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evasione fiscale scontrini e varie....

da stefanbo il 10 lug 2011 18:52


Non passa giorno che non legga sui quotidiani lettere di cittadini inc...ati con praticamente tutte le categorie, dai liberi professionisti, agli artigiani, ai ristoratori, ai bar insomma TUTTI per mancato rilascio di scontrino/ricevuta fiscale.
L'ultima, di oggi, riportava di un lettore che affermava (con ragione, IMHO) che se entrava per la prima volta in un bar al 99% gli avrebbero battuto lo scontrino, mentre se era cliente abituale era vero il contrario.
Ovviamente le suddette lamentele partono, logicamente, da chi non può evadere praticamente nulla (salvo doppio lavoro o case affittate in nero) cioè i lavoratori dipendenti.

Il topic si/vi vuole chiedere: all'estero lo scontrino fiscale, almeni nei paesi da me conosciuti e/o frequentati semplicemente non esiste, parlo di Spagna, Inghilterra, Francia e Danimarca.

Il calcolo delle imposte dovute dagli autonomi parte da presupposti completamente diversi ( differenti da paese a paese). Ogni paese si dota di quello che per lui è lo strumento ritenuto migliore e lo porta avanti.
Di sicuro sono comunque tutti migliori di quello italiano visto che da noi il sommerso stimato è il più alto tra i paesi industrializzati :twisted:

Ho amici danesi coi quali scambio opinioni. Bene, non è vero che il sommerso non esiste (troppo bello per essere vero), ma a parte chiamarlo con un nome estremamente poetico ("lavoro al chiaro di luna" è la traduzione) è ovviamente un'eccezione, anche se presente.

Il mio amico in questione è un artigiano, per l'esattezza riparatore di tetti, ed alcuni (sottolineo ALCUNI) clienti non gli chiedono fattura (evidentemente quei pochi che non possono scaricare l'importo) e tutto si svolge "al nero".

Il dibattito è infinito, si dice da anni che si dovrebbe poter portare in detrazione in Italia TUTTO (bar e ristoranti inclusi), poi la percentuale sarebbe da studiare, ma per invogliare appunto TUTTI a chiedere un giustificativo.

Altro fattore che colpisce la mia signora ed il sottoscritto (saremo anche pochi, ma esistiamo :D ) è di coloro che hanno aderito al regime forfettario dei minimi.
Abbiamo partita IVA ma non la carichiamo nè scarichiamo dalla dichiarazione dei redditi (non soggetti ad IVA)
Questo significa che qualsiasi artigiano o professionista ci debba fare la parcella, ovviamente la carica di IVA, ma per noi che non possiamo scaricarla diventa semplicemente un 20% di costo in più, secco.

A me, a naso, non pare un'idea peregrina quella di portare tutti i giustificativi sopra citati, anche voluttuari, per poi godere di una detrazione anche minima ma che renda "interessante" l'azione

Che ne pensate?? :D

da Bob il 11 lug 2011 07:05


Vecchia diatriba, a cui l'introduzione del regime "minimo" (salve, collega), ha portato nuova linfa.
A fronte di alcune penalizzazioni, tipo la non scaricabilità dell'IVA, hai certi vantaggi, che ad alcuni sembrano ragionevoli. Del resto, a chi sta per chiudere i battenti, come me, questoporta parecchie semplificazioni e una vita più tranquilla.
Io continuo a ripetere che gran parte del problema sta a monte, o forse dovrei dire "stava": ora non è forse più così.
E' vero che i lavoratori dipendenti pagano a monte tutto il dovuto, ma è anche vero che la loro retribuzione viene calcolata e valutata sul netto, e che del lordo, se vogliamo ben vedere, non glie ne frega una mazza. Insomma, io dipendente valuto se 2000 (o mille, o 10000) euro NETTI al mese mi stanno bene, poi, se ci ho pagato il 10%, o 3000% di tasse, chissenefrega? Io autonomo, invece, devo valutare cosa mi "resta" da quello che incasso, cioè il lordo, che è l'unica cosa che riesco a calcolare con una certa precisione. Io ricordo che, all'inizio della professione, avevo fatto una mano di conti tra lordo e netto: bene, ogni 100000 lire di incasso, io ne mettevo in tasca dalle 30 alle 40, se andava bene. Ed ero senza dipendenti. Con un dipendente, me ne sarebbero rimasti in tasca meno.
Ora, è chiaro, anche se non scusabile, che di fronte ad un salasso di questo tipo, molti autonomi tendono a "sorvolare" su certi incassi, se possono. Dico "se possono", perchè poi c'è chi, come me, lavora quasi esclusivamente per ditte, che non rilasciano una lira se non porti la fattura (e, ormai, nemmeno se la porti). Se poi ci aggiungi che, nell'immaginario collettivo tu autonomo sei ricco sfondato, non fai un c@@@@o, ed evadi a gogò (anzi, su quest'ultimo punto, è lo stato stesso che in molte cose, afferma che il tuo reddito netto di 10000 euro è superiore al reddito netto di 10000 euro del dipendente, perchè non lo so), ecco che ti girano le palle. Personalmente, io sarei portato ad ammettere in detrazione TUTTo quello che spendi, questo sì a scaglioni. Poi, alla fine, paghi UNA sola aliquota su tutto quello che resta: insomma, i primi 5000 euro di spese li detrai al 100%, i successivi al 70, e così via. Poi, 20, o 30, o quello che è, su ciò che ti rimane in saccoccia. Ma probabilmente ci sarebbe qualcosa che non fa funzionare nemmeno questo. :roll: :cry:

