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da primus il 18 lug 2012 11:35


franferrari ha scrittoTi ricordi "L'aereo più pazzo del mondo"?
La scena per calmare la donna isterica con la gente che si mette in coda... ecco...


beh....mitica.... :lol: quasi quanto la suora che suonando la chitarra stacca la flebo alla ragazzina...... :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da guenon il 18 lug 2012 11:41


manufood ha scrittobelle parole ma se a venir uccisi fossero la vostra ragazza/compagna/moglie o marito o figli (ma anche cane o gatto)?
vorrei vedervi così calmi riflessivi e pacati.


Una reazione emotiva verso a chi ci ha privato di persone care (cani e gatti ????) è comprensibile e compatibile con la devastazione interna che subiamo.
Però se non siamo devastati internamente, ma solo costernati, il linciare con ferocia uno che ha commesso a sua volta un atto di ferocia ci rende simili a quest'ultimo. Ed il fatto di fare giustizia assomiglia ad un pretesto ...... ho trovato un mostro, adesso mi sfogo.

Quando il dito punta al cielo io guardo il dito...

da manufood il 18 lug 2012 12:00


butter_fly ha scrittoanche perché la morte di un assassino dal mio punto di vista non sarebbe altro che una liberazione: invece la sofferenza che dura anni, la solitudine, la riflessione sulle proprie azioni e il disagio della mancanza di libertà mi sembrano pene molto più dure ed efficaci della morte :roll:


dici? se così fosse sei sadica perché la sofferenza che causa la morte è inferiore a quella di anni di pene e torture interiori/mentali.

io penso che essere privati della vita non sia una liberazione.

vero poi che perdono e giustizia sono 2 livelli diversi ma s'intrecciano alquanto se a decidere della vita di una persona è un'altra persona.

da manufood il 18 lug 2012 12:07


guenon ha scrittoPerò se non siamo devastati internamente, ma solo costernati, il linciare con ferocia uno che ha commesso a sua volta un atto di ferocia ci rende simili a quest'ultimo. Ed il fatto di fare giustizia assomiglia ad un pretesto ...... ho trovato un mostro, adesso mi sfogo.


aspetta io mi son spinto oltre e non parlo di andare a sfogarsi su un mostro qualsiasi.
io intendo "X" uccide un mio caro, io lo uccido (o meglio: decido della sua vita perché potrei anche perdonarlo...non credo ma una possibilità lasciamela di salvar la mia anima dalla dannazione) non qualcun altro.

da copperhead69 il 18 lug 2012 12:14


Sono temi difficili..
Si può fare qualche "distinguo" ma non si deve venir meno a quello che è un senso interiore di giustizia, insomma quello che chiamavano "diritto naturale".
Per me la giustizia terrena deve prendere quel soggetto e sanzionarlo con il massimo della pena. Quale sia non mi interessa, sarà l'ordinamento giuridico a definirla.
Non sopporto le valutazioni che considerano attenuanti varie, quali relativismo culturale ecc ecc.
Poi se uno ci crede, ci sarà un'altra giustizia.
Forse quella terrà conto che quest'uomo è vittima di una (in)cultura per cui in alcuni paesi (India) si pratica il "gendercide" (soppressione delle figlie femmine), oppure vi è una sorta di ancestrale eugenetica, per cui si sopprimono i figli deformi...
2600 anni fa a Sparta c'era la Rupe Tarpea...

da silbusin il 18 lug 2012 12:27


dici bene copper. non bisogna dmenticare la società e le regole in cui si vive. la sharia che definisce codici di comportamento inaccettabili per un occidentale, ma anche per un buddista, è "normale" in un determinato ambito culturale.
se entri in una proprietà USA e il proprietario presume che tu gli possa arrecare danno, ti spara e nella maggior parte dei casi la legge americana non ti condanna.
per noi "civilissimi" occidentali valga il detto : nessuno tocchi Caino. è dura ma è l'unica strada da percorrere dato che non c'è limite al peggio.

da copperhead69 il 18 lug 2012 12:34


silbusin ha scrittodici bene copper. non bisogna dmenticare la società e le regole in cui si vive. la sharia che definisce codici di comportamento inaccettabili per un occidentale, ma anche per un buddista, è "normale" in un determinato ambito culturale

