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Denunciare i clandestini malati?

da Paulyste il 06 feb 2009 11:05


E di questo cosa ne pensiamo?

http://www.corriere.it/politica/09_febb ... aabc.shtml

Perché non introdurre anche la possibilità di denunciare i clandestini da parte dei farmacisti? Non ho fatto il regalo di compleanno Fante, la politica deve ripianare i miei errori 8)
Detta la mia cazzata mattutina, lo trovo incivile e assurdo

da Fante il 06 feb 2009 11:14


E' una stronzata. Non ha senso indurre l'irregolare a non farsi curare col timore di finire nei guai.
Siamo al collasso istituzionale. In realtà lo siamo da tempo.

Ieri tra parentesi è stata rapinata la farmacia a 10o mt da me. E quest'anno sono raddoppiati i casi. Ma se politici, magistratura e forze dell'ordine non sanno far rispettare la legalità, che senso ha chiederlo ai medici

da Paulyste il 06 feb 2009 11:21


Taci, Fante, altrimenti arresteranno pure te per vilipendio alle istituzioni 8)

da capohog il 06 feb 2009 11:26


E' un'idea ributtante, questa presa di posizione è aberrante nonché una minchiata. Aberrante perché negare le cure mediche - perché è smaccatamente un modo per negarle - a chicchessia è aberrante ed incivile ed una minchiata perché probabilmente non farebbe altro che favorire un altro business per la malavita organizzata, quello dei medici per i clandestini.

96 cubic inch of good vibs

da giugium il 06 feb 2009 21:40


Io lo trovo giusto, dato che sarebbe un dovere per ogni cittadino farlo.
Per di più in LOmbardia paghiamo i ticket per non avere la sanità in rosso come altre regioni, ci ritroviamo a pagare i debiti spaventosi della sanità del lazio, dobbiamo pure pagare per i clandestini?
Io personalmente sono daccordo con questa legge e con ilpacchetto approvato

da Cabrio il 06 feb 2009 23:06


giugium ha scrittoIo lo trovo giusto, dato che sarebbe un dovere per ogni cittadino farlo.
Per di più in LOmbardia paghiamo i ticket per non avere la sanità in rosso come altre regioni, ci ritroviamo a pagare i debiti spaventosi della sanità del lazio, dobbiamo pure pagare per i clandestini?
Io personalmente sono daccordo con questa legge e con ilpacchetto approvato



quoto a 1000.

nessuno nega una prestazione medica.....ma non vedo per qual motivo se vado in ospedale mi fanno il terzo grado ( nome ,cognome ,indirizzo ecc...ecc) e se qualcosa non quadra arriva subito il questurino di turno....e poi si deve far finta di niente se un clandestino utilizza il nostro servizio sanitaro.

da silbusin il 07 feb 2009 00:40


No in ospedale non fanno il terzo grado.
Basta consegnare la carta dei servizi regionale e automaticamente i dati vengono registrati. Per alcune malattie è possibile richiedere la secretazione dei dati e l'utilizzo di solo le iniziali.

Se uno è ricoverato deve firmare il consenso per far sì che i sanitari diano notizie cliniche alle persone indicate (che potrebbero non coincidere con i parenti) e persino ci vuole il consenso per dare notizie al medico curante.
Inoltre deve autorizzare che il portinaio dia in portineria notizie di dove uno è ricoverato ad una eventuale richiestadi visita.

Certo che se uno si presenta con ferite da taglio o da arma da fuoco c'è l'obbligo del referto all'autorità giudiziaria. Anche se vi è il sospetto che vi sia stata violenza su minori, disabili, anziani, donne.

Non sono negate le cure a nessuno. E' un falso problema.

Se un clandestino si presenta in PS, oggi, nei documenti di accettazione se non risulta assistito dal SSN in automatico esce un codice che individua il suo status.
L'infermiere/impiegato che compila i dati non fa nulla, si interessa solo che il paziente sia curato.
Ma domani in automatico la macchina comunica con un file al posto di polizia presente in tutti gli ospedali o al comando dei CC la presenza di un clandestino.
Nessun medico denuncia nessuno (è un cazzata sovrumana) e nessun medico è tenuto a farlo se da tale condotta ne deriva un danno per il paziente (codice deontologico).
Lo fa il servizio informatico in automatico.

da Fante il 07 feb 2009 10:15


silbusin ha scrittoE' un falso problema.


Perchè dici ciò... si legge qui

LA NORMA E LA COSTITUZIONE - La norma (comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 - Testo Unico sull’immigrazione) attualmente prevede che «l’accesso alle strutture sanitarie da parte di uno straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano.

I RISCHI - Segnalando un clandestino alla prestazione sanitaria, secondo Medici Senza Frontiere, si corre il rischio di far nascere nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza e quindi di ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una pericolosa «marginalizzazione sanitaria» di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio, anche aumentando i fattori di rischio per la salute collettiva. L'abolizionone del principio di non segnalazione inoltre potrebbe, secondo le organizzazioni firmatarie dell'appello, incentivare la nascita e la diffusione di percorsi sanitari e di organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica.

Non mi sembra che i rischi illustrati siano irrazionali e "falsi"

da silbusin il 07 feb 2009 15:33


Fante ha scritto
silbusin ha scrittoE' un falso problema.


Perchè dici ciò... si legge
LA NORMA E LA COSTITUZIONE - La norma (comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 - Testo Unico sull’immigrazione) attualmente prevede che «l’accesso alle strutture sanitarie da parte di uno straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano.


Esatto.
Io mi riferisco ad una struttura ospedaliera, non ai medici di base.
Ogni volta che un cittadino italiano accede ad un ospedale viene registrato. Punto.
Se poi la registrazione, in automatico, crea il file "cittadino extracomunitario non in regola assimilabile a fante o strini" e questo va alle forze dell'ordine non è colpa certo del medico, nè dell'impiegato o dell'infermiere triagista. Il problema della denuncia si risolve da sè. Ecco perchè dicevo che è un falso problema. Perchè l'atto della registrazione per la prestazione crea autonomamente la possibilità di utilizzare tali notizie.
Per i medici c'è un unico concetto: ti curo sempre. Poi se ci sono norme obbligatorie, come ogni cittadino, devono rispettarle.

Sulle altre cose sono d'accordissimo. Pivla.

da luc83 il 07 feb 2009 17:55


silbusin ha scritto

Se un clandestino si presenta in PS, oggi, nei documenti di accettazione se non risulta assistito dal SSN in automatico esce un codice che individua il suo status.
L'infermiere/impiegato che compila i dati non fa nulla, si interessa solo che il paziente sia curato.
Ma domani in automatico la macchina comunica con un file al posto di polizia presente in tutti gli ospedali o al comando dei CC la presenza di un clandestino.
Nessun medico denuncia nessuno (è un cazzata sovrumana) e nessun medico è tenuto a farlo se da tale condotta ne deriva un danno per il paziente (codice deontologico).
Lo fa il servizio informatico in automatico.


fatemi capire...quindi a conti fatti il medico dovrebbe "velocizzare" questa procedura giusto?
se così fosse quale sarebbe la discriminazione? non è una provocazione, vorrei solo capire... :oops:

da silbusin il 07 feb 2009 18:06


Il problema è con i medici di base non con quelli ospedalieri.

Ripeto. Oggi in ospedale un qualsiasi cittadino che si presenta per una prestazione viene registrato. Obbligatoriamente.
Se poi ci sono sospetti di lesioni da violenza altrui c'è l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria. Anche solo il sospetto.
Nessuno ha mai avuto da ridire qualcosa.

Se uno è cittadino extracomunitario senza assistenza compare un numero di codice: pagherà la prestazione il Ministero. Ma il cittadino viene sempre e comunque curato. Punto.

Dal punto di vista tecnico nulla vieta che domani la registrazione dei dati anagrafici di questa tipologia di assistiti venga trasferita (ovviamente per legge) all'organo di sorveglianza in automatico.
Nè il medico, nè l'impiegato, nè l'infermiere interverrebbe in questo procedimento. Sarebbe un automatismo informatico. Da grande fratello.
Il problema è quindi politico, non medico.
Chiaro stu fattu? :D

da luc83 il 07 feb 2009 18:18


chiarissimo...

da luc83 il 07 feb 2009 18:29


questo il sottotitolo dell'articolo segnalato da fante:

«No all'abolizione del principio che protegge gli immigrati che rivolgono alle strutture sanitarie»

perchè proteggere gli immigrati?

definizione di clandestino: adjective clandestino segreto, illegale, fatto di nascosto contravvenendo alle leggi

tuteliamo con una legge chi non rispetta le leggi?

da Cabrio il 07 feb 2009 20:11


luc83 ha scrittoquesto il sottotitolo dell'articolo segnalato da fante:

«No all'abolizione del principio che protegge gli immigrati che rivolgono alle strutture sanitarie»

perchè proteggere gli immigrati?

definizione di clandestino: adjective clandestino segreto, illegale, fatto di nascosto contravvenendo alle leggi

tuteliamo con una legge chi non rispetta le leggi?


Purtroppo si caro Luc....d'altronde in Italia la maggior parte delle leggi è fatta per tutelare i criminali.....mica gli onesti cittadini!!!! a quest'ultimi è concesso ( obbligatoriamente ) di pagare le tasse!!!

da giugium il 07 feb 2009 20:30


silbusin ha scrittoIl problema è con i medici di base non con quelli ospedalieri.

Ripeto. Oggi in ospedale un qualsiasi cittadino che si presenta per una prestazione viene registrato. Obbligatoriamente.


Scusa ma se un clandestino va al pronto soccorso come lo registrano?

da silbusin il 07 feb 2009 21:05


giugium ha scritto
silbusin ha scrittoIl problema è con i medici di base non con quelli ospedalieri.

Ripeto. Oggi in ospedale un qualsiasi cittadino che si presenta per una prestazione viene registrato. Obbligatoriamente.


Scusa ma se un clandestino va al pronto soccorso come lo registrano?

Siccome, oggi, non deve mostrare documenti quello dice che si chiama "Abu Fante". E viene registrato come Abu Fante.
Dove è nato? A Borgarello? Vada per Borgarello.
Data di nascita: non so. Non conosciuta.
Dove abita? A Borgarello. Senza fissa dimora.
Poi gli dicono se è assistito dal SSN: no. Compare un codice standard.
E' qui che scatta l'inghippo. Se vogliono automaticamente per via telematica parte un messaggio che allerta le forze dell'ordine.
E il gioco è fatto.
Lo potevano fare senza far finta di coinvolgere i medici...
Quello che è certo è che la prestazione è sempre garantita. E' la parte burocratica che frega il clandestino.

Se quello fa finta di non capire nè parlare una parola di italiano, di non avere alcun documento, ecc. viene registrato con due lettere A. B. Nazionalità sconosciuta. Residenza sconosciuta. Assistenza SSN? No. Track è fatta.
Oggi danno un codice a barre necessario per riconoscere i prelievi, le radiografie. Quindi l'identificazione reale non serve; viene creata una identificazione elettronica: ha solo un valore tecnico per non confondere i referti. Ma. SSN? No. Track.

Siete duri a capire eh? Sembrate tanti fante. :D :D

da primus il 08 feb 2009 08:58


Il mio pensiero è che se si presenta un clandestino/ina all'ospedale bisognoso di cure, qualsiasi tipo di cura, esso va visitato, curato, ricoverato e rimesso a nuovo senza troppe domande (un paese civile non può negare un'aspirina a nessuno nemmeno ad un pluriomicida), poi una volta rimesso a nuovo e tagliandato, il giorno prima di dimetterlo si avvisa la polizia che lo preleva gentilmente, lo accompagna alla frontiera, e con un calcio in culo lo butta fuori dal mio paese.

E mi deve dire grazie se gli abbiamo salvato la vita ,anche a spese mie.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Paulyste il 08 feb 2009 12:27


Vedi, mio caro amico Primus, credo che gli immigrati che clandestinamente sono entrati in Italia (violano le leggi, ma commettono un reato?) preferiscano restarci piuttosto che essere curati amorevolmente e poi essere buttati a mare con un bel "calcio in culo"...

da primus il 08 feb 2009 19:26


PaulySte ha scritto buttati a mare


non ho detto a mare, ho detto a casa loro.

Stmane il TG5 ha riferito di altre 2 famiglie picchiate e rapinate da slavi e rumeni clandestini.
Andiamo avanti così?
Senza contare quello ubriaco che ha ammazzato a Roma quel ragazzo....scusa, non so come la pensi, ma nonse ne può più. Siamo invasi.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da luc83 il 09 feb 2009 03:23


quoto primus...sarebbe bello poter aiutare tutti ma non credo sia possibile! soprattutto perchè ci sarà sempre una marea di criminali che ne approfitterà della nostra benevolenza...siamo arrivati al collasso! ci credo poi che in alcune zona la cittadinanza vada di notte a fare le ronde...non siamo più padroni a casa nostra!

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