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da miciagilda il 14 gen 2012 14:40


Zolletta ha scritto
miciagilda ha scrittoAdesso faccio l'Inappetente di turno :lol: , vi sciorino una lista dei titoli tra cui ero indecisissima (che però spero siano per qualcuno una lista di proposte da cui attingere), così poi posso buttar via il foglietto. :P

...


.... E con questo devo depennarti dalla mia personalissima lista "le cinque persone più interessanti che io conosco", elenco in cui tu, Miciagilda, troneggiavi tra l'altro! 8) 8) :lol: :lol:


Perché, oltre a Hesse, ho dimenticato Maurensig, vero? :oops: :oops: 8) :D

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 18 gen 2012 15:13


capohog ha scrittoAppena finito 1Q84 di Murakami...
Bella storia di amore onirica degna del miglior Murakami in un intreccio complesso di personaggi e storie...
Sono già in attesa della fine del romanzo, in Italia prevista per questo dicembre... :lol:


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Esatto, caro Capo: innanzitutto una storia d'amore, onirica ma non solo... la si può collocare senza indugi anche nella sezione Fantasy della biblioteca! :)

Perché fenomeni astrologici inquietanti, piccoli omini bianchi che si materializzano dal nulla, misteriose sette religiose, cani che si nutrono di spinaci, telepatia e telecinesi non mancano tra gli altri innumerevoli ingredienti di questo libro, come ad esempio la solitudine, la morte, la violenza, la religione, l'infanzia...

Il tema centrale dell'opera (questa, ma di Murakami in generale) si riassume in "le cose sono diverse da come appaiono, ma la realtà è una sola" e la trama è intessuta attorno a questo fulcro. Con tutte le coniugazioni e declinazioni possibili, aggiungerei: la realtà non è come voi credete che sia, o sperate che sia, o vi aspettavate che fosse... Ma non solo: "una volta che si dice una bugia al mondo, bisogna continuare a mentire in eterno. Diventa necessario per far quadrare i conti".

Illuminante.

E i conti li si deve fare anche col proprio passato, in un presente deformato e con un futuro non meno sorprendente.

I protagonisti sono due giovani di diciassette anni, lui Tengo, lei Aomame, ciascuno con la sua storia narrata a capitoli alternati (struttura già felicemente applicata meraviglioso e già citato La fine del mondo ecc.) che all'inizio nulla hanno a che vedere tra loro, ma poi... Ma poi vedrete!

In questi primi due libri, ciascuno di 24 capitoli, e che coprono in tutto sei mesi, la realtà si sdoppia, si trasforma e i personaggi appaiono e scompaiono, mutano, muoiono, in un caleidoscopio straordinario di storie e di sorprese.

In Giappone è già un Cult-book anche perché pare che sia fitto di riferimenti ad avvenimenti reali della cultura e della storia giapponese, ma qui devo studiare un po' per sapervi dire... :oops:

Una storia lineare ma anche complicata... Grande Murakami! :P

Una mia considerazione del tutto personale: ho la sensazione che Murakami si stia un poco allontanando dal suo stile originale (quello di Kafka sulla spiaggia o de L'uccello che girava le viti del mondo, tanto per intenderci), dal suo modo a volte un po' disarmante di inserire osservazioni "stupide" nel bel mezzo di situazioni serissime, ad esempio, a favore di una certa impronta commerciale, seriosa e meno effervescente.

Il ritmo, a volte rallentato da righe che ripetono cose già dette, i richiami ai riferimenti già dati per agevolare la memoria dei lettori e quindi tenere viva l'attenzione anche dei più distratti, la stravaganza delle sue visioni che oltrepassa la soglia della verosimiglianza e vola verso una fantasia totale e forse un po' psichedelica, mi fanno temere che stia anche lui per salire sul podio dei Miti per lasciare, purtroppo, quello Geni. 8)

Quindi, VOTO: 8,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 22 gen 2012 21:04


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Buona letteratura contemporanea.
Il romanzo si regge su quattro personaggi:

Roberto, un maresciallo dei carabinieri ammalato di depressione che nelle sue sedute psicanalitiche torna a rivivere gli orrori di una carriera che lo ha spersonalizzato e che ne ha macchiato la coscienza,

Giacomo, un ragazzino di 11 anni che di notte sogna un cane parlante e che vive il suo primo amore platonico verso una diafana compagna di scuola,

Emma, un'ex attrice anche lei alle prese con un passato che l'ha ferita profondamente e che l'ha portata a ricorrere all'aiuto della psicanalisi, e

il dottore, lo psicanalista al quale Roberto racconta la sua storia.

