Devo confessarvi un disagio che mi auguro sia anche vostro: ho contratto il virus dell’influenza V. La malattia si manifesta con attacchi di nausea e scatti di insofferenza ogni volta che mi imbatto nei due bacilli V: violenza e volgarità. La lettura dei quotidiani, con quella sequela di insulti e allusioni senza ironia, abbatte già di primo mattino le difese immunitarie. E la situazione peggiora nel corso della giornata, quando vedo i corpi delle donne esibiti in tv senza rispetto, quando sento le persone urlare e aggredirsi a vicenda per il puro gusto di coccolare il loro ego confuso, quando mi rendo conto che i valori - ebbene sì - borghesi che mi furono inculcati da piccolo (fra i quali la tolleranza e un pizzico di ipocrisia) non hanno più corso in una società che esalta come sinceri i comportamenti esibiti, tracotanti e settari. Ad aggravare i sintomi del male c’è la sensazione che quello fuori posto sia io, incapace di schierarmi o di qua o di là, perché di qua c’è gente di cui mi vergogno e di là gente di cui non mi fido. Mi sembra che questa vergogna e questa sfiducia siano monopolio di una minoranza, accerchiata da due eserciti di fanatici assertivi che anziché i propri talenti esibiscono le miserie altrui, rinfacciandosele a vicenda.
Uno dei due eserciti è oggi più violento e volgare, ma questo non basta a trasformare la mia resistenza etica ed estetica nella condivisione di un progetto alternativo che appare troppo simile all’altro. Proverò a guarire con le uniche medicine che conosco: l’amore, la musica e la letteratura. Se qualcuno conoscesse un vaccino migliore, me lo faccia sapere.
Fante ha scrittoProverò a guarire con le uniche medicine che conosco: l’amore, la musica e la letteratura. Se qualcuno conoscesse un vaccino migliore, me lo faccia sapere.
Mangiare....
E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame