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da maxbor il 24 mag 2007 08:35


UNA SCELLERATA ORGANIZZAZIONE PROVOCA MAXI CADUTA ALL'ARRIVO

OMBRE SU DI LUCA, CANDIDATO ALLA VITTORIA

Petacchi vince una difficile volata e annuncia che probabilmente lascerà il Giro evitando, così, le tappe di montagna.
Addio antipatico e antisportivo.
Nonostante l'altimetria la media è bassissima: 34 kmh.
Nessuno ne approfitta per organizzare una bella fuga tranne il coraggioso e solitario francese Buffaz ovviamente ripreso.
L'arrivo è da incubo. Una curva a trecento metri dall'arrivo (errare umanum est.....) provoca oscuri presagi anche perchè l'asfalto è reso viscido dalla pioggia. Fatto imprevedibile (la pioggia), vero, ma da inserire nell'ordine delle probabilità.
Il problema è che ancora più viscidi (sempre con la pioggia) diventano gli adesivi plastificati che per pubblicità vengono applicati sull'asfalto nei metri precedenti l'arrivo. Ecco che, salvi i primi arrivati (per la forza cinetica della maggiore velocità?), i successivi cadono rovinosamente a frotte con conseguenze che solo per mera fortuna provocano danni più o meno limitati.
Il direttore del Giro Zomegnan, con faccia di bronzo, si autoassolve.
Personalmente credo non essendo la sicurezza un optional qualche ispettore dell'INAIL dovrebbe chiedere dei chiarimenti.

Ieri, letto in ritardo, Capodacqua così scriveva su "La Repubblica".
Riporto a memoria: "Sulla salita di Nostra Signora della Guardia un cartello invita la Madonna a proteggere i corridori. Di Luca, invece, deve preferire i Santi, più precisamente il suo medico-amico Santuccione, già condannato per doping, con il quale gira per le scuole".
Ora mi domando. Se un cronista scrive cose che potrebbero essere oggetto di denuncia o, quanto meno, di ostracismo da parte del favorito del Giro o è pazzo o è sicuro che di quello che fa. Vedremo.
Intanto l'odierno pezzo sul Giro di Repubblica risulta firmato da Maurizio Crosetti.

Oggi bella tappa di montagna. Non riesco a immaginare il menù ma è preferibile mettersi per tempo alla tv. Vuoi vedere che magari la media oraria sarà più elevata della pianeggiante tappa di ieri?

