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da miciagilda il 13 apr 2011 22:02


Bob ha scrittoVuoi sposarti? Bene. Vuoi convivere? sei libero. Vuoi diritti? Sposati CIVILMENTE, e assumiti i relativi doveri. Tra i quali quello di sancire una separazione con una trafila burocratica che non inficia la tua volontà, ma definisce il tuo successivo reinserimento come elemento singolo. Più libertà di così....Oltre, è anarchia. O prepotenza, se preferisci.


Prepotenza? Non capisco...
Se io scrivo un bel pezzo di carta (contenti?) e il mio compagno fa lo stesso, in cui entrambi definiamo diritti e doveri... non tanto perché in questo momento siano da circosrcivere, quanto perché un domani, dovesse andare tutto a carte e 48, ci sia qualcosa di scritto.

E' un contratto tra me e lui.
Punto.

Il problema qual'è? Che uno dei due potrebbe dire "per me ora è carta straccia"? E allora viaaa, tutti a spendere per il matrimonio e poi a spendere per l'avvocato! Tristezza...

Bene, allora pongo un'altra ipotesi: io sono una persona, nasco da sola e arriverò dinnanzi alla morte da sola (a proposito di Morte: fantastica puntata quella di stasera di Philppe Daverio sulla Danse Macabre!), in alcuni periodi della mia vita (lunghi, brevi, lunghissimi...) scelgo e vengo scelta e si crea una coppia.

Diritti, doveri, equità nelle spese e nell'impegno pratico quotidiano, rispetto, armonia, solidarietà e, naturalmente, amore. Perché dovremmo sposarci?

E' una prepotenza? E' anarchia?
A me sembra solo un lato della mia vita che riguarda me e solo me (e il mio compagno, ovvio).

Qual'è il problema: economico? La pensione reversibile? Davvero, boh! Io non l'ho mai capito. :oops: :D

da santippe28 il 13 apr 2011 22:07


Il matrimonio non è un contratto , è un negozio giuridico , se poi vogliamo ridurre i sentimenti ad un mero sinallagma economico , beh allora non parliamo però di romanticismo e sentimenti

da Paulyste il 13 apr 2011 22:08


Bob, guarda che oggi con 7000 euro ci si comprono giusto giusto i vestiti per gli sposi!!! :evil: :roll:

da silbusin il 14 apr 2011 00:15


Qui si mescola il sacro con il profano e si elucubrano fantasiose ipotesi di vita. Già c'è chi ci pensa alle leggi ad personam, adesso facciamo l'unione "personale".
Contratto, negozio giuridico, prestazione d'opera, chiamatela come cacchio vi pare, ma i doveri devono essere uguali per tutti. Se vogliamo riempirci la bocca della parola libertà.
Vuoi unirti con una persona e non avere nessuno che ti rompa i maroni? Ok. Non chiedere nulla. Figli? Cazzi tuoi. Ti ammali? Cazzi tuoi. Si ammala il tuo convivente? Cazzi suoi.
Non è così.
Il matrimonio, oltre che i sentimenti è compartecipazione economica, reciproco sostegno, costi comuni, futuro comune. E non ultimo, rapporto continuo con una società che ci accoglie e di cui facciamo parte e verso la quale abbiamo degli obblighi da rispettare.
Vogliamo gli stessi diritti? Dobbiamo avere gli stessi doveri.
E non c'entra nulla la Chiesa: sono le leggi dell'economia di mercato.
Perchè essere costretto a curare tutta una vita anche le teste di cazzo che si sarebbero meritate un calcio nel culo? Perchè ci sono delle leggi, dei codici deontologici, c'è uno stipendio che la comunità ti corrisponde. Potevo fare il tranviere: ma guarda un po', dovevo comunque rispettare degli orari e delle leggi per avere uno stipendio.
Perchè dopo aver cercato sempre di rispettare "la regola" (cercato con onestà, magari a volte non riuscendoci), pretendo che "la regola", seppur in modo differente, alla fine sia rispettata da tutti. Se non la si condivide non si ha diritto di usufruirne.
Uomo con donna, donna con donna, uomo con uomo.
La regola. Che è la base del rispetto, della democrazia e della convivenza.
Sono un borghese piccolo piccolo assieme ad una donna che amo da 39 anni: sono così "trasgressivo" che sono favorevole ai matrimoni non convenzionali. Ma mi imbufalisco quando mi pare di cogliere nell'aere l'idea che la cosa giusta è fare come cazzo si pare.
Mi fermo qui, perchè non ho la pazienza di bob (a cui riconosco la disponibilità al colloquio) e perchè, per tutti coloro che fanno gli sboroni, quando l'acqua ti arriva al culo inizi a nuotare eccome inizi a nuotare...

si vede che sono incazzato? chiedo scusa. non lo faccio più.

da Yoda il 14 apr 2011 07:35


silbusin ha scrittoLa regola. Che è la base del rispetto, della democrazia e della convivenza.


