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da Zolletta il 03 dic 2010 14:43


:lol: :oops: :lol: almeno comunicando a faccine, son sicuro di commettere errori :oops: :cry:

da capohog il 03 dic 2010 14:44


Zolletta ha scritto:lol: :oops: :lol: almeno comunicando a faccine, son sicuro di commettere errori :oops: :cry:



o di non commeterne? :wink: :lol:

96 cubic inch of good vibs

da Zolletta il 03 dic 2010 15:11


capohog ha scritto
Zolletta ha scritto:lol: :oops: :lol: almeno comunicando a faccine, son sicuro di commettere errori :oops: :cry:



o di non commeterne? :wink: :lol:


:oops: :oops: niente dai, ho capito che per oggi devo stare a letto! :lol: :lol:

da miciagilda il 03 dic 2010 16:42


Zolletta ha scritto Inevitabilmente dove c'é tanta luce c'é tanta ombra e quindi la rete e piena di idiozie!


Vero!

Allora che si fa: si mettono delle regole per non leggerne più, di idiozie, e così ci si convince che gli idioti son spariti? :?

Come quelle che mettono la pelliccia e poi ti danno della pazza di cattivo gusto e brutale terrorista se mandi loro i link della LAV... :twisted:

da Zolletta il 03 dic 2010 17:35


miciagilda ha scritto
Allora che si fa: si mettono delle regole per non leggerne più, di idiozie, e così ci si convince che gli idioti son spariti? :?




Di spaZi regolati e ben funzionanti ve ne sono moltissimi. Basti vedere il pelago di forum e blog "socialmente utili" in cui ci si può imbattere navigando nel mare magnum di Internet.

Per riprendere il filo del topic, per l'ennesima volta :lol:, credo che per forum/blog legati ad autorevoli testate giornalistiche, quel'è il Corriere, lasciar tastiera libera a chicchessia sia controproducente...

da miciagilda il 03 dic 2010 17:40


Zolletta ha scritto credo che per forum/blog legati ad autorevoli testate giornalistiche, quel'è il Corriere, lasciar tastiera libera a chicchessia sia controproducente...


Qui son daccordo!
Quel "dite la vostra" da cliccare sotto ai titoli più abbaglianti e popolari mi sa di "facciamoli sfogare qui, così è tutto sotto controllo e tutto sommato innocuo"...

da Zolletta il 03 dic 2010 17:48


miciagilda ha scritto
Zolletta ha scritto credo che per forum/blog legati ad autorevoli testate giornalistiche, quel'è il Corriere, lasciar tastiera libera a chicchessia sia controproducente...


Qui son daccordo!
Quel "dite la vostra" da cliccare sotto ai titoli più abbaglianti e popolari mi sa di "facciamoli sfogare qui, così è tutto sotto controllo e tutto sommato innocuo"...


Guarda secondo me è più un atto di ipocrisia da parte della testa giornalistica per fidelizare più lettori possibili, e quindi vendere più giornli e più spazi pubblicitari (come se fosse una novità)

A chi vuoi che interessi l'opinione sconnessa dell'italiota (mamma mia come amo questo nuovo termine) che affolla i centri commerciali la domenica ed impazzisce per il Mc Donald! (Luca75 non ti sentire offeso, non mi riferivo alla Petulante), secondo me è un inutile spreco di spazi di lettura!




:evil: :evil: :evil:

da Paulyste il 03 dic 2010 18:44


Zolletta ha scrittoitaliota (mamma mia come amo questo nuovo termine)


Nuovo? In realtà è traslitterazione del termine con cui i greci chiamavano gli abitanti della Magna Graecia... ora usato per indicare la tipologia media degli italiani all'estero. Ovvero: un modo carino per dire "terroni" :wink:

da Zolletta il 03 dic 2010 19:05


PaulySte ha scritto
Zolletta ha scrittoitaliota (mamma mia come amo questo nuovo termine)


Nuovo? In realtà è traslitterazione del termine con cui i greci chiamavano gli abitanti della Magna Graecia... ora usato per indicare la tipologia media degli italiani all'estero. Ovvero: un modo carino per dire "terroni" :wink:



Ma penso che sia cambiata l'accezione, popolare e non ufficiale, del vocabolo (quanto meno per me e schiutterflay)... Fusione tra i vocaboli
italiano e idiota.

da Paulyste il 03 dic 2010 19:28


Simpatica come idea :wink: Ma non credo che sia andata così, anche se semanticamente sembrerebbe corrispondere.

