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da Paulyste il 18 feb 2011 22:33


Concordo con la Fulvia. Ma non voglio parlare di compensi economici.

Chissà perché (forse perché sono straniero?) qualcuno ha pensato che io ce l'abbia con l'Unità di Italia e con l'Italia in genere, o che io consideri sprezzantemente chi si sente orgoglioso di essere italiano.
Anzitutto per essere orgogliosi non basta esaltarsi per le bellezze che la natura per puro caso ha dato al paese in cui siete nati, che per puro caso fu creata da gente nata in Italia (ma che nulla deve a un supposto "genio italico", quasi trasmissibile per via genetica) o per la nazionale di calcio: sarebbe necessario avere un po' più di senso civico, sulla cui carenza qui credo siano tutti concordi.
Il fatto che un comico sia deputato a risollevare l'orgoglio "nazionale" o il patriottismo fa sorridere e vuol dire che siamo proprio messi male (e dunque fa anche piangere).
Per quanto ha detto Benigni:
- nessuno nega i meriti dell'impero romano, ma il riferimento presente nell'inno è un inno alla potenza dell'impero in sé stessa, non certo ai concetti del diritto o alla poesia di Orazio; un riferimento magari anche alla "missione civilizzatrice" dell'impero che fu usata - non senza motivo - dal regime fascista in Etiopia.
- ribadisco: se Benigni avesse scritto un tema in quel modo, per me avrebbe dovuto essere bocciato senza appello anche perché si sa che i termini troppo usati (abusati) perdono il loro significato, soprattutto se si tratta di termini rafforzativi o iperbolici.
- fare satira, ironia, comicità sulla storia pubblicamente andrebbe bene laddove ci fosse una conoscenza diffusa e critica (non denigrativa, ma critica) di quello stesso percorso storico: un povero ragazzino che prendesse lezione da Benigni sarebbe per me un esaltato, non certo qualcuno che ha padronanza - anche minima - dell'argomento.
- latente nazionalismo, sparso un po' ovunque: tralasciando altri punti, definire l'Italia "stuprata" dallo straniero dominatore è un'enorme fesseria, perfettamente e stupidamente corrispondente allo stereotipo, a prescindere dal fatto che tanti italiani la "stuprino" oggi quotidianamente (per non dire nel passato: singolare il silenzio sul fascismo, al contrario del nazismo, che non fu - come disse Croce - una "parentesi" nella storia d'Italia): ignorando chi ha nostalgie borboniche o papaline (il governo pontificio, catastrofico e bigotto, questo sì fu un prodotto squisitamente italico), nessuno potrà mai dire - anche a fronte delle ruberie avvenute - che il governo austriaco in Lombardia e Toscana sia stato uno "stupro", per non dire del fatto che i Savoia italiani certo non erano (tantoché la lingua di corte fu sempre il francese) o dell'apporto arabo in Sicilia o anche soltanto dell'impronta lasciata dai codici napoleonici e dalle idee della Rivoluzione francese. Dante sosteneva l'imperatore "tedesco", lo vogliamo dimenticare?

I punti discutibili dello show di Benigni sarebbero davvero tanti e anche sulle poche osservazioni qui presentate si potrebbe discutere molto a lungo.
Per concludere: mai ho detto di disprezzare il Tricolore (non per nulla mi piace la canzone di Tricarico, peraltro penoso nell'"Italiano", anche se Toto non ha dato miglior prova); nessuno però mi chieda di apprezzare una canzone che dice "siam pronti alla morte": apprezzo chi fu pronto alla morte, riconosco anche le sue buone intenzioni nel contesto storico dell'epoca, ma si ammetta (non solo nel caso dell'Italia, ma in assoluto) che l'identificazione del sogno della libertà con quello dell'unificazione "nazionale" fu un'illusione fallita e con effetti devastanti. "Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò" a casa mia dovrebbe suonare "Siam pronti alla morte, la libertà ci chiamò".

da carlo_stef il 19 feb 2011 01:40


Ringrazio Fante per aver risposto al mio saluto, che rinnovo a tutti. Carlo

da nebbiolo75 il 19 feb 2011 01:51


PaulySte ha scritto.....