Ambientato in una Roma appannata dallo sguardo opaco di chi non sa più guardare, Il Silenzio dell'Onda riporta storie di indicibile orrore, di narcotraffico, di stupratori, narra di incubi e di incertezze, di paure.
Ci sono però anche i bei ricordi di un padre e di un figlio a cavalcare le onde su una tavola da surf, le promesse di una nuova amicizia che nasce, di un uomo e una donna che ritornano a vivere, ad aprirsi, a parlare ad emozionarsi e a rinascere. E poi c'è l'importante esperienza di un ragazzo che con coraggio e sofferenza trova una via d'uscita da una situazione che sembrava disperata.

Scorrevole, si legge con piacere in una manciata di ore, e la storia è di quelle che valgono la pena di essere raccontate e quindi lette.

Uno stile che mi ha fatto pensare a un De Carlo che non si scrive addosso.

VOTO 7

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da toratoratora il 23 gen 2012 00:53


io leggo i manga vale..?? :lol:
comunque l'ultimo libro che ho letto è stato "le walchirie"
me l'aveva prestato la mia Ex per farmi crescere "spiritualmente" a un livello superiore..
bè inizialmente era piacevole, poi devo dire che mi ha annoiato un pò con discorsi fin troppo spirituali e cose simili...
voto 6
però io sono più per l'azione e l'avventura, quindi il mio voto è imparziale
:wink:

PANCIA MIA FATTI CAPANNA..!!

da miciagilda il 10 feb 2012 12:50


L'OPERA STRUGGENTE DI UN FORMIDABILE GENIO, Dave Eggers - 2000

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E' un libro totalmente autobiografico; si ride molto, ma attenzione: non è un libro comico.

Soprattutto quando Dave Eggers racconta con impressionante realismo la morte della madre per un cancro allo stomaco, morte di pochi mesi successiva a quella del padre.

Restano così orfani il 21enne Dave e suo fratello Toph di 8 anni.

Come sopravvivere a un tale uragano? Come reagire restando a galla emotivamente e economicamente diventando per di più da un giorno all'altro genitori del proprio fratellino, imprenditori di se stessi, ma rimanendo giovani e vivi senza mai perdere l'ironia e un atteggiamento totalmente caustico e irriverente nei confronti del mondo e soprattutto della società americana?

Si guida con lo stereo a palla verso il sole della California, si fonda una rivista controculturale ("Might") nella quale, tra le altre cose, si annuncia la finta morte di un personaggio famoso, scatenando le più sdegnate reazioni della critica, ci si candida per entrare nel più popolare reality show americano (e in questo colloquio troverete alcune tra le pagine più notevoli dell'opera.)

Qualcuno ha parlato di metaironia, qualcun altro di irresistibile gusto dell'assurdo.

A me ha fatto un effetto particolare, anche perché in certe descrizioni ho rivissuto con nostalgia, o ho condiviso con dolore, certe mie buffe o tristi immagini del passato.

Comunque è vero tutto. E' vera la rivista, è vero il provino a MTV ... è vero anche che è l'opera struggente di un formidabile genio. :wink:

Alcuni brani, secondo me, particolarmente riusciti:

Era mia mamma quella che picchiava forte. Menava le mani più spesso di lui (il padre alcolizzato ndr), ma con lei almeno spevi che stava facendo qualcosa di cui aveva in qualche modo il controllo, anche se magari diceva "Ti uccido!" un po' troppo spesso per sentirsi a proprio agio. Noi magari dicevamo qualcosa di un po' troppo furbetto a tavola, e lei si avventava su di noi a grandi passi e ci appioppava una serie di ceffoni in testa per un minuto, con una specie di mossa di karate a ripetizione, il braccio abbronzato che mulinava fulmineo. Noi ci coprivamo la testa con le mani per schivare i colpi delle sue dita adorne di pesanti anelloni, dono di sua madre. Dopo un po' era persino buffo. All'inizio non lo era per nulla, a dire il vero, anzi ci cagavamo addosso e scappavamo di sopra o fuori casa per qualche ora al grido di "Tiodiotiodiotiodio!", desiderandone la morte, desiderando una nuova famiglia, desiderando di trasferirci da una qualunque delle famiglie dei nostri amici che sentivamo in qualche modo più normali. Naturalmente non passava un'ora che eravamo di nuovo sulle sue ginocchia, felici come delle vongole.