Adesso ribaltiamo questa frase su tutti gli aspetti della nostra vita....
Il comportamento dei politici....gli extracomunitari clandestini...i contribuenti che pagano le tasse... Gli insegnanti e i dipendenti pubblici, le banche e le assicurazioni.. i magistrati...

Bon basta.. mi sembra piu' che sufficiente.... :roll:
Ma purtroppo, non siamo in Svizzera..... Parole sono e parole rimarranno.... 8)

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da nebbiolo75 il 14 apr 2011 08:48


che bel topic che ho aperto :-D siete fantastici, siamo partiti da un prestito e siamo arrivati ai clandestini :-)

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Yoda il 14 apr 2011 08:53


Siamo specialisti in salti mortali...
Tripli,carpiati, con avvitamento e scappellamento a destra con la supercazzola prematurata come fosse Antani.....per due.. 8) 8)

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
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da Paulyste il 14 apr 2011 09:43


Ciò che ho riscontrato presso alcuni è non tanto l'avversità al matrimonio con i "soliti" diritti e doveri, quanto un rifiuto dell'idea di condivisione dei beni... di questi tempi si comincia premettendo e non semplicemente ipotizzando che tutto si potrebbe rompere da un momento all'altro...

da miciagilda il 14 apr 2011 09:43


silbusin ha scrittoQui si mescola il sacro con il profano e si elucubrano fantasiose ipotesi di vita. Già c'è chi ci pensa alle leggi ad personam, adesso facciamo l'unione "personale".
...
Il matrimonio, oltre che i sentimenti è compartecipazione economica, reciproco sostegno, costi comuni, futuro comune. E non ultimo, rapporto continuo con una società che ci accoglie e di cui facciamo parte e verso la quale abbiamo degli obblighi da rispettare.
...
Ma mi imbufalisco quando mi pare di cogliere nell'aere l'idea che la cosa giusta è fare come cazzo si pare.
Mi fermo qui, perchè non ho la pazienza di bob (a cui riconosco la disponibilità al colloquio) e perchè, per tutti coloro che fanno gli sboroni, quando l'acqua ti arriva al culo inizi a nuotare eccome inizi a nuotare...

si vede che sono incazzato? chiedo scusa. non lo faccio più.


Silbusin, finché non pesto i calli a nessuno, l'idea giusta è fare come cazzo mi pare. La mia vita è innanzitutto mia. Sempre se non pesto i calli a nessuno, lo riscrivo.

Io sto esprimendo i miei punti di vista, Bob esprime i suoi (che parzialmente coincidono coi miei e parzialmente no) e nessuno si sta imbufalendo, tranne te.

Sembra che l'argomento ti tocchi un nervo scoperto, o sbaglio? Sbaglio, come al solito, di sicuro.

Il matrimonio è esattamente ciò che scrivi: compartecipazione e sostegno reciproco nel bene e nel male. Tra me e il mio compagno c'è un matrimonio a tutti gli effetti tranne che allo Stato non siamo andati a dirglielo e, giuro, non ci sentiamo colpevoli nè anarchici nè prepotenti.

Con tutta la gentilezza di cui sono capace, davvero, chiedo: cosa c'è di male? :)

da miciagilda il 14 apr 2011 09:53


PaulySte ha scrittoCiò che ho riscontrato presso alcuni è non tanto l'avversità al matrimonio con i "soliti" diritti e doveri, quanto un rifiuto dell'idea di condivisione dei beni... di questi tempi si comincia premettendo e non semplicemente ipotizzando che tutto si potrebbe rompere da un momento all'altro...


Il matrimonio prevede anche la separazione dei beni: questione risolta. :wink:

da Paulyste il 14 apr 2011 10:26


Non credo che silbusin, se posso, ci sia qualcosa di male. Probabilmente ce l'ha con quelli che non si vogliono sposare (evitando così sul piano legale i doveri di un matrimonio) ma poi passano il tempo a lamentarsi per i torti subiti e diritti negati... credo.

da miciagilda il 14 apr 2011 10:44


PaulySte ha scrittoNon credo che silbusin, se posso, ci sia qualcosa di male. Probabilmente ce l'ha con quelli che non si vogliono sposare (evitando così sul piano legale i doveri di un matrimonio) ma poi passano il tempo a lamentarsi per i torti subiti e diritti negati... credo.


