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da ciliegina il 15 apr 2011 11:54


Qualche anno fa ho partecipato a una cena al buio organizzata dalla sezione di Pavia dell'unione ciechi e il ristorante "la locanda del Carmine".
I camerieri che ci servivano erano ciechi e noi normodotati abbiamo mangiato nel buio più totale.
Appena entrata in sala mi ha preso un attacco di claustrofobia: tutto buio, nero, mi mancava il respiro, credevo che non sarei riuscita a stare lì troppo tempo.
Per mangiare ci hanno insegnato i loro trucchi: aiutarsi con un grissino a raccogliere il cibo, mettere un dito sul diametro del bicchiere per capire quando si raggiunge l'orlo. Tutti mangiarono (anche bene...), nessuno uscì con sbrodolate sulla camicia.
per quanto riguarda i modi di dire che riguardano la vista, siamo più noi che ci facciamo scrupoli e problemi che non loro...Ne ho avuta conferma parlando con Nicola Stilla, all'epoca presidente dell'unione ciechi.
Poi c'è da tener presente che sono persone, ciascuna con il proprio carattere: c'è chi apprezza, e chi ti manda al diavolo. C'è chi è più orgoglioso e chi più "umano" (non mi viene ora altra parola!).
Direi che una parola, tipo "posso essere d'aiuto?" va più che bene, secondo me; non si è invasivi, ma nello stesso tempo gli si fa capire che non è solo. Tra l'altro hanno una capacità di distinguere le voci e i rumori e la loro esatta provenienza che stupisce o forse sconvolge chi ha tutti i suoi sensi a posto.
Per finire, al termine della cena ci diedero il menù come ricordo, in braille e in lettere. Lo conservo ancora.
Francesca

da miciagilda il 15 apr 2011 12:07


Interessante intervento, grazie Francesca: è un'esperienza che avevo visto in tv e che avrei voluto provare anch'io. :P



Solo una cosa, che, guarda, perdonami, ma ho questo problema di insofferenza verso l'uso improprio di questa parola da parte di tanti:

INVASIVO: L'invasività è un parametro che viene utilizzato in medicina per descrivere la capacità di un esame clinico o di un microrganismo patogeno di penetrare le difese naturali dell'organismo umano.

INVADENTE:che o chi si occupa troppo di ciò che non lo riguarda o si intromette nelle faccende altrui.


Niente di personale, problema tutto mio. Chiedo scusissima.
:oops: :)

da silbusin il 15 apr 2011 12:19


Mi permetto rimarcare una frase già detta.
"Come tutti i disabili deve essere aiutato nel momento in cui chi gli è attorno cogliesse il senso della necessità."
Questo è un punto fondamentale. Per tanti motivi l'ambiente può diventare ostile e quindi il cieco non rendersene conto. L'intervento diviene allora una dovere, sancito tra le altre cose dall'articolo 593 del C.P.
La disponibilità all'aiuto è sempre un valore aggiunto. Se fornito con un semplice (già detto da altri) "posso esserle d'aiuto" potrà anche ricevere (ne dubito) un no seccato, ma in cuor nostro saremo tranquilli.
E' vero quello che è stato riferito: sempre di più l'indifferenza ci circonda. Stiamo scivolando verso il modello americano dove se hai bisogno nessuno si ferma per la paura della rivalsa, cioè se dal tuo operare l'aiutato ritiene di avere avuto uno svantaggio ti chiama in causa di risarcimento. Negli USA sono dei pazzi furiosi.
In Italia siamo in parte tutelati dall'art. 54 del C.P.

da miciagilda il 15 apr 2011 12:21


silbusin ha scrittoMi permetto rimarcare una frase già detta.
"Come tutti i disabili deve essere aiutato nel momento in cui chi gli è attorno cogliesse il senso della necessità."
Questo è un punto fondamentale. Per tanti motivi l'ambiente può diventare ostile e quindi il cieco non rendersene conto. L'intervento diviene allora una dovere, sancito tra le altre cose dall'articolo 593 del C.P.
La disponibilità all'aiuto è sempre un valore aggiunto. Se fornito con un semplice (già detto da altri) "posso esserle d'aiuto" potrà anche ricevere (ne dubito) un no seccato, ma in cuor nostro saremo tranquilli.
E' vero quello che è stato riferito: sempre di più l'indifferenza ci circonda. Stiamo scivolando verso il modello americano dove se hai bisogno nessuno si ferma per la paura della rivalsa, cioè se dal tuo operare l'aiutato ritiene di avere avuto uno svantaggio ti chiama in causa di risarcimento. Negli USA sono dei pazzi furiosi.
In Italia siamo in parte tutelati dall'art. 54 del C.P.


