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La crisi secondo Irene

da Fante il 19 mar 2009 10:28


Scusate, vi riporto quanto ho letto in un blog che non conoscevo e che ho trovato per caso

A casa di irene

Un paio di settimane fa alla radio mi sono trovata ad ascoltare il conduttore chiedere un’opinione sul motivo per cui la crisi non si vede nei consumi di leisure urbano - insomma, il solito “i ristoranti son sempre pieni”. Le risposte erano di due tipi, provenienti da due tipi di persone diverse: i giovani e i non giovani. I non giovani dicevano che la gente è malata di consumismo. I giovani dicevano: ristorante? io lavoro da 10 anni come precario, la crisi non la sento perché per me la crisi c’è sempre stata, e non ho bisogno di ridurre i consumi dato che non ho nulla da consumare.
(la risposta alla domanda era ovviamente: Milano non fa testo, deficiente. questa città è piena di ricchi, te ne sei accorto ora? oppure cosa, pensi forse che qualche mese di crisi economica possa radere al suolo un’intera casta?)

C'è qualcosa che mi urta profondamente nella retorica della descrescita felice. In parte perché spesso mi sembra che nasconda una tentazione alla nostalgia del passato, l'impulso al "tornare indietro". Personalmente non ho intenzione di decrescere di un solo millimetro! Io voglio crescere un sacco, al contrario; voglio una ricerca che mi sforni tecnologie che possano coniugare benessere e sostenibilità - non voglio tornare indietro. Capisco che ad alcuni piace l'idea di tornare alla natura, di vivere in campagna eccetera: ma è un desiderio e un'inclinazione personale, trovo molto ingiusto che venga venduta come la soluzione dei buoni.
Il secondo motivo per cui mi irritano certi discorsi su consumo, riciclo, autoproduzione, è che, di nuovo, non si tratta di soluzioni ma solo di hobby mascherati. Del tipo: "Ti è piaciuto il decoupage? Unisci l’utile al dilettevole e fatti il sapone in casa, vedrai, sarà ancora più divertente". E di nuovo: preferisci usare il tuo tempo libero oziando? Fellone! Dovresti darti da fare e cucinarti le maschere per la pelle con le piante grasse!

Ma io dico: invece di produrre alternativamente delle cose, non puoi semplicemente farne a meno?
Cosa te ne frega della pelle secca? Al massimo acchiappa al volo un barattolo di crema all'hard discount, che te le tirano dietro, e bon. Tanto no, tu non vali comunque.
Idem con la menata del farsi il pane in casa e tutto il resto. Non fingete che non sia semplicemente una roba divertente da fare, non ditemi che si tratta di risparmio o qualità, vi prego. A quanto vedo coi miei occhi, un buon 80% della popolazione è in sovrappeso, da lieve a grave, il che significa che no, non abbiamo alcun bisogno della pizza casalinga, e quindi no, non si tratta di risparmio, perché ci sono poche spese superflue quanto il cibo che ingurgitiamo come otri da mattina a sera.

Ah no certo, non si può dire. Bisogna dire che ci si gode la vita, la buona tavola, che su tutto si può risparmiare ma non sul buon vino, eccetera. C'è un canone ed è comunque il canone del consumo. Se proprio non puoi permetterti il prodotto finito, procurati gli ingredienti e fattelo da te - ma per dio non farti mancare nulla: ne moriresti.

Ma la cosa che definitivamente mi fa incazzare, è la scoperta della crisi. Torno alle prime righe di questo post: la crisi per un sacco di gente, soprattutto giovani, c'è da sempre. Da quando siamo usciti dalle superiori non fate che ripeterci che non c'è posto per noi, che siamo in esubero, che abbiamo studiato troppo o troppo poco o comunque cose inutili, che non avremo la pensione, che non avremo la mutua, che non avremo il mutuo, non avremo una casa, non avremo una famiglia. Da dieci anni ormai ci prendete e ci buttate, ci fate lavorare a singhiozzo, ci licenziate senza preavviso, ci fate pagare delle tasse senza darci nulla in cambio, e ora ci venite a parlare di contratti di solidarietà, di sussidi di disoccupazione, di cose che comunque varranno solo ed esclusivamente per i lavoratori già protetti, quelli sindacalizzati, quelli delle grandi aziende, quelli che non siamo noi. Per noi, è "No future" da quando siamo nati.
E ora che voi finalmente annusate un pochettino della merda in cui viviamo, ci venite a dire di non andare a berci una birra perché "non sta bene, c'è la crisi"?

