Ho un rapporto anomalo col telefono in generale.
Non lo amo, principalmente per la sua caratteristica di poter squillare nei momenti meno opportuni (e in questo è abilissimo)obbligandomi ad interrompere ciò che sto facendo.
Invadente.
Figuriamoci quindi se mi manca il cellulare!

L'ho sempre con me in caso di situazioni particolari (una persona all'ospedale o cose così) e per potermi sentire col moroso quand'è lontano.
Appena sono con lui, il cellulare normalmente sparisce, così come quando voglio stare in pace e con me stessa, magari passeggiando in campagna e prendendo il sole in spiaggia.

Tassativamente spento quando pisolo.

Fino a qualche tempo fa, tendevo a non portarlo neppuire, e lo tenevo per chiamare solo i maledetti raggiungibili col solo cellulare (dal fisso spendevo di più). Oggi, con una mamma di 94 anni.....

Posso dirlo? Pur riconoscendo che il cellulare è uno strumento utilissimo, sono convinto che se ne faccia un uso complsivo e isterico.

Io lo tengo praticamente sempre spento per usarlo secondo la mia necessità. Questa estate poi lo accendevo a giorni alterni la sera solo per un'ora per vedere se qualcuno mi aveva cercato. Mi sono sentito davvero in vacanza....

Fante ha scrittoPosso dirlo? Pur riconoscendo che il cellulare è uno strumento utilissimo, sono convinto che se ne faccia un uso complsivo e isterico.

Hai totalmente ragione, io ho un blackberry per lavoro (telefono e email) e un iPhone per privato (telefono, email, facebook, linkedin, twitter, catzi e matzi...), sono praticamente drogato, senza benefici se non quello di essere sempre contattabile (e in contatto con tutti) attraverso n-mila canali.
e sai la cosa più bella? non ho più amici (quindi contatti) perchè faccio uso compulsivo dei cellulari e tutti mi evitano:cry:
scherzi a parte, non ho meno amici, ma non è neanche vero in generale che questi strumenti favoriscono tanto nuove conoscenze o il rinsaldare le vecchie. era meglio vedersi in piazzetta a fare due chiacchiere di persona (per il privato), o organizzare qualche riunione in più di condivisione (per il lavoro)

Evito di scrivere tutto quello che penso sull'argomento perché mi dilungherei davvero troppo.
Mi limito a raccontare un paio di esperienze:
- Ho un rapporto quasi compulsivo coi contatti su internet, tuttavia quando sono costretta (o mi costringo) a tenere il pc spento e soprattutto quando vado in vacanza e non posso controllare le mail sto veramente meglio
- Mi è capitato di aver atteso qualcuno a un appuntamento più di quanto la decenza consentirebbe. Mi è stata poi attribuita la colpa perché non avevo con me il cellulare.

Solo questi due esempi per riassumere la mia ostilità verso tali tecnologie che comunque sono ormai necessarie.

A me poi danno un fastidio pazzesco quelli che ostentano le loro telefonate in luoghi pubblici ( negozi, bar, ristoranti e mezzi di trasporto )
Ma anche in mezzo alla strada, sostenendo conversazioni impegantissime, gesticolando come monologhisti da avanspettacolo e con i toni da pubblico di Maria De Filippi.

In quei casi vorrei la mazza da baseball

Fante ha scrittoA me poi danno un fastidio pazzesco quelli che ostentano le loro telefonate in luoghi pubblici ( negozi, bar, ristoranti e mezzi di trasporto )
Ma anche in mezzo alla strada,

eh ho capito ma se ti chiamano..... .....se detesti tutto questo immagino che tu non abbia il cell o che lo usi solamente in casa, auto e negozio....o sbaglio?

primus ha scrittoeh ho capito ma se ti chiamano..... .....se detesti tutto questo immagino che tu non abbia il cell o che lo usi solamente in casa, auto e negozio....o sbaglio?

Ce l'ho, ma lo tengo spento. Se ho bisogno lo accendo. Non è poi tanto difficile

Se ricevo una telefonata in metro spiego sottovoce che sono in metro, di risentirci più tardi. Non ci vuole tanto.

miciagilda ha scrittoSe ricevo una telefonata in metro spiego sottovoce che sono in metro, di risentirci più tardi. Non ci vuole tanto.

be' ci sono anche quelli che più tardi non hanno tempo... e che devono ottimizzare anche il tempo trascorso in metro, risolvendo questioni o intrattenendo rapporti con amici/familiari/parenti.
sono d'accordo però che i gesticolanti e gli "alto parlanti" sono fastidiosi. ma sono fastidiosi a prescindere probabilmente... sono probabilmente "drammatici" in ogni situazione.

