Siccome non invierò recensioni riporto qui qualche considerazione sui ristoranti provati durante il mio soggiorno a Lucca.
La Mora
Ambiente piacevole ma nella saletta in cui abbiamo cenato occorrerebbe sfoltire un po' il numero di coperti, diciamo del 25% (da 16 a 12) onde concedere maggior riservatezza ai tavoli.
Al di là dei grandi sorrisi del patron che ci assiste per l'ordinazione il servizio risulta molto impersonale, cameriere giovanissimo e silente, patronne sbrigativa nel ripristino delle posate e nella "consegna" dei piatti.
La cucina di terra e tradizione non delude ma non riserva nemmeno punte di particolare apprezzamento (si distingue solamente l'unico piatto di pesce provato da mia moglie, gli gnocchi di patate con polipetti).
Non riesco proprio a vederci la stella Michelin, ma dato che sforzandosi di ignorare tale riconoscimento la qualità dell'esperienza a fronte del costo (43 Euro a testa) non è da considerarsi tutto sommato deludente, forse l'appunto che dobbiamo muovere non è al locale ma alla Rossa.
Buca di Sant'Antonio
Il cartello
"completo" che sia a pranzo che a cena è esposto sulla porta d'ingresso di questo centralissimo ristorante ci lascia già intuire che ceneremo in un pericoloso clima lavorativo di "massimo regime". Di fatto il personale gestisce bene la situazione, ma la sensazione che esce dall'esperienza è quella piuttosto fastidiosa che accompagna quasi sempre i locali situati in piena zona turistica. Mi rendo conto che sia difficile fare una ristorazione di qualità e lavorare serenamente all'interno di tali circuiti. Dall'altra parte il vantaggio è un continuo e garantito ricambio di clientela, la tendenza è quindi di adagiarsi su un tipo di lavoro comunque comodo.
Probabilmente, anche vedendo le altre recensioni, in occasioni più rilassate la cucina può acquistare una marcia in più e l'ambiente, caldo e raccolto, sicuramente apparire più confortevole.
Da Palmira
A Monte a Pescia la solita conferma. Primo giorno di riapertura dopo le ferie, sala già piena, camino e relative brace operativo come se non si fosse mai fermato. Qualche cosa del menu non è disponibile (come i filetti, e l'insalata di ovuli) ma dopo essermi scaldato con una zuppa così, raggiunto l'apoteosi con i tagliolini fatti in casa con un tartufo bianco profumatissimo ed una tagliata ai porcini che è la fine del mondo, anche il mitico tiramisù della casa mi è sembrato un dolce normale. Appuntamento immancabile.
Menzione particolare per la pasticceria Arrighi di via Di Tiglio, dove far colazione ti mette di buon umore per tutta la giornata. Cornetti e brioche per tutti i gusti, bignè con ripieni goduriosi, se poi si desidera passare al salato ci sono sfizioserie, panini e focaccine da dimensioni e contenuti svariati. Prezzi modici e massima simpatia.