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da maxbor il 12 apr 2010 08:36


PaulySte ha scrittoogni assolutizzazione, poi, per me è idiota: idiota chi si sforza di dimostrare l'inesistenza di Dio, idiota chi vuole imporre a tutti in maniera nascosta l'etica della propria fede religiosa;


Per quanto mi riguarda non ho bisogno di sottopormi ad alcuno sforzo per dimostrare l'inesistenza di Dio.

Non ho nulla da eccepire nei confronti di coloro che nella fede trovano conforto e serenità, non li ritengo né peggiori né migliori ma solo diversi.
Divento però ferocemente anticlericale quando qualcuno mi vuole imporre quell'etica religiosa che, oltre tutto, viene spesso elusa dai suoi stessi fedeli.

da MarioLino il 12 apr 2010 10:28


Non dimenticarti che l'etica religiosa ha quasi sempre un valore sociale, seguirla fa bene a te e alla società, quindi se qualcuno prova a proportela (anche con un'insistenza che trovi fastidiosa) non devi stupirti né arrabbiarti.

Una certa emancipazione dei costumi sessuali ha un suo impatto sulla società che nel suo complesso non mi sembra positivo.

da Fante il 12 apr 2010 10:40


MarioLino ha scrittoNon dimenticarti che l'etica religiosa ha quasi sempre un valore sociale, seguirla fa bene a te e alla società, quindi se qualcuno prova a proportela (anche con un'insistenza che trovi fastidiosa) non devi stupirti né arrabbiarti.

Una certa emancipazione dei costumi sessuali ha un suo impatto sulla società che nel suo complesso non mi sembra positivo.


L'etica religiosa si basa su valori assoluti arbitrari e non necessariamente fa bene
La proposta parte quasi sempre da un atteggiamente di "ti spiego bene che tu non hai capito". Io forse non ho capito, ma anche chi m'ha fatto proposte simili m'ha sempre dato l'impressione d'verci capito ancora meno

Ad esempio secondo me l'emanciapazione dei gusti sessuali è un indice di progresso sociale e civile

da silbusin il 12 apr 2010 10:55


Fante ha scrittoL'etica religiosa si basa su valori assoluti arbitrari e non necessariamente fa bene
La proposta parte quasi sempre da un atteggiamente di "ti spiego bene che tu non hai capito". Io forse non ho capito, ma anche chi m'ha fatto proposte simili m'ha sempre dato l'impressione d'verci capito ancora meno

Ad esempio secondo me l'emanciapazione dei gusti sessuali è un indice di progresso sociale e civile


Sbagliato. La "regola" è della Chiesa, ed è dottrina, spesso assoluta e, per chi non la accetta, arbitraria o da combattere.
L'etica è generale e risponde o a criteri filosofici (bene/male) o economici-sociali (buono/cattivo). Dipende dalla cultura e dal momento storico. Purtroppo l'etica (o per fortuna) è "elastica" e ognuno la tira dalla propria parte.
L'emancipazione è sempre un progresso, in qualsiasi campo.



non sono adorabile quando dimostro che fante è un komunista e non capisce un cazzo, preferendo, tra le altre cose, correre tutto sudato per Milano invece di giacere nel tepore del talamo con la fanciulla del top bianco?

da balcone il 12 apr 2010 10:58


MarioLino ha scrittoNon dimenticarti che l'etica religiosa ha quasi sempre un valore sociale, seguirla fa bene a te e alla società, quindi se qualcuno prova a proportela (anche con un'insistenza che trovi fastidiosa) non devi stupirti né arrabbiarti.

Una certa emancipazione dei costumi sessuali ha un suo impatto sulla società che nel suo complesso non mi sembra positivo.


Io sto con Mario. E anche con Lino. :wink:

da MarioLino il 12 apr 2010 10:59


Fante ha scritto
MarioLino ha scrittoNon dimenticarti che l'etica religiosa ha quasi sempre un valore sociale, seguirla fa bene a te e alla società, quindi se qualcuno prova a proportela (anche con un'insistenza che trovi fastidiosa) non devi stupirti né arrabbiarti.

Una certa emancipazione dei costumi sessuali ha un suo impatto sulla società che nel suo complesso non mi sembra positivo.