da maxbor il 25 mag 2007 19:53


SUL GIRO GLI ARTIGLI DELLA LAMPRE

DOPING: CONFESSIONI SHOCK DI GRANDI CAMPIONI

SCOPERTI DUE AMANTI SULLA SPIAGGIA DI CAMAIORE

IN ESCLUSIVA: LA SALITA DELLE TRE CIME DI LAVAREDO

Come previsto ieri la tappa alpina ha registrato la stessa media della precedente frazione per velocisti. Stranezze del ciclismo moderno.
Si scioglie la ex maglia rosa Noè consolidando i sospetti che il suo sia stato un primato costruito in casa Liquigas.
Scivola anche, vittima di una caduta il giorno precedente, il buon Salvoldelli, ragazzo dalla faccia e credo anche dal sangue pulito.
Si sperticano le lodi su un Di Luca presunto dominatore ma considero che se, dopo tre arrivi in salita ad altrettanti Santuari e una robusta tappa alpina, ben undici atleti sono racchiusi nello spazio di circa quattro minuti i valori devono essere più livellati di quello che si dice.
Leggo sul Televideo che uno spezzino di 40 anni è stato beccato dalle telecamere del Giro sulla spiaggia di Lido di Camaiore mentre passeggiava beato con l'amante. Come spesso accade non l'ha visto la moglie ma qualcuno che non si è preso i c....i suoi.
Consiglio, per i frequentatori di scappatelle, di evitare gli eventi sportivi teleripresi.
Il Processo alla Tappa (oggi dopo la cronoscalata) si svolge in un clima surreale. Si parla di maglia rosa mentre scorrono in diretta le immagini della confessione di Rijs sull'aver fatto uso di doping.
Anche Bartoletti annaspa e si impelaga con Bruseghin su scenari allegorici di asini e doping.
Ad ogni modo sono personalmente stupito da un Di Luca che dopo tanti anni trascorsi in posizioni di rincalzo si rivela a trent'anni favorito alla vittoria del Giro. Voi lo immaginate, ad esempio, un Platini che fosse "esploso" a quel'età?
Intanto la Lampre registra tre uomini nelle prime cinque posizioni della classifica generale e dopodomani potrebbe impostare una tattica vincente.
Io manderei i due meno in forma in avanscoperta sul S.Pellegrino e sul Giau costringendo Di Luca a spremersi per non farsi distaccare, quindi a metà del passo Tre Croci manderei il migliore all'attacco che sulla salita finale delle Tre Cime di Lavaredo potrebbe poi concretizzare un rilevante vantaggio.
Grazie alle numerose vacanze ivi trascorse conosco le Dolomiti in lungo e in largo sia automobilisticamente che con i mei piedi (vedi escursioni).
Sulle Tre Cime di Lavaredo vi sono stato due volte. La prima la mia auto, sebbene non più giovanissima, stava per rendere l'anima al...meccanico. La seconda, più prudentemente, l'ho lasciata giù a Misurina e sono andato in cima con uno sbuffante pulmann di linea.
E' un'ascesa durissima, angosciante, che preceduta da tre altre non irrilevanti salite può provocare distacchi enormi.
Chi avrà più energia nelle gambe e globuli rossi nel sangue può ipotecare la vittoria finale.
Io pronostico una squadra, la Lampre, sperando che il jolly non sia lo spagnolo Vila.
C'è poi un giovane, Schleck, che predica molta umiltà ma ha un grande futuro. Un'altra faccia pulita che mi piace.
Intanto su "La repubblica" è ritornato oggi a scrivere Capodacqua con un articolo su doping e dopati. Per ora quelli di ieri.
A lunedì.

da maxbor il 28 mag 2007 09:18


DI LUCA IMBATTIBILE?

Manca una settimana con due sole tappe "vere" (lo Zoncolan e la cronometro) alla fine di questo strano Giro d'Italia.
Intanto registriamo, l'altro giorno, l'ennesimo tentativo a vuoto di Bettini per vincere una tappa con Marino Bartoletti che gli chiede: "Rischio qualcosa (ndr: evidentemente comincia a immaginare che prima o poi qualcosa gli capiterà) se ti chiedo se baratteresti tutti i tuoi piazzamenti con una vittoria?"
Voi che dite, alla fine ci riuscirà? Se domani avranno voglia di avviare una fuga (con dentro Bettini) sulla prima e unica salita del Campolongo, subito dopo la partenza, bene, altrimenti a Lienz vedremo per la prima volta sfrecciare i velocisti nelle valli dolomitiche.
Veniamo a ieri. I big della Lampre si dissolvono così in due (il sempre generoso e altruista Savoldelli e Mazzoleni) cercano di fare quello che altri (Simoni e Cunego) dovrebbero fare. Questi ultimi si accontentano di limitare i danni in vista della eventuale conquista di un podio di cui domani non si ricorderà nessuno.
Sul passo Tre Croci Mazzoleni appare in gran forma e Di Luca in difficoltà. Sulle Tre Cime di Lavaredo la parti si invertono mentre Riccò vince alla grande la tappa avvicinando quello Schleck con cui è in lotta per la maglia bianca di miglior giovane.
La classifica generale resta comunque corta (sei in tre minuti e mezzo) e lo sarebbe ancora di più se Di Luca non avesse usufruito di abbuoni e della cronosquadre che, al Giro come al Tour, secondo me centra come i cavoli a merenda in una gara individuale.
A Bartoletti tutto è sembrato bellissimo, interviene con la voce rotta dall'emozione, mentre altri, grottescamente, si interrogano sui danni che poteva arrecare ai corridori un palloncino sfuggito sotto lo striscione dell'arrivo a un bambino. Si concentrassero su altro (già visto).
Continuo a rimanere perplesso della matamorfosi di uno specialista di classiche che avvicinando la vecchiaia (sportiva) diventa un campione di corse a tappe. Altri, fra quelli in gara, hanno negli ultimi anni vinto un Giro e poi sono scomparsi o quasi. Boh.
Peccato per il "mio" Savoldelli che senza la malaugurata caduta avrebbe potuto dire la sua. Spero si possa rifare al Tour dove, tra l'altro, una più repressiva lotta al doping potrebbe aiutarlo.