Tornando in tema.

La tecnica (sia essa internet con i suoi forum, blog, ecc., sia essa la democrazia formale rappresentativa o semi-diretta) mette a disposizione una "libertà da..." (dall'ignoranza, dall'oppressione, ecc.) e una "libertà di..." (di dire ciò che ci pare e piace, di votare cosa o chi ci pare e piace), ma non è già una "libertà per...", ovvero una "liberazione per...". Tra le tre (o due, volendo sintetizzare) forme di libertà, che quando autenticamente intesa è una soltanto, il salto non è immediato.
Gli illuministi sono stati troppo ottimisti. Ciò non vuole dire che io sia anti-illuminista, e dunque reazionario, come ogni tanto potrebbere sembrare; significa soltanto che l'illuminismo (sapere aude: "abbi il coraggio di fare uso della tua intelligenza") è stato spesso frainteso e questo fraintendimento ostacola il cammino dell'illuminismo che non è giammai qualcosa di già compiuto, ma è sempre - costitutivamente - un qualcosa da compiersi.
Perché dico questo? Perché ritengo che sia falsa libertà quella che ci induce a scrivere su internet o in genere a dire (a scuola, per strada, al bar, ...) tutto ciò che ci passa per la testa, non in cerca di un dialogo, ma come semplice affermazione di noi stessi: di qui gli scambi costanti di insulti e anatemi (turpiloquio al massimo grado) sul sito del Corriere, di qua, di là, persino su YouTube. A questa gente non importa affatto cercare la libertà, confrontandosi con l'altro (a cui, secondo la mia - in verità è di altri - piccola riflessione, dobbiamo la nostra stessa libertà), ma unicamente riaffermare il proprio piccolo mondo nella convinzione di essere veramente già liberi.

Esiste soluzione? Se c'è, comporta un lento cammino. Di certo però la soluzione non consiste nel blocco di questi spazi di confronto. Non è colpa di internet né della democrazia se la libertà manca e l'ignoranza predomina. Forse solo l'impegno nell'educazione (a casa, a scuola, in tv, nel dibattito politico) potrà portare a qualche risultato.

Vi ho stordito? :lol:

da Paulyste il 03 dic 2010 20:01


Ostia al lampone, sembra che io abbia stordito per davvero... :oops:

da Zolletta il 03 dic 2010 20:08


Forse un tanto logorroico, ma comunque molto interessante; dico molto perché mi trovo in linea con il tuo pensiero!

L'unico dissenso che ho riguarda la conclusione che hai tratto: credo proprio che una soluzione non esista. L' ignoranza è esiziale e dominerà sempre perché la maggior parte delle persone amano essere ignoranti, spesso ne fanno una bandiera; è molto più facile vivere in tal condizione.

Credo che il nostro tempo ne sia un archetipo. Viviamo in anni in cui, come già detto, abbiamo veramente la cultura a portata di mano. Eppure son pochi quelli che ne usufruiscono: i più utilizzano Internet per masturbarsi, per farsi i cazzi degli altri (facebook riduce tutto il mondo ad un rione popolare, che tristezza) e per sparare cazzate...


Imho chiaramente!

da Paulyste il 03 dic 2010 20:32


La mia è una piccola speranza, giusto perché sforzo me stesso a non essere uno scettico reazionario. Comunque c'è un motivo preciso per cui ho impedito a Ste (ma so che prima o poi lo farà per darmi fastidio) di comprare queste T-shirt :twisted:

Immagine

da caneciccio il 03 dic 2010 21:39


So solo che qualcuno ha scritto inbarcarsi :twisted:

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da Paulyste il 04 dic 2010 12:00


Horresco et ingemisco :oops: :oops:


Odio questi tardi mutamenti fonetici :evil:

da miciagilda il 04 dic 2010 12:11


PaulySte ha scrittoSimpatica come idea :wink: Ma non credo che sia andata così, anche se semanticamente sembrerebbe corrispondere.