Ma andate a cagare, voi e la macchina per il pane.


:lol:

Non so a voi, ma a me è piaciuto un sacco.

da silbusin il 19 mar 2009 11:25


Stupendo.

da nebbiolo75 il 19 mar 2009 12:39


Le ultime dieci righe dovrebbero entrare nella Costituzione :D

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da santippe28 il 19 mar 2009 14:10


a me non è piaciuto per niente. Che cxx ne sa lei dei bisogni di pizza e di pane fatti in casa e soprattutto , perchè è tanto egoista e presuntuosa da pensare che i problemi li abbiano solo i giovani. Sei giovane , ebbene ritienti fortunata di esserlo perchè nella cacca come te e peggio di te ci sono tante persone che non hanno neppure più il conforto della giovane età, che il mutuo l'hanno avuto e non possono più pagarlo , che la famiglia se la sono formata e non la possono più mantenere , che la pensione se la sono già pagata , ma non potranno ottenerla e se la otterranno sarà a livello di sussistenza. Cara Irene , da una persona giovane francamente mi aspetterei qualcosa di più costruttivo. E poi vai pure dove ti pare :wink:

da vgaber il 19 mar 2009 14:40


Che succede se si ha, all'incirca, l'età di Irene, ma si possiede anche una macchina per fare il pane? :roll:
...per il resto, il testo è simpatico...ma è anche evidente che Irene, alla soglia dei 30, vive ancora come una single...

Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli, sono naturalmente ridicole.

da caneciccio il 19 mar 2009 14:41


vgaber ha scrittoè anche evidente che Irene, alla soglia dei 30, vive ancora come una single...


... che è una nobilissima cosa, a mio parere 8) 8) 8)

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da santippe28 il 19 mar 2009 14:57


esatto C.C. , non solo a me pare tanto che la fanciulla sia vecchia dentro . Mi spiego meglio , essa vuole giustamente progredire , però ritiene il progresso una mera questione tecnologica , dell'ambiente se ne catafotte , l'importante è non recedere di un millimetro. Non solo di cosa si lagna ' della precarietà del lavoro che al giorno d'oggi riguarda tutti , sospirando per quel posto fisso che ormai non esiste più da tempo , passata realtà che anche chi , più vecchio di lei , ha potuto vivere , ha molto spesso dovuto salutare adattandosi , piacesse o meno alla dura realtà senza troppi piagnistei.E poi che vuole ? una famiglia , ma chi ti si piglia con tutto sto pessimismo :roll: ....!

da silbusin il 19 mar 2009 15:29


L'ho riletto con attenzione e lo condivido. Irene dice che la "crisi" era presente già da tempo con un precariato diffuso; nulla ha ovviamente contro quelli che sono oggi colpiti dalla crisi.
Lamenta il radicalismo chic del "bei tempi passati" e del "fai da te in casa" come momento catartico per dimostrare la propria tenacia.
Non abbiamo letto in un altro topic che gli intelligenti (20%) non vanno a mangiare più al ristorante ma mangiano a casa?
Non si diceva anche su questo forum, tempo fa: "...ma come non si può trovare la sera il tempo per cucinare? Le cose surgelate tipo "quattro passi in galleria" che orrore!".
Riconfermo: Ma andate a cagare, voi e la macchina per il pane. :P

da vgaber il 19 mar 2009 15:35


caneciccio ha scritto
vgaber ha scrittoè anche evidente che Irene, alla soglia dei 30, vive ancora come una single...


... che è una nobilissima cosa, a mio parere 8) 8) 8)

...è un lusso...derivante tutto sommato dagli stessi presupposti di cui poi ci si lamenta 8)

Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli, sono naturalmente ridicole.

da santippe28 il 19 mar 2009 15:53


anch'io l'ho riletto e con più rileggo , con meno condivido , ma non tanto per la scoperta dell'acqua calda relativa alla preesistenza decennale di crisi e precariato , quanto per l'atteggiamento negativo e oserei dire vittimistico. Comprendo però anche che il mio personale dissenso è dovuto in buona parte ad un carattere ed un modo di vivere e sentire , totalmente diverso dal mio , mi sento , nonostante tutto , più fiduciosa ed ottimista della poverina che riesce ad avercela persino con chi si fa il pane in casa e si diverte sinceramente ,con chi unisce l'utile al dilettevole senza fare drammi , e con chi non reputa affatto hobby mascherati il riciclo e l'autoproduzione, insomma essa è tutto l'opposto di come sono io , che sono piena di difetti , ma che mai avrei pensato di essere mandata a cagare per farmi il pane in casa riuscendo a divertirmi.
Una ronata :evil: :roll: :shock:

da maxbor il 19 mar 2009 16:17


La crisi è come una grave malattia. Fino a quando non ti tocca, personalmente o per un tuo familiare, la ignori o la percepisci in modo soft. Ritengo sia ciò che per molti sta accadendo.
Cercavo di fare due conti. Chi e in che modo è interessato all'attuale crisi economica? Cerco di guardare nelle vicinanze perchè di cose d'oltre confine me ne intendo poco.
I lavoratori dipendenti NO. Il mio stipendio è fermo da qualche anno, se c'è inflazione diminuisce il potere d'acquisto altrimenti cresce.
Guardando indietro di un anno l'unico aumento significativo di spesa che riscontro è l'aumento del canone+tassazione di Sky. Per il resto, il carburante mi costa di meno, spero anche le future bollette di luce e gas, tutti gli altri beni sono in tendenziale diminuzione, i prezzi dei ristoranti stabili.
In calo, anche, il costo della case e i tassi di mutui e prestiti.
I pensionati NO. Stesso discorso dei lavoratori dipendenti.
I disoccupati NO. Non guadagnavano nulla prima e nulla ora. Continuano a vivere a carico delle loro famiglie, pensioni degli anziani annesse.
I professionisti NO. Avvocati, Ingegneri, Medici, ecc. non rivelano particolari contraccolpi. Almeno, i miei amici e conoscenti continuano a tenere il medesimo tenore di vita di prima.
Gli artigiani NO. Il mio barbiere, il mio idraulico, il mio elettricista, ecc. hanno sempre da fare, continuano a richiedere appuntamenti ...a tempo.
Gli Imprenditori NO. Se a qualcuni gli affari gli vanno male gli sarebbero comunque andati anche senza crisi. Chi guadagna molto vive sempre bene anche con un po' meno.
Gli UNICI che soffrono questa crisi sono quella percentuale di persone, per fortuna non elevata, che avevano un lavoro e ora non lo hanno più.
Tanti in termini morali, pochi in termini economici.

da Fante il 19 mar 2009 16:40


Trovo che il punto di vista suggerito sia comunque molto interessante e sinceramente intelligente.

Ha ragione da vendere quando dice che per certa gente la crisi c'era già e non erano i soliti "operai proletari" di Capitale memoria, nè tantomeno i dipendenti di enti pubblici che sospresi a rubare nei bagagli dei passeggeri venivano difesi dai sindacati.

Quello che a me è piaciuto molto è il punto di vista fondamentale: piantatela di spacciare la "macchina del pane" - ma è chiaramente una icona - come l'oggetto indispensabile per risparmiare cosa poi? pochi centesimi sul pane

E poi i giovani hanno più ragione di lamentarsi. Si ritrovano una società del cavolo non certo per colpa loro. Tutti lì a riempirsi la bocca che hanno fatto il 68...bella roba avete tirato fuori...

da adem il 19 mar 2009 16:54


Fante ha scrittoE poi i giovani hanno più ragione di lamentarsi. Si ritrovano una società del cavolo non certo per colpa loro. Tutti lì a riempirsi la bocca che hanno fatto il 68...bella roba avete tirato fuori...


Quanto quoto!

da vgaber il 19 mar 2009 16:57


Fante ha scritto"macchina del pane" - ma è chiaramente una icona - come l'oggetto indispensabile per risparmiare cosa poi? pochi centesimi sul pane

...

Non ci giurerei..o meglio, sono pochi centesimi in un'economia da single...quando già le bocche da sfamare sono più di una, il risparmio non è poi così snobbabile :roll:

Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli, sono naturalmente ridicole.

da stefanbo il 19 mar 2009 18:59


[quote Maxbor]
I pensionati NO. Stesso discorso dei lavoratori dipendenti.
I disoccupati NO. Non guadagnavano nulla prima e nulla ora. Continuano a vivere a carico delle loro famiglie, pensioni degli anziani annesse.
I professionisti NO. Avvocati, Ingegneri, Medici, ecc. non rivelano particolari contraccolpi. Almeno, i miei amici e conoscenti continuano a tenere il medesimo tenore di vita di prima.
Gli artigiani NO. Il mio barbiere, il mio idraulico, il mio elettricista, ecc. hanno sempre da fare, continuano a richiedere appuntamenti ...a tempo.
Gli Imprenditori NO. Se a qualcuni gli affari gli vanno male gli sarebbero comunque andati anche senza crisi. Chi guadagna molto vive sempre bene anche con un po' meno.
Gli UNICI che soffrono questa crisi sono quella percentuale di persone, per fortuna non elevata, che avevano un lavoro e ora non lo hanno più.
Tanti in termini morali, pochi in termini economici.

