Leggo ora questo topic, e mi si raggrinzano le budella.
Ho visto, nella mia vita, UNA sola corrida, perchè, arrivato in Spagna, era "obbligatorio" vederla, e ho deciso che MAI PIU'.
Chiariamo:
il toro non muore "per una spada nella schiena".
Muore dopo un'oretta di tormenti, dai semplicemente irritanti
spilloni (le banderillas), ai colpi di lancia nel dorso, lancia che, per evitare che il colpo possa essere anche solo vagamente mortale, ha un largo anello alla base della punta, in modo che essa non possa penetrare per più di pochi centimetri.
Quando il Torero si appresta al colpo finale, il toro è ormai un ammasso sangiuinante di carne, coi polmoni pieni di sangue, che respira con difficoltà e conscio della fine ormai vicina.
Basterebbe questo? No, non facciamoci mancare niente....Il torero che uccide in modo netto avrebbe (lui solo) il diritto di tagliare le orecchie al toro. Peccato che quasi ogni torero usufruisca di questo "diritto" anche se ha ciccato il colpo per sei volte (visto da me), bucherellando quello che ormai è un cadavere che ancora non sa di esserlo. Il toro cade, e il torero taglia. Ma il toro ci mette un paio di minuti, a morire, e le orecchie sono invece tagliate a vivo. Il toro le sente, eccome se le sente.
Finito?
NOn ancora.
I cavalli degli aguzzini hanno lunghe gualdrappe imbottite.
"per difenderli dai colpi di corna", ufficialmente.
Palle.
La ragione vera è che, in questo modo, non si vedono le interiora penzolare dalle pance squarciate.
E se vi ho fatto passare l'appetito, non me ne dispiace affatto.
Quanto alle aragoste.....
Una volta assistetti alla cottura di una di loro.
Il cuoco tenne la mano sul coperchio per lungo tempo, per impedire alla povera bestia di saltare fuori, e i colpi, uiniti ad una sorta di stridio orrendo, si udirono per molto, molto tempo: me ne andai prima della fine. E non mangiai mai più aragosta.