oppure,

La morfina la stava sopraffacendo ma il suo respiro era ancora forte. (...) E lei strattonava, con quei respiri. E il gorgoglio, il rumore come di bolle si fece più intenso, quasi che dentro di lei stesse risalendo una vasca piena d'acqua, un lago, un mare, un oceano che avanzava, e quell'acqua continuava a salire, la marea dentro di lei sempre più alta, sempre più alta, e i suoi respiri sempre più corti, come se qualcuno venisse riempito d'acqua sempre di più e alla fine non c'è più spazio per... Eppure c'era ancora passione, in quel respiro, e c'era intelligenza, c'era tutto quanto, potevamo tenere quel respiro in mano, sedergli in grembo (...) e in quei momenti l'amavo più che mai e mi sembrava di conoscerla come pensavo di conoscerla solo io.

Brrr! :) 8)

VOTO 8,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 17 feb 2012 10:36


Lo straniero, A. CAMUS - 1942

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Scrittura secca, brevi e nervose pennellate che danno l'insieme, periodi cortissimi quasi telegrafici; a raccontare di un uomo che sembra non soffrire né gioire mai.

Un modesto impiegato che vive ad Algeri viene convocato dall'ospizio perché sua madre è morta.
Una giovane donna sembra amarlo e gli chiede di sposarlo.
Il suo datore di lavoro gli propone un trasferimento per gestire un importante progetto.

Tutto ciò non sembra emozionarlo né ferirlo; nulla lo coinvolge davvero. E' nichilismo ai limiti dell'assurdo.

E sempre senza un'emozione, quasi per caso, Meursault uccide un uomo e finisce in prigione; è tutto strano, nuovo, ma ci si adatta a qualsiasi vita e così, mentre davanti ai suoi occhi increduli scorrono processi dal profumo vagamente kafkiano, arriverà per lui una condanna a morte.

Non solo perché Meursault è colpevole di omicidio, ma forse (o soprattutto) perché non dimostra di essere turbato e neanche pentito; sì, per un attimo la nostalgia della vita che là fuori continuerà senza di lui lo prende, ci si illude che qualcosa in lui si spezzerà. Ma no, niente. Neppure il prete che all'ultimo momento cercherà in lui, quasi con rabbia, un minimo barlume di fede ne caverà qualcosa.

Eppure, se vogliamo, questa indifferenza non è altro che il trionfo della logica più esasperata, dove tutto ha un suo perché, se visto dal punto di vista giusto. E quindi non c'è nulla di sbagliato o di terribile o di meraviglioso, ma solamente azioni e reazioni, fatti, accadimenti.

Alla fine Meursault, che ha vissuto ignorando l'intero universo, prende atto, davanti alla ghigliottina, che anche l'universo sta ignorando lui.

Grande libro!
Sconsiglio però la traduzione di Alberto Zevi (Bompiani) poiché in due casi ho trovato errori grossolani di sintassi (cose del tipo "avevo andato" :shock: ).

Riporto qui un passaggio che mi ha perfino fatto ridere:

La sera Maria è venuta a prendermi e mi ha domandato se volevo sposarla. Le ho detto che la cosa mi era indifferente, e che avremmo potuto farlo se lei voleva. Allora ha voluto sapere se l'amavo. Le ho risposto, come avevo già fatto un'altra volta, che ciò non voleva dir nulla, ma che ero certo di non amarla. "Perché sposarmi, allora?" mi ha detto. Le ho spiegato che questo non aveva alcuna importanza e che se lei ci teneva potevamo sposarci. Del resto era lei che me lo aveva chiesto e io non avevo fatto che dirle di sì. Allora lei ha osservato che il matrimonio è una cosa seria. Io ho risposto: "No".

