Due esempi, uno nazionale, l'altro urbano (Roma, nel mio caso)
Quello nazionale: da gennaio 2011 (se non ricordo male) verranno messi al bando i sacchetti di plastica non biodegradabili a favore di quelli biodegradabili (di solito di fibra di mais).
La mia catena di supermercati più frequentata (Auchan) ha già da tempo fatto la sostituzione.
Nulla da eccepire dal punto di vista ecologico, so perfettamente gli effetti deleteri e il "tempo di vita" (o di smaltimento) di un sacchetto: secoli e secoli.
Peccato che:
1) I sacchetti biodegradabili costino esattamente il doppio (10centesimi contro 5)
2) I sacchetti biodegradabili abbiano una resistenza pessima al peso ed alla rottura in caso di urto con spigoli, anche quelli non troppo taglienti (che tantissimi packaging presentano, come ad esempio tutte le confezioni che contengono spine, cavetti, usb ecc e che inquinano molto di più del sacchetto stesso
)
Unico rimedio: comprare più sacchetti (ulteriore spesa)
Ovviamente un'altra soluzione ci sarebbe: portarsi da casa le bustone tipo Ikea (non mi si venga a parlare di carta, visto che basta comprare un'insalata ed una mozzarella che la carta si bagna, si buca e plaf, tutto per terra
) oppure la buona vecchia sporta/retina e/o il carrello.
Secondo esempio: Roma in alcune strade (come progetto pilota) ha eliminato il cassonetto dell'umido/misto non riciclabile, lasciando solo i cassonetti per carta e quelli per vetro/metallo.
In compenso ha posizionato vari furgoncini addetti alla raccolta di umido/non riciclabile.
Peccato che:
- in media il cassonetto era SEMPRE ad una distanza umana dall'abitazione, il furgoncino no (o meglio dipende dalla fortuna di dove tu risiedi!)
- il furgoncino ha orari e se io, ad esempio, esco alle 6 di mattina col piffero che lo trovo
- il furgoncino ha capienza limitata (poco più grande di un Ape) ergo quando è pieno, parte alla dsicarica, ed io che faccio?
- una famiglia come la mia ( e non penso di essere una mosca bianca) consta di 4 adulti e 3 gatti. L'umido ed il non riciclabile di un giorno costituisce una bella bustona (basta pensare alla sabbia dei gatti, alle scatolette e molto altro).
Ma fare come a Parigi (ad esempio): cassonetti differenziati (4, come da noi) nell'androne dei palazzi, una volta al giorno passa la raccolta e festa finita, non era più facile, umano e logico???
Inoltre, e qui finisco, ricordo che quando ero bimbo avevamo il secchio dell'immondizia (quello di alluminio) di solito foderato con carta di giornale, che praticamente era SOLO per l'umido in quanto:
- il packaging non esisteva (persino la pasta si comprava sfusa, incartata in bellissima carta blu elettrico...)
- latte ed acqua erano in vetro, ed il vetro era a rendere
- vino e olio erano anch'essi a rendere.
Conclusione: nel secchio ci finiva la buccia di banana, il fondo di caffè, le foglie del sedano, insomma....POCHISSIMO