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da stefanbo il 11 lug 2011 09:02


Quoto in toto! 8) :D

da inappetente il 11 lug 2011 09:07


Bob ha scritto... Insomma, io dipendente valuto se 2000 (o mille, o 10000) euro NETTI al mese mi stanno bene, poi, se ci ho pagato il 10%, o 3000% di tasse, chissenefrega? ..:
...siamo sicuri sicuri? Pur essendo parzialmente d'accordo guardando soprattutto la voce del netto che intasco (sono dipendente) , un occhio sulle voci di detrazioni a volte lo dò ( meno possibile per la mia serenità) e immediatamente mi sovviene la pletora di disservizi che il mio mezzo stipendio che lascio allo stato andrà ad ingrassare senza un minimo di riscontro in termini di vantaggi ... 8)

da miciagilda il 11 lug 2011 12:39


Mò sono io che quoto in toto :wink: :)

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da tpt il 11 lug 2011 13:05


Da questo punto di vista tutti gli italiani sono scontenti: dipendenti ed autonomi. Perchè anche le tasse pagate da questi ultimi non danno ritorno alcuno.

:roll:

da miciagilda il 11 lug 2011 14:10


Infatti... Io sono dell'idea che dipendenti e autonomi non evasori, sommati i rispettivi pro e contro, non sono messi poi tanto diversamente. :?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da tpt il 11 lug 2011 14:41


Esatto, miciona. Il problema è che con l'INPS si copre non solo la previdenza ma anche la salute che in certe regioni è perennemente in deficit. :(

da stefanbo il 11 lug 2011 14:55


Sì e no Miciagilda, ovviamente concordo sul pessimo uso delle nostre tasse sia con i miei colleghi autonomi, sia con i dipendenti (quale comunque son stato per 15 anni, quindi so di cosa si parla :wink: )

Il fatto di dover calcolare prima di fornire un preventivo per il lavoro di Bob o per il mio, quanto ci resterà realmente in tasca dopo non sempre è semplice.
Io me la cavo bene perché opero con ritenuta d'acconto, pagata dal mio percipiente, quindi il mio reddito è "quasi" netto, mia moglie no, perché lei opera senza ritenuta (il committente dei suoi lavori di restauro è lo Stato, quindi pagamenti tardivi e zero possbilità di evasione, anche volendo), ed il suo Unico è "schizofrenico": l'anno scorso un dramma, quest'anno (per fortuna) una lieta sorpresa, ma tutto ciò è difficile, se non impossibile da calcolare a priori prima di fare un prezzo.

Del lavoro dipendente io rimpiango solo una cosa: essendo un pessimo amministratore del mio denaro, lì sapevo quanto guadagnavo e non si schiodava, e con quello dovevi far quadrare i conti.
Da autonomo ti scordi che c'è il mese/periodo brutto, tendi a fare la cicala e poi ti ritrovi col c.... per terra.
Ovviamente parlo per me, ci mancherebbe, ma questo aspetto, di sapere esattamente salvo sorprese (aumenti/bonus e quant'altro) o imprevisti (pochi, conguagli talvolta un po' esosi) il tuo reddito, è un vantaggio dei dipendenti, anche se fosse l'unico :wink:

da tpt il 11 lug 2011 15:49


Quello dipende dall'imparare a regolarsi, Stefan! Ma un dipendente ha sempre un periodo di preavviso, ad esempio.

