Verissimo: nella maggior parte dei casi si scopre che non era la materia a non farsi amare, ma l'insegnante.
Alle elementari rifiutavo
Storia: non capivo che senso avesse imparare che tantissimo (troppo!) tempo fa un esercito guidato da Tal dei Tali era partito da "lì" per conquistare "là"...esattamente nell'anno xxxx.
Poi finalmente un prof mi ha rispiegato le Storia con i suoi perchè, gli interessi contrastanti che accendevano le scintille belliche, la strategia, cosa succedeva al popolo... e allora ho iniziato a dare un senso a tutte quelle nozioni sterili.
Comunque ho sempre sentito la mancanza di una contestualizzazione della Storia con la Musica di quello stesso periodo, la geografia di allora riportata agli Stati attuali, la Pittura e l'Arte che c'erano in quell'epoca: era tutto a compartimenti stagni, slegato. Stupido insegnare così.
Un'altra che alle superiori è riuscita a mandarmi in odio una materia che amavo molto è stata "quella" d'
inglese. Una rompic@@@@!!!!
E poi anch'io, avevo una prof di
chimica che se già potessi scriverne il cognome...capireste tutto! Era antipatica a tutti., spiegava male, saltava i pezzi ma poi interrogava proprio su quelli, giurando che li aveva spiegati, dava voti a caso... un disastro.
Ultimo anno delle superiori: prof di Lettere assenteista. Compariva dieci giorni, spariva tre mesi, ricompariva dieci giorni... e in quelle poche ore se ne usciva con "lezioni dettagliate" del tipo "aahhh, ragazzi miei, il Foscolo è bello!". Stop.
Ma amavo talmente tanto la materia (grazie a una meravigliosa maestra senese di italiano delle medie) che me la studiavo da sola, l'ho portata all'esame e mi ha salvata dalla figuraccia su altre materie.