Già... è un disc orso avviato su fb con fante e kinggeorge...
Perché il referendum sia veramente democratico non deve rifuggire da quesiti tecnici o "eticamente sensibili", come molti dicono, perché anche quelli sono parte integrante della vita politica... la stessa forma strutturale di uno Stato, quella iscritta nella Costituzione, è in primo luogo una questione tecnica.
Il problema sta, come indicato da capohog, nell'ardua comprensibilità del linguaggio giuridico italiano e che non riguarda solo i referendum ma tutta la legislazione dello Stato... per fortuna che esiste un ministro per la Semplificazione!
Forse è utopico pensare di poter modificare questa prassi... non perché sia impossibile, ma perché richiederebbe il lavoro di diverse legislature.
Prendete la Costituzione o qualche legge svizzera (cito queste per diretta conoscenza, non perché siano un modello esemplare) e vedrete che tutto diventa più semplice. Poche frasi, chiare e brevi e senza continui e ossessivi rimandi a un'infinità di leggi precedenti, magari solo ancora in parte vigenti; tutti i dettagli "di contorno" non entrano nel testo della legge.
Altrimenti sarebbe impossibile per uno svizzero andare a votare una settimana sì e una no (poco ci manca)... già così - nonostante la possibilità ormai molto estesa del voto per corrispondenza - è un peso non indifferente nella ricerca di un'opinione propria sull'argomento.
In Italia ci si divide già non sull'opinione concreta che uno ha su un determinato argomento, ma ancor prima sull'interpretazione corretta della legge stessa che si vuole abrogare