Per trattare, commentare, informare su tutti i temi non classificabili nelle precedenti categorie.
19 messaggi
Pagina 1 di 1

A chi la piadina? A NOI!

da Fante il 04 mar 2010 10:14


Mussolini a cena? Non si può

Una serata enogastronomica sul Duce divide gli storici e i gourmet

link

Se lo devono essere chiesti in molti, a Forlimpopoli, quando Casa Artusi ha pubblicato il calendario di cene appunto tematiche, dedicate a celebri personaggi romagnoli. Il primo era Pellegrino Artusi, nume tutelare e studioso di cucina nell’Italia dell’Ottocento; si proseguiva tra gli altri con Giovanni Pascoli e Federico Fellini. Fin qui tutto bene: in tavola va un menù ricco e gustoso, un presentatore introduce la serata, si chiacchiera e si passa da discorsi seri ad altri più faceti, come accade in queste occasioni. Buona cucina e cultura della conversazione. Il problema è sorto quando scorrendo il calendario si è arrivati al quinto appuntamento, imminente, previsto per lunedì 15 marzo. E’ dedicato a Benito Mussolini.

Che dire...un personaggio indigesto 8)
Però sinceramente non attribuirei a un incontro culturale le dinamiche retoriche delle fazioni politiche. Alla fine credo che di un personaggio storico si possa e si debba parlare, distinguendo il "bene" e il "male", anche per capire le ragioni del passato.

da capohog il 04 mar 2010 11:19


Concordo con te, è esistito ed era romagnolo. Mangiare i tagliolini in brodo o quel che serviva Donna Rachele non significa fare apologia del fascismo!
Bere una birra al Hofbraeuhaus a Monaco fa di te un sostenitore del Nazionalsocialismo?
Sarei curioso di vedere le reazioni se qualcuno facesse un evento dedicato alla
cucina di Stalin.

:wink:

96 cubic inch of good vibs

da butter_fly il 04 mar 2010 11:24


pur essendo fortemente allergica al fascismo e non sentendo il bisogno di "riflettere sul personaggio", come dice l'articolo, non vedo grandi scandali in una cena del genere, a patto che sia impostata sulla gastronomia e non su altro :roll: 8)


da Fante il 04 mar 2010 11:32


butter_fly ha scrittopur essendo fortemente allergica al fascismo e non sentendo il bisogno di "riflettere sul personaggio"


Ma sai, riflettere sul personaggio vuole anche dire capire perchè e successo ed evitare che si ripeta. E mi sembra che ce ne sia moooooooooolto bisogno 8)

da calvin il 04 mar 2010 11:57


Dipende anche da chi la fa, la riflessione.

Sai bene che esiste gente che si augura che tutto ciò si ripeta. E mi fermo qui, per non scadere nella "cronaca" 8)

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti.
Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch)

da butter_fly il 04 mar 2010 12:00


sì sì ma lascio le riflessioni ad altri: io ho i racconti che mi ha fatto mio nonno dal 1977 al 2002... mi sono bastati per riflettere a sufficienza :cry: :twisted: 8)


da capohog il 04 mar 2010 12:12


calvin ha scrittoDipende anche da chi la fa, la riflessione.

Sai bene che esiste gente che si augura che tutto ciò si ripeta. E mi fermo qui, per non scadere nella "cronaca" 8)


Hai ragione nel sottolineare che è importante vedere chi fa la riflessione, revisionisti ce ne sono dappertutto però è importante che venga fatta la riflessione come dice fante.
Il rifiutarsi di farla a priori come fa qualcuno è altrettanto pericoloso che a farla sia un nostalgico.
Poi oggettivamente mi sembra un po' esagerata tutta questa gazzarra... forse ci sono problemi più grassi e criticità democratiche maggiori dei tagliolini in brodo di Donna Rachele :shock: :wink:

96 cubic inch of good vibs

da Fante il 04 mar 2010 12:13


butter_fly ha scrittosì sì ma lascio le riflessioni ad altri: io ho i racconti che mi ha fatto mio nonno dal 1977 al 2002... mi sono bastati per riflettere a sufficienza :cry: :twisted: 8)


Ti divò
Le esperienze "personali" per quanto interessanti non valgono una analisi storica. Rancori, traumi e "falsi" ricordi distorcono la nostra percezione dell'accaduto. E' secondo me, pur avendo anch'io un grosso bagaglio di racconti dalla zona di Parma, fondamentale avviare un processo di analisi meno personale e più oggettiva.
In questo la cultura di sinistra invece ha sempre voluto fare un discorso molto, troppo dogmatico e inutilmente censorio

da calvin il 04 mar 2010 12:13


Ma la mia risposta era per il "positivo Fante" 8) 8) che ritiene che basti riflettere sugli "errori passati" per evitare di commetterli di nuovo... 8) 8) 8)







ingenuo

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti.
Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch)

da calvin il 04 mar 2010 12:22


Sinceramente a me sembra che la storia abbia già dato le sue risposte all'intera vicenda, e che non ci sia più la necessità di "ulteriori riflessioni", e che basti mantenerne "il ricordo".

