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da Paulyste il 03 giu 2011 17:20


Ciò non toglie che la Cassazione dovesse decidere in tempi più rapidi :roll:

da tpt il 03 giu 2011 17:20


Pauly, ho compreso benissimo quel che tu intendi dirmi. Il problema è di altra natura: se la Cassazione ha ritenuto necessario modificare il quesito, è evidente che lo ha fatto perchè quello precedentemente previsto non aveva alcunissimo senso. Ma se lo ha modificato è evidente lo ha fatto PER NECESSITA'.

Ora è evidente io ho votato per qualcosa che non sarà neppure chiesto mentre non votero' per qualcosa che viene invece chiesto a tutti gli altri italiani.

da Paulyste il 03 giu 2011 17:32


Sì, ho capito che la forma del quesito è diversa. Ma se la Cassazione ha deciso di mantenere comunque il referendum è perché, benché la forma della legge sia diversa, nei fatti - a suo giudizio - la sostanza non cambia e dunque non c'è differenza sostanziale tra il voto da te già espresso e quello che gli altri italiani esprimeranno tra dieci giorni.
Si tratta ovviamente di una decisione giuridica, non di una realtà concreta: potrebbe essere che tu voteresti in maniera diversa rispetto a quanto hai già fatto, per carità di Dio, anche se io lo ritengo fortemente improbabile.

La democrazia in qualsiasi caso non è fatta solo di voti, ma anche di procedure e sentenze giuridiche: poco importa che tu, come cittadino, sia d'accordo o meno con queste procedure e con queste sentenze.... si veda il casino dell'ultimo voto regionale in Piemonte, nel Lazio e in Lombardia.

Comunque si tratta di supposizioni, anche perché non sono ancora disponibili le motivazioni della sentenza che sole permetterebbero di fare più luce sulla vicenda.

da tpt il 03 giu 2011 17:36


Sono d'accordo con te quando scrivi che il fondamento sul quale si è basato il mio mio voto non è affatto cambiato.

Io non avro' nulla da ridire nel caso il mio voto venga conteggiato sia ai fini del quorum che ai fini della percentuale che porterà alla vincita di un si oppure di un no.

Nel caso di qualsivoglia distinguo saro' consapevole di aver subito una discriminazione, come del resto ne subisco già tante.

da Paulyste il 05 giu 2011 15:57


Il linguaggio giuridico è un po' complesso, ma conferma ex post - rifacendosi a una sentenza della Corte costituzionale - il mio ragionamento sulla distinzione sostanza/forma giuridica e sulla prevalenza che il giudizio della Cassazione ha dato alla prima...

http://sostenibile.blogosfere.it/2011/0 ... onale.html

da Paulyste il 05 giu 2011 16:08


Nel frattempo, per chi si fosse perso lo scontato diverbio tra me e kinggeorge su fb, segnalo questo articolo di Franco Battaglia sul Giornale (lo stesso professore di chimica all'Università di Modena che è andato da Santoro sostenendo che a causa di Cernobyl non c'è stato praticamente nessun morto)...

Nel caso i referendum dovessero essere approvati, Berlusconi ha già la risposta pronta: non potendo più dire che sono inutili, dirà che sono antidemocratici :roll:

da Paulyste il 05 giu 2011 17:06


Posso aggiungere una cosa?

Trovo davvero ignobile che tutto questo casino sia stato suscitato non tanto per il nucleare in sé, ma per evitare che il richiamo di questo quesito porti alle urne tanta gente da raggiungere il quorum per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento.

Avete sentito qualcuno parlare di questo referendum nelle ultime settimane? Avete sentito Berlusconi?

"No" è l'ovvia risposta.

E mentre si dichiara di fatto indifferente alla sorte del nucleare, che era parte integrante del suo programma di governo, Berlusconi tace del tutto su una parte altrettanto essenziale ma impopolare dello stesso programma...

Dove è finito il suo orgoglio per la lotta contro i giudici bolscevichi che lo vogliono vedere morire in galera?

:twisted:

da stefanbo il 05 giu 2011 18:12


Giustissima affermazione la tua Paulyste, ma benchè l'uomo sia recidivo e mai domo sa che non è proprio il momento per una chiamata alle armi/urne contro i giudici (dopo le sue ultime uscite, per la prima volta in vita sua TUTTE sbagliate)

Errare humanum est, sed perseverare... :wink:

da tpt il 05 giu 2011 22:59


Finalmente siamo al dunque: avete visto le schede? Sono assolutamente indecifrabili per gran parte degli aventi diritto. TUTTE!

da Paulyste il 07 giu 2011 14:05


http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/405986/

Ora attendo le motivazioni (non era così evidente) e soprattutto attendo di sapere cosa ne sarà del voto degli italiani all'estero

da Fante il 09 giu 2011 10:13


Io ho deciso!

