In ordine:
sinceramente il festival mi sembra molto più svelto degli altri anni. Poca pubblicità, poche interruzioni varie (con il dopofestival, con le famigerate giurie demoscopische, ecc.), pochi le divagazioni... persino troppo concise le presentazioni degli artisti e la presentazione della serata, forse un pelino troppo lunghi i giochi con Laurenti; ribadisco l'inutilità dei valletti, anche se il maschietto di ieri sera era io e Silvia l'avremmo volentieri rapito (ci si sono aperti tutti i chakra), mentre lei era un po' troppo piena di sé. Questo lo dico, anche se Bonolis non mi sarà mai simpatico.
Prima di cominciare: secondo me c'era un problema audio che ha rovinato molte esibizioni... da tagliare le palle ai tecnici del suono.
Proposte: tutte molto brave queste ragazze; per me vince "Sincerità" di quella ragazza strana e buffa, beatlesiana più che sanremese e questo è apprezzabile.
Canzoni: inutili (anche se, devo ammettere, sono tutte ascoltabili, nulla tipo alcune canzoni degli anni '90, alcune proposte di Renato Zero o della Berté) Alexia e l'altro; escludo Al Bano che non è nelle mie corde; da Vinci è "out"; Dolcenera non completamente a suo agio nella canzone; Masini a malapena sopportabile; Nicki Nicolai molto brava, ma canzone pessima; Marco Carta è il vincitore tra quelli che secondo me vanno esclusi (il mio compaesano Paolo Meneguzzi in confronto è un mito); Pupo e compagnia sono quasi indecenti nella loro canzone da oratorio; Patti Pravo ha una canzone perfetta per lei, la solita voce suadente, ma continua a "mancare" e a "calare" (ormai è vecchia, mi dispiace); bravissimo e con una bella canzone Francesco Renga; non ho purtroppo avuto modo di sentire la Zanicchi (l'hanno tolta anche da youtube)
E ora chi manca? POVIA. Ho sentito la sua canzone solo ieri sera e... sorpresa
non la ho trovata terribile. Musicalmente ci sta (non è il mio genere, ma ha ragione Primus a dire che si è evoluto rispetto ai feti che fanno oh e ai piccioni), lui la esegue bene.
Il testo? Nulla di terribile. La storia? Se si prescinde dalle dichiarazioni dei giornali in cui non si capisce più veramente cosa pensi personalmente Povia, a prescindere dal fatto che tutto questo battage mediatico intorno alla sua canzone si risolverà solo in un suo successo (immagino già la canzone sulle bocche dei peregrinanti a Lourdes, a Fatima, ecc. e su quelle degli scout AGESCI), non trovo nulla di scandaloso in ciò che dice, se come sembra si limita a raccontare UNA storia.
Conosco personalmente delle persone che potrebbero avere una storia simile, che sono stati almeno per un periodo gay "indotti". Povia non parla nemmeno di malatti e guarigione, quindi per me la vicenda è chiusa. Cosa intendo dire? Essendo di scuola jaspersiana e non freudiana, credo che ogni storia vada valutata singolarmente, senza fare categorie "stagne" e ipostatizzate quali "etero, gay, bisex, trans, ecc.". Se questo Luca, in un determinato momento si è sentito gay o si è trovato a provare sessualmente e sentimentalmente l'omoaffettività e poi a un certo punto ha cambiato strada (senza pentimento, senza vergogna, senza repressione, senza psicologi o preti), lo posso capire. Forse è sbagliato il testo: Luca non "era gay", né "è bisessuale" (come ha detto, facendomi ridere, la Litizzetto)... Luca è Luca e la sua storia non va giudicata.
Il mio giudizio definitivo dipende dall'uso politico che Povia intenderà fare della canzone.