La "colpa" è di PaulySte, che ha postato il thread
quindi mi reputo innocente
Cerco, a fatica lo ammetto, sempre di capire le ragioni di chi non la pensa come me, e penso quanto segue:
Se un credente non desidera l'eutanasia, il divorzio, l'aborto, il sesso al di fuori del matrimonio e molto altro ha tutto il diritto di farlo perchè non lede in alcun modo i miei diritti di non credente.
Ammetto, a denti stretti, che per un credente, in compenso, l'aborto è SEMPRE un crimine.
Quindi non basta il fatto di dire: "io credente non lo farei mai", per la sua morale non potrà neanche ammettere che altri lo pratichino.
Bè, il discorso dal punto di vista logico quadra, non c'è che dire.
MA....
I prolife chiedevano una replica alla trasmissione Vieni via con me.
Mi sembra che nessuno abbia fatto presente che chi desidera non essere tenuto in vita forzatamente non abbia una possibilità legale in Italia al riguardo, mentre i prolife sono tutelati completamente dalla legge attuale
Perchè diritto di replica quando gli intervenuti facevano solo presente la difficoltà di poter scegliere quando e come essere tenuti in vita?
Inoltre, tornando al discorso della morale: se io non credente divorzio, convivo con persone del mio stesso sesso o dell'altro sesso, o decido di non voler più essere tenuto in vita (badate bene, non ho parlato di eutanasia ma di stop alla somministrazione di cibo e bevande in stato vegetativo), cosa TOLGO al credente???'
E' proprio questo che mi sfugge....