Fante ha scritto:shock:
Miiiiiiiiiii....ma quando è caduto il muro, qualcuno di rifondazione ha preso un mattone sulla capoccia
Prc, Luxuria diventa un caso «È il nostro Obama, si candidi»
Offerta di Ferrero alla vincitrice dell'«Isola».
Fante ha scrittoA 'sto punto speriamo che sostituiscano Veltroni con Pappalardo
Marco Travaglio ha scrittoQuesta settimana parlerei di un signore, anzi due ma uno è legato all'altro, non esiste l'uno senza l'altro, che stanno terremotando quel poco che rimane ancora di opposizione o presunta tale in Parlamento. Di questa coppia: D'Alema e Latorre. Una volta uno era il capo l'altro il portaborse, poi a un certo punto il portaborse fu promosso e divenne addirittura senatore e vicecapogruppo dei DS al Senato e in questa legislatura vicecapogruppo del PD al Senato.
La massima autorità dopo Anna Finocchiaro dell'opposizione
Questo Latorre, tre anni fa, l'estate del 2005, fu beccato con i pantaloni in mano, praticamente, mentre allenava a bordo campo due dei tre scalatori delle scalate dei furbetti del quartierino: quello che stava aggredendo il Corriere della Sera, Ricucci, e quello che stava aggredendo la BNL, Consorte. Mentre D'Alema fu preso soltanto mentre collaborava alla scalata di Consorte, cioè di Unipol, alla Banca Nazionale del Lavoro.
Pensate soltanto a quante centinaia di migliaia di voti hanno fatto perdere questi signori con le scalate bancarie nella campagna elettorale che Prodi cominciò nell'autunno del 2005 in largo vantaggio e assottigliò fino al punto di pareggiare con Berlusconi nel 2006. Era la campagna elettorale nella quale, giustamente, i giornali di Berlusconi usavano le intercettazioni di Fassino: "abbiamo una banca!". Sputtanamento che poi proseguì quando poi uscirono quelle di D'Alema e Latorre in cui D'Alema, come vedremo, diceva a Consorte "facci sognare!".
D'Alema, che non è stupido, capì, quando uscirono queste telefonate e l'anno scorso quando la Forleo le trasmise al Parlamento, che la base era completamente sconcertata. Che bisognava tirarsi da parte per un po', inabissarsi come si dice in Sicilia: "calati, giunco, che passa la piena", in modo che la gente dimenticasse.
Oggi abbiamo dimenticato, ecco perché ne parliamo.
Bisogna rifare memoria... intanto di cosa parliamo? Del fatto che nell'estate del 2005, protetti dal governatore Fazio e dal Premier Berlusconi, ma anche dai vertici dei DS e della Lega Nord, una masnada di avventurieri, speculatori, immobiliaristi, palazzinari decide di mettere le mani su un pezzo dell'editoria, la più grande casa editrice indipendente dalla politica cioè la Rizzoli - Corriere della Sera, e su due banche strategiche come la Banca Nazionale del Lavoro e la Banca Antonveneta.
Gli scalatori agiscono, in apparenza, su tre fronti ma in realtà sono incrociati fra di loro perché le tre scalate sono una sola
vengono tutti preso con le mani nel sacco e il sorcio in bocca, con la coda che usciva ancora dalla bocca, mentre stanno tutti violando le regole penali e di borsa. Che impongono, come voi sapete, a chiunque voglia prendersi un'azienda rastrellando le azioni di dichiararsi e uscire allo scoperto quando ha raggiunto il 30% del controllo azionario di quell'azienda. Vuoi comprarti una banca? Quando arrivi al 30% devi dichiararti e lanciare l'OPA, cioè il resto delle azioni lo devi comprare sul mercato pagando le azioni ovviamente di più. Se dichiari di voler comprare una società il valore delle azioni sale, i risparmiatori che hanno le loro azioni le vedono sopravvalutare, te le vengono a vendere, tu le compri e ti assicuri la società con benefici per tutto il mercato. Così dice la legge Draghi, invece questi furbastri non volevano lanciare l'OPA e quindi accumulavano pacchetti azionari all'insaputa del mercato.
Addirittura, visto che non volevano nemmeno tirar fuori i soldi, per esempio Consorte, assicurandosi che le azioni della BNL le prendessero cooperative, società di prestanomi, finanziarie amiche sue senza vendergliele se no lui avrebbe dovuto comprargliele e non aveva i soldi.
Ricorderete che l'UNIPOL era grossa un quarto rispetto alla BNL che voleva comprare. Era una pulce che voleva mangiarsi un elefante. Quindi, per controllare l'elefante, la pulce si mise d'accordo con altre pulci perché ciascuna tenesse il suo pacchetto lì e occultamente restasse alleata con lui. Perché? Perché c'era un altro pretendente a rilevare la BNL, il Banco de Bilbao dei Paesi Baschi, che come prevede la legge italiana aveva lanciato l'OPA e stavano aspettando di vedere chi entrava nella rete. Loro compravano pagando, lui, Consorte, faceva il mosaico delle pulci per arrivare al 51% senza doversi dichiarare e strapagare queste azioni, in barba alla legge Draghi.
Chi interviene a mantenere Consorte da una parte e gli altri? I politici. Abbiamo questo Consorte che parla con Latorre e con D'Alema che sono i suoi referenti al vertice dei DS anche se i DS in quel momento avevano come segretario Fassino. A un certo punto Consorte dice: "comunque è una cosa che voglio parlare con te e Massimo - D'Alema - a parte."
Il problema adesso qual è? Queste quote le devono comperare terzi: e già, il 27% di BNL che Caltagirone vende mica se le prende Consorte, se no dovrebbe tirare fuori i soldi e non li ha. E allora Latorre dice: "beh certo, non le potete prendere voi". Mica potete fare le cose regolari, dice giustamente Latorre... E allora Latorre dice: "ma che, devo far fare una telefonata a Massimo all'ingegnere?". Cioè deve far chiamare D'Alema a Caltagirone? Perché se Caltagirone lo chiama D'Alema...
Passano alcuni giorni, e c'è un altro problema. Il 14 luglio del 2005, D'Alema parla con Consorte... lo chiama per avvertirlo di aver parlato con Vito Bonsignore, che è un altro azionista della BNL, un europarlamentare dell'UDC, pregiudicato per corruzione... i due si sono parlati al Parlamento europeo, sono entrambi parlamentari europei: uno sta nell'UDC, l'altro nei DS. Uno gruppo popolari europei, l'altro gruppo socialista europeo. In teoria sarebbero su due fronti contrapposti, ma si ritrovano amorevolmente per parlare d'affari. Perché? Perché l'UNIPOL ha bisogno che anche Bonsignore porti le sue quote in alleanza con Consorte onde evitare che si schieri con gli spagnoli del Bilbao, se no fuggirebbe una quota d'azioni. E chi va a parlare con Bonsignore? Non ci va Consorte, ci va D'Alema e poi telefona a Consorte per dargli notizia di com'è andato il colloquio...
Penalmente parlando, di queste vicende non si potrà praticamente parlare perché il Senato continua a non rispondere alla Procura di Milano che vuole usare le telefonate per valutare se Latorre abbia concorso nell'aggiotaggio contestato a Consorte e recentemente il Parlamento Europeo ha risposto no alla richiesta della Procura di Milano di usare le telefonate per vedere se c'era un concorso di D'Alema nel reato di aggiotaggio contestato a Consorte.
Se tutto va bene, Veltroni perde le elezioni europee e il PD se lo prendono D'Alema e Latorre.
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