VOTO 8,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 17 feb 2012 10:54


Mr. Gwyn, A BARICCO - 2011

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Scrive da dio, non ce n'è!

Incredibile la fantasia, l'elegante seppur semplice scrittura; scorrevole, lieve, straordinariamente gradevole.

Mr. Gwyn da un giorno all'altro dichiara che smetterà per sempre di fare 52 cose. Tra queste c'è lo scrivere libri. E lui era un bravissimo scrittore.

Questo vuoto autoimposto lo fa inizialmente sentire libero e leggero, ma col passare del tempo lo allontana da se stesso col rischio di perdere il suo equilibrio interiore.

Quindi, come sempre succede, dal binomio vuoto+crisi nasce in lui una nuova prospettiva, l'idea di un modo diverso di esprimere la sua arte che non sia scrivere così come tutti lo intendiamo, ma che sia una cosa a metà strada tra un ritratto e un racconto.

Decide che diverrà un copista. Copista di persone.

Veramente geniale il seguito, l'allestimento dello studio dove Mr. Gwyn creerà le sue opere, con una buona dose di magia e di mistero e delle lampadine tutte speciali.

I suoi soggetti verranno accuratamente selezionati per lui da una collaboratrice un po' speciale, ed essi usciranno dall'esperienza di farsi ritrarre da lui profondamente cambiati e forse più maturi.

Ma qualcosa a un certo punto si inceppa: giungono brutte notizie dal suo migliore amico, incappa in un soggetto sbagliato...

E' un libro molto originale, decisamente bello, che saprà "portarvi via".

VOTO 9

Per curiosare e divertirvi: http://mrgwyn.feltrinelli.it/

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 07 mar 2012 22:31


L'AMORE FATALE , Ian McEwan - 1997

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Joe e Clarissa stanno per stappare una bottiglia di spumante durante un picnic, ma qualcosa li distoglie dall'amena impresa: una mongolfiera senza controllo attarversa a bassa quota il cielo sopra di loro, si sentono le urla di un bambino e di un uomo.

Dalle campagne accorrono Joe e alcuni altri uomini, si aggrappano alla mongolfiera per ricondurla stabilmente a terra, ma un vento beffardo li strappa di nuovo dal suolo e li solleva verso un versante scosceso della collina nei pressi di Oxford. Sotto di loro il vuoto che aumenta.

Qualcuno, sfinito o egoista? molla la presa e la tragedia prende il sopravvento.

Una vicenda da cui si dipanano due storie d'amore: quella di Joe e Clarissa che, profondamente solcata e tormentata da questa esperienza, vacillerà non meno paurosamente della suddetta mongolfiera e quella tra Joe e uno dei presenti, Parry che, in un delirio religioso e visionario, identifica Joe come l'anima da salvare e l'uomo che il destino (ovvero Dio) aveva tenuto in serbo per lui.

Si scatena così in Parry un amore morboso e patologico, una persecuzione verso Joe (ciò che oggi chiameremmo stalking) che, estremamente turbato dalla tragedia e dall'invasione paranoica di Parry nel suo ménage, arriva alla soglia delle più spaventose conseguenze.

E c'è un momento in cui anche il lettore non capisce più se Joe è una vittima, un sano ed equilibrato individuo realmente perseguitato o se è un folle squilibrato che è diventato prigioniero delle sue stesse ossessioni.

Scrittura magistrale, tema originale ed alto livello di coinvolgimento in una situazione vicina all'incubo ma, devo dire, con qualche saltuaria perdita di ritmo.

Un thriller sentimentale che si basa sulla sindrome di Clérembault, poi ampiamente e scientificamente documentata in appendice.

Ma oltre alle spiegazioni scientifiche, cos'è l'amore totale? E cos'è la follia d'amore?


Lo stile torbido e tormentoso di McEwan mi affascina molto... quasi (quasi!) come McGraph.

