Fante ha scrittomiciagilda ha scrittoLe cose pesanti sono quelle scadenti e inutili, dai, mica quelle belle!
A me l'opera piace. Due minuti. Tre, và. Poi tento di strapparmi le adenoidi con un rastrello da sabbia.
Zolletta ha scrittoCome se questi due poeti, che amo molto, bastasssaro per creare in me un' alta idea di nazione Italia ed afezionarmi visceralmente ad essa! credo che morirei molto più volentieri in nome d'un piatto di culatello ed un calice di Sir Winston Churchill che per il tricolore!
Che schifo! Fini, Berlusconi, la mafia, la mala sanità, l'iva al 23%, le infrastrutture che non partono, l'immigrazione mal gestita, Bertinotti ed i maglioni di cachemire, d'Almea ed il suo villaggio turistico, Napoli ed i rifiuti (senza contare tutti quelli che avran buttato in mare!!!!) , il Grande Fratello, i centri commerciali, il tavernello, gli edifici anni 70, il no al nucleare, viaggiatoregourmet, le tangenti, l'istruzione, le file non rispettate, la Fiat, i costi della politica....
PaulySte ha scrittoNon so se però diciamo la stessa cosa...
Ciò che trovo preoccupante è l'orgoglio nazionale dei cittadini tedeschi... come lo trovo preoccupante altrove, laddove accompagnato - e questo accade facilmente - da una presunzione di superiorità rispetto ad altri.
...
Ciô che, invece, è deplorevole è semmai la penuria di senso, responsabilità e orgoglio civico: ma capisco che non ve ne sono le premesse o, meglio, che queste sono molto lontane...
PaulySte ha scrittoQuesta forse non la conosci ancora, ma devi assolutamente (è anche il Leitmotiv dell'ouverture; esiste, tra l'altro, una bella trascrizione per pianoforte fatta dal suocero Franz Liszt)
PaulySte ha scrittoOsti, qui abbiamo a che fare con un trentino armato, bisogna stare attenti
Chissà poi com'è possibile, dalle serve di Odino siamo finiti a parlare di nazione e orgoglio nazionale.
Da una parte posso capire anche il discorso di capohog, dall'altro debbo rifiutarlo perché, ahimé, l'idea di nazione come Stato che fu esaltata dal Risorgimento finì tristemente i suoi giorni nel fascismo...
quell'idea non è morta, ma è in agonia cronica: ed è meglio che sia così. In parte, è vero, fu un'idea ripresa anche dal movimento di resistenza, ma... con molti ma.
Altra cosa è esser legati ai luoghi, alle memorie, alle culture popolari o "nobili", anche storie, volendo. Però, appunto, tutto è molteplice. Cinquant'anni non sono bastati a fare della Resistenza un momento di condivisione per tutti, da Courmayeur a Marina di Leuca, come non sono bastati centocinquant'anni per digerire del tutto l'unificazione sotto i Savoia (ogni tanto sento dei discorsi da parte di alcuni meridionali che...).
Poi, da parte mia, sono davvero convinto che bisogna andare oltre queste stupide barriere nazionali anche a livello culturale: Wagner è nostro, svizzero o italiano, come Leopardi dovrebbe essere tedesco, francese, spagnolo, ecc.
Aggiungo: evidentemente capohog, ed è una cosa che ti invidio, sei di un'altra generazione rispetto alla nostra
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