L'etica religiosa si basa su valori assoluti arbitrari e non necessariamente fa bene
La proposta parte quasi sempre da un atteggiamente di "ti spiego bene che tu non hai capito". Io forse non ho capito, ma anche chi m'ha fatto proposte simili m'ha sempre dato l'impressione d'verci capito ancora meno

Ad esempio secondo me l'emanciapazione dei gusti sessuali è un indice di progresso sociale e civile


Io trovo un senso a tutti i valori dell'etica religiosa, tra i quali c'è prima di tutto il rispetto dell'altro. Poi chi applica l'etica religiosa è un uomo, quindi può sbagliare.

Io trovo che una sessualità non controllata e troppo promiscua non porta progresso, anzi sia tipica di degrado economico/sociale.

da Fante il 12 apr 2010 11:07


Se si parla di etica religiosa, la filosofia e l'economia non c'entrano niente.

La promiscuità sessuale non c'entra niente con l'emancipazione delle proprie scelte e gusti sessuali

La religione poi è storicamente da sempre contraria e ostile al progresso, economico, sociale, culturale e artistico. Poi ovviamente ci si può illudere del contrario.

da Paulyste il 12 apr 2010 11:29


Fante ha scrittoLa religione poi è storicamente da sempre contraria e ostile al progresso, economico, sociale, culturale e artistico. Poi ovviamente ci si può illudere del contrario.


Mi fermo su questo punto, invitando a ragionare nuovamente sulla questione in termini dialettici o, se si ha antipatia per questa parola per le sue ascendenze hegeliane (come me), in termini dialogici. L'ostilità della Chiesa nel corso della storia al "progresso economico, sociale, culturale e artistico" è indubitabile. Ma bisogna ripensare la questione alla luce di due aspetti: 1) la Chiesa romana ha ostacolato il progresso, ma proponendosi come forza reazionaria lo ha anche stimolato per opposizione: difficile immaginare l'opera di Lorenzo Valla o di Lutero (ma potrei citare un'infinità di nomi) senza la presenza della Chiesa; 2) alcuni principi di indubitabile tradizione biblica (giudaico-cristiana) sono implicitamente alla base del "progresso" e di tutto ciò che non chiamiamo "modernità" e "Occidente": senza di loro non avremmo la tecnica (né in bene né in male), né gli Stati Uniti d'America, né... quasi tutto ciò che noi abbiamo. Senza dimenticare il ruolo di trasmissione svolto dal monachesimo medievale per quanto riguarda l'altro grande filone di pensiero in cui si trovano le nostre "radici", ovvero il pensiero greco-ellenistico-romano... per cui non avremmo nemmeno la democrazia e lo Stato di diritto.

da silbusin il 12 apr 2010 12:13


Fante ha scrittoSe si parla di etica religiosa, la filosofia e l'economia non c'entrano niente.

Sembri corona! :P
Se persino B16 che come papa non mi sembra un rivoluzionario ha fortemente insistito che la religione deve guardare all'economia e che nella stessa ci deve essere un'etica economica... Suvvia, non fare finta di non capire. 8)
La substantia rerum sarebbe apodittica se non fosse indissolubilmente legata al contesto in cui è inserita. Non necessariamente dimostrabile, ma immediatamente certa. Se no il ragionamento di PaulySte non sarebbe sostenibile: etica religiosa nulla a che fare con la storia? Fantolino, sei ancora in debito di ossigeno da ieri? :lol: :lol:

da Fante il 12 apr 2010 12:49


Non capisco
Mi sembra che l'etica sostenuta da un Papa sia sempre subordinata ai dogmi religiosi e ne manifesta apertamente la indiscutibilità.
Poi che non siano sempre principi sbagliti quelli della chiesa è indubbio
mi sembra anche però lecito sostenere che è il minimo

