nebbiolo75 ha scrittoEcco l'articolo...no .. oggi esistono tanti altri metodi di conservazione del prodotto , prima di Appert no , se non alcuni palliativi empirico-scientifici o fortemente lesivi delle caratteristiche dell'alimento (Essiccazione , salagione spinta) . La banda stagnata ha dato la svolta culturale e l'imput per lo studio della conservazione prolungata anche con altri strumenti relativi agli ostacoli microbiologici , purtroppo anche deleteri in alcuni casi ( ostacoli chimici) . Rimane la conservazione in scatola in banda stagnata il più efficace elemento di strutturazione di una conserva alimentare , realizzata con metodi "fisici" (assieme alla più recente surgelazione), quindi per trattamento stabilizzante di immissione o sottrazione termica ...anche del vetro , che seppur effettuato con gli stessi principi e di ottima inerzia di materiale nel rapporto con l'alimento contenuto , ha forti limitazioni di shelf life e temporali causa le fotoossidazioni e , non ultimo , un alto rischio igienico sanitario dovuto alla fragilità del contenitore ...
"Senza questo strumento di conservazione del cibo non esisterebbe la civiltà moderna, il flagello della fame e le malattie ci avrebbero sopraffatti"
Non è che forse questa frase sia un po' esagerata?
nebbiolo75 ha scrittoE' sicuramente un metodo di conservazione a larga scala difficilmente utilizzabile come fattore casalingo. Io a casa utilizzo il vetro e poi la pastorizzazione (classiche albanella o quattrostagioni)...è chiaro , in casa i limiti sono innegabili . Per chiudere ermeticamente un contenitore di banda stagnata , esistono macchine molto complesse e costose e l'uso casalingo è completamente non contemplato né auspicato , anche per la duifficoltà tecnica delle regolazioni e dei controlli . Molto più semplice il twist off dei contenitori in vetro . Sulle "conserve fatte in casa" bisogna stare molto , mooooooolto attenti , potendo trasformare esclusivamente prodotti acidi che ti permettano una semplice pastorizzazione ( trattamento termico a pressione ambiente . In parole povere : bollitura prolungata) . Il punto critico è senz'altro l'acidificazione forzata dei vegetali ( scottatura in aceto o limone) per permettere il blando trattamento termico casalingo , processo assolutamente empirico se non hai conoscenza o strumenti di controllo di questa fase ( pHmetro) . Non scordiamoci che il 99% dei "colpi di freddo" che ti fanno stare sul water per un bel lasso di tempo sono dovute a deboli tossinfezioni (o intossicazioni) alimentari di varia origine ( anche dei ristoranti , mica solo dell'alimentazione casalinga) . Quando , purtroppo , la cosa non si fa più grave con quadri patologici assai più importanti ..
nebbiolo75 ha scrittoNon capisco questo ultimo passaggio. Io pastorizzo sughi che preparo preventivamente, anche di carne. Già hanno una cottura prima della pastorizzazione. Con la pastorizzazione (che dura dai venti ai trenta minuti di bollitura), una volta che il tappo ha 'sigillato' non ho mai avuto problemi di dissenterie o malori vari. Forse intendevi di stare attenti su questi passaggi? Io se ho dubbi sulla chiusura, non conservo e utilizzo il prodotto nell'arco di poco tempo, ma è raro che non mi chiuda. Aceto e limone? Sono già di per se conservanti, che c'entrano con la bollitura? O ho capito male?.. beh , diciamo che sei all'ABC , senza offesa , e fin'ora ti è andata bene . Ti consiglio solo di non forzare la mano , è molto rischioso , soprattutto con i preparati a base carne . Ciao , Marco...
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