Concordo con parte dell'analisi di Maxbor, con alcuni distinguo:

I pensionati "single", cioè senza figli/nipoti "problematizzati" (leggi nonni di precari/disoccupati ecc) è vero, chi invece appartiene alla categoria indicata ha dovuto ridurre i consumi per aiutar la prole.

I professionisti: dipende, dipende moltissimo dal settore nel quale operi. La mia nicchia (traduttori) se la sta passando piuttosto male, visto che anche le agenzie di traduzione che sono i nostri datori di lavoro hanno ridotto le commesse. Perchè? Semplice, se prima il cliente finale ordinava la traduzione di un manuale d'uso di un qualsiasi macchinario A PRIORI, ora lo fa solo DOPO aver venduto la macchina.
Altri professionisti, che conosco, che se la passano peggio sono coloro che offrono servizi procrastinabili nel tempo.
Mi spiego: se vengo citato DEVO avere un avvocato, se vendo una casa DEVO andare dal notaio, se sto male DEVO andare dal medico, ma probabilmente avrò meno bisogno e/o aspetterò prima di chiamare, solo per fare un esempio, l'arredatore d'interni (se non sono ricchissimo) e conosco gente che attende comunque prima di andare dal dentista (se non urgente), prova ne sia che ultimamente giornali e cassetta postale rutilano di offerte per pagare il dentista a rate, proprio perchè è calato il lavoro

Per gli artigiani da te citati ti do ragione, ma altri tipi (falegnami, restauratori) guarda caso o "cari" (intendo rispetto ad un barbiere) o anche loro "procrastinabili" (elettricista ed idraulico intervengono a sanare qualcosa che altrimenti ti impedisce una vita normale), non va poi così bene.

Hai poi dimenticato il piccolo commercio che se la passa VERAMENTE male, salvo poche eccezioni, probabilmente anche per colpa loro, ma ti assicuro che tra grande distribuzione, ipermercati e crisi è tutta una chiusura nei quartieri periferici.

Quindi la crisi c'è, e non solo drammaticamente, per coloro che han perso il lavoro. :cry:

da micky1977 il 19 mar 2009 19:09


crisi o non crisi, preferisco vivere nel mondo attuale... mi fanno ridere (o piangere) quelli che rimpiangono i tempi passati perchè una volta potevano fare i signori. il fatto è che quando loro facevano i signori, la maggior parte della gente aveva le pezze al cu.o (scusate la volgarità, ma i miei genitori, ad esempio, erano nella seconda categoria e non rimpiangono affatto i bei tempi andati).
ciao!

da Bob il 19 mar 2009 20:19


Fondamentalmente, quoto santippe.
Irene vuole "crescere", ma non è vero: vuole che gli altri la facciano crescere. Lei pretende (o, almeno, così mi è sembrato di capire dallo scritto) di avere il "diritto" di crescere. Poi, ha ragione su un mucchio di cose: la macchina del pane può andare a dar via i ciapp anche per me, ma non è vero che il risparmio sia poco.
Paragonato al pane da panificio ( non quello da supermercato, che costa meno della metà) il risparmio è estremamente sensibile, e, per una famiglia di tre-quattro persone, può aggirarsi sui due-tre euro al giorno, anche più. E quando fai fatica ad arrivare alla fine del mese, sono tanti.
A me sembra che Irene viva comunque una realtà non disagiata (almeno), se ignora quanto e come un risparmio di due-.tre euro possa essere importante. Irene vuole soltanto "crescere": vuole cioè che il mondo le si apra davanti, possibilmente con strade rettilinee e ben asfaltate.
Ripeto, magari ho capito male, ma questa è la chiave di lettura che mi appare.