Tornando in tema.

La tecnica (sia essa internet con i suoi forum, blog, ecc., sia essa la democrazia formale rappresentativa o semi-diretta) mette a disposizione una "libertà da..." (dall'ignoranza, dall'oppressione, ecc.) e una "libertà di..." (di dire ciò che ci pare e piace, di votare cosa o chi ci pare e piace), ma non è già una "libertà per...", ovvero una "liberazione per...". Tra le tre (o due, volendo sintetizzare) forme di libertà, che quando autenticamente intesa è una soltanto, il salto non è immediato.
Gli illuministi sono stati troppo ottimisti. Ciò non vuole dire che io sia anti-illuminista, e dunque reazionario, come ogni tanto potrebbere sembrare; significa soltanto che l'illuminismo (sapere aude: "abbi il coraggio di fare uso della tua intelligenza") è stato spesso frainteso e questo fraintendimento ostacola il cammino dell'illuminismo che non è giammai qualcosa di già compiuto, ma è sempre - costitutivamente - un qualcosa da compiersi.
Perché dico questo? Perché ritengo che sia falsa libertà quella che ci induce a scrivere su internet o in genere a dire (a scuola, per strada, al bar, ...) tutto ciò che ci passa per la testa, non in cerca di un dialogo, ma come semplice affermazione di noi stessi: di qui gli scambi costanti di insulti e anatemi (turpiloquio al massimo grado) sul sito del Corriere, di qua, di là, persino su YouTube. A questa gente non importa affatto cercare la libertà, confrontandosi con l'altro (a cui, secondo la mia - in verità è di altri - piccola riflessione, dobbiamo la nostra stessa libertà), ma unicamente riaffermare il proprio piccolo mondo nella convinzione di essere veramente già liberi.

Esiste soluzione? Se c'è, comporta un lento cammino. Di certo però la soluzione non consiste nel blocco di questi spazi di confronto. Non è colpa di internet né della democrazia se la libertà manca e l'ignoranza predomina. Forse solo l'impegno nell'educazione (a casa, a scuola, in tv, nel dibattito politico) potrà portare a qualche risultato.

Vi ho stordito? :lol:


Che poi è, in modo erudito ed elegantemente documentato, grosso modo quello che dicevo io: non è vietando di scrivere idiozie che gli idioti si estinguono.
Inoltre quell'invito a scrivere commenti sa molto di ... finta imitazione di libertà artificiale... :wink:

Confermo: italiota non è un neologismo nato dalla combinazione di italiano+idiota bensì una definizione che gli antichi Greci usavano per distinguere le popolazioni che vivevano sul mare rispetto a quelle nell'entroterra.

Forse per l'uso che qui se ne intende fare è più appropriato "italiettano", lemma coniato da Salvatore Mugno che molto ha scritto sull'Italia a lui contemporanea?