Straquoto ... e mi vado a leggere art. 54 :D

da ciliegina il 15 apr 2011 19:06


@micialgida:Nessun problema, a volte certe parole entrano così tanto nel linguaggio comune che ci scorda del loro vero significato.
Io sono insofferente all' "assolutamente" infilato in ogni pertugio...
Francesca

da inappetente il 15 apr 2011 19:20


silbusin ha scrittoMi permetto rimarcare una frase già detta.
"Come tutti i disabili deve essere aiutato nel momento in cui chi gli è attorno cogliesse il senso della necessità."
Questo è un punto fondamentale. Per tanti motivi l'ambiente può diventare ostile e quindi il cieco non rendersene conto. L'intervento diviene allora una dovere, sancito tra le altre cose dall'articolo 593 del C.P.
La disponibilità all'aiuto è sempre un valore aggiunto. Se fornito con un semplice (già detto da altri) "posso esserle d'aiuto" potrà anche ricevere (ne dubito) un no seccato, ma in cuor nostro saremo tranquilli.
E' vero quello che è stato riferito: sempre di più l'indifferenza ci circonda. Stiamo scivolando verso il modello americano dove se hai bisogno nessuno si ferma per la paura della rivalsa, cioè se dal tuo operare l'aiutato ritiene di avere avuto uno svantaggio ti chiama in causa di risarcimento. Negli USA sono dei pazzi furiosi.
In Italia siamo in parte tutelati dall'art. 54 del C.P.
...c'è qualche legge che obbliga ad aiutare anche i "non beventi"? ... 8)

da primus il 15 apr 2011 19:24


inappetente ha scritto...c'è qualche legge che obbliga ad aiutare anche i "non beventi"? ...


Immagine

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da santippe28 il 15 apr 2011 20:30


Io ho vinto l imbarazzo dopo che ho avuto modo di conoscerne alcuni di persona , per questioni di lavoro : certo l impulso di aiutarli quando hanno bisogno ce l ho sempre , però i miei sono talmenti intelligenti , spiritosi , colti ed astuti che ho imparato a considerarli senza tener conto della loro menomazione. I miei conoscenti odiano sentirsi chiamare non vedenti , sanno smandrrappare al pc in maniera diabolica , e sanno godersi la vita che è un piacere starli a sentire , scherzano e fanno battute sui ciechi , insomma hanno saputo togliermi dall imbarazzo !

da Paulyste il 16 apr 2011 10:59


silbusin ha scrittoBeh...ad un cieco che aveva fatto una seduta di riabilitazione al ginocchio e che avevo finito di controllare ho chiuso la seduta con un "arrivederci allora ci vediamo lunedì..." :oops: sarei sprofondato. io penso che lui si sarà fatto internamente una grossa risata...


Ma loro ti "vedono". Io conosco ed ero abbastanza amico di una ragazza cieca che va al cinema a "guardare" un film :wink:

da miciagilda il 16 apr 2011 17:47


Stamattina ho camminato per sentieri fioriti di mille colori.
Poi sono tornata e il mio uomo mi ha accolta con gli occhi pieni d'amore.

Non riesco ad immaginare cosa potrebbe essere la mia vita senza la vista. :( :(

da fulvia il 16 apr 2011 17:56


[
quote="miciagilda"]Stamattina ho camminato per sentieri fioriti di mille colori.
Poi sono tornata e il mio uomo mi ha accolta con gli occhi pieni d'amore.



....Vi siete fumati il mondo voi oggi! :shock: :P :P C'era anche Shel Shapiro? :roll: :P

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da miciagilda il 16 apr 2011 23:02


inappetente ha scrittoIn Italia siamo in parte tutelati dall'art. 54 del C.P.
...c'è qualche legge che obbliga ad aiutare anche i "non beventi"? ... 8)[/quote]

No, ma ne avrebbero un gran bisogno... :lol: :lol: :lol:

da miciagilda il 16 apr 2011 23:03


fulvia ha scritto[
quote="miciagilda"]Stamattina ho camminato per sentieri fioriti di mille colori.
Poi sono tornata e il mio uomo mi ha accolta con gli occhi pieni d'amore.



....Vi siete fumati il mondo voi oggi! :shock: :P :P C'era anche Shel Shapiro? :roll: :P


Eccheccazz... è la verità! :P
(quando vado a camminare in campagna lascio a casa anche le sigarette...) 8) :wink:

da miciagilda il 16 apr 2011 23:14


ciliegina ha scritto@micialgida:Nessun problema, a volte certe parole entrano così tanto nel linguaggio comune che ci scorda del loro vero significato.
Io sono insofferente all' "assolutamente" infilato in ogni pertugio...
Francesca


Ginetta (Ciliegina, Gina...) :lol: , io mi scuso ancora perchè ci sei "andata di mezzo" tu, ma ti assicuro che quando questa parola la senti pronunciare in una corsia di oncologia, poi a leggerla in un forum o in una recensione scambiandola con la cugina "invadente" sei riproiettata a certi ricordi che te li raccomando... :cry: E' come se mi si toccasse un nervo.

"Assolutamente sì"... che meraviglia, eh! :twisted: :twisted:

Io ultimamente ho notato che sta esplodendo "in un certo/qualche modo" e ho già l'orticaria...

"Questo libro in un certo modo parla di..."
"In questo film in un qualche modo sei riuscito a narrare di..."
"Anni fa ho iniziato a fare xy e in un qualche modo sono diventato..."

Dico già BASTAAA! :twisted: :twisted: :)

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