VOTO 7,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 09 mar 2012 15:06


Amici Leggioni, :shock: :lol:
ecco la prova che siete in buone mani: :P :P

http://www.corriere.it/cultura/12_marzo ... 52a8.shtml

...nel senso: è esattamente come la vedo io e finalmente qualcuno mi dà ragione. 8) :wink:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da butter_fly il 09 mar 2012 15:19


mmah, secondo me è meglio leggere un libro qualsiasi che non leggere affatto. inoltre gli autori citati (pur non piacendomi) non mi sembrano particolarmente "pessimi": peggio sarebbe (ad esempio) darsi a letture di pseudosaggi catastrofisti, o dell'ultimo libro della dietologa improvvisata, o dell'ultimo manuale del santone esotico di turno.
stesso dicasi per la musica: meglio ascoltarne una qualsiasi* che disinteressarsene totalmente e vivere per sempre nel più totale vuoto sonoro.


* a parte giggggi d'alessio


da miciagilda il 09 mar 2012 15:49


butter_fly ha scrittommah, secondo me è meglio leggere un libro qualsiasi che non leggere affatto. inoltre gli autori citati (pur non piacendomi) non mi sembrano particolarmente "pessimi": peggio sarebbe (ad esempio) darsi a letture di pseudosaggi catastrofisti, o dell'ultimo libro della dietologa improvvisata, o dell'ultimo manuale del santone esotico di turno.
stesso dicasi per la musica: meglio ascoltarne una qualsiasi* che disinteressarsene totalmente e vivere per sempre nel più totale vuoto sonoro.


* a parte giggggi d'alessio


:lol: :lol: quoto (per gigggi) ma non integralmente per la "generalizzazione": sia leggere della fuffa, sia ascoltare della musica scadente possono purtroppo illudere di aver così assolto al necessario nutrimento spirituale e culturale ma, forse, possono finire col fare più danno che la contemplazione bovina di un bel panorama con un'abbondante dose di sano silenzio.

Sì a tutti i generi, no alla scarsa qualità! :D

Ad eccezione dei semi-analfabeti, per i quali è certamente terapeutica anche la lettura del retro del fustino del dixan. :)

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da butter_fly il 09 mar 2012 16:17


miciagilda ha scrittoAd eccezione dei semi-analfabeti, per i quali è certamente terapeutica anche la lettura del retro del fustino del dixan. :)


ecco infatti penso proprio a quelli; non tutte le letture sono per tutti, per cui ben vengano pure i romanzetti da spiaggia: aiutassero anche solo a colmare qualche lacuna grammaticale sarebbero già una manna :P


da Mauro1980 il 09 mar 2012 18:53


miciagilda ha scrittoLo straniero, A. CAMUS - 1942


Capolavoro assoluto

a rileggere quegli pochi spezzoni mi emoziono ancora, anche se negativamente, grazie micia

Un automa, un uomo in un mondo dominato dalla scienza dove tutto accade secondo il terzo principio della dinamica, senza sentimenti, senza spiritualità.

da miciagilda il 10 mar 2012 17:23


Mauro1980 ha scritto
miciagilda ha scrittoLo straniero, A. CAMUS - 1942


Capolavoro assoluto

a rileggere quegli pochi spezzoni mi emoziono ancora, anche se negativamente, grazie micia

Un automa, un uomo in un mondo dominato dalla scienza dove tutto accade secondo il terzo principio della dinamica, senza sentimenti, senza spiritualità.


:P :P :P :P :P :D :D :D :D :wink: :wink:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 18 mar 2012 16:09


IL QUADERNO DI MAYA, Isabel Allende - 2011

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Il confine tra tormentata vicenda esistenziale e novela a volte è così labile...

La Allende, che abbiamo imparato ad amare per le sue storie dense di magiche foschie e misteriose donne stregate costruisce, in questo romanzo, una narrazione che, anche se certamente tocca il cuore con temi di grande delicatezza e gravità (la droga, la violenza, l'adolescenza, la malavita) non ritrova, a mio giudizio, la vena creativa di grande fascino che aveva contraddistinto le sue prime indimenticabili opere.

Certamente, colpire il lettore con una tragedia, l'abbruttimento, l'annientamento di una giovane che, dopo un terribile lutto perde il proprio centro e inizia a sbandare verso cattive compagnie, sostanze stupefacenti sempre più pesanti ed esperienze senza ritorno, violenze sessuali e coinvolgimento in traffici illeciti di alto livello, in un ambito sempre più degradato e marcio non può, dopo un salvataggio in extremis e una rinascita spirituale ed affettiva in un'isola ai margini del mondo, non toccare il cuore e i sentimenti più puri e retti che dimorano in ognuno di noi.