MarioLino ha scritto

miciagilda ha scrittoSe ricevo una telefonata in metro spiego sottovoce che sono in metro, di risentirci più tardi. Non ci vuole tanto.

be' ci sono anche quelli che più tardi non hanno tempo... e che devono ottimizzare ...

Mììì... ecchesarà mai?
E quando il telefonino non c'era?
E quando non c'era campo in metro (bei tempi...)?

Ma vi rendete conto di quanto ne siete schiavi? (provocatrrr... provocatrrr....!!)

Come dice qualcuno in altri topic: rilassatevi!

miciagilda ha scrittoMa vi rendete conto di quanto ne siete schiavi?

Esistono vari studi di psicologia sulla nuova relazione uomo-supporti tecnologici che ovviamente, ahimè, non possono dare una risposta esauriente in proposito sui rischi o benefici.

Il cervello è un organo plastico a parte quello di capohog che ha la consistenza di uno spintorogeno da chopper che si adatta alla realtà che lo circonda e può pertanto mutare la sua reattività e la sua dinamica.

Personalmente noto un aumento del livello d'ansia da "comunicazione" proprio subordinata a una presunta esigenza di controllo in tempo reale di più situazioni

Ecco un modo civilizzato di quello che volevo dire io bestia.

Se ricevo una chiamata in metropolitana e sono già in vettura non rispondo nemmeno (facendomi beffe degli insulti che mi aspettano.. certo però che non conosco persone molto educate...); non per snobismo o per principio ma... semplicemente non sento un cavolo!

Fante ha scrittoPersonalmente noto un aumento del livello d'ansia da "comunicazione" proprio subordinata a una presunta esigenza di controllo in tempo reale di più situazioni

Diciamo che è un'esigenza indotta, soprattutto sul lavoro: si pretende il controllo in tempo reale, vi sono gli strumenti per attivarlo, e comunque si compete con gente che lo esercita, quindi non c'è molta scelta.
In generale risolvere a distanza problemi o mantenere relazioni a distanza può sicuramente in alcuni casi tramutarsi in un vantaggio (ottimizzare il tempo in metro), il problema è che ci si rilassa sempre meno...

MarioLino ha scritto...

Non so. Se ci fosse solo l'esigenza lavorativa che c'è perbacco a maggior ragione si dovrebbe notare un rifiuto nel tempo libero. Invece non mi sembra sia così.

In generale si tende a pensare che si possa essere "protagonisti" della propria vita in tutti i suoi aspetti ( lavoro, amici, famiglia affetti ecc ) in un unico momento, quando invece non solo non è così, ma addirittura ritengo che la frammentazione e l'esclusività del tempo a nostra disposizione sia spesso una forma di equilibrio e serenità

non mi sono capito bene io figuriamoci voi

Mi è chiaro, dici: perché atteggiamenti nel lavoro e nel privato coincidono?

Premessa: avere certi strumenti sul lavoro è anche indubbiamente vantaggioso, controllare a distanza aiuta a portare avanti più rapidamente molte attività....
Problema: nel privato si tende a ragionare allo stesso modo, con inutili ansie considerato che nella maggior parte dei casi il costo / beneficio è molto meno favorevole che sul lavoro.
Ipotesi di spiegazione: ansia da prestazione nel privato, indotta dalla forma mentis lavorativa? privato e lavoro che ormai coincidono? tempo sempre più scarso anche nel privato (rosicato dal lavoro) con la necessità quindi di trovare strategie per efficientarlo senza "perdere colpi"? ansia di non "perdere colpi" ma anzi di recuperarne rispetto ad una società che va sempre più veloce?

MarioLino ha scrittoMi è chiaro, dici: perché atteggiamenti nel lavoro e nel privato coincidono?

Premessa: avere certi strumenti sul lavoro è anche indubbiamente vantaggioso, controllare a distanza aiuta a portare avanti più rapidamente molte attività....
Problema: nel privato si tende a ragionare allo stesso modo, con inutili ansie considerato che nella maggior parte dei casi il costo / beneficio è molto meno favorevole che sul lavoro.
Ipotesi di spiegazione: ansia da prestazione nel privato, indotta dalla forma mentis lavorativa? privato e lavoro che ormai coincidono? tempo sempre più scarso anche nel privato (rosicato dal lavoro) con la necessità quindi di trovare strategie per efficientarlo senza "perdere colpi"? ansia di non "perdere colpi" ma anzi di recuperarne rispetto ad una società che va sempre più veloce?

...sta' attento che se continui così poi è perché il cane vi guardava...