butter_fly ha scrittommah. io ho sempre pensato che se due persone vogliono sposarsi basta che vadano in comune a metter quattro firme coi testimoni e buonanotte, senza programmare la cosa un anno prima e vivere l'anno con l'ansia di:abiti invitati ristoranti bomboniere macchinoni carrozze coi cavalli lista di nozze viaggio di nozze trucco e parrucco. se poi vogliono anche festeggiare con le persone care, ben venga. se però vogliono fare il festone da 20mila euro, cavoli loro: io se avessi 20mila euro non li sputtanerei per una festa. e, non avendoli, lungi da me il farmeli prestare da una banca per una festa. la mentalità del matrimonione a chi ce l'ha più grosso e a chi spende di più non m'appartiene, e ne ho conosciuti tanti che hanno fatto a gara a chi faceva l'evento più terrificante altisonante poi per carità, ci può pure stare che uno ci tenga al festone perché proprio gli fa piacere fare baldoria con amici e i parenti, ma i più, diciamolo, lo fanno perché lo devono fare.
Bob ha scrittoUltimo: che la chiesa intervenga nella faccenda, è una scelta personale e privata, e non dipende da alcuno se non da noi stessi, quindi non vedo cosa ci si possa trovare da ridire.
tpt ha scrittoMicia: lasciamo perdere la Chiesa. Il matrimonio che tutela legalmente e che riconosce e definisce diritti e doveri tra i coniugi è quello civile.
Io non credo di considerare il matrimonio come un compromesso oppure un male minore. Sono semplicemente conscia del fatto che l'uomo senza leggi (decise democraticamente intendo) non possa vivere in pace. Ne abbiamo bisogno affinchè possano essere inibite o quantomeno contentute tutte le prevaricazioni tipiche del mondo animale dove la legge del piu' forte vince sempre e comunque su tutto.
Senza quel contratto tra le parti che è il matrimonio, in caso di una qualsiasi controversia la tua parola varrà esattamente quanto quella del tuo patner. E se lui (o lei) sarà piu' forte, sarà stato piu' furbo, piu' accorto, piu' stronzo ... mettila come vuoi, la parte debole della coppia in caso di controversi andrà a soccombere.
E questo vale non solo durante l'unione (si spera felice) ma soprattutto quando qualcosa scricchiola oppure un amore finisce. Risentimento, rancore, ripicche .... fanno si che il buonsenso spesso e volentieri, purtroppo, venga almeno momentaneamente completamente dimenticato.
I figli (germani o nati da un'unione di fatto) sono in tal senso già equiparati dal diritto di famiglia come è giusto che sia non essendo stati loro a determinare la loro condizione.
Quindi, a costo di apparire come una romanticona, considero l'istituto del matrimonio come una prova d'amore tra persone che non solo si amano ma si impegnano al rispetto reciproco.
tpt ha scrittoMa ci si sposa soprattutto per sottoscrivere il proprio impegno nei confronti del tuo patner. E' principalmente un dono e non una tutela.
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