Camera, il pranzo è "quasi" gratis
Lo Stato copre il 90% delle spese
Il caso è finito sul tavolo dell'Ufficio di presidenza dove un accigliato Bertinotti ha preso atto dell'ennesimo spreco in bilancio. Non solo la spesa per la ristorazione interna a Montecitorio è di 5 milioni e 232 mila euro all'anno, ma, fatte le debite proporzioni e ripartendo la cifra per il numero dei deputati, si scopre che il pranzo che al singolo deputato costa 9 euro allo Stato costa 90 euro, ben dieci volte di più.
Come riporta il quotidiano "La Repubblica" il calcolo, un po' grossolano ma significativo, è stato esaminato dai deputati questori e ha fatto capire che è giunto il tempo di porre rimedio allo spreco. La soluzione individuata non è esente, però, da una certa solidarietà cameratesca, dato che consiste nell'affidamento all'esterno di parte dei servizi di ristoro e nel trasferimento dell'attuale staff di cuochi e camerieri ad altri incarichi. Le tasche dei deputati non si toccano.
Veniamo al menù del giorno, courtesy del contribuente: I cavatelli al salmone fresco e zucchine serviti ieri costavano 3,60 euro; gli gnocchi di patate al pomodoroe basilico, 3 euro: pesce pescato, 4,20 euro e infine una ghiotta scelta di dolci, 1,80 euro. Per il momento e per una fase sperimentale di diciotto mesi, i questori hanno deciso di affidare il servizio alla stessa società che finora ha gestito la mensa dei dipendenti, ma, particolare non trascurabile, se i deputati non dovessero gradire cotture e menù, si tornerà all'antico.
dove un accigliato Bertinotti ha preso atto dell'ennesimo spreco
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