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Il Giorno della Memoria

da Fante il 27 gen 2009 10:15


Sarò sincero. In certi casi la commemorazione dell'olocausto mi provoca una sorta di reazione avversa da saturazione. In qualche modo ritengo che si stia attuando una sorta di desensibilizzazione. I genocidi sono stati e sono un evento ricorrente, sia che si indirizzi verso una etnia, un gruppo religioso o una ideologia politica. L'Europa ad esempio non ha mai chiesto scusa all'Africa per i - non sappiamo quanti - neri uccisi nei secoli tra deportazione e colonialismo.

Tuttavia l'olocausto è ancora oggi un momento fondamentale della storia europea. Non solo per la mostruosa macchina di sterminio che s'è creata, ma anche e sopratutto perchè è stato l'evento culminante di un odio inizialmente religioso poi inventatosi "razziale" che dura ormai da secoli e che ancora oggi cova sotto le braci. Nelle parole di un vescovo, prontamente assolto...

L'olocausto non fu un episodio isterico scatenato da un uomo solo che ha manipolato la Germania. Fu un genocidio corale che l'intera Europa ha deciso di commettere.

Penso che ci sia ancora bisogno del giorno della memeoria, oggi più che mai.

"È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire" Primo Levi

da tpt il 27 gen 2009 10:23


Se devo essere sincera talvolta io stessa ho avuto il tuo stesso atteggiamento, ho pensato ad una sorta di saturazione.

Un po' come se il troppo parlarne, lo sviscerare continuamente, possa portare all'indifferenza.

Vero anche che quando si parla di sterminio degli ebrei ci si aspetterebbe altrettanta correttezza nel nominare tutte le vittime civili di quella stupida guerra (ma tutte lo sono).

Altrettanto vero che la guerra la Germania l'ha persa e per questo si finisce col fare un'analisi storica sbilanciata.

Poi penso all'attuale Papa e mi dico ... no, meglio continuare a parlarne, sino allo sfinimento.

da capohog il 27 gen 2009 10:36


Il problema è che forse il giorno della memoria sta diventando SOLO un giorno di commemorazione dei morti, commemorazione è ben vero necessaria per non dimenticare, ma dovrebbe essere anche un giorno dei vivi ,per costruire una forte coscienza comune europea, una cultura del rispetto religioso e razziale e dell'intervento per impedire i nuovi genocidi.

96 cubic inch of good vibs

da Paulyste il 27 gen 2009 11:43


D'accordo con Fante e Tpt su TUTTO.
E' riprovevole però che se ne faccia una sorta di atto dovuto, estetizzato, formalizzato... insomma, oramai sembra una cerimonia simile a quelle che si tengono nelle vie cittadine in onore di Tizio, di Gaio (non esiste nessun Caio in latino) e di Sempronio: una corona di alloro che poi rimane per mesi a marcire, e tutto finisce lì.

Invece sarebbe sempre utile rimettere in discussione, da un punto di vista storico, filosofico e politico, ciò che è successo. Farne un "monumento" della memoria storica non so se basterà ad evitare altri orrori simili in futuro

da Fante il 27 gen 2009 12:36


PaulySte ha scrittoInvece sarebbe sempre utile rimettere in discussione, da un punto di vista storico, filosofico e politico, ciò che è successo. Farne un "monumento" della memoria storica non so se basterà ad evitare altri orrori simili in futuro


D'accordissimo. Ma probabilmente è molto poco attuabile.

Alla fine è più comodo dire che un pazzo ha ipnotizzato le masse ed è tutta e solo colpa sua. Al massimo di pochi altri cattivi cattivi cattivi che l'hanno seguito.

La Storia dovrebbe analizzare le ragioni dell'accaduto. Purtroppo quasi sempre serve solo come superficiale termine di paragone per i regnanti che vanno a Porta a Porta

da Paulyste il 27 gen 2009 12:59


Fante ha scrittoAlla fine è più comodo dire che un pazzo ha ipnotizzato le masse ed è tutta e solo colpa sua. Al massimo di pochi altri cattivi cattivi cattivi che l'hanno seguito.