Comunque sì, si vede che sono in debito d'ossigeno da 40 anni visto che non ho ancora visto la conoscenza superiore che non si può che condividere 8)

da Bob il 12 apr 2010 13:46


Non sono d'accordo. L'etica sostenuta da un Papa fa necessariamente riferimento ai dogmi religiosi ( e ci mancherebbe!), ma l'indiscutibilità è dialetticamente riferita ai dogmi e non all'etica. L'etica ne deriva soltanto, e va da sè che, una volta affermata la graniticità dei principi, risulta difficile discutere anche l'etica stessa. Tuttavia si tratta di due cose differenti, in quanto l'etica è un concetto prettamente laico e, lasciatelo dire, assolutamente sociale. E si riflette, eccome se si riflette, sull'economia. Basta pensare alla società americana e al Calvinismo.
Inoltre, l'etica è flessibile e mutevole: nei secoli, essa si adatta ai mutamenti sociali, anche se, correttamente, oppone una notevole resistenza, e a sua volta ogni minimo cambiamento genera una miriade di onde che si allargano a dismisura (Joe Metafora).
La "regola" dottrrinale è molto più resistente, e la sua eventuale adattabilità è uno dei motivi per cui non la rispetto. Mi fa sentire "truffato": ieri andavo all'Inferno,oggi non mi capita nulla. Eh no!

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Paulyste il 12 apr 2010 14:13


In realtà non vedo nessun legame tra i dogmi di una confessione religiosa (teologici) e l'etica professata dalla stessa: qual'è il legame tra la Trinità e la dottrina sociale della Chiesa? E il legame tra l'assunzione di Maria Vergine al cielo e l'etica della Chiesa in materia di rapporti sessuali? Il legame resta ovviamente con le Sacre scritture, ma - come è noto - al loro interno si trova tutto e il contrario di tutto e perciò esse devono essere interpretate alla luce di alcuni principi, siano essi esclusivamente di origine neotestamentaria (come nel caso delle chiese evangelico-riformate) o che traggano origine anche dalla "tradizione della Chiesa" (come per la Chiesa cattolica).
Principi che, pur invariabili, sono soggetti a un'interpretazione che varia nel tempo per varie ragioni: secondo Tommaso d'Aquino, venerato "padre della Chiesa", l'embrione o il feto non erano vita (ciò dipende dalle diverse conoscenze scientifiche dell'epoca); ma un principio come quello di Francesco d'Assisi, che affermava "Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale", perché non può più essere ritenuto valido, perché la Chiesa cattolica silenziosamente lo nega?

da Bob il 12 apr 2010 14:59


No: da te non me lo aspettavo.
Hai citato, a mio vedere, a sproposito.
Il fatto che nelle Sacre Scritture ci sia tutto e il contrario di tutto è una visione semplicistica e acritica, e non è da te.
Il riferimento alla "Sora nostra morta corporale" è capzioso, anzi, un sofisma vero e proprio (l'alternativa sarebbe la tua malafede, e non ti ci vedo), che gioca sull'accettazione cristiana della morte come fine della vita terrena e l'accettazione di interruzioni volontarie (tu non l'hai detto, ma non credo che tu possa negare che intendessi quello).
INoltre, tu sostituisci "i dogmi" col "riferimento ai dogmi". E uno che sa usare le parole come te è difficile che non se ne sia accorto. Sai? mi sembra quasi lo stesso discorso che fa chiunque, da ignorante delle Regole della Chiesa, sostenga che essa asserisca che il "Papa è infallibile": come tu ben sai, l'affermazione, in quanto non completamente vera, è falsa, soprattutto se assunta a esempio di ragionamento viziato. Può un'asserzione basata su un dato non completo ,assunto come Vero, essere vera? Può un'affermazione essere Vera, se incompleta? Interessante disquisizione. Ma....
Non giochiamo con i sofismi, pls......

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Paulyste il 12 apr 2010 16:52