Questo tuttavia non sempre è sinonimo di bel libro né di ispirazione. E neppure di coinvolgimento profondo e di alta qualità.

Belli i contenuti, nobile il messaggio, un po' sterile lo stile con cui è scritta la storia.

Isabel può fare e dare di più; purtroppo (anche per lei) in passato lo abbiamo imparato.


VOTO 6,5
Ultima modifica di miciagilda il 18 mar 2012 17:37, modificato 1 volta in totale.

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 18 mar 2012 17:26


UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARA' UTILE, Peter Cameron - 2007

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Dove l'avevo visto... dove l'avevo visto?
Ah ecco: una citazione nel forum (non troppo entusiastica) di Fante del 2008.

L'ho letto e devo confermarne il giudizio tiepido.

Strano, perché Cameron lo conoscevo per "Quella sera dorata" e per "Paura della matematica" e mi aspettavo di più.

New York, 2003. Un adolescente inconcludente ed introverso rifiuta le convenzioni più scontate della società sua coetanea ed adulta ("Ero sempre stato impaziente di diventare un adulto perché credevo che il mondo degli adulti fosse, be' ... adulto.") mentre sua madre e sua sorella si preoccupano per lui, per il suo futuro, per il muro di incomunicabilità che erige.

Per lui non è poi così strano decidere di non parlare perché tra quello che si pensa e quello che si dice c'è una differenza abissale, e dicendo le cose si finisce inevitabilmente col tradire la complessità del pensiero originale.

Per noi lo è, strano? Mah... forse sono rimasta un po' una adolescente ribelle...

Ben scritto, certamente, ma è un romanzo che dà poco sotto vari punti di vista. Compreso il finale... coupé.

VOTO 6,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 29 mar 2012 16:08


PANTALEòN E LE VISITATRICI, Mario Vargas Llosa - 1973

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Iquitos, Perù, giungla amazzonica. L'Esercito ha un problema: l'umida calura, il verde, la natura selvaggia, le donne del posto che avanzano ancheggiando col petto in fuori e l'aria strafottente... non è chiaro quale sia esattamente il motivo, ma i soldati, qui, sono perennemente eccitati ed arrivano a compiere stupri e nefandezze sulle donne dei civili, come presi da una febbre di desiderio sessuale insaziabile.
La popolazione si ribella.

Viene così chiesto il trasferimento del capitano Pantaleòn che, appena preso possesso dell'abitazione assegnatagli, con la moglie e la madre, verrà anch'egli colpito dal misterioso morbo del luogo, con grande sorpresa della sua morigerata Pochita essendo il Pantaleòn uomo integerrimo e moderato.

Missione: creare in totale segreto, senza parlarne neppure con la moglie e vestendo abiti civili, un Servizio di Visitatrici che soddisfino i soldati e ne migliorino il rendimento e l'umore, lasciando così in pace le donne per bene.

Ogni missione per Pantaleòn, che ama l'Esercito più della sua stessa vita, è sacra. Egli è anche un eccellente organizzatore e, nonostante le mille difficoltà logistiche economiche e climatiche ma anche morali e famigliari, riesce in alcuni mesi a mettere in piedi un traffico regolare di prostitute personalmente reclutate nei quartieri e nei locali più malfamati della zona. E funziona! :D

Senonché... 8)

Un romanzo spassoso, veramente divertente e scritto in un modo geniale, uno stile "cangiante" perché ogni frase è relativa ad una situazione diversa, tutto dialoghi e rapporti militari sull'andamento della missione che, visto l'argomento, risultano esilaranti per il contrasto tra il linguaggio formale e l'argomento trattato.

Da morir dal ridere le relazioni sugli studi preliminari di quante meretrici potrebbero essere necessarie al servizio, ipotizzando il numero e la durata delle prestazioni necessarie, moltiplicato per i soldati, analizzando le truppe... :lol:

Molto umano e socialmente profondo negli aspetti che tutta la vicenda assume e per le ripercussioni popolari, militari e soprattutto personali di questa situazione paradossale.

