TENERA E' LA NOTTE - Francis Scott Fitzgerald, 1941
Tra le numerose versioni rivedute e rimaneggiate dall'autore, ho scelto di leggere quella pubblicata nel 1947 poichè tradotta e introdotta da Fernanda Pivano.
La storia, ambientata negli anni 30 principalmente sulla Costa Azzurra e in Europa, inizia incentrata su una giovane attrice americana in vacanza su queste spiagge esclusive e popolate da ricchi e annoiati americani.
La ragazza fa la conoscenza di un gruppo di amici tra cui spicca una coppia particolarmente affascinante: Dick e Nicole nei quali l'autore traspone la storia di se stesso e della moglie Zelda.
L'obiettivo si sposta dalla ragazza, di cui Dick finirà con l'innamorarsi, e si concentra sui due americani, lei, Nicole, ricca ex paziente del marito con problemi di schizofrenia e di depressione, lui il dottor Dick, brillante medico psicologo impegnato nella stesura di un saggio scientifico e alle cui cure lei si era affidata anni prima, fino ad unirsi a lui nella più classica delle situazioni di
transfert.
Nel corso della lettura si assiste al progressivo miglioramento di Nicole che procede allo stesso ritmo del lento ma inesorabile processo di impoverimento e di perdita di prestigio e di energia di Dick.
Un romanzo che narra di giornate di ozio e di divertimenti, di feste e di vacanze ininterrotte che la ricca società americana utilizza per riempire un vuoto esistenziale, vuoto che Fitzgerald implicitamente attribuisce all'eccesso di denaro.
E così quello che alla sua prima pubblicazione venne "bocciato" come un libro superficiale e mondano risulta invece costituire una delle più impietose condanne e tragiche rappresentazioni del "Male", del massimo peccato capitale e dell'impoverimento di un uomo (e di una società) che perde così le proprie capacità mentali, la propria autonomia intellettuale e professionale e che risulta alla fine prosciugato dall'aver riversato ogni sua energia nella rinascita di Nicole e guastato, rammollito dall'eccesso di agi.
Una scrittura moderna che "profuma" di jazz con numerosi passaggi di incantevole carattere poetico.
VOTO 8,5