da keywest68 il 28 mag 2007 09:44


guardando la tappa di ieri, mi è venuto un dubbio,tanto per cambiare.
la squadra di Simoni manda all'attacco 2 uomini ( e che nomi) che in sostanza impediscono ,per logica, allo stesso Simoni di fare una tattica più arrembante.
Dopo giorni in cui tutti aspettavano Gibo per il grande attacco (i giornalisti ci preparavano a questa ipotesi), ci siamo trovati davanti ad un uomo di 36 anni che penso abbia dato tutto quello che si poteva dare ,mancando all'appuntamento con la grande fuga solitaria, che forse è stato il motivo per cui Riccò ha fatto quello che ha fatto con la benedizione di tutta la squadra.
In un momento in cui le notizie sul doping invadono giornalmente la corsa, credo che questo appiattimento della classifica sia il più ovvio dei risultati.
Buoni corridori, quello con un po di benzina in più riesce a stare un gradino più sopra.
o sbaglio?

da maxbor il 29 mag 2007 19:34


LO ZONCOLAN CI RIVELERA' IL MIGLIOR MEDICO?

A Lienz gli organizzatori predispongono un finale nervoso su strade secondarie (immaginavo vi arrivassero dalla statale) ad uso e consumo, come facilmente prevedibile, di corridori di seconda fascia.
E' stata un'occasione mancata per una prima, suggestiva, volatona sotto i ghiacciai.
Ne approfitta invece, tonico e risposato, un buon Garzelli sulla cui azione Bulbarelli urla essere forse la più bella vittoria della sua carriera. Roba da denuncia per danni, morali ovviamente.
Nel processo alla tappa Bartoletti, sempre più a corto di cartucce, chiede invece a Di Luca come pensa di trascorrere le prossime quattordici ore (?). Poco altro da dire.
Eugenio Capodacqua su "La Repubblica" continua intanto a trattare un argomento di cui sembra particolarmente informato.
Ieri scriveva di un Mazzoleni abituale frequentatore delle inchieste doping, quindi rilevava come Di Luca fosse oggetto di un miracolo fisiologico essendo in costante forma dalla primavera (vittoria della Liegi-Bastogne-Liegi), periodo lunghissimo per un ciclista.
Oggi faceva notare come la velocità media delle varie corse di questa stagione sia più elevata rispetto a dieci anni fa (42,219 kmh contro 40,977). Conclude con "Resta una domanda: come è possibile oggi andare più forte di quando l'uso dell'epo era diffuso a macchia d'olio?".

da maxbor il 31 mag 2007 10:30


DOVE STA ANDANDO LA SPORTIVITA' ?

