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Costa molto? Allora vuol dire che vale

da scogghi il 15 gen 2008 13:02


Al prezzo più alto si accende l'area del piacere del cervello. «Lo stesso vale per un marchio di moda»

Cosa ne pensate?

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

da tello-77 il 15 gen 2008 13:07


ah non ho dubbi che ci sia un nesso bilogico :oops:

io mi accendo tutto davanti al lusso :lol:

tuttavia su molto cose il legame non è diretto (vini, vestiti, automobili)

Sù dè dòòòòòòòssss !

da il_verza il 15 gen 2008 13:25


Cosa ne pensate?


Semplificazioni giornalistiche a parte, parrebbe essere Filosofia spicciola cui si è applicata una risonanza magnetica.
In breve: la sensazione di soddisfazione non scaturisce tanto dal costo dell'oggetto in sè, quanto dal sacrificio economico che esso richiede, commisurato alle possibilità economiche medio-correnti: quindi, più è alto il sacrificio economico richiesto, più l'acquisto inorgoglisce. Poco importa che, pur coscienti di ciò, l'automobile che oggi compriamo a 70.000 € tra dodici mesi ne varrà 40.000: per provare la sensazione d'intensità X, l'impiegato "deve" spendere Y..... per provare la medesima sensazione d'intensità X, il magnate "deve" spendere Y moltiplicato 20....


ma empiricamente, l'intensità è la medesima. 8)

2. quando inizi a preferire il cantabile, all'orecchiabile: allora ti accorgi di essere un melofilo

da tpt il 15 gen 2008 13:25


Per me è invece una tragedia l'esatto contrario: se vedo in una vetrina un vestito che mi piace come minimo è quello più caro tra gli esposti.
Idem per le scarpe. Non parliamo poi delle autovetture .... o dei viaggi!
Raggiungo l'apoteosi con l'arredamento ed i complementi, tessili compresi! E' inutile io guardi i cartellini! So già a priori che i miei occhi cadono invevitabilmente sull'oggetto più costoso.
Discorso a parte circa il cibo. Non sempre le due cose vanno di pari passo. Ho trovato dei filetti di tonno ad un prezzo decisamente buono, che è una meraviglia! :wink:

da Fante il 15 gen 2008 13:31


Il prezzo alto, su certe categorie merceologiche, induce all'acquisto.

Le case cosmetiche gonfiano i prezzi perchè le donne, di fronte a un antirughe economico, pensano sia poco efficace

da tpt il 15 gen 2008 13:32


Infatti io uso lo yogurt. :wink:

da grasderost il 15 gen 2008 13:33


Più spendo, meno spendo ?

da tpt il 15 gen 2008 13:34


Ad esempio c'è una nota casa cosmetica che ha come tormentone il "PERCHE' IO VALGO" ....
Terrifico! Sembra quasi che se non compri i loro prodotti o non ritieni costino "il giusto" sei un emerito cesso!

da Bob il 15 gen 2008 13:40


Cinquant'anni fa la cosa poteva anche avere un senso: a un prezzo maggiore, spesso corrispondeva una maggiore qualità, sia di materiali che di finitura. Oggi, il costo del materiale incide scarsamente sul prezzo finale, determinato in massima parte dalle catene commerciali intermedie, e dalle logiche di produzione, di massa o di nicchia che siano.
E' vero che, sovente, a prezzi troppo bassi si associa una emerita ciofeca. Insomma, cinquant'anni fa andavi molto più sul sicuro: oggi, la fregatura è dietro l'angolo.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 15 gen 2008 16:37


Bob ha scrittoCinquant'anni fa la cosa poteva anche avere un senso: a un prezzo maggiore, spesso corrispondeva una maggiore qualità, sia di materiali che di finitura. Oggi, il costo del materiale incide scarsamente sul prezzo finale, determinato in massima parte dalle catene commerciali intermedie, e dalle logiche di produzione, di massa o di nicchia che siano.
E' vero che, sovente, a prezzi troppo bassi si associa una emerita ciofeca. Insomma, cinquant'anni fa andavi molto più sul sicuro: oggi, la fregatura è dietro l'angolo.

bob eine moment!
hai ragione per molte tipologie di prodotti, ma per molte altre eccome se vale il materiale impiegato!
è sicuro che cinquant'anni fa ti accorgevi subito della validità di un prodotto dato che l'offerta era sostanzialmente limitata, ma se conosci un poco le tecnologie di quel settore merceologico sai anche il vero valore del prodotto.
oggi la grande dannazione sono i prodotti cinesi (non taiwan o corea): se non staremo accorti saremo invasi da spazzatura. altro che Napoli!

da Bob il 15 gen 2008 17:20


Sil, è chiaro che, se si parla di materiali "preziosi" il discorso muta, ma, in genere, i costi delle matrie prime "normali" non variano di molto in seguito a variazioni quantitative.
O meglio, non variavano.
Ti faccio un paio di esempi: la pelle, "crosta", la parte inferiore della pelle, costava, ai tempi, 2500 lire al piede quadrato. Il "fiore" andava a 2700. Il fiore di capretto a 3000-3200. L'incidenza in un paio di scarpe era di circa 2000 lire.
Su pezze maggiori, il prezzo scendeva di quasi il 50%, quindi, una pelle di circa 30 piedi (bestia adulta), andava a circa 50- 60000 lire. E sto parlando di trent'anni fa.
Gli stessi intervalli li hai sui tessuti, sui legni, sulle ceramiche, sui metalli.

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