da Bob il 04 dic 2010 12:33


Mi assento per un po' e mi trovo una conferenza al caffè ( e a chi non la capisce glie la spiego, tanto, siamo in tema per "to be stupid").
Vivevo nella convinzione che un concetto di libertà che finisce dove cominciano i diritti degli altri fosse ormai stato sdoganato, almeno tra persone con un QI superiore a 90. Sempre per il concetto illuministico per il quale occorre usare la propria intelligenza. 8) :wink:
La libertà di infrangere regole dettate dalla necessità di una corretta convivenza non è libertà, e non si può neppure discuterne: si offende il concetto stesso di vivere civile. Tuttavia, vorrei porre l'accento su una cosa: quello che non può essere tollerato non è l'idea folle, ma il modo con cui essa viene espressa. Può sembrare un controsenso, ma ciò che è "vietato" (o che dovrebbe esserlo) è una forma, non un contenuto. Ora, potrei fare una dotta disquisizione sui relativi concetti e sulla loro commistione, se ricordassi ancora bene l'argomento della mia tesi di laurea, ma non ce la faccio. Mi sembra però di poter sottolineare che la nostra società non si fonda, come erroneamente si tende a credere, su uno scambio di informazioni sensate, ma su uno scambio sensato di informazioni. E non è la stessa cosa. Per cui, ben venga la possibilità di dire ca@@te a raffica, perchè nessuno (o quasi) di noi è in grado di giudicare se lo sono veramente, a patto che esse vengano espresse in modo corretto.
Faccio un paio di esempi, non riferiti a me, ma, tanto per allontanarmi nel tempo, a mio padre in gioventù.
Il quale sosteneva che l'Italia era/è un paese di artigiani, e che erano loro che dovevano essere difesi, e non le varie Fiat del caso. E' di Ieri la notizia di un'affermazione identica, pronunciata dal Governatore della BdI. A mio padre era stato dato del pazzo.
Parimenti, in età liceale, il paparino propugnava l'adozione di un sistema numerico a base diversa, in effetti duodecimale, con la spiegazione che un sistema a base 12 era più flessibile (divisibile per 2, per 3 e per 4) di uno a base 10.
Concetto anche questo ampiamente ripreso nei '60.
Insomma, le idee sono alla portata di tutti, e, per dirla con Gae Aulenti, "ha più probabilità di trovare una buona innovazione un totale inesperto, che un tecnico del mestiere, incancrenito dalla prassi".
Dove casca l'asino (Fante, tirati su) è sempre e comunque la forma, mai la sostanza.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 04 dic 2010 12:35


Zolletta ha scrittoi più utilizzano Internet per masturbarsi


Pensa che Capohog per non sporcarsi le mani, monta il modem dell'adsl :shock: si sposano a maggio

La pubblicità della Diesel la trovo fastidiosa oltre ogni dire, il manifesto (non) culturale del decennio

da miciagilda il 04 dic 2010 14:02


In trascorse esperienze lavorative sono entrata in contatto (molto alla lontana) con Renzo Rosso di Diesel. Era all'incirca il 1996 e il marchio stava nascendo. Rosso era un personaggio che riusciva a far inorridire i colleghi più primitivi ed ignoranti, un neoimprenditore con un gruzzolo di dubbia provenienza e un piglio arrogante e despotico nei confronti dei suoi collaboratori. Praticamente uno sfruttatore senza scrupoli, un negriero (scusate per la g...).

Qualche anno dopo sentivo dire dai mass media che era un grande genio e una bellissima persona... :cry:

da miciagilda il 04 dic 2010 14:18


Si possono anche vedere le cose da questo punto di vista: se tutti fossero dotati di sufficiente buon senso e di un QI > 90 mooolto teoricamente non sarebbe necessario creare delle regole.

Personalmente sono un po' allergica alle regole, in quanto intrinsecamente e logicamente per loro natura limitatrici di libertà.

Ma proprio perchè la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri (e tutti possono spaziare tra infinite gamme di QI) si rende necessario che si fissino dei perimetri comportamentali all'interno dei quali ciascuno sappia che/non può muoversi.

Inevitabilmente però le regole sono miopi, poichè generalizzate al massimo al fine garantirne un'applicabilità totale, e non possono contemplare l'eccezione di maggior buon senso rispetto alla regola stessa.
Mi spiego meglio, anche se con un esempio banalissimo: se è vietato calpestare le aiuole ma io ci corro sopra per soccorrere un ferito, la mia infrazione in quel momento rende stupida la regola.

E' per questo che io temo una società in cui ci sono troppe regole: oltre a sentirmene soffocata, finisce col diventare in un qualche modo "stupida" (molto tra virgolette) e a sollevare le persone dal dovere avere una propria dose di buon senso ( quindi a instupidirle un po').

...non so se mi sono capita bene... :oops:

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