Ieri mentre assistevo al finale di tappa sullo Zoncolan, dall'esito facilmente prevedibile, mi chiedevo, aggiungendovi i vari sospetti di doping, perchè fossi sempre attratto dal Giro.
Forse, mi sono risposto, unicamente dalle splendide immagini della nostra Italia che ci propone.
Ieri, come domenica sulle Tre Cime di Lavaredo, Piepoli era forse più fresco e pimpante dei suoi aversari, ma ha dovuto lasciare il passo rispettivamente a Simoni e Riccò.
Tutta, o in buona parte, colpa di quegli abbuoni secondo me stimolo per occasioni di inciuci sportivi.
Gli stessi abbuoni che probabilmente stanno dando un vantaggio decisivo a Di Luca in vista di un eventuale attacco di Schleck nella prova a cronometro, di cui è specialista.
Oggi, ancora, Eugenio Capodacqua su Repubblica fa allusioni ben poco velate sul doping. Ecco cosa scrive del probabile vincitore del Giro:
"Ma sul futuro di Di Luca grava una nuvola scura. E' un futuro sub judice, giacchè molto dipende dalle carte dell'inchiesta 'Olil for drug' che i Nas hanno fornito a Ettore Torri, il capo della procura antidoping del Coni. I fatti, a suo tempo llustrati da Repubblica, sono lontani e risalgono al 2004. Dicono di intercettazioni con un medico molto chiaccherato (l'abbruzzese Santuccione) in cui verrebbe fatto il suo nome. E che l'ex magistrato dovrà valutare. Il tema è il solito: prodotti e terapie più o meno dopanti. E, a differenza della giustizia ordinaria, non c'è archiviazione né prescrizione.
Circostanze inquietanti, se comprovate. Per la giustizia sportiva, infatti, il tentativo equivale al doping consumato e le frequentazioni passate dell'abbruzzese non sono il miglior viatico".
Da parte mia aggiungo la personale meraviglia nel rilevare, ancora una volta, come una tappa di montagna con la più dura salita del Giro nel finale abbia registrato la rispettabile media di quasi 37 kmh. E ancora, come tale temutissima salita abbia prodotto, più o meno, gli stessi distacchi fra i primi delle precedenti "salitelle" ai Santuari.
Infine come quest'anno i ritiri e i ciclisti fuori tempo massimo si sono ridotti al minimo, le maggiori "vittime" sono state infatti causate dalle cadute.
Solo il Processo alla Tappa parla di manifestazione e spettacolo bellissimo e irripetibile. Perchè meravigliarsi? Anche sul Titanic, mentre affondava, l'orchestra continuava a suonare.

da maxbor il 31 mag 2007 20:07


CASCA IL MONDO CASCA LA TERRA, TUTTI GIU' PER TERRA :twisted:

Oggi c'è stata una tappa di trasferimento verso con un'organizzazione ancora una volta censurabile. Dapprima, una volta giunti a Conegliano, invece di attraversare le splendide colline trevigiane, la corsa è stata inopinatamente instradata per anonimi campi fino a giungere in un paese ancora più anonimo (Riese Pio X) tranne per il fatto che vi nacque un papa. Qui pur con il prevedibile arrivo del gruppone è prevista una secca curva a sinistra a 800 metri dell'arrivo, quando la velocità è al massimo e la volata vive i più delicati attimi della sua preparazione. E' tanto difficile prevedere il rischio di cadute? Perchè laddove le strade sono adeguate anche quando vi arriva il gruppo compatto non cade mai nessuno?
Vince abbastanza facile Petacchi sui resti del plotone di velocisti.
Media oraria stratosferica di quasi 47 kmh.
In pratica alle sue medie un Merckx oggi si posizionerebe a metà della classifica generale:roll: .
Al processo alla tappa Zandegù e Bartoletti danno vita a un quadretto di alta ironia. Mi conservo però il sospetto che non lo abbiano reciprocamente percepito.
Riporto a memoria:
Zandegù spiega e esalta la volata di Petacchi e Bartoletti dice:
"Intervenire dopo di te è come se Reitano dovesse cantare dopo i Beatles" (due offese con una fava :twisted: ).
Replica Zandegù: "Cosa dici, ho un amico che non fa che chiedermi chi è quel tizio con i baffi che dice tante saggezze al processo?".
(a buon intenditor... 8) ).
Intanto i Nas hanno prelevato sangue e urine a Di Luca e qualche altro per un controllo "incrociato" che l'antidoping del Giro non effettua.
L'orchestra continua a suonare.

da keywest68 il 31 mag 2007 20:48


maxbor ha scritto.
Intanto i Nas hanno prelevato sangue e urine a Di Luca e qualche altro per un controllo "incrociato" che l'antidoping del Giro non effettua.
L'orchestra continua a suonare.


scusa, ma con tutti i proclami del coni contro il doping, l'antidoping del giro non è completo?

