Zolletta ha scritto Inevitabilmente dove c'é tanta luce c'é tanta ombra e quindi la rete e piena di idiozie!
miciagilda ha scritto
Allora che si fa: si mettono delle regole per non leggerne più, di idiozie, e così ci si convince che gli idioti son spariti?
Zolletta ha scritto credo che per forum/blog legati ad autorevoli testate giornalistiche, quel'è il Corriere, lasciar tastiera libera a chicchessia sia controproducente...
miciagilda ha scrittoZolletta ha scritto credo che per forum/blog legati ad autorevoli testate giornalistiche, quel'è il Corriere, lasciar tastiera libera a chicchessia sia controproducente...
Qui son daccordo!
Quel "dite la vostra" da cliccare sotto ai titoli più abbaglianti e popolari mi sa di "facciamoli sfogare qui, così è tutto sotto controllo e tutto sommato innocuo"...
PaulySte ha scrittoZolletta ha scrittoitaliota (mamma mia come amo questo nuovo termine)
Nuovo? In realtà è traslitterazione del termine con cui i greci chiamavano gli abitanti della Magna Graecia... ora usato per indicare la tipologia media degli italiani all'estero. Ovvero: un modo carino per dire "terroni"
PaulySte ha scrittoSimpatica come idea Ma non credo che sia andata così, anche se semanticamente sembrerebbe corrispondere.
Tornando in tema.
La tecnica (sia essa internet con i suoi forum, blog, ecc., sia essa la democrazia formale rappresentativa o semi-diretta) mette a disposizione una "libertà da..." (dall'ignoranza, dall'oppressione, ecc.) e una "libertà di..." (di dire ciò che ci pare e piace, di votare cosa o chi ci pare e piace), ma non è già una "libertà per...", ovvero una "liberazione per...". Tra le tre (o due, volendo sintetizzare) forme di libertà, che quando autenticamente intesa è una soltanto, il salto non è immediato.
Gli illuministi sono stati troppo ottimisti. Ciò non vuole dire che io sia anti-illuminista, e dunque reazionario, come ogni tanto potrebbere sembrare; significa soltanto che l'illuminismo (sapere aude: "abbi il coraggio di fare uso della tua intelligenza") è stato spesso frainteso e questo fraintendimento ostacola il cammino dell'illuminismo che non è giammai qualcosa di già compiuto, ma è sempre - costitutivamente - un qualcosa da compiersi.
Perché dico questo? Perché ritengo che sia falsa libertà quella che ci induce a scrivere su internet o in genere a dire (a scuola, per strada, al bar, ...) tutto ciò che ci passa per la testa, non in cerca di un dialogo, ma come semplice affermazione di noi stessi: di qui gli scambi costanti di insulti e anatemi (turpiloquio al massimo grado) sul sito del Corriere, di qua, di là, persino su YouTube. A questa gente non importa affatto cercare la libertà, confrontandosi con l'altro (a cui, secondo la mia - in verità è di altri - piccola riflessione, dobbiamo la nostra stessa libertà), ma unicamente riaffermare il proprio piccolo mondo nella convinzione di essere veramente già liberi.
Esiste soluzione? Se c'è, comporta un lento cammino. Di certo però la soluzione non consiste nel blocco di questi spazi di confronto. Non è colpa di internet né della democrazia se la libertà manca e l'ignoranza predomina. Forse solo l'impegno nell'educazione (a casa, a scuola, in tv, nel dibattito politico) potrà portare a qualche risultato.
Vi ho stordito?
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