



Adesso non ribaltiamo le cose.

Esempio di quello che volevo dire e poi davvero basta perchè alla prima recensione ho già in mente come divertirmi.

DATA...........16/3/2006

PRANZO O CENA N. 2 PERSONE

CONTO TOTALE € 70 tutto compreso
OPPURE 50 PER cibo/20 per bevande
VINI E BEVANDE € 20

COLORE CAPPELLO E VALUTAZIONE GLOBALE. FACOLTATIVA8per me obbligatoria)

QUALITA'/PREZZO RAPPORTO : FACOLTATIVO
COPERTO/SERVIZIO-FACOLTATIVO


E adesso descrizione libera a piacimento del recensore.
Come vedi la mia parte fissa è veramente stringatissima.
Tutto quello che tu elenchi è sempre stato fatto (almeno da me) e dovresti ben ricordare i cuscini dell'OCA ed in generale il mio pallino del posto comodo a sedere.


Adesso vorrai mica dirmi che se ci metto l'ALGORITMO NUTELLOSO DEL KASSO e non descrivo servizio e cucina e ambiente tu capisci di cosa stiamo parlando ? L'è dura!
Diciamo che ti trovi un 7-7-7 o un 3-6-9 come ALGORITMO NUTELLOSO DEL KASSO. Prova a descrivimi cosa hai capito che poi, se mi vien voglia, replico. E se nella recensione ci scrivo: Ambiente carino e pulito, rustico elegante, servizio premuroso e corretto non dirmi che tu riesci a trasmormalo in 7-7-7- o 3-6-9. Volutamente ho tralasciato la cucina perchè è ancora più difficile degli altri due parametri. Potrei cavarmela con LINEA DI CUCINA ASSENTE O BEN RADICATA.
I piatti in una recensione vanno indicati perchè altrimenti diventa un conto e basta. Se sono un AQUILA svizzera potrei spiegarti un piatto come segue:

Su un velo di coulis di pomodoro viene adagiata una scaloppa di homblechevalier ed una broumoise di olive nere ricama dei disegni arabescati. Una cialda ai fichi secchi di Smirne completa, come una penna alpina con la quale trastullarsi ed il tutto è irrorato da un leggerissimo filo di olio e.v.di o.(io lo scrivo abbreviato per non farla lunga). Sicuramente ai tuoi occhi sarà giunta l'immagine e il conseguente voto di king. 6,5/7--(Menomeno e so quel che meno) e potrai dare un voto al parametro ALGORITMATO.

Ma andate a prendere la luna A CIAPA' LA LUNA!
LA MAX 61°

da silbusin il 16 mar 2006 13:10


Ok. Dopo magari ti prendi un po' di liquore al risperdal.
TU fai così (e a me va bene), io faccio colà (e a me va bene). Alla fine quando hai letto la mia recensione o io la tua è importante avere capito se vale la pena andarci.
Tutte le altre cose sono menate.
Ripeto, ma col frecc te se indurss el co, BISOGNA leggere le recensioni: è un rispetto verso la nostra intelligenza e il portafoglio.
poi tu lo sai benissimo come la penso sui cantori del nulla. 8)
Adess basta che stemm a ciciarà a vanvera.
ciao bela gioia che se no vado incontro a orchiclastia acuta e poi l'Oldani me cur adrée per far gli attributi.... :P

da Ospite il 16 mar 2006 15:37


silbusin ha scrittoOk. Dopo magari ti prendi un po' di liquore al risperdal.
TU fai così (e a me va bene), io faccio colà (e a me va bene). Alla fine quando hai letto la mia recensione o io la tua è importante avere capito se vale la pena andarci.
Tutte le altre cose sono menate.
Ripeto, ma col frecc te se indurss el co, BISOGNA leggere le recensioni: è un rispetto verso la nostra intelligenza e il portafoglio.
poi tu lo sai benissimo come la penso sui cantori del nulla. 8)
Adess basta che stemm a ciciarà a vanvera.
ciao bela gioia che se no vado incontro a orchiclastia acuta e poi l'Oldani me cur adrée per far gli attributi.... :P


E io cosa ho sostenuto fino ad ora? Centralità della recensione e del recensore, non dell'ALGORITMO NUTELLOSO DEL KASSO.
Una puntualizzazione: SE CI SONO DELLE REGOLE (non discusse e imposte bonariamente, comunque imposte) VANNO ACCETTATE. Non l'ho detto io.
Fine della trasmissione.
Ciao
Settimana prossima tocca a me da Oldani. Barba e capelli.

LA MAX 61°

da Ospite il 16 mar 2006 15:38


Ah...Silvano, dimenticavo, tra le mie recensioni manca la CAREMMA a causa dell'algoritmo NUTELLOSO DEL KASSO!
Ciao
LA MAX 61°

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