Non intendevo essere capzioso e giocare con i sofismi. Ovviamente però hai capito a cosa mi riferivo con la citazione di Francesco, anche se non mi riferivo all'eutanasia in genere, ma alla questione della moralità della sospensione delle cure in casi come quelli di Eluana Englaro, in cui - contro quelli che per me sono i principi cristiani - la Chiesa si sforza di sostenere che è "contro la volontà di Dio" interrompere le cure e quindi porre fine a una vita, negando ciecamente il fatto che possa essere "contro la volontà di Dio" anche il prolungare ostinatamente la "vita" di qualcuno che senza la tecnica creata dall'uomo sarebbe già morto. Ostinazione che va contro ogni carità cristiana nei confronti di chi soffre. Inopportuno riferirsi alle resurrezioni operate da Gesù, che non possono essere intese come possibilità continua di un miracolo estremo (altrimenti addio alle leggi naturali che danno una forma al mondo) ma devono essere colte - per chi crede - come segno premonitore della resurrezione di Gesu stesso, che è a sua volta segno, "cifra", della promessa della resurrezione della carne alla fine dei tempi.
Comunque è un discorso diverso da quello da cui eravamo partiti, e perciò chiedo perdono per l'OT.
Non ho capito la questione da sollevata sulla differenza tra "dogma" e "riferimento ai dogmi" :?:
Sulla "apertura" delle Sacre scritture mantengo la mia opinione (suffragata da fior fior di riflessione teologica e filosofica) e potrei citare un gran numero di passi biblici nettamente contrastanti tra loro, che rappresentano non un limite ma una peculiarità "positiva" del testo biblico. Ugualmente si potrebbe nominare l'ipocrisia con cui la Chiesa cattolica mantiene la validità normativa di alcuni precetti del Levitico, altrimenti quasi del tutto privi di altre basi, e ne omette altri, tra cui la liceità dei rapporti sessuali durante il periodo delle mestruazioni. Senza questa "apertura" del testo biblico risulterebbe inspiegabile come gli evangelico-riformati possano appoggiarsi sul concetto di Grazia (sulla base principalmente di Paolo di Tarso e poi di Aurelio Agostino di Tagaste) e i cattolici su quello di "libero arbitrio"; oppure come gli evangelico-riformati possano accettare e benedire le unioni omosessuali e i cattolici, invece, no (non trovando, in verità, appoggi nel testo biblico che non necessitino di ampie interpretazioni e omissioni).

da silbusin il 12 apr 2010 17:02


Too much complicated for my knowledge.
Faccio come i Dik Dik: io mi fermo qui... :lol:

da MarioLino il 12 apr 2010 17:24


PaulySte ha scritto Ugualmente si potrebbe nominare l'ipocrisia con cui la Chiesa cattolica mantiene la validità normativa di alcuni precetti del Levitico, altrimenti quasi del tutto privi di altre basi, e ne omette altri, tra cui la liceità dei rapporti sessuali durante il periodo delle mestruazioni.


Ma quali precetti del Levitico sono considerati validi? Per curiosità, mi suona strano. Rispetto alla liceità dei rapporti sessuali durante il periodo delle mestruazioni... si commenta da solo! :shock:

da maxbor il 12 apr 2010 17:26


Giusto per ritornare da dove eravamo partiti, da parte Ecclesiastica non è arrivata alcuna precisazione su quanto denunciato.
Ritenendo che chi non smentisce ammette si deve dare per assodato che, tra le tante, anche l'avere rapporti con la consorte in menopausa porta all'Inferno.

Temo succederà anche a me. Allora, ci si ritrova tutti di là? Anzi, nell' al di là. :twisted:

da MarioLino il 12 apr 2010 18:12


Io aprirei un dialogo con il prete del mio paese invece di chiedere una risposta da Bagnasco e, se non soddisfatto del dialogo, ne parlerei con un altro prete.
I preti hanno qualche grado di libertà nell'interpretare la dottrina.
Pensate ad altre religione che sono molto più rigide e radicali.

da Fante il 12 apr 2010 19:00


MarioLino ha scrittose non soddisfatto del dialogo, ne parlerei con un altro prete.


Ma io non capisco.... Dire semplicemente ok, non fa per me, grazie fa brutto?

da stefanbo il 12 apr 2010 19:38


Vabbè, è vero, intervengo a gamba tesa, anzi tesissima... :twisted:

Da miscredente, ateo, agnostico e quant'altro, mi chiedo: ma è possibile che si debba andare a cercare il prete/parroco che ti capisca??? :shock: :shock: :shock:
Cioè significa che Vaticano, Chiesa e Santo Padre si possono eludere cercando il Buon Padre che ti assolve e ti capisce??? :shock:

C'è veramente qualcosa che mi sfugge, mi sembra un condono alla Tremonti, ma giuro mi fermo qui perchè sennò rischio di fare grossi danni :roll:

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