E CHE CAVOLO CI STANNO A FARE? :evil:

da maxbor il 01 giu 2007 09:06


keywest68 ha scritto
maxbor ha scritto.
Intanto i Nas hanno prelevato sangue e urine a Di Luca e qualche altro per un controllo "incrociato" che l'antidoping del Giro non effettua.
L'orchestra continua a suonare.


scusa, ma con tutti i proclami del coni contro il doping, l'antidoping del giro non è completo?

E CHE CAVOLO CI STANNO A FARE? :evil:


I controlli dell'Uci sono sulle urine.
L'altra sera i Nas, dopo un incontro col procuratore antidoping Ettore Torri, hanno effettuato un prelievo per il controllo incrociato sangue-urine a Di Luca, Mazzoleni, Simoni e Riccò (io l'avrei fatto anche a Schleck, chiacchera per chiacchera, sia per la sua posizione in classifica che per i precedenti doping della sua squadra).
Insomma quel famoso controllo che i calciatori non vogliono fare con le scuse più fantasiose (paura di contagio, collassi da vista del sangue, ecc.).

Termino con un sogno fatto questa notte:
Oggi vince Bettini.

da keywest68 il 01 giu 2007 09:21


maxbor ha scritto
Termino con un sogno fatto questa notte:
Oggi vince Bettini.


sarebbe bello, ha onorato la maglia che porta per tutto il giro....se lo meriterebbe propio.

p.s. certo che la casoela la sera è propio pesante da digerire....si fanno certi sogni.... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

da maxbor il 01 giu 2007 19:12


Oggi, per alcuni impegni, ho avuto a disposizione solo pochi minuti giusto per vedere l'arrivo di tappa.
Amen per Bettini. Aveva avbuto le sue occasioni per una vittoria di tappa, non le ha sfruttate e allora, se potrà, si rifaccia l'anno prossimo.
Vince, una volta tanto con una bella azione solitaria, lo spagnolo Iban Mayo Diez, promessa mancata del ciclismo iberico in fase di ripresa dopo alcuni anni in cui è stato affetto da depressione.
Sono contento per lui.
Media oraria umana di 38,862. (Ieri è stata un po meno di quanto riferito, comunque elevatissima).
Ignoro gli eventuali temi da cabaret del Processo. Se ci sono stati farebbe piacere conoscerli.
Poche sorprese penso ci attendano fino a domenica. Canti e balli possono continuare mentre gli analisti (del sangue) svolgono il loro lavoro.