Uff sei stato più lungo della messa del venerdì santo....:-)

per punizione quando verrai dalle mie parti, solo mezza porzione di pici....e che cazzo!! :-D

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Paulyste il 19 feb 2011 11:10


Sono lungo perché qualcuno in tv ha parlato troppo 8)

Avesse detto più cazzate, limitandosi a fare il proprio mestiere di buffone, mi sarebbe piaciuto.
Visto che un circolo cultural-mediatico ne ha fatto, lui complice, un "maitre à penser", persino uno dei massimi intellettuali della povera Italia (diverso ma simile è il caso di Saviano) la cosa non mi piace più: sentire il Tg3 che parla dello show di Benigni come di una lectio magistralis mi fa venire dei brividi freddi sulla schiena e dimostra ancora una volta che spesso in Italia non si sanno riconoscere le intelligenze

da MarioLino il 19 feb 2011 11:31


PaulySte ha scrittoSono lungo perché qualcuno in tv ha parlato in Italia non si sanno riconoscere le intelligenze


In Svizzera invec non si comprndono le regole della comunicazione. Pauly eri fuori target... Non era una gag per laureati in storia. E l'intento pedagogico era molto marginale rispetto al semplice risvegliare un sentimento.

Rispetto ai soldi, credo che nessuno possa mettere in dubbio che ciascuno debba essere pagato "a mercato". Un calciatore è timorato di Dio e super cattolico? Se le squadre sono pronte a pagarlo milioni di euro dovrebbe rifiutarli? A parte che il suo procuratore a questo punto lo cementerebbe in una colonna da qualche parte, ma perché mai?
Rispetto a una persona senza valori, o con i valore della gnocca e dei suv, quei soldi li spenderà in larga parte in altro modo.
Magari così fa Benigni, dicono che nello specifco abbia dato in beneficienza il suo compenso. Sono Felice di pagare il canone Rai per queste persone, mi fanno ridere, mi fanno pensare, e utilizzano i miei soldi per una giusta causa, meglio di così?

Questione di punti di vista [cit.]

da Paulyste il 19 feb 2011 11:33


"Benigni grande intellettuale" è come dire "Giovanni Allevi grande direttore d'orchestra": tra i due ovviamenti il primo è di gran lunga superiore e non vi è confronto, ma ad ognuno deve andare il proprio merito, credo.

A molti è piaciuto il fatto che Benigni abbia redarguito Bossi sulla storia dello "schiava di Roma". Ha fatto bene, perché ricorda la grossolanità di una certa classe politica: ma sinceramente credo che questo sia evidente.
Tra l'altro, in questo caso, nonostante l'errore nella lettura letterale del testo, Bossi ha essenzialmente ragione dal momento che il fulcro del passaggio resta Roma: se "la vittoria è schiava di Roma" allora vuol dire che a Roma tutto deve essere sottoposto (si badi: farei la stessa critica se ci fosse stato scritto Milano o Varese), che Roma è signora sull'Italia e signora nel mondo, nel ricordo dell'impero.
Chissà perché a me questi argomenti ricordano la retorica fascista... ora sembrano essere diventati un patrimonio della sinistra :roll:

da Paulyste il 19 feb 2011 11:39


Credo che di gente che ha risvegliato il sentimento giocando sull'ignoranza e utilizzando il passato in maniera demagogica, quando non persino falsificata, ce ne sia già stata fin troppa, in questo paese e altrove. E il sentimento dell'unità non per forza, tra l'altro, è un valore positivo. La questione è: unità per cosa?
Ci sono tanti motivi e buone ragioni per parlare dell'Italia: facciamolo con senno e lasciamo al passato ciò che appartiene al passato. Io, fossi stato nei panni di Benigni, semplicemente avrei rifiutato di parlare dell'Inno di Mameli.

da miciagilda il 19 feb 2011 13:23


MarioLino ha scritto Non era una gag per laureati in storia. E l'intento pedagogico era molto marginale rispetto al semplice risvegliare un sentimento.


Sono d'accordo.
E credo che Benigni non sia un maitre à penser ma neppure un banale buffone; che vinca sul paragone "Allevi grande direttore d'orchestra" non v'è ombra di dubbio (è anche troppo facile... :evil: :roll: ).

Sì, siamo messi male se con un'esegesi (che PaulySte definisce malfatta) di un inno nazionale (in cui pochi di noi peraltro si riconoscono) si riescono a toccare le coscienze intorpidite di milioni di italiani tanto da risvegliarle e da commuoverli, da ricevere riconoscimenti e plausi da ogni parte.

