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da silbusin il 26 lug 2011 12:00


Io vivo da una vita con persone che vogliono vivere anche quando non c'è più nulla da fare. Chissà come la pensano su queste morti...
Come diceva De Andrè nella bellissima canzone sui suicidi, ci sono dei lati oscuri che conducono alla perdita volontaria dell'esistenza. Verosimilmente c'è una comunanza di disperazione tra chi muore per overdose e chi si getta dal balcone, ma una dignità diversa. Anche nella morte esiste una dignità.
Mi fa sempre tanta pena quando un giovane muore e mi rendo conto cosa quanta perdita in tutto ciò: in chi ti voleva bene veramente, in tutti i progetti, in tutto il percorso di una quotidianità non vissuta.
Ognuno poi la può pensare come crede. Sono le intolleranze per chi non la pensa come me che lasciano veramente perplessi.
Vero miciagilda?

da miciagilda il 26 lug 2011 12:19


silbusin ha scritto...Verosimilmente c'è una comunanza di disperazione tra chi muore per overdose e chi si getta dal balcone, ma una dignità diversa. Anche nella morte esiste una dignità.
...



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silbusin ha scritto...Ognuno poi la può pensare come crede. Sono le intolleranze per chi non la pensa come me che lasciano veramente perplessi.
Vero miciagilda?



Vero, vero Sil... :roll:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da lav il 26 lug 2011 16:24


Scusate ma parlando di morte... chi se ne frega della dignità?!
Io uno che si è suicidato l'ho conosciuto, e i suoi cari se ne sbattono della "dignità" del suo gesto e semmai avrebbero dato qualunque cosa per una richiesta di aiuto o quanto meno per un segnale di disagio! Anche se non fosse stato dignitoso!

da miciagilda il 26 lug 2011 16:32


lav ha scrittoScusate ma parlando di morte... chi se ne frega della dignità?!
Io uno che si è suicidato l'ho conosciuto, e i suoi cari se ne sbattono della "dignità" del suo gesto e semmai avrebbero dato qualunque cosa per una richiesta di aiuto o quanto meno per un segnale di disagio! Anche se non fosse stato dignitoso!


Non si parla di orgoglio che impedisce di chiedere un aiuto, Lav.
Sei fuori mira.
:)
Si parla di scegliere di morire (se proprio si "deve") in un modo deciso e, appunto, dignitosamente "pulito" e netto, anziché in un modo larvoso, rammollito, interminabile, da parassita della famiglia e della società, prolungando lo strazio della faccenda al massimo possibile, arrivando ad aver vergogna di sé stesso, invece di circoscriverlo a una "faccenda" più personale e composta possibile.

Se vuoi morire non avere paura di compiere il gesto, insomma; almeno avere questa dignità. :?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da lav il 26 lug 2011 16:47


A parte che nessuno ha mai capito se il tipo che conoscevo non abbia dato segnali "d'allarme" per orgoglio o per vergogna (magari di apparire troppo debole o poco "dignitoso"?) e dubito che lo sapremo mai; io continuo a considerare disumano il pensare che sia "migliore" (scusate se giungo troppo in fretta a questa conclusione ma mi sembra che sia implicito nei vostri ragionamenti) una morte "dignitosa" piuttosto che una "da parassita della famiglia e della società". Ma scherziamo?

da Supercazzola il 26 lug 2011 17:15


miciagilda ha scritto
lav ha scrittoScusate ma parlando di morte... chi se ne frega della dignità?!
Io uno che si è suicidato l'ho conosciuto, e i suoi cari se ne sbattono della "dignità" del suo gesto e semmai avrebbero dato qualunque cosa per una richiesta di aiuto o quanto meno per un segnale di disagio! Anche se non fosse stato dignitoso!


Non si parla di orgoglio che impedisce di chiedere un aiuto, Lav.
Sei fuori mira.
:)
Si parla di scegliere di morire (se proprio si "deve") in un modo deciso e, appunto, dignitosamente "pulito" e netto, anziché in un modo larvoso, rammollito, interminabile, da parassita della famiglia e della società, prolungando lo strazio della faccenda al massimo possibile, arrivando ad aver vergogna di sé stesso, invece di circoscriverlo a una "faccenda" più personale e composta possibile.

Se vuoi morire non avere paura di compiere il gesto, insomma; almeno avere questa dignità. :?


Non sono così convinto che chi vive come la Winehouse voglia morire. Almeno non è detto. Forse semplicemente vuole vivere così, sempre sballato. E non si pone il problema dei rischi che un certo tipo di vita comporta. Ho conosciuto diverse persone che hanno avuto problemi seri di droga, la maggior parte non lo faceva perché avesse dei problemi particolari, ma semplicemente perché lo riteneva piacevole. E, concedetemelo, evidentemente così male non deve essere, altrimenti non si spiega perché tanta gente arrivi ad uccidersi pur di potersi fare di tutto quel che gli va. Il motivo per cui io non lo faccio, o voi tutti (tutti? :D )non lo fate è lo stesso per cui magari non mangiamo a dismisura, cerchiamo di non fumare o facciamo sport, perché per noi volerci bene è preservarci. Per quelli come la Winehouse volersi bene è farsi una grandiosa pera, o una bella fumata di crack, o una pista chilometrica di coca. Fa niente se poi ti viene un enfisema o la cirrosi, ma vuoi mettere! Non vedo molta affinità tra chi si butta da un balcone e chi muore di overdose. Non si offenda nessuno, ma mi pare in po’ retorico cercare la disperazione a tutti i costi. Per questo secondo me forse ha ragione chi dice che chi muore così non merita poi tutta questa compassione, ma nemmeno disprezzo e condanna. Non sono persone che non amano se stesse, semmai amano se stessi più degli altri, perché non si pongono il problema della sofferenza di chi rimane, anteponendo a questa il proprio “piacere”. Sarebbe auspicabile che queste persone intessessero meno legami umani possibili: non potranno fare a meno di essere figli , ma genitori, mogli o mariti sì! Queste persone sono da condannare nella misura in cui lo sono quelli che praticano sport estremi. Perché nessuno dice niente se uno scala il K2 avendo un buon 40% di possibilità di non tornare a casa, dove magari ci sono una moglie e dei figli ad aspettarlo? Capisco che il mio punto vista sia un po’ particolare e so già che in molti non lo condivideranno, ma pazienza :)

da silbusin il 26 lug 2011 17:58


lav ha scrittoA parte che nessuno ha mai capito se il tipo che conoscevo non abbia dato segnali "d'allarme" per orgoglio o per vergogna (magari di apparire troppo debole o poco "dignitoso"?) e dubito che lo sapremo mai; io continuo a considerare disumano il pensare che sia "migliore" (scusate se giungo troppo in fretta a questa conclusione ma mi sembra che sia implicito nei vostri ragionamenti) una morte "dignitosa" piuttosto che una "da parassita della famiglia e della società". Ma scherziamo?


evidentemente non si conosce il problema. la disperazione che sta alla base di un gesto suicidale (la faccio molto stretta) suscita quella che gli antichi definivano la "pietas romana". pietà non disgiunta dal giudizio anche severo. ben differente dalla pietas cristiana. ecco dove si inserisce la "dignità" intesa come esito di un bilancio negativo e di un crollo di tutte le difese, ma dove, dice bene supercazzola, non vi sono piaceri o compiacimenti narcisistici.
il suicidio è comunque una violenza: perchè chi ne soffre di più in termini di impatto sono coloro che circondano la persona in termini affettivi.
il suicidio del killer o del dittatore è tutta un'altra cosa: non c'è alcuna dignità e non c'è pietas.
nella cantante non c'è nulla che la possa giustificare, se non appunto l'edonismo reganiano. che è l'antitesi della dignitosa fatica quotidiana di milioni di persone che tirano la carretta. o di coloro che combattono il mostro volendo vincerlo e sopravvivere ad esso, quasi sempre perdendo.
specie per questi ultimi il gesto della winehouse diviene solo un detestabile spreco di ricchezza, in tutti i sensi e quindi di "dignitoso" non c'è nulla.
da hemingway a tenco, dalla ferri a mia martini è tutta una lunga serie di sprechi. nessun esempio quindi, ma solo una brutta copia del vivere.
e il rischio di fare retorica è sempre altissimo.

da miciagilda il 26 lug 2011 19:03


Non so quanto sia condivisibile, ma io se una persona decide di porre fine alla sua vita e lo fa "dall'oggi al domani" (che poi in realtà sono scelte ben più lunghe e sofferte ma, diciamo, nascoste) tendo a rispettarne un po' la decisione, pur trovando riprorevole l'egoismo verso gli altri che soffriranno per la sua morte. Conosco la depressione, ad esempio, e questa spiega molte cose.

Il tergiversare di un alcolista, di un tossicodipendente, li rispetto meno, perché questi avrebbero tutto il tempo e le occasioni per guardarsi allo specchio e farsi pena, cambiare rotta, risalire; se si ha un minimo di amor proprio non è concepibile arrivare all'abbruttimento e alla morte. Per non parlare dell'esempio di Silbusin: l'antitesi della dignitosa fatica quotidiana, ecc.

Senza in ogni caso giudicare né condannare né catalogare: dico solo che nella mia natura potrei, per assurdo, trovarci il gesto estremo di un volo dal balcone, ma mai un'agonia autoinferta.

Temo però che in effetti per molti non ci sia la reale consapevolezza del rischio di certe sostanze, soprattutto se mixate tra loro; forse è solo ignoranza, o si sentono immortali, o trovano eccitante scherzare con la morte. :cry:

Spesso ritengo sia un modo per lanciare un SOS ma poi farsi aiutare no... costa fatica collaborare ed ammettere le proprie debolezze.

