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Siamo circondati da evasori fiscali

da maxbor il 29 giu 2009 12:39


Scrive ieri la signora Ida Baucia a Corrado Augias su Repubblica titolando la sua lettera come questo topic:

"Non ce la faccio più ad assistere quotidianamente ad episodi di evasione fiscale. Ieri sera, al ristorante, il cameriere mi ha sussurato nell'orecchio l'importo del conto da pagare. Non mi era mai successo. Prima ancora, la segretaria di un medico specialista, che visita in una struttura pubblica, mi aveva detto, al momento di pagare la parcella, che l'importo della visita era di 90 euro senza fattura e 140 euro con fattura. Sfido chiunque ad optare per la fattura. Il giorno dopo sono andata dal carrozziere che, a lavoro compiuto, mi ha comunicato, anche lui a voce, l'importo da pagare. Quando, timidamente ho richiesto di avere per lo meno la specifica dei lavori ottengo un foglio con tre voci ed un importo comunque complessivo. Mi sono stancata di questionare continuamente davanti a sguardi evasivi e seccati di persone che anno finta di dimenticare o non sapere che è un dovere di tutti pagare le tasse. Ho appena ricevuto un premio di rendimento di 1.500 euro tassati al 50%, ricevendone quindi solo 750."

Aggiungo la mia esperienza sulla mattinata trascorsa ieri al mare. Queste le mie spese:

Ombrellone e due sdraio € 12,00

Parcheggio € 3,50

Due caffè in ghiaccio € 3,00

Pasticceria (qualche dolce per il pranzo) € 6,00

Non ho visto l'ombra di uno scontrino! :shock:

da stefanbo il 29 giu 2009 14:03


Ovviamente il problema c'è eccome....

Probabilmente un po' il meccanismo fiscale nel quale ci troviamo (la maggioranza delle persone tra dipendenti, regimi fiscali agevolati, partite iva che non si possono scaricare determinati costi in quanto non congrui con l'attività e chi più ne ha più ne metta) non incita a chiedere la ricevuta (anzi ai suddetti fa più comodo il cosidetto "sconto" nel non chiederla :cry: ), un po' il meccanismo farraginoso, che nel resto di Europa non esiste, dello scontrino fiscale (parlo per certo di Danimarca, Francia e Inghilterra, e USA al di fuori dell'Europa, ma sono certo che ce ne saranno molti altri), che lasciano all' azione di controllo ed alla congruità tra acquistato/venduto/fatturato l'accertamento dei redditi, fatto sta che un piccolissimo, stupido escamotage, se non vogliamo fare i Robin Hood e chiamare ogni volta la Finanza, c'è:
- pagare la prestazione (qualsiasi essa sia: idraulico/ristoratore/professionista/meccanico) o con assegno a ancora meglio in Bancomat o carta di credito: 3 mezzi che obbligano virtualmente il fornitore d'opera all'emissione della ricevuta o quantomeno a correre un rischio notevole se non la fa (trovandosi un incasso "tracciabile" e non giustificabile altrimenti in caso, ovviamente remoto, di accertamento...)

Non dico che sia la panacea, è ovvio, ma è un piccolo rimedio (e parlo per esperienza personale).

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