E' quello che ha fatto Benedetto XVI ad Auschwitz (altro luogo museificato... molto più indelebile il ricordo di Birkenau, a due passi da lì) qualche anno fa... (28.05.2006): "un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di ricupero dell'onore della nazione e della sua rilevanza, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell'intimidazione, cosicché il nostro popolo poté essere usato e abusato come strumento della loro smania di distruzione e di dominio".

ah, quanto si sarebbe arrabbiato il mio Jaspers!!

da berni il 27 gen 2009 13:03


concordo con voi.
solo una piccola postilla per TPT
il giorno della memoria nasce appositamente per la shoa, cioè per qualcosa di molto diverso rispetto a una qualsiasi guerra , per quanto stupida e oltraggiosa.

sappiate però che in molti piccoli comuni di provincia giornate come queste sono l'occasione per iniziative con le scuole o pubbliche che altrimenti sarebbe difficile fare decontestualizzate in un momento qualsiasi dell'anno.
il senso di saturazione c'è soprattutto per chi abita in una grande città e vive solo l'aspetto mediatico /televisivo.
per chi però vive in un piccolo centro (dove le piccole iniziative ancora si riescono a fare e hanno "risonanza"), spesso all'ennesima visione di schindler list su rete4 spesso si accompagna , proprio grazie al battage mediatico, l'occasione di andare a sentire dal vivo testimonianze o dibattiti o mostre.

da santippe28 il 27 gen 2009 13:11


Una giornata che è giusto ricordare , pensando però anche allo sterminio ei rom e degli omosessuali e non solo degli ebrei.
Alcuni politici , a mio avviso , strumentalizzano questa ricorrenza per rifarsi una verginità e per presentarsi come santi , puri ed innocenti.

da berni il 27 gen 2009 13:12


PaulySte ha scritto
Fante ha scrittoAlla fine è più comodo dire che un pazzo ha ipnotizzato le masse ed è tutta e solo colpa sua. Al massimo di pochi altri cattivi cattivi cattivi che l'hanno seguito.


E' quello che ha fatto Benedetto XVI ad Auschwitz (altro luogo museificato... molto più indelebile il ricordo di Birkenau, a due passi da lì) qualche anno fa... (28.05.2006): "un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di ricupero dell'onore della nazione e della sua rilevanza, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell'intimidazione, cosicché il nostro popolo poté essere usato e abusato come strumento della loro smania di distruzione e di dominio".

ah, quanto si sarebbe arrabbiato il mio Jaspers!!


penso che l'importanza della memoria non sia solo commemorativa, ma di monito.
ricordare che quanto è stato, avvenne col consenso (checchè ne dica il santo padre, l'antisemitismo era diffuso da molto in tutta la società, nn solo tedesca ma europea, e i nazisti furono solo esecutori "approvati" dai più) , serve a fare sì che mai si abbassi la guardia di fronte a ogni forma di razzismo.
soprattutto mai ci si deve rassegnare all'indifferenza.

e se guardiamo al nostro oggi sono molti i gruppi razziali candidati a ricoprire il ruolo di possibili successori degli ebrei.
quanti saprebbero ribellarsi, mettendoci del proprio, a eventuali leggi discriminatorie e e vessatorie nei confronti di extracomunitari o rom?
e quanti insorgono contro lo schiavismo de facto nei campi nel meridione quando è tempo di raccolta?
eppure fatti documentati, denunce e indagini in corso , ci sono libri (anche editi da mondadori, nn da qualche centro sociale) ;
solo che non ci si informa e non ci si vuole informare.
tutto avviene in una generale indifferenza, che può preparare il terreno a qualsiasi fatto. perchè pianin pianino ci si abitua a tutto.

da berni il 27 gen 2009 13:14


santippe28 ha scrittoUna giornata che è giusto ricordare , pensando però anche allo sterminio ei rom e degli omosessuali e non solo degli ebrei.
Alcuni politici , a mio avviso , strumentalizzano questa ricorrenza per rifarsi una verginità e per presentarsi come santi , puri ed innocenti.


spesso nelle piccole realtà cui facevo cenno, proprio queste minoranze "dimenticate" sono oggetto di attenzione.

nel mio comune ad esempio ogni anno prendono come oggetto di attenzione una di queste minoranze

da Paulyste il 27 gen 2009 13:28


santippe28 ha scrittoUna giornata che è giusto ricordare , pensando però anche allo sterminio ei rom e degli omosessuali e non solo degli ebrei.
Alcuni politici , a mio avviso , strumentalizzano questa ricorrenza per rifarsi una verginità e per presentarsi come santi , puri ed innocenti.


Vedi soltanto l'esempio di Fini. E' bastato per lui ripudiare le leggi razziali, per poi passare al ripudio del fascismo. E forse a un ripudio di questo tipo ci è arrivato per davvero. Peccato che il suo compagno e superiore non sia dello stesso avviso. L'ex presidente del Senato, il forzista Marcello Pera, qualche settimana fa ha scritto sulla Stampa che ci stiamo avviando verso una velata (ma non tanto) autocrazia... se lo dice lui...

Però non è questo l'argomento, lo so. Il fatto che la Shoah (già dal nome) sia stata monopolizzata - non senza qualche ragione - dagli ebrei e, che è ancor peggio, da Israele purtroppo è un fatto

da berni il 27 gen 2009 13:37


Però non è questo l'argomento, lo so. Il fatto che la Shoah (già dal nome) sia stata monopolizzata - non senza qualche ragione - dagli ebrei e, che è ancor peggio, da Israele purtroppo è un fatto[/quote]


attenzione, la giornata della memoria nasce di suo per la shoah, che è l'olocausto degli ebrei; nessuno ha monopolizzato niente.

Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.[1] »

non è per fare il saccente, ma su certe cose necessità precisione; altrimenti, a buttare insieme shoah, seconda guerra mondiale e Israele inteso come stato si fa solo una grande confusione.

da gelataio il 27 gen 2009 13:48


bisogna ricordare "umanamente" ciò che è successo e far capire ai nostri figli quello che è accaduto ..... "umanamente" , fuori dalle retoriche politiche e storiche .
Voglio dire : dalla Shoa nasce lo stato ebraico, il mondo ha deciso di dare ad un popolo quella "terra promessa" (chi gliel'ha promessa,poi?) senza considerare che su quella terra c'era già un altro popolo ! Va bene uno stato, un popolo , ma forse se avevano pensato a due stati, due popoli non c'era tutto il casino di oggi .
La Shoa è nata da un pazzo furbo che ha fatto tutto solo e soltanto per mire politiche di potere (chi aveva in mano i capitali della Germania e non ha dato il suo appoggio a Hitler? gli ebrei!) .
Sinceramente ,appena sarà più grande ed in grado di capire, porterò mio figlio a visitare un campo di concentramento perchè rimanga indelebile nella sua memoria a che punto possono arrivare gli esseri umani , ciò che è stato fatto e che non si dovrà più ripetere ...

da Paulyste il 27 gen 2009 13:49


Mi riferivo al fatto che dalla categoria Shoah vengono silenziosamente esclusi, come scriveva santippe, omosessuali, testimoni di Geova, handicappati, malati mentali... non è per fare il pignolo, però storicamente l'idea della soppressione in massa per eutanasia è cominciata proprio dai malati mentali, ben prima che si pensasse di fare una simile cosa con gli ebrei.

Per quanto riguarda la monopolizzazione da parte dello Stato israeliano è una discussione che si è avviata già negli anni '60 con il processo ad Eichmann (vedi il libro della Arendt, La banalità del male).