Andrò a votare e al referendum sul nucleare voterò NO.
Sono un fan degli X-men.

da berni il 09 giu 2011 12:30


qui il prof xavier sta per aprire la nuova scuola.

http://qualenergia.it/articoli/20110608 ... l-nocciolo

da santippe28 il 09 giu 2011 13:41


io andrò a votare e pure Socrate , che mi sta diventando sempre più saggio e quindi vota bene :wink:

da stefanbo il 09 giu 2011 13:49


Tutta la mia famiglia con quattro eccezioni (i 3 gatti ed io che non posso votare in quanto non italiano... :cry: ) è mobilitata: figlie e moglie, e stanno anche facendo passaparola il più possibile per trovare proseliti....sperèm!! :wink:

da miciagilda il 09 giu 2011 14:41


Il mio moroso ed io ci perderemo mezza giornata di reciproca piacevole compagnia pur di andare (e portare mamme, parenti ecc.) a votare. :wink:

da berni il 09 giu 2011 14:56


io andrò (con qualche dubbio da sciogliere sui 2 dell'acqua...ma entro sabato finirò un libro abbastanza esplicativo in materia...).

trovo comunque sinteticamente illuminante il Gramellini di oggi.


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41


votare e soprattutto far votare gli indifferenti. riappriopriamoci della democrazia dei cittadini e non dei partiti.

da Fante il 09 giu 2011 15:13


berni ha scrittoriappriopriamoci della democrazia dei cittadini e non dei partiti.


D'accordissimo! Ti stimo fratello!

da capohog il 09 giu 2011 17:11


berni ha scrittoio andrò (con qualche dubbio da sciogliere sui 2 dell'acqua...ma entro sabato finirò un libro abbastanza esplicativo in materia...).

trovo comunque sinteticamente illuminante il Gramellini di oggi.


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41


votare e soprattutto far votare gli indifferenti. riappriopriamoci della democrazia dei cittadini e non dei partiti.


Cito dall'artico che hai postato:

Quei due sapevano di cosa stavano parlando. Tanto da sollevarsi dal tema specifico, l’acqua, alle grandi questioni ideali: quando il Pubblico non funziona, è meglio cambiare il Pubblico o cedere il passo al Privato?

Ho provato ad esaminare il referendum sul nucleare un po' più da vicino, andando a recuperare gli articoli da abrogare etc.etc. ed avviluppandomi in una serie di rimandi a leggi, D.L che sono riusciti a causarmi un bel malditesta di proporzioni epiche...
e si che con tutte le nuove normative, decreti e leggi europee che hanno interessato il mio settore credevo di aver sviluppato una certa....resistenza.

Trovo scandalosa e vergognosa la difficoltà interpretativa che connota regolarmente il processo referendario - e non solo quello - e che obbliga spesso il privato cittadino ad affidarsi ad altrui interpretazioni.
Credo che anche questo contribuisca pesantemene al disamoramento provato dall'elettorato nei confronti del referendum.
Lo stato dovrebbe farsi capire chiaramente dai cittadini chiamati ad ubbidire alle sue leggi.:evil:

96 cubic inch of good vibs

da Paulyste il 09 giu 2011 17:49


Già... è un disc orso avviato su fb con fante e kinggeorge...

Perché il referendum sia veramente democratico non deve rifuggire da quesiti tecnici o "eticamente sensibili", come molti dicono, perché anche quelli sono parte integrante della vita politica... la stessa forma strutturale di uno Stato, quella iscritta nella Costituzione, è in primo luogo una questione tecnica.

Il problema sta, come indicato da capohog, nell'ardua comprensibilità del linguaggio giuridico italiano e che non riguarda solo i referendum ma tutta la legislazione dello Stato... per fortuna che esiste un ministro per la Semplificazione! :twisted:

Forse è utopico pensare di poter modificare questa prassi... non perché sia impossibile, ma perché richiederebbe il lavoro di diverse legislature.

Prendete la Costituzione o qualche legge svizzera (cito queste per diretta conoscenza, non perché siano un modello esemplare) e vedrete che tutto diventa più semplice. Poche frasi, chiare e brevi e senza continui e ossessivi rimandi a un'infinità di leggi precedenti, magari solo ancora in parte vigenti; tutti i dettagli "di contorno" non entrano nel testo della legge.

Altrimenti sarebbe impossibile per uno svizzero andare a votare una settimana sì e una no (poco ci manca)... già così - nonostante la possibilità ormai molto estesa del voto per corrispondenza - è un peso non indifferente nella ricerca di un'opinione propria sull'argomento.

In Italia ci si divide già non sull'opinione concreta che uno ha su un determinato argomento, ma ancor prima sull'interpretazione corretta della legge stessa che si vuole abrogare :roll:

da berni il 10 giu 2011 09:52


diciamo che trovo vergognoso (non illegittimo, ma vergognoso) e meschino il fatto che un governo (in questo caso di destra ma direi lo stesso a parti invertite) si faccia artefice di un guazzabuglio legislativo a poche settimane dal voto modificando una legge ( e non abrogandola) per cercare di non incorrere in certa sconfitta in modo così strumentale.

sarò un idealista, ma io dai politici non accetto che ricorrano a trucchetti e mezzucci. sei per il nucleare? lo sostieni a testa alta e ti sottoponi al giudizio degli elettori difendendo le tue idee.

fukujima ti fa cambiare idea? rimuovi il nucleare del tutto.
non fai le cose a metà sapendo di creare un nodo giuridico e costringendo le varie corti a decidere a dieci giorni dal voto ( e impedendo un sereno confronto sul merito.)

io i trucchetti siffatti li posso accettare nel calcio che tanto alla fine è un gioco (con buona pace dell'etica sportiva),
dai politici legislatori che dovrebbero essere classe dirigente no.
loro devono essere un po' meglio di noi e dirigere degnamente un paese.
anche per questo voterò Si, per dirgli che i trucchetti non si fanno, per dare un segnale politico.

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