Che poi, Silvano, io sono tutt'altro che buonista, anzi...
Solo che non si può dimenticare, anche solo per inquadrare i fatti, dell'ambiente che può in parte condizionare la volontà.
Va bene che nessuno tocchi Caino (ma che Caino venga condannato con giusto processo, e sconti la pena comminata, senza scappatoie, sotterfugi, cavilli, buonismi da indulto, questo sì... ).

da silbusin il 18 lug 2012 12:38


Questa è un'altra storia. Hai straragione.
La giustizia dovrebbe essere: giusta, imparziale, rapida e applicata.
In Italia la vedo dura...ma in altri paesi è una chimera praimustiana.

da Mauro1980 il 18 lug 2012 12:46


copperhead69 ha scrittoma che Caino venga condannato con giusto processo, e sconti la pena comminata, senza scappatoie, sotterfugi, cavilli, buonismi da indulto, questo sì... ).

più che indulto buonista, l'indulto in Italia è una cosa pratico, disarmante, ma è così, con le carceri in questo stato è impossibile fare altrimenti, ogni tanto lo ripropongono.
La giustizia è una macchina molto complessa, lentissima qui, perché funzioni bene, ogni ingranaggio deve ruotare al giusto ritmo, altrimenti si blocca tutto.
Le carceri sono piene di persone in attesa di giudizio e/o per reati legati alla droga, quindi minori (oltre la metà), questo la dice lunga su come funzioni male la giustizia in Italia.

A proposito d'indulti, un uxoricida lucano era uscito grazie all'indulto, dopo 5 anni scontati per tentato omicidio alla stessa persona

Pazzesco...

da guenon il 18 lug 2012 14:13


manufood ha scrittoaspetta io mi son spinto oltre e non parlo di andare a sfogarsi su un mostro qualsiasi.
io intendo "X" uccide un mio caro, io lo uccido (o meglio: decido della sua vita perché potrei anche perdonarlo...non credo ma una possibilità lasciamela di salvar la mia anima dalla dannazione) non qualcun altro.

Ok, è comprensibile. Ci sono cose che non si riescono razionalizzare e vengono gestite dalla nostra parte istintuale.

Quando il dito punta al cielo io guardo il dito...

da butter_fly il 18 lug 2012 14:31


manufood ha scritto
butter_fly ha scrittoanche perché la morte di un assassino dal mio punto di vista non sarebbe altro che una liberazione: invece la sofferenza che dura anni, la solitudine, la riflessione sulle proprie azioni e il disagio della mancanza di libertà mi sembrano pene molto più dure ed efficaci della morte :roll:


dici? se così fosse sei sadica perché la sofferenza che causa la morte è inferiore a quella di anni di pene e torture interiori/mentali.

io penso che essere privati della vita non sia una liberazione.

vero poi che perdono e giustizia sono 2 livelli diversi ma s'intrecciano alquanto se a decidere della vita di una persona è un'altra persona.


non mi pare sadismo, anche perché immaginare una punizione non "dolorosa" mi rimane difficile. chi ha fatto del male deve essere punito in qualche modo: non possiamo certo mandarlo in vacanza ai caraibi. con qualche anno di dura vita carceraria e duro lavoro ad aiutare chi merita di essere aiutato, magari il condannato ha qualche possibilità di rendersi utile e pure di redimersi.


da manufood il 18 lug 2012 14:42


butter_fly ha scrittonon mi pare sadismo, anche perché immaginare una punizione non "dolorosa" mi rimane difficile. chi ha fatto del male deve essere punito in qualche modo: non possiamo certo mandarlo in vacanza ai caraibi. con qualche anno di dura vita carceraria e duro lavoro ad aiutare chi merita di essere aiutato, magari il condannato ha qualche possibilità di rendersi utile e pure di redimersi.


era una provocazione. se la punizione non fosse dolorosa non avrebbe senso alcuno. ergastolo o pena di morte... il discorso si fa troppo serio e meriterebbe pagine e pagine. io mi fermo qui e torno a parlar di pastasciutta.

da butter_fly il 18 lug 2012 17:00


manufood ha scritto
torno a parlar di pastasciutta.


ti seguo a ruota! :wink:


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