Per quanto riguarda la legge istitutiva italiana, che non conoscevo, mi pare che sia oltremodo ingiusta, visto che ricorda solo gli ebrei italiani e i resistenti italiani, come se questa non fosse una tragedia non solo europea, ma che coinvolge fin nel profondo delle sue radici ideali l'Occidente nel suo complesso.

da Paulyste il 27 gen 2009 13:57


gelataio ha scritto Va bene uno stato, un popolo , ma forse se avevano pensato a due stati, due popoli non c'era tutto il casino di oggi .
La Shoa è nata da un pazzo furbo che ha fatto tutto solo e soltanto per mire politiche di potere (chi aveva in mano i capitali della Germania e non ha dato il suo appoggio a Hitler? gli ebrei!) .


Non vedo (o, meglio, temo) dove tu voglia arrivare.

a) La faccenda della fondazione dello Stato israeliano è molto più complessa di come tu dici. Un buon consiglio bibliografico è (preparati: è un libro molto voluminoso, ma molto ben fatto): Morris B., Vittime. Storia del conflitto arabo-sionista 1881-2001, Rizzoli.

b) Sulla storia della Shoah consiglio ovviamente il classico, documentatissimo, e sempre aggiornato: R. Hilberg, La distruzione degli ebrei d'Europa, Einaudi.

c) La faccenda del supporto a Hitler è infinitamente più complessa di quanto tu creda. Purtroppo non esiste un libro unico che io possa consigliare e io stesso, che mi occupo molto di questa faccenda, stento spesso a conciliare la massa di informazioni - non tutte concordanti - che raccolgo nel corso delle mie ricerche.

da berni il 27 gen 2009 14:02


concordo sul fatto che allargare il concetto di memoria sia necessario. era solo per manifestare come in realtà a oggi il monopolio della tematica ebraica non sia un arbitrio di qualcuno, nel senso ch innanzitutto la giornata nasce per la shoah.

a proposito di memoria che deve servire per il futuro

vi invito a leggere questo articolo.

http://www.repubblica.it/2009/01/sezion ... lugli.html

da Paulyste il 27 gen 2009 14:09


Qui si parla sostanzialmente di pogrom. Il rapporto tra pogrom e sterminio organizzato esiste, ma non è scontato, come non lo è il rapporto tra l'antigiudaismo classico e l'antisemitismo di impronta razzista-biologica che si fa avanti per la prima volta nell'opera di H.S. Chamberlain.

Comunque, meglio stare in guardia :roll:

da berni il 27 gen 2009 14:57


sì, è solo un invito a stare in guardia, senza voler confondere, assolutamente!.

certe cose piano piano entrano nella nostra quotidianità a volte sembrano anche giustificate (o almeno comprensibili); ed è lì che nasce l'indifferenza nei confronti del razzismo, o dei diritti umani calpestati.
dobbiamo sempre ricordarci dello stato di diritto e degli individui: sono essi che vanno giudicati per i loro atti, non la loro razza o il loro gruppo.

da berni il 27 gen 2009 14:58


qualche testo sul consenso a hitler lo puoi consigliare (anche più di uno)?
grazie

da Paulyste il 27 gen 2009 15:22


Volendo esiste effettivamente un testo che si pone esplicitamente il problema:
Kershaw I., Hitler e l'enigma del consenso, Laterza, 1997 (268 pp.)

In aggiunta, una buona conoscenza della fase preliminare all'ascesa di Hitler non guasterà di certo (almeno a partire dal 1929):

Winkler H. A., La Repubblica di Weimar : 1918-1933 : storia della prima democrazia tedesca, Donzelli 1998.

Schulze H., La Repubblica di Weimar : la Germania dal 1917 al 1933, il mulino 1987

Per problematizzare, tra i tanti:
Nolte E., La repubblica di Weimar : un'instabile democrazia fra Lenin e Hitler, Marinotti 2006

Interessante, sotto certi aspetti, anche una parte della prefazione di F. Fédier al volume: Heidegger M., Scritti politici (1933-1966), Piemme 1998, pp. 21-56.

Volendo potrei continuare per giorni interi: come avrai capito, è una questione molto dibattuta. 8)

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