Quanto ora a maxbor, mi spiace , ma penso che non c'abbia preso proprio.
Vediamo un po':
"I[pensionati NO. Stesso discorso dei lavoratori dipendenti" VERO.
I disoccupati NO. Non guadagnavano nulla prima e nulla ora. VERO: Sono solo un po' di più. Continuano a vivere a carico delle loro famiglie, pensioni degli anziani annesse.
I professionisti NO. Avvocati, Ingegneri, Medici, ecc. non rivelano particolari contraccolpi. Almeno, i miei amici e conoscenti continuano a tenere il medesimo tenore di vita di prima. SONO felice per i suoi amici. Ma gli garantisco che dovrebbe controllare bene di quanto sta scendendo il loro conto in banca. Per un professionista, diminuire il tenore di vita è ammettere di non essere al top, di essere in declino. Non si può. Ma, solo per farti un esempio, io lavoro con le ditte: ogni volta che mi chiamano, una ditta sa che inizia un processo che le porterà a spendere cifre vicine al mezzo milione di euro, tra stampi e spese promozionali (no, non per la mia parcella....). Peccato che ora questo mezzo milione non sia disponibile, neppure lontanamente. Io, sono fermo da dieci mesi. E quando dico "fermo", intendo ZERO. Poi, ho qualche lavoretto di interni, ma la cosa finisce lì. Ho un paio di amici avvocati che mi dicono che sono diventati i loro migliori clienti, con tutte le cause che devono promuovere per i LORO crediti.
Le industrie che frequento....ne conosco un paio, 50000 mq di capannoni, 60-100 dipendenti, i banchi di montaggio completamente pieni.
Prima.
Ora, 12 persone al lavoro, e vi assicuro che vedere TRE banchi occupati in un capannone di 30x80 è allucinante.
Gli artigiani NO. Il mio barbiere, il mio idraulico, il mio elettricista, ecc. hanno sempre da fare, continuano a richiedere appuntamenti ...a tempo. Qui hai abbastanza ragione, ma anche per loro si stanno preannunciando tempi bui. Garantisco: ci lavoro, e so quel che dico.
Gli Imprenditori NO. Se a qualcuno gli affari gli vanno male gli sarebbero comunque andati anche senza crisi. Chi guadagna molto vive sempre bene anche con un po' meno. AH, NO, questa è una - scusami sai, SCIOCCHEZZA: I cali del volume di affari del 40-60% sono REALI. E l'imprenditore vive sinchè non fallisce, cosa che molti sono in procinto di fare.
Gli UNICI che soffrono questa crisi sono quella percentuale di persone, per fortuna non elevata, che avevano un lavoro e ora non lo hanno più. (hai detto niente: ma non solo: sono anche tutti quelli che PRIMA avevano un castelletto in azioni, e che ora hanno carta straccia. E non sono, ahimé, pochi.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 19 mar 2009 20:33


Una domanda extra coniugale... ma la macchina del pane funziona a energia solare o per intervento dello spirito santo? oppure nel risparmio non è incluso il Kw che si ciuccia la macchina?

Riguardo al crecere è riferito a una crescita tecnologica, sociale...progresso insomma.

voglio una ricerca che mi sforni tecnologie che possano coniugare benessere e sostenibilità

Specifica inoltre che lei da sempre capisce cos'è il risparmio di uno o due euro proprio perchè la sua generazione è da sempre in crisi e io personalmente ne ho conosciuti di gente così. Ma sentirsi dire certo se non risparmi facendoti il pane in casa fa girare le balle.

Bob, secondo me non hai capito un'ostia di quello che ha scritto sta tizia. Presumo tu non l'abbia letto con attenzione. 8)

da maxbor il 20 mar 2009 00:01


In poche righe mi sono limitato a dipingere uno scenario molto sommario rispetto a un'analisi che avrebbe meritato centinaia di pagine e numerosi distinguo.
Non metto assolutamente in dubbio gli esempi di Bob tuttavia non percepisco che per la maggior parte della gente le cose siano granchè cambiate.
Non riesco a vedere intorno a me una situazione disastrosa. Il Pil, termometro inconfutabile, non sta calando del 15-20%.
Intendo dire che non vorrei che questa crisi ecomica sia in buona parte amplificata da un effetto mediatico. Che succeda, per esempio, come quando dopo una settimana di freddo viene detto che si è avuto il più rigido inverno di sempre e qualche mese dopo, al termine di una settimana di caldo, che si sia sopravvissuti alla più infuocata estate del secolo.
Ipotizzo che si stia gridando in modo esagerato "al lupo, al lupo".
Ciò non toglie che abbia poco opportune alcune scelte economiche imprenditoriali degli ultimi anni, già postate in altro topic, che si stanno rivelando un boomerang.

da caneciccio il 20 mar 2009 00:58


vgaber ha scritto
caneciccio ha scritto
vgaber ha scrittoè anche evidente che Irene, alla soglia dei 30, vive ancora come una single...


... che è una nobilissima cosa, a mio parere 8) 8) 8)

...è un lusso...derivante tutto sommato dagli stessi presupposti di cui poi ci si lamenta 8)


in che senso? :shock:

Cave (ciccium)canem...
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