Che però la crisi abbia molto cambiato il modo di fare la spesa e la sua composizione è un dato di fatto che si evince anche da questo articolo, quindi un mix di tutto quello che è stato detto qui, dallo scarso moto, alla scarsa igiene alimentare, ai pasti domenicali prolungati, ma anche all'economia è probabilmente la cosa più verosimile!
Nel carrello degli italiani meno carne e alcol, più pasta e pane
Studio Federalimentare mette a confronto spesa 1983 e 2008
Meno carne e bevande alcoliche, più pasta, pane e cereali rispetto all'inizio degli anni '80, quando a farla da padroni nel carrello delle famiglie italiane erano bistecche e petti di pollo, ma anche vino e birra. Questo il dato principale che emerge da uno studio realizzato da Federalimentare in occasione del suo 25esimo anniversario per fotografare l'evoluzione della spesa alimentare dei nostri connazionali dal 1983 a oggi.
Cosa mangiavano gli italiani 25 anni fa? Nel loro frigorifero non mancava mai la carne: un simbolo gastronomico dell'epoca, la prima voce di spesa del paniere alimentare con un peso pari al 33% del totale. Al secondo posto risultavano frutta e verdura (18%), a seguire latte, formaggi e uova (13%). Pane, pasta e altri cereali coprivano il 10% della spesa. Indietro figuravano olii e grassi (5%), seguiti da zucchero, marmellata, sciroppi, cioccolata e pasticceria (4%). Poco lo spazio destinato al pesce (3% del paniere). Infine all'ultimo posto figuravano caffè, tè e cacao (2%). E se nel paniere della spesa i generi alimentari inglobavano il 91% di questa fetta di consumi, le bevande si attestavano al 9%. Analizzando quest'ultima categoria si scope che la quota di spesa destinata alle bevande alcoliche (85%) era nettamente superiore a quella per bevande analcoliche (15%).
Analizzando il paniere alimentare di oggi si scopre che, rispetto al 1983, è cambiato proprio il modo di bere: scende notevolmente infatti il peso delle bevande alcoliche rispetto a quelle analcoliche. Lo dimostra il fatto che la spesa per acque minerali, bevande gassate e succhi (pari a 6 miliardi e 673 milioni di euro), è salita al 5,6% del totale, rispetto all'1,3% del 1983, superando quella per gli alcolici (6 miliardi e 10 milioni di euro), che è scesa al 5,1%, rispetto al 7,4% del 1983. Nello stesso arco di tempo la carne, pur rimanendo la prima voce di spesa nel paniere, passa dal 33% del 1983 al 22% del 2007. Aumenta invece la spesa per pane, pasta e altri cereali, che sale dal 10% all'attuale 19%. Se frutta e verdura con il 16% segnano un calo rispetto al 1983, quando toccavano il 18% (-1,9 punti percentuali) non si può dire altrettanto del pesce, che raddoppia il suo 'peso' nella spesa alimentare degli italiani passando dal 3% al 6% del totale. Rimane stabile al 13% la spesa per latte, formaggi e uova. Olii e grassi scendono dal 5% del 1983 al 4% del 2007, mentre zucchero, marmellata, sciroppi, cioccolata consolidano il proprio peso salendo dal 4% al 6%. Caffè, te e cacao scendono dal 2% all'1,4%.