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da oh_baba il 04 ago 2011 11:43


Anche questa si e' uccisa a 27 anni........... :roll:
http://it.wikipedia.org/wiki/Club_27

da primus il 04 ago 2011 12:24


oh_baba ha scrittoAnche questa si e' uccisa a 27 anni........... :roll:
http://it.wikipedia.org/wiki/Club_27


questa chi? :roll:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da miciagilda il 04 ago 2011 12:40


primus ha scritto
oh_baba ha scrittoAnche questa si e' uccisa a 27 anni........... :roll:
http://it.wikipedia.org/wiki/Club_27


questa chi? :roll:


Amy Winehouse? Tu che dici? :roll: :roll: :lol: :wink:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da oh_baba il 04 ago 2011 13:38


primus ha scritto
oh_baba ha scrittoAnche questa si e' uccisa a 27 anni........... :roll:
http://it.wikipedia.org/wiki/Club_27


questa chi? :roll:

toc toc c'e' qualcuno??? :lol:

da Bob il 04 ago 2011 16:12


Non è che stiamo/state facendo confusione tra "suicidio" e "morte"?
Parlare di suicidio per una overdose è un falso: la condizione per essere tale (suicidio) è la ferma volontà di morire come conseguenza diretta dell'atto che si compie in quell'istante. La tenuta di una condotta di vita irresponsabile, che porterà molto probabilmente alla morte in un numero probabilmente piccolo di anni non è suicidio. E' stupidità.
Non sono completamente d'accoro con Silvano: il suicida, in quanto tale, è l'espressione di una disperazione profonda, e tale atto di disperazione ha comunque diritto alla pietas, anche se compiuto da chi, apparentemente, non avrebbe alcun motivo di disperarsi.
E tralascio, ovviamente, il suicida che lo fa per nobili motivi (in tempo di guerra per non tradire, nella cultura giapponese per non gettare disonore non solo su di sè, ma anche sulla famiglia, ecc.).
L'alcolista, il tossicomane, ma anche chi si strafoga di cibo o chi(perchè no?) fa sport estremi non mi suscitano partcolare "pietas": la loro morte è la logica conclusione di uno stile di vita (stile che, se coinvolge solo loro, rispetto), ma che non mi accresce certo la stima nei loro confronti. E' solo l'esercizio di un diritto.
Muoiono? a 27 anni? o 72? Caso. Probabile per di più. E il fatto che a molti sia successo a 27 anni sta a sigificare solo due cose: a) che alle statistiche si fa dire quello che si vuole b) che, stante una certa attività, diventa probabile un certo percorso di vita che, probabilmente dura un determinato numero di anni. Sino al suo naturale esito infausto.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 04 ago 2011 17:21


Bob ha scrittoNon sono completamente d'accordo con Silvano:

:?: Ma diciamo le stesse cose...

da primus il 04 ago 2011 19:21


miciagilda ha scritto
primus ha scritto
oh_baba ha scrittoAnche questa si e' uccisa a 27 anni........... :roll:
http://it.wikipedia.org/wiki/Club_27


questa chi? :roll:


Amy Winehouse? Tu che dici? :roll: :roll: :lol: :wink:


scolta ....si sta parlando da 74 post di amy che si è uccisa a 27 anni....questo scrive anche questa si è uccisa a 27 anni e posta un link che non c'entra un cazzo con la Winehouse....beh una mente normale come la mia pensa parlasse di altra persona.....ma vedo che voi geni avete intuito al volo.....

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da inappetente il 04 ago 2011 21:12


...a pensarci bene...non mangiare più le leccornie di Pierangelini o Uliassi , non bere più La Tache , non trombare più, non godere più del paesaggio delle Dolomiti del Brenta ... no , non è ora di suicidarsi... 8)

da Paulyste il 04 ago 2011 21:12


il link c'entra, invece (perdonami praimus) :roll:

da inappetente il 04 ago 2011 22:00


Bob ha scritto. E il fatto che a molti sia successo a 27 anni sta a sigificare solo due cose: (...) b) che, stante una certa attività, diventa probabile un certo percorso di vita che, probabilmente dura un determinato numero di anni. Sino al suo naturale esito infausto.
... soffermandoci su Al Bano o Peppino di Capri o Nilla Pizzi o i Cugini di Campagna direi di non generalizzare... :lol:

da primus il 04 ago 2011 22:05


PaulySte ha scrittoil link c'entra, invece (perdonami praimus) :roll:



fa caldo è.... :lol: :roll:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 05 ago 2011 12:01


silbusin ha scritto
Bob ha scrittoNon sono completamente d'accordo con Silvano:

:?: Ma diciamo le stesse cose...

sì, probabilmente sì. ma io mi riferivo in parte ai suicidi delle ultime righe del tuo post, dove si parla di suicidio reale e non di overdose. Sprechi? forse. ma sempre frutto violento della disperazione, e, come tali, meritevoli di compassione.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

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