Eppoi ha pagata la malattia, le ferie, la liquidazione, la tredicesima mensilità quando non altre ....

In compenso l'autonomo puo' appunto decidere in autonomia (il che serve maggior desiderio di assumersi in toto certe responsabilità) ... e nel caso vada male puo' solo recitare il mea culpa.

da zandet2 il 11 lug 2011 17:03


tpt ha scrittoIn compenso l'autonomo puo' appunto decidere in autonomia (il che serve maggior desiderio di assumersi in toto certe responsabilità) ... e nel caso vada male puo' solo recitare il mea culpa.


Seee, bona questa barzelletta....
Forse negli anni 90, ma ora la maggior parte degli autonomi non sono altro che dipendenti mascherati, che fanno in tutto e per tutto il lavoro dei dipendenti ma senza nessuna garanzia, copertura, malattia, ferie, sindacato e tutto quello che si può immaginare possa avere un dipendente.
Anzi no, una cosa in più ce l'hanno: il commercialista da pagare.
E l'inps. E gli anticipi Iva. e l'irap. E gli anticipi sul fatturato dell'anno successivo. E i conguagli. E le rilevazioni errate di Equitalia, che intanto paghi subito e poi chiedi il rimborso (a babbo morto).
Ma tanto i lavoratori autonomi "fanno il nero", peccato che praticamente tutto il popolo delle nuove partite iva fatturi a società intermediarie che poi rifatturano ai clienti principali, e che quindi di nero non ce ne sia neanche una virgola.

Non parlo per "sentito dire", parlo per quello che sto vivendo ogni giorno da oramai sei anni.

Quindi come diceva il Monni: "Pagare bellino!!!!"

Ciao



Ciao

da inappetente il 11 lug 2011 17:27


zandet2 ha scritto
tpt ha scrittoIn compenso l'autonomo puo' appunto decidere in autonomia (il che serve maggior desiderio di assumersi in toto certe responsabilità) ... e nel caso vada male puo' solo recitare il mea culpa.


Seee, bona questa barzelletta....
Forse negli anni 90, ma ora la maggior parte degli autonomi non sono altro che dipendenti mascherati, che fanno in tutto e per tutto il lavoro dei dipendenti ma senza nessuna garanzia, copertura, malattia, ferie, sindacato e tutto quello che si può immaginare possa avere un dipendente.
Anzi no, una cosa in più ce l'hanno: il commercialista da pagare.
E l'inps. E gli anticipi Iva. e l'irap. E gli anticipi sul fatturato dell'anno successivo. E i conguagli. E le rilevazioni errate di Equitalia, che intanto paghi subito e poi chiedi il rimborso (a babbo morto).
Ma tanto i lavoratori autonomi "fanno il nero", peccato che praticamente tutto il popolo delle nuove partite iva fatturi a società intermediarie che poi rifatturano ai clienti principali, e che quindi di nero non ce ne sia neanche una virgola.

Non parlo per "sentito dire", parlo per quello che sto vivendo ogni giorno da oramai sei anni.

Quindi come diceva il Monni: "Pagare bellino!!!!"

Ciao



Ciao
...beh , come sempre la generalizzazione è fuorviante , non è che proprio i "non dipendenti" sia una categoria così generalmente indigente . Mi vengono solo in mente il mio vicino di casa Trader di Borsa che dichiara la metà di me e gira in Porsche Cajenne (non turbo , però) , ha la barca a Chiavari con annesso appartamento vicino all'Entella e uno a Madonna di Campiglio (anche se monolocale) , ha appena ristrutturato la villetta in via S....o a Viadana spendendo ( e lamentandosene) una cinquecentinaia di migliaia di Euro e si fa mediamente 70 giorni di ferie . Così pure il carissimo amico e compagno di scuola dentista , con tre studi dentistici (uno a Parma e 2 a Bologna) che dichiara esattamente come me ( un pò meno) e ha anche lui Porsche Cayenne (turbo) , si fa un mesetto di chiusura andandosene a Forte dei Marmi con prenotazione obbligatoria al Twiga , grande specialista del "avete necessità della fattura?"... e perchè no , un mio carissimo compagno di bevute noto idraulico del mio paese , onorata scuola professionale alle spalle con "solo" tre bocciature in cinque anni di superiori sul suo curriculum , due dipendenti , che dichiara un terzo del mio stipendio , ma la nuova Lamborghini Murcielago in garage della villetta da un milione e mezzo di Euro nella via più esclusiva di V...a . Ma il redditometro funzionava in qualche modo? :lol:

da miciagilda il 11 lug 2011 17:33


stefanbo ha scrittoSì e no Miciagilda, ovviamente concordo sul pessimo uso delle nostre tasse sia con i miei colleghi autonomi, sia con i dipendenti (quale comunque son stato per 15 anni, quindi so di cosa si parla :wink: )

