donAttilio ha scritto
Secondo voi, i comuni cittadini (non politici), sono più infastiditi/scocciati/delusi della POLITICA o dei POLITICI ???
)
Yoda ha scritto una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo
franferrari ha scrittoYoda ha scritto una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo
E' questa la parte più di fantascienza...
manufood ha scrittofranferrari ha scrittoYoda ha scritto una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo
E' questa la parte più di fantascienza...
...basterebbe che quel giorno ci fosse una votazione sull'aumento delle diarie...
io sono infastidito (per non dire schifato) dai politici e della politica per come la intendono i suddetti ossia: farsi le leggi ad personam, mettere "al sicuro" i lori figli, nipoti, pronipoti, amanti, puttanelle, etc mentre il paese va alla deriva senza guida nè prospettive per il futuro.
miciagilda ha scritto... Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.
Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato....
ric.bos ha scrittomiciagilda ha scritto... Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.
Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato....
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Gli stipendi e le indennità ai parlamentari e, per estensione a tutti coloro che si dedicano all'attività politica (in regioni, comuni, ecc.) sono stati pensati con l'intento di consentire a tutti (ricchi e poveri) di essere eletti e poter pensare al bene comune.
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Quello che all'inizio può essere spirito di servizio per il bene comune, dopo diventa necessità per il proprio reddito.
Come dice Miciagilda è il gatto (o il cane? ) che si morde la coda.
fracina ha scritto Abbiamo fortunatamente avuto, negli ultimi anni,presidenti della Repubblica che ci han salvato in corner, le cui parole ancora mi inorgogliscono.
Yoda ha scrittofracina ha scritto Abbiamo fortunatamente avuto, negli ultimi anni,presidenti della Repubblica che ci han salvato in corner, le cui parole ancora mi inorgogliscono.
Osti....questi me li sono persi...
fracina ha scrittoCiampi dove lo metti? Secondo me e'stato un bene ci fosse lui in certi momenti neri.
E Napolitano non e' Pertini, ma ha chiarito il concetto di Paese a qualcuno che lo aveva scordato, facendo qualche cappellata, ma tant'e'.
Non mi riferivo agli altri che citi, in pasrticolare il picconatore buonanima non era...sulle mie frequenze
ric.bos ha scrittomiciagilda ha scritto... Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.
Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato....
Se così fosse avremmo in politica solo chi può permettersi di vivere di rendita o avere attività economiche che proseguono mentre ci si dedica alla politica.
Gli stipendi e le indennità ai parlamentari e, per estensione a tutti coloro che si dedicano all'attività politica (in regioni, comuni, ecc.) sono stati pensati con l'intento di consentire a tutti (ricchi e poveri) di essere eletti e poter pensare al bene comune.
Esempio personale.
Mai eletto a nessun livello, ma in passato impegnato anche direttamente nelle elezioni comunali del mio paese (12.000 abitanti).
Sono lavoratore dipendente, non vivo di rendita: se dovessi essere eletto sindaco, l'indennità sarebbe inferiore allo stipendio che percepisco. Posso farlo? No, non posso economicamente permettermelo. Ancor di più se fosse senza alcuna indennità.
Purtroppo, il politico di professione è la conseguenza di un sistama economicamente immobile: se mi impegno nell'attività politica nel periodo tra i 25 e i 45 anni, dedicando il tempo per la corretta gestione della cosa pubblica, dopo non riuscirò ad inserirmi nel mondo del lavoro.
Se sono lavoratore dipendente, avrò tralasciato per mancanza di tempo le occasioni di fare carriera professionale, se sono libero professionista avrò mancato di farmi conoscere nel mio campo di attività.
Ergo: sono costretto a diventare "politico di professione" , andando a occupare poltrone degli enti pubblici, per continuare a ricevere una retribuzione. Quello che all'inizio può essere spirito di servizio per il bene comune, dopo diventa necessità per il proprio reddito.
Come dice Miciagilda è il gatto (o il cane? ) che si morde la coda.
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