Ma è proprio questo il suo grande merito: apriamo gli occhi, rendiamoci conto di come stiamo messi! :? :)

da primus il 19 feb 2011 13:23


MarioLino ha scrittoNon era una gag per laureati in storia. E l'intento pedagogico era molto marginale rispetto al semplice risvegliare un sentimento.


parole sagge.quoto in pieno.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Paulyste il 19 feb 2011 13:49


Comprendo lo sconcerto. Ma se continuiamo a ritenere la serietà culturale una cosa per pochi e noiosi eletti non andremo mai da nessuna parte. Domani Benigni sarà dimenticato, altre cose restano.
Resta ad esempio il fatto che l'Italia è certamente un paese disunito sotto moltissimi aspetti: secondo me ne è anche prova l'esclusione di Tricarico, la cui canzone era perlomeno orecchiabile (io la trovo molto di più) ed è inoltre piaciuta ai critici... i favori "campanilisti" si sono ovviamente distribuiti sulla Tatangelo (il cui ripescaggio è per me musicalmente inspiegabile), su Al Bano e su De Sfroos.

da primus il 19 feb 2011 14:14


PaulySte ha scritto l'Italia è certamente un paese disunito sotto moltissimi aspetti: secondo me ne è anche prova l'esclusione di Tricarico, .


per carità, lascia stare..siamo al festival della canzone e quello non sa nemmeno che significa cantare. E' già strano come riesca ad infilarsi tutti gli anni al festival. Che facesse l'autore....

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Paulyste il 19 feb 2011 14:17


Secondo me ha la voce perfetta per quella canzone. Che non sappia cantare in assoluto l'ho già detto centinaia di volte. Ma uno dovrebbe essere valutato e premiato per la singola canzone e la singola esibizione, credo.

da nebbiolo75 il 19 feb 2011 16:04


Oh Paoletto...ma 'sto Tricarico quanto t'ha pagato per fargli i complimenti???

Sarà anche bravo ma vorrei ricordare che fa il cantante...e sentire un cantante che stona beh...non è proprio il massimo :-)

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Paulyste il 19 feb 2011 16:24


In questa canzone non l'ho sentito stonare. E poi di fronte a Patty Pravo chiunque altro impallidisce :D

Ma la vera domanda è un'altra: tu non dovevi essere alla Peca? O sei connesso da lì?

da calvin il 19 feb 2011 16:37


Uehi, ragaso....

La Peca è domani...

Mica che ti sbagli e domani ti trovi li con noi, vero? 8) 8)

Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti.
Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch)

da Paulyste il 19 feb 2011 17:40


Ops :oops:
Chissà perché mi ero convinto che l'evento fosse oggi. Forse è l'abitudine...

Che palle, ora devo spostare la prenotazione... saranno aperti domani sera? :lol:

da nebbiolo75 il 19 feb 2011 18:28


:-) oggi sono andato a comprare il vino per Zolletta e ho trovato un invito per andare al 'Benvenuto Brunello'.....chissà se c'era pure inappetente...

Ho telefonato alla Peca e per domani sera hanno una prenotazione per due targata Fontana :-D

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Paulyste il 20 feb 2011 13:17


Che dire... sono contento per Vecchioni e per una vittoria tutta meritata. Anche il resto della classifica mi è sembrato piuttosto equo, compreso il terzo posto di Al Bano che notoriamente piace a molti; ribadisco il mio disappunto per Tricarico, su cui - casualmente - anche tutti i critici sono d'accordo.
L'ultima serata del festival, che io ho visto a brevi sprazzi, è stata una cosa insopportabile, specie dopo la fine delle esibizioni e la lunghissima attesa del finale. La conduzione è restata sempre impacciata, con un tonfo di "imprecisioni" inaudito (Baudo e il povero Mike stanno su un altro pianeta).
Per fortuna, si suol dire, anche per quest'anno è tutto finito.

da tpt il 20 feb 2011 23:39


Oggi mi sono ascoltata per la prima volta Tricarico perchè del giudizio di Paolo mi fido assai. La canzone è davvero bella ma diamine, non so se si trattasse di un problema di audio (era il programma del pomeriggio della domenica su Rai1, non ho seguito il Festival :oops: ) ma si faceva una gran fatica a comprendere il testo. :roll:

da Paulyste il 20 feb 2011 23:49


Strano, perché il testo era anche molto semplice... sulle prime parole, però, devo essere sincero, ho molte difficoltà anche io :wink:

Finalmente è stato un sollievo per le mie orecchie sentire la canzone di Patty Pravo cantata in playback 8)

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