Chi vuole fare ancora "riflessioni" sulla cosa, sono proprio quelle persone che vogliono fare del "revisionismo", ovviamente positivo, ovviamente riabilititativo, tipo il buon Dell'Utri che da ANNI spaccia come veri dei diari, certificati ormai come FALSI, dai quali appare che Mussolini in fondo "era un brav'uomo"....

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti.
Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch)

da Fante il 04 mar 2010 12:25


calvin ha scrittoMa la mia risposta era per il "positivo Fante" 8) 8) che ritiene che basti riflettere sugli "errori passati" per evitare di commetterli di nuovo... 8) 8) 8)


Non basta ma aiuta. La conoscenza è il primo passo, poi è evidente che ogni situazione è nuova e quindi imprevedibile, ma più si ha un campo visivo largo, meglio si riflette

pazza

da silbusin il 04 mar 2010 12:35


capohog ha scrittoHai ragione nel sottolineare che è importante vedere chi fa la riflessione, revisionisti ce ne sono dappertutto però è importante che venga fatta la riflessione come dice fante.

Il termine revisionista è visto in accento spregiativo; in realtà è il "negazionista" quello che va combattuto.
Il revisionismo storico è un momento di accurata ricerca e di riconsiderazione sotto nuovi elementi di periodi del passato acquisiti come tali e non più ridiscussi. Se condotto con serietà e onestà intellettuale, con ampio dibattito e confronto con altri studiosi, è un momento di elevata cultura.
Il termine è stato ampiamente adoperato dai paleocomunisti e applicato sistematicamente a coloro che erano "fuori del coro".
Ad esempio, oggi ci sono studiosi famosi che hanno riposizionato l'era di Stalin come un momento organizzativo finalizzato all'eliminazione fisica dell'avversario (se poi lo era) paragonabile al nazionalsocialismo. Addirittura con un numero di vittime superiore.

Contestare che ci sia stato l'Olocausto invece è "negazionismo"; contestare che il fascismo e il nazionalsocialismo ebbero un largo sostegno dalla popolazione è "negazionismo". Non c'è nulla di revisione storica, è pura apologia e come tale va combattuto.
Poi mescolare la pastasciutta con la storia qualche perplessità la suscita.

da Fante il 04 mar 2010 12:45


calvin ha scrittoSinceramente a me sembra che la storia abbia già dato le sue risposte all'intera vicenda, e che non ci sia più la necessità di "ulteriori riflessioni", e che basti mantenerne "il ricordo"


Una riflessione storica è una analisi atta a capire le ragioni del mutamento paulyste si eccita come una susina quando leggerà questa cosa, non a fare una cronaca cronologica.

da donAttilio il 04 mar 2010 13:49


CITAZIONE :
Manca una decina di giorni all’appuntamento; c’è chi giura che può succedere di tutto, il menù non è ancora noto e il desco è già rovente. In questi casi - succedeva anche a Villa Torlonia, quando il Duce era all’apice del potere - donna Rachele serviva tagliolini in brodo.

Da notizie trapelate da fonte (quasi) attendibile, si presume che tutte le portate saranno accompagnate da PIADINA . . . "ARDITA" :lol:

da Bob il 04 mar 2010 13:59


Il revisionismo in sè è sempre intelligente: equivale a sottoporre a continue critiche un periodo e quelli che l'hanno discusso, e, come tale, aiuta ad una sempre maggiore comprensione.
Per quanto riguarda il fascismo, poi, è da anni ovvio che una certa oggettività di analisi sia oltremodo necessaria: io ricordo ancora episodi alla facoltà di architettura dove, col termine, si conglobavano concetti "reputati" negativi e volontà di offesa, indipendentemente dall'argomento trattato. Ricordo ancora una discussione sui nodi viabili, dove i semafori vennero classificati come "emblemi totemici della volontà fascista del governo di condizionare e condurre". Me l'ero segnata. Altra cosa che, fortunatamente è già passata al vaglio del revisionismo è la cosiddetta "architettura di regime", che oggi appare molto rivalutata.
Come vedete, sto accuratamente evitando ogni riferimento ad ideologie e tematiche di fondo, anche se sono sinceramente convinto che la maggior parte delle ca...ehm, degli "sbagli" del fascismo siano imputabili ad un sempre maggiore asservimento alle teorie nazionalsocialiste di Hitler. Per quanto riguarda il resto....ho idea che, eliminando dall'analisi le suddette ideologie (NB), gran parte (non tutto) del giudizio negativo a posteriori sia dovuto alla scarsa efficienza della macchina governativa e dell'industria italiana del periodo. In pratica, il governo ha fatto flop e quindi il governo è cattivo.
I suddetti sbagli con due z sono stati ben altri, e hanno portato il paese alla rovina morale ed economica: ed è da questi che bisogna guardarsi. I buoni tentativi, al di là dei cattivi risultati, andrebbero comunque rivalutati.
Quanto alla cucina....delle preferenze enogastronomiche di Mussolini non mi può fregare di meno: se è un'occasione per discutere del periodo, allora se ne può parlare, visto che una tavola apparecchiata invita maggiormnente che non una sedia per conferenze.
Ci hanno insegnato a scuola quanto Giulio Cesare fosse frugale nei suoi pasti. Ve ne fregava qualcosa? Però ce lo dicevano: serviva anche a comprendere il personaggio, e che la cucina intesa come modo di nutrirsi sia indice di un certo carattere, dovrebbe essere condiviso da tutti, almeno qui.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da cisejazz il 04 mar 2010 17:19