da maxbor il 04 giu 2007 09:24


ERA GIA' TUTTO PREVISTO

Termina un Giro d'Italia che, quest'anno più dei precedenti, ho seguito con animo pieno di disagio, dubbi, incertezze.
Un vincitore e il terzo classificato sono sotto inchiesta per vicende doping per fortuina vecchie e non attuali (incrociando le dita scrive il buon Capodacqua su Repubblica).
Aggiungo che la vittoria di Di Luca è maturata anche grazie ad abbuoni e al vantaggio ottenuto nella cronometro a squadre che in una competizione individuale. Per me delle bizzarrie, seppur diffuse anche oltr'alpe.
Oltre a un non condiviso bonus in classifica, gli abbuoni hanno anche impedito a Piepoli di vincere due tappe, o comunque di giocarsele in volata, dovendo gratificare altri dei 20" destinati al vincitore.
L'Organizzazione ha floppato, come altre volte, nell'instradamento di molti prevedibili arrivi in volata con pericolose curve disposte a distanze cruciali.
Censurabili anche alcune scelte di percorso. Mi viene in mente la rinuncia ad attraversare le splendide colline del prosecco e l'arrivo in anonimi centri come Riese, su tutti, che ben poca promozione turistica hanno portato alle immagini nazionali trasmesse in tutta Europa.
Considerazioni?
Velocità medie elevatissime.
Pochi o nessun gregario finito fuori tempo massimo.
Velocisti che si sono difesi in salita.
Corridori ieri di secondo pianoi scoperti campioni.
Altro da ricordare? Ben poco.
Sportivamente un Savoldelli la cui vittoria nell'ultima cronometro amplifica i rimpianti su quello che avrebbe poruto fare senza la brutta caduta subita.
Per il resto le bellissime immagini della selvaggia Sardegna, la splendida Versilia e le magiche dolomiti. Molto meno gli autodromi.
E naturalmente il buon Bartoletti che tanto esilarante ha talvolta reso il Processo alla Tappa.
Grazie agli amici che mi hanno letto anche se non mi hanno quasi mai dato la possibilità di ricambiare.
L'orchestra continua a suonare, il ciclismo per fortuna non è ancora affondato del tutto.

da twentyfive il 04 giu 2007 14:18


ti sei dimenticato della splendida immagine ligure....quella del buon padre di famiglia in compagnia di una donna che non era la sua!!! :shock:

da maxbor il 05 giu 2007 08:28


twentyfive ha scrittoti sei dimenticato della splendida immagine ligure....quella del buon padre di famiglia in compagnia di una donna che non era la sua!!! :shock:


Purtroppo non l'ho individuata. L'avevo solo letta sul televideo e giornali.
Poi queste situazioni mi mettono in imbarazzo. Ho difficoltà nella scelta di campo. Mi è dispiaciuto per la moglie ma anche per il marito...scoperto :roll:

da maxbor il 14 giu 2007 10:21


"PICCOLA" APPENDICE AL GIRO D'ITALIA:

Alessandro PETACCHI, Leonardo PIEPOLI e Iban MAYO, i quali fra vittorie di tappa e piazzamenti sono stati protagonisti di quasi il 50% del totale delle tappe, sono risultati "non negativi" all'antidoping.
Eufemismo per indicarne la positività.
Alto valore del testosterone per lo spagnolo, che una cartella clinica certificherebbe fisiologico (però che fortuna!).
Salbutamolo per gli italiani. Da valori limite di 1000 nanogrammi ne hanno rilevati 1400 e 1800. Complice un medicinale che cura le affezioni respiratorie.

Forse essere affetti d'asma per i ciclisti non è una...sfortuna.

da twentyfive il 14 giu 2007 11:13


ti aspettavo!! ho letto anch'io l'articolo sulla gazza!
Sono tutti dopati, chi piu' chi meno!!!!
In effetti quelle medie spaventose che tu ci hai mostrato sono per veri dopat-men!!!!

da maxbor il 27 giu 2007 19:49


PETACCHI VERSO DUE ANNI DI SQUALIFICA?

Il controllo effettuato dopo la vittoria nella tappa di Pinerolo ha evidenziato un'altissima concentrazone di salbutamolo nelle urine di Petacchi pari a 1800 nanogrammi.
Questo antiasmatico utilizzato dai comuni mortali dà luogo a concentrazioni di circa 500 nanogr., l'UCI ne tollera fino a 1000, qui siamo a 1800 :roll:
Inevitabile che la Procura Antidoping chieda due anni di squalifica.

Scrive, inoltre, oggi il "Corriere dello Sport" che c'è anche da affrontare la spinosissima vicenda legata alle anomalie nelle analisi cui furono sottoposti al Giro d'Italia Di Luca, Mazzoleni, Riccò e Simoni.
I loro profili ormonali sembrano appartenere più a bambini in tenera età che ad atleti in piena maturità :shock:

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