santippe28 ha scrittoecco il problema che però è mio personale , è quello che io non ho alcun desiderio di venire culturalmente globalizzata. Amo le diversità , le peculiarità e le differenze , non sopporto l'idea che l'essere umano possa essere catalogato come una qualsiasi paccottiglia made in China nel nome di una globalizzazione che in realtà è solo un discorso economico finanziario che va a vantaggio di pochi.
Bob ha scrittoVgaber, a mio vedere dimentichi un paio di fattori importantissimi.
Stato è uguale a laicità, e te lo posso passare (anche se fino ad un certo punto*), ma le radici culturali su cui si fonda uno stato sono ben precise, e non possono essere ignorate. Ora, scuola non equivale a laicità, ma a cultura. E la cultura tiene conto anche delle radici . Ergo, il crocifisso, in una scuola (soprattutto italiana), ci sta benissimo, anzi, è quasi un dovere.
In più, sempre nell'ottica dell'equazione scuola=cultura, non penso di doverti ricordare che non è con la censura o le proibizioni che la si persegue. Se mi dici che, a richiesta, dovrebbe porsi nella singola aula anche un simbolo religioso di altre culture, lo accetto. Se io fossi indù, e volessi la benedizione di Ganesh sui miei compagni di classe, forse chiederei che potesse essere esposta una sua raffigurazione, o, al limite, che fosse concesso a me, di tenerla sul mio banco. E io, insegnante, accetterei.
* in effetti, la laicità è sempre e comunque connessa a una "morale", e non ci sono santi che tengano, la morale che viene osservata, in Italia, è comunque una morale di origine e contenuti cristiani. Altrimenti, cerchiamo anche di trovare qualcosa di valido nella poligamia, nel cannibalismo rituale, e in altre pratiche per noi disgustose, quali l'infibulazione e il burka.
Bob ha scrittoVgaber, a mio vedere dimentichi un paio di fattori importantissimi.
Stato è uguale a laicità, e te lo posso passare (anche se fino ad un certo punto*), ma le radici culturali su cui si fonda uno stato sono ben precise, e non possono essere ignorate. Ora, scuola non equivale a laicità, ma a cultura. E la cultura tiene conto anche delle radici . Ergo, il crocifisso, in una scuola (soprattutto italiana), ci sta benissimo, anzi, è quasi un dovere.
Bob ha scritto* in effetti, la laicità è sempre e comunque connessa a una "morale", e non ci sono santi che tengano, la morale che viene osservata, in Italia, è comunque una morale di origine e contenuti cristiani. Altrimenti, cerchiamo anche di trovare qualcosa di valido nella poligamia, nel cannibalismo rituale, e in altre pratiche per noi disgustose, quali l'infibulazione e il burka.
berni ha scritto quindi la burocrazia non c'entra assolutamente niente.
stefanbo ha scrittoVorrei provare a fare un discorso pacato, e come mio solito da bastian contrario...
Se parliamo di radici cristiane penso che le stesse radici possano giustamente essere rivendicate ed accomunano paesi come Francia, Gran Bretagna (la religione anglicana dominante è comunque cristiana) e Svizzera.
Eppure in questi paesi (ed ovviamente non cito volutamente la "deriva" zapaterista della Spagna proprio per non scatenare polemiche) l'esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici (quindi scuole, ma anche tribunali ospedali e quant'altro) è proibita.
Ovviamente simboli di TUTTE le religioni, ci mancherebbe.
A questo punto fermo restando che anche a me danno immensamente più fastidio immagini di santi e santini che assurgono a taumaturgica liturgia personale sfiorando il paganesimo , mi chiedo perché quest'esigenza sia stata sentita in paesi con la nostra stessa identità cristiana ma non qui da noi....
vgaber ha scritto Qui ognuno per la sua strada: la morale cristiana, così come professata dal Papa e dalla chiesa, no grazie. La morale prescinde dalle religioni, proprio per le pratiche da te sopra citate.
In caso contrario, sarebbe corretto affermare che chi non crede, non abbia morale
berni ha scritto esimii politici interessati a nn urtare sensibilità d'oltre tevere....
vgaber ha scrittoberni ha scritto esimii politici interessati a nn urtare sensibilità d'oltre tevere....
L'esimità ( ) quegli stessi politici l'hanno persa ancor di più quando non hanno rammentato che non vi era nulla di più cattolico e morale ( non ce la faccio) di una legge per combattere l'omofobia.
Nessuno tocchi il crocifisso, però. Visto mai ci si dimentichi di essere cristiani.
berni ha scrittotrovo che in molti interventi precedenti sfugga l'argomento in essere.
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2 - dei crocefissi in aula ( e capohog dovrebbe saperlo) se ne parlava già negli anni '80, quando gli extracomunitari erano personaggi di film di fantascienza. quindi le tiritere sull'islam e le moschee non c'entrano niente, anche perchè , appunto, stiamo parlando di diritto.
allora, le pericolose forze comuniste impersonate dalla gioventù liberale e della gioventù repubblicana portavano avanti l abattaglia contro il crocefisso nei principali licei milanesi. e perchè? anticlericalismo? bolscevismo? prchè volevamo preparare il terreno all'invasione islamica?
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finisco con una battuta: se serve un simbolo nazionale, perchè nn mettiamo lo scolapasta o un mandolino?
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