In questi giorni sto studiando proprio la storia contemporanea.
Assicuro che esistono personaggi ben peggiori di Mussolini nella storia dell'italia unificata e a volte sono proprio quelli che sembrano tanti cari e buoni.
Appartengo alla categorie di persone che, seppur di pensiero assolutamente opposto e che si augura fermamente di non dover mai rivivere un fascismo, vorrei che fosse fatto un processo vero, in tribunale con documenti e prove di quanto realmente accaduto in quel periodo storico così vicino a noi e così tanto falsato nei libri di storia che si studiano a scuola (altra cosa leggendo anche testi più approfonditi di studiosi quali il Mac Smith e il Ginsborg, senza contare tutta la bibliografia di Renzo De felice che potrebbe risultare di parte).
Come il nonno di Apina sosteneva il male, un cliente che avevo in agenzia di viaggi invece sosteneva il bene.
E' chiaro che hanno vissuto due realtà differenti vivendo in due contesti completamente lontani (Umbria uno, Sicilia l'altro).

E il tutto per dire che, comunque, non ci vedo proprio niente ma niente di anormale nel dedicare una cena alla cucina in casa Mussolini.

da tpt il 04 mar 2010 18:12


Piadina vera o crescentina,
aspetta e spera, il nostro cuoco è già in cucina,
abbiam portato in Abissinia il tricolor,
ma lo stracchino ci è rimasto dentro al cuor.

Sappiam Benito era di stirpe romagnola,
gonfiava il petto senza l’uso né costrutto,
si disse grande ma si rivelo’ ‘na sola,
ma nella piada ci mangiava anche il prosciutto.

Piadina vera o crescentina,
aspetta e spera, il nostro cuoco è già in cucina,
abbiam portato in Abissinia il tricolor,
ma lo stracchino ci è rimasto dentro al cuor.

Tu ragazzetta che guardavi dritto il mare,
seduta su una seggioletta in vero vimini,
pensavi all’Africa con lacrime un po’ amare,
che ci azzeccava la Romagna eppure Rimini?

Piadina vera o crescentina,
aspetta e spera, il nostro cuoco è già in cucina,
abbiam portato in Abissinia il tricolor,
ma lo stracchino ci è rimasto dentro al cuor.

Donna Rachele usava dello strutto,
poi le impastava e infine le farciva,
tanto che il nostro bel paese era distrutto,
ed in rovina tutta Italia ci finiva.

Piadina vera o crescentina,
aspetta e spera, il nostro cuoco è già in cucina,
abbiam portato in Abissinia il tricolor,
ma lo stracchino ci è rimasto dentro al cuor.

Si disse infine che piacevan anche a Claretta,
ed a D’Annunzio, che restava in riva al Garda,
ma la Rachele non mollava la ricetta,
la Petacci commento’ “ma che bastarda!”

Piadina vera o crescentina,
aspetta e spera, il nostro cuoco è già in cucina,
abbiam portato in Abissinia il tricolor,
ma lo stracchino ci è rimasto dentro al cuor.

da donAttilio il 07 mar 2010 09:19


tpt ha scrittoPiadina vera o crescentina,
aspetta e spera, il nostro cuoco è già in cucina,
abbiam portato in Abissinia il tricolor,
ma lo stracchino ci è rimasto dentro al cuor.


. . . . Tania , la "tua" Piadina in rima, è ARDITISSSSSSSIMA ! :wink:

da tpt il 07 mar 2010 12:53


Grassie ... :oops: :oops: :oops:

19 messaggi
Pagina 1 di 1
Vai a

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 20 ospiti

Moderatore: capohog

cron