Io ho letto l'edizione di Einaudi con un saggio dello scrittore: molto interessante, spiega come è nata la storia (da fatti veri) e delle innumerevoli ristesure e revisioni stilistiche prima di decidere che finamente poteva funzionare. Caldamente :wink: consigliato.

VOTO 8,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da miciagilda il 16 apr 2012 21:51


NEVE DI PRIMAVERA - Yukio Mishima, 1969

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Parafrasando un famoso e vecchio spot: la prima metà affascina, la seconda... strega. 8) :)

All'inizio si ha un flash: come dire... è giapponesissimo. :shock:

Estetica, ciliegi in fiore, cascate addomesticate, coreografici giardini, kimono, cerimonie, giovani dall'animo sensibile e fragile, malinconico e ombroso. E poi i riti dell'aristocrazia, l'educazione elitaria ed eterea, l'assenza di dialogo tra generazioni...

Poi la storia si sviluppa, prende forma. E ne sboccia una trama di passioni e sofferenza, di amore travolgente, di amicizia e di rifiuto dell'ipocrisia.

Tratteggiato con un pennello finissimo, questo primo romanzo della tetralogia di Mishima sa trasportarvi nell'oriente più elegante e spirituale con un particolare mix di solenne grevità e insieme di leggerezza. Melanconia decadente, è stata definita.

Lo spirito nipponico più comprensibile per un occidentale... se desideroso di conoscerlo.

La trama, in due parole: Kiyoaki è il bellissimo e sensibile ragazzo che è cresciuto a casa dei conti Ayakura e che ha avuto come sorellastra la pura e raffinata Satoko.
Honda è il suo migliore amico il quale, al contrario di Kiyoaki, ha una personalità più concreta e scevra da sentimentalismi.

Nonostante Kiyoaki e Satoko sembrino detestarsi e giocare l'uno con i sentimenti dell'altra, nasce tra loro un amore passionale che però giunge a manifestarsi troppo tardi, quando ormai Satoko è stata promessa in matrimonio a un principe, con inevitabile coinvolgimento e interesse delle relative famiglie.

Il loro amore si scontra con le convenzioni, con l'incomprensione del mondo adulto e Honda fa da testimone della storia travagliata e tragica che spazzerà via il futuro di entrambi i giovani innamorati.

Molto bello, non vedo l'ora di procurarmi gli altri tre romanzi.

Mishima, come forse molti sapranno, si suicidò immediatamente dopo aver completato il quarto ed ultimo romanzo di questa opera.

La sua storia è molto interessante, anche se, francamente, è la storia di un pazzo furioso.

Un libro da leggere con attenzione, con una particolare sensibilità verso una cultura molto diversa dalla nostra e una definizione eccezionale di ogni dettaglio. Come dire: minimo sforzo, massimo risultato.

VOTO 8,5

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da franferrari il 04 mag 2012 14:19


Qualcuno di voi utilizza il portale Anobii?
Io lo trovo estremamente funzionale anche per una catalogazione personale.

Comunque i 2 libri che ho preferito tra le mie letture 2012 sono senz'altro stati:

La Cena

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Libro crudo e in forte crescendo che ti colpisce al mento come un pugno ben assestato.
Tutto quello che credi di leggere tra le righe si rivela clamorosamente sbagliato e distorto dopo pochissime pagine

Voto 9

Non Conosco il tuo Nome

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Giuro che è un caso che nascano dalla stessa casa editrice e stessa collana...

Vi immaginate una malattia che ti fa correre senza poterti fermare?
Oltre alle conseguenze fisiche pensate a quelle sociali...
Idea geniale.

Voto 8

da miciagilda il 04 mag 2012 14:52


franferrari ha scrittoQualcuno di voi utilizza il portale Anobii?
Io lo trovo estremamente funzionale anche per una catalogazione personale.



No, su certe cose sono tradizionalista: mi piace vagolare in libreria... 8) :wink:

Sono felicissima che anche tu ti sia aggregato al topic: cominciavo a sentirmi sola... :P :P

Suggerimenti intriganti, li metterò in lista, grazie! :D

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