Il fatto di dover calcolare prima di fornire un preventivo per il lavoro di Bob o per il mio, quanto ci resterà realmente in tasca dopo non sempre è semplice.
...
Da autonomo ti scordi che c'è il mese/periodo brutto, tendi a fare la cicala e poi ti ritrovi col c.... per terra.
Ovviamente parlo per me, ci mancherebbe, ma questo aspetto, di sapere esattamente salvo sorprese (aumenti/bonus e quant'altro) o imprevisti (pochi, conguagli talvolta un po' esosi) il tuo reddito, è un vantaggio dei dipendenti, anche se fosse l'unico :wink:


Lavoro dipendente = certezze. Mah, sì, in un certo senso è vero: hai la certezza che sia il mese in cui spendi il solito, sia quello in cui ti si rompono lavatrice + automobile + caldaia e magari anche un dente, sempre quelle saranno le tue entrate. Anche qui i tuoi soldini li devi saper amministrare.
Certezze...? Sì, fino a che non ti licenziano e da un giorno all'altro ti ritrovi senza lavoro.

Lavoro autonomo = incertezze. In effetti il giorno che non vuoi/non puoi non devi chiedere il permesso al "padrone"; Ti servono più soldi? lavori di più; sei tranquillo, ti rilassi un po'. Ma appunto come dici tu, l'incertezza non è una caratteristica sempre positiva e non è facile sapersi gestire tra tempi buoni e tempi di vacche magre.
Il lavoro non è mai scontato e se non ce n'è, ti passi delle notti in bianco, lo capisco.
Però a un dipendente non capita mai di poter fare la cicala, scordandosi dei periodi neri... i periodi sono sempre di quel grigino lì... :?

A proposito del "nero": conosco moltissimi autonomi, so che non possono sgarrare di un euro e ti do ragione. Però il mio vicino è un idraulico, immigrato che non aveva manco gli occhi per piangere... ora ha tre case di cui due ville, due macchine più il furgone e riuscirà a mandare i suoi tre figli all'università, cosa che economicamente molti dipendenti non possono permettersi... :wink:

Son questi che rovinano la "festa" a tutti quanti, autonomi e dipendenti, pensionati e imprenditori.

Doodiché, appunto, mi piacerebbe capire dove va ogni mese l'equivalente di uno stipendio modesto che mi viene trattenuto. :evil:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da fulvia il 11 lug 2011 17:57


inappetente ha scritto
zandet2 ha scritto
tpt ha scrittoIn compenso l'autonomo puo' appunto decidere in autonomia (il che serve maggior desiderio di assumersi in toto certe responsabilità) ... e nel caso vada male puo' solo recitare il mea culpa.


Seee, bona questa barzelletta....
Forse negli anni 90, ma ora la maggior parte degli autonomi non sono altro che dipendenti mascherati, che fanno in tutto e per tutto il lavoro dei dipendenti ma senza nessuna garanzia, copertura, malattia, ferie, sindacato e tutto quello che si può immaginare possa avere un dipendente.
Anzi no, una cosa in più ce l'hanno: il commercialista da pagare.
E l'inps. E gli anticipi Iva. e l'irap. E gli anticipi sul fatturato dell'anno successivo. E i conguagli. E le rilevazioni errate di Equitalia, che intanto paghi subito e poi chiedi il rimborso (a babbo morto).
Ma tanto i lavoratori autonomi "fanno il nero", peccato che praticamente tutto il popolo delle nuove partite iva fatturi a società intermediarie che poi rifatturano ai clienti principali, e che quindi di nero non ce ne sia neanche una virgola.

Non parlo per "sentito dire", parlo per quello che sto vivendo ogni giorno da oramai sei anni.

Quindi come diceva il Monni: "Pagare bellino!!!!"

Ciao



Ciao
...beh , come sempre la generalizzazione è fuorviante , non è che proprio i "non dipendenti" sia una categoria così generalmente indigente . Mi vengono solo in mente il mio vicino di casa Trader di Borsa che dichiara la metà di me e gira in Porsche Cajenne (non turbo , però) , ha la barca a Chiavari con annesso appartamento vicino all'Entella e uno a Madonna di Campiglio (anche se monolocale) , ha appena ristrutturato la villetta in via S....o a Viadana spendendo ( e lamentandosene) una cinquecentinaia di migliaia di Euro e si fa mediamente 70 giorni di ferie . Così pure il carissimo amico e compagno di scuola dentista , con tre studi dentistici (uno a Parma e 2 a Bologna) che dichiara esattamente come me ( un pò meno) e ha anche lui Porsche Cayenne (turbo) , si fa un mesetto di chiusura andandosene a Forte dei Marmi con prenotazione obbligatoria al Twiga , grande specialista del "avete necessità della fattura?"... e perchè no , un mio carissimo compagno di bevute noto idraulico del mio paese , onorata scuola professionale alle spalle con "solo" tre bocciature in cinque anni di superiori sul suo curriculum , due dipendenti , che dichiara un terzo del mio stipendio , ma la nuova Lamborghini Murcielago in garage della villetta da un milione e mezzo di Euro nella via più esclusiva di V...a . Ma il redditometro funzionava in qualche modo? :lol:


Basterebbe SOLTANTO e dico soltanto incrociare i dati del registro navale, del catasto, e del PRA....... :roll: ogni tanto qualcuno lo beccano! :P pensionati che hanno intestate barche, auto di lusso..... :P

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da stefanbo il 11 lug 2011 18:00


"Hai bisogno di soldi lavori un po' di più" è di sicuro applicabile a quelle categorie autonome che sono ricercatissime (il tuo esempio dell'idraulico), ma Bob o io faremmo spesso carte false per avere più lavori, che però non ti puoi "inventare" se non arrivano... :cry:

Veramente io da dipendente la cicala la facevo eccome quando percepivo la tredicesima e quattordicesima , adesso è l'esatto opposto: la mia collaboratrice familiare giustamente la chiede, e ne ha tutti i diritti, e gliela erogo volentieri, ma a me ovviamente non la da nessuno

E il TFR ce lo vuoi mettere? Quando ho finito la mia "dipendenza" ed ho preso 15 anni di tfr non era poco, quel "mese" extra ogni anno (che spetta di diritto, ovvio, ma che all'estero non esiste :shock: ) chi me lo dà da autonomo?

Questa non vuole essere la solita battaglia autonomo/dipendente, ma avendo provato entrambe le esperienze, e facendo parte della schiera di autonomi non benestante, la macchina o la lavatrice che si rompe influisce su di te e sui di me allo stesso identico livello... :oops:

da miciagilda il 11 lug 2011 18:17


stefanbo ha scritto"Hai bisogno di soldi lavori un po' di più" è di sicuro applicabile a quelle categorie autonome che sono ricercatissime (il tuo esempio dell'idraulico), ma Bob o io faremmo spesso carte false per avere più lavori, che però non ti puoi "inventare" se non arrivano... :cry:

Veramente io da dipendente la cicala la facevo eccome quando percepivo la tredicesima e quattordicesima , adesso è l'esatto opposto: la mia collaboratrice familiare giustamente la chiede, e ne ha tutti i diritti, e gliela erogo volentieri, ma a me ovviamente non la da nessuno

E il TFR ce lo vuoi mettere? Quando ho finito la mia "dipendenza" ed ho preso 15 anni di tfr non era poco, quel "mese" extra ogni anno (che spetta di diritto, ovvio, ma che all'estero non esiste :shock: ) chi me lo dà da autonomo?

Questa non vuole essere la solita battaglia autonomo/dipendente, ma avendo provato entrambe le esperienze, e facendo parte della schiera di autonomi non benestante, la macchina o la lavatrice che si rompe influisce su di te e sui di me allo stesso identico livello... :oops:


Son d'accordo, in linea di massima, come dicevo sopra, non c'è tutta questa differenza. L'idraulico come il notaio, il dentista...sono categorie che, non capisco come, sfuggono ai controlli: ma possibile che nessuno veda quante case e quante barche, quante macchine hanno? Anche solo la parola: idraulico...lo sanno anche i bambini che fanno un pacco di soldi. :roll:

Chi invece fa altre cose, o emerge perché ha capacità eccezionali o fa fatica, come del resto quello che da dipendente è rimasto a spasso: trovalo se riesci un altro posto! Se però sei un "gallo" conosciuto nel tuo settore e se il tuo settore non è troppo in crisi, il posto salta fuori. Il mio architetto è perennemente iperoccupato, ha sempre troppo lavoro... evidentemente si è costruito una fama tale da non avere più problemi.

Però dai non lamentarti se la colf chiede la tredicesima... c'è chi la colf se la può sognare di notte... è un po' come uno che ha il Ferrari e si lamenta che beve tanto... 8)

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da stefanbo il 11 lug 2011 18:30


Infatti non mi lamento affatto che chieda la tredicesima (ed in un "certo modo" anche la quattordicesima: l'accordo prevede che anche se siamo fuori ad agosto, lei passa qualche volta ma prende il mensile pieno), mi sembrava di esser stato chiaro: è una dipendente quindi è giustissimo che l'abbia, non ci piove proprio :D

Tu dici (giustamente) che te la puoi sognare: è l'unico e sottolineo UNICO lusso che ci concediamo. Ogni mese mi chiedo non se ne valga la pena (ne vale eccome!) ma se possiamo permettercela, malgrado il costo veramente amichevole visti i 15 anni di rapporto ininterrotto, ed ogni mese mi dico che preferisco rinunciare ad un w/end (che non facciamo mai) ad una cena fuori ( e questo per un "mangione" costa :D :D ), ad una qualsiasi vacanza che a parte quella estiva sono 5 anni che non facciamo.

Bada, non mi lamento, mia mamma diceva una banalità vera: l'economia è una questione di scelta, ringrazio il cielo di aver smesso di fumare, con quello che avrei speso oggi per le sigarette ce ne pagavo due di colf al mese :roll: :D.

Quindi mi tengo la colf, non fumo, esco poco e sono circa 3 anni che non rinnovo il guardaroba (lavorando da casa chissenefrega :D :D ) e "scelgo" che mi va bene così, e beata sia la sua tredicesima/pseudoquattordicesima :D

da miciagilda il 11 lug 2011 20:49


:lol: Mica ti dovevi giustificare!
E, a scanso di equivoci, giuro che farti i conti in tasca era l'ultima cosa che indendevo! :D

Era solo che non "suonava bene" nel contesto, e ci ho scherzato su. :)

Comunque credimi, per aggiungere un altro elemento, già il parlare al plurale (lavoriamo, risparmiamo, paghiamo) è già un notevole "lusso "rispetto ai costi che si accolla un single; ma è sempre questione di scelte, come diceva la tua saggia Mamma. :wink: :D

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da MarioLino il 12 lug 2011 12:02


Non so se qualcuno lo ha già detto, ma io invidio ai professionisti questo: se hanno una attività ben avviata/organizzata o stagionale possono permettersi di fare più ferie di un lavoratore dipendente in carriera.

E il numero di giorni di ferie per me è un elemento che contribuisce tantissimo alla qualità della vita. Anzi, superata la "soglia di povertà", influisce ancor più dello stipendio. Il lavoratore dipendente non può praticamente incidere su questa variabile

Questione di punti di vista [cit.]

da inappetente il 12 lug 2011 12:22


MarioLino ha scrittoNon so se qualcuno lo ha già detto, ma io invidio ai professionisti questo: se hanno una attività ben avviata/organizzata o stagionale possono permettersi di fare più ferie di un lavoratore dipendente in carriera.

E il numero di giorni di ferie per me è un elemento che contribuisce tantissimo alla qualità della vita. Anzi, superata la "soglia di povertà", influisce ancor più dello stipendio. Il lavoratore dipendente non può praticamente incidere su questa variabile
...beh , su questo tasto io sarei il più sfigato del pianeta , come qualità della vita . Per quindici anni , come dirigente d'industria , mi facevo mediamente 8-9 giorni lavorativi di ferie all'anno . Regolarmente mi saltavano per enne motivi produttivi e alla fine dell'anno ne accumulavo una valanga . Oggi qualche giorno in più me lo prendo , ma solo perchè ho cambiato posizione organizzativa ( da Direzione di produzione a quella di Ricerca & Sviluppo ... altra musica e ... soddisfazioni..)

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