Mi unisco anche io ai pro-TAV, se mi è concesso.
Anzitutto non si può iniziare un discorso su cifre del tutto inventate come quella di un 90% di importazioni dall'Estremo Oriente.
In secondo luogo nessuno contesta che in Italia esistano molte altre opere infrastrutturali o di semplice manutenzione che avrebbero il pieno diritto di essere prese in esame.
I motivi che mi portano a sostenere la TAV sono semplici.
Il flusso passeggeri e soprattutto i commerci interni europei sono aumentati esponenzialmente negli ultimi decenni e sono destinati ad aumentare sempre di più: le merci passano dal Portogallo all'Italia, dall'Italia alla Germania, dalla Germania alla Croazia, ... inoltre arrivano anche dal continente americano e dal medio ed estremo oriente attraccando nei porti dell'Atlantico e del Mediterraneo e di qui devono essere smistati. Ora, tutto questo flusso (penso prevalentemente ai commerci) avviene principalmente su gomma. L'idea di trasferire dalla strada alla ferrovia non è affatto peregrina, tantoché - cito l'esempio che meglio conosco - la Svizzera ha l'obiettivo di trasferire su rotaia tutto il traffico internazionale che passa attraverso le sue Alpi: ovviamente questo trasferimento non sarà fatto su base volontaria, ma progressivamente con tasse sempre più gravose per chi non si adegua. Per questo motivo, come accenna maxb., la Confederazione ha già costruito quella che al momento è la galleria di terra più lunga al mondo (Loetschberg, 35 km), in modo da creare quasi un'unico traforo con la galleria del Sempione e creare una linea quasi di pianura (quasi perché le eliminare anche le pendenze iniziali del Sempione implicherebbe la costruzione di una impensabile galleria di centinaia di chilometri). Ora sta costruendo (ed entro il 2017 si dovrebbe toccare il traguardo) quella che sarà a tutti gli effetti la galleria più lunga al mondo (e con la copertura maggiore: oltre 2 km), il traforo di base del San Gottardo (circa 57 km) e insieme altre gallerie di supporto, come quella del Monte Ceneri, che crearanno una linea di pianura ad alta velocità tra Milano e Zurigo: ma quello che più conta è che si creerà un nuovo collegamento tra l'Italia e l'Europa del Nord: Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi e i loro porti (il cosiddetto "Corridoio dei due mari"). Utile ricordare a questo punto che quest'opera (come pure la precedente) non gode di nessun finanziamento estero ed è interamente pagata con soldi pubblici, diversamente dalle linee del Sempione e del San Gottardo a fine Ottocento, sovvenzionate dall'Italia e dalla Germania, o anche dal tunnel stradale del Gran San Bernardo pagato in parte dalla FIAT negli anni Sessanta.
Tutti converranno che gli svizzeri (che hanno votato in più occasione su questa materia) non spenderebbero così alla leggera decine di miliardi di euro di tasca loro se non fossero convinti dell'importanza economica (ed ecologica) di quest'opera.
Il progetto italiano (non solo Torino-Lione, ma anche Verona-Innsbruck e Napoli-Taranto/Gioia Tauro), se esteso - come dovrebbe - al traffico merci, sarebbe forse ancora più grandioso e completerebbe il disegno dei corridoi europei; permetterebbe di tornare a fare grandi porti come quello di Trieste e di Genova, ma soprattutto - se esteso a sud - potrebbe fare di Taranto e Gioia Tauro (che ha fondali profondi che molti altri porti non hanno) i primi porti in assoluto del Mediterraneo (e ciò significa intercettarre tutto il traffico dall'oriente): che speranze hanno adesso con le disastrate autostrade del Sud, prima fra tutte la Salerno-Reggio Calabria? Che speranza si ha di potere un giorno spostare il traffico tra Italia e Francia/Spagna/Portogallo (e porti atlantici e Barcellona, citata da zandet, per dire che la linea è inutile*) su ferrovia quando l'attuale linea deve risalire fino ai 1300 m.s.m. di Bardonecchia? Sapete quando sforzo richiede una risalita di questo tipo? I treni merci viaggiano, certo, ma a velocità basse e con convogli di media lunghezza, perché altrimenti si fermerebbero per strada. Comunque il traffico merci nella valle di Susa crescerà: se ci sarà la TAV, la valle - abbondonata dall'industria fiorita nell'Ottocento e tramontata dopo la guerra - potrà riqualificarsi; se non ci sarà, i valligiano si ritroveranno con un traffico sempre più intenso che attraversa i loro paesi.
Chi dice che i "cittadini normali" non godrebbero affatto di quest'opera, dice - mi perdoni - una sciocchezza: come se lo sviluppo economico del Paese, che dipende in buona misura anche dalla rete dei collegamenti, non fosse un bene per tutti!
* nel sito da lui citato, la prima cartina è del tutto fuorviante perché disegna una linea Genova-Marsiglia assolutamente non facente parte dei progetti prioritari dell'Unione Europea, benché alcuni monconi siano in costruzione o progettati (ma non esiste un progetto complessivo di collegamento). Comunque il corridoio 5 è Lisbona-Madrid-Barcellona-(Marsiglia)-Lione-Torino-Milano-Venezia-Trieste-Budapest-Lviv-Kiev. Che poi Burlando, proprio oggi, in un'intervista, dica che l'alternativa alla Torino-Lione c'è e sarebbe la più intelligente via Milano-Genova-Marsiglia, la dice tutta sull'importanza del collegamento: la Liguria, saggiamente, si vuole prendere quello che (una parte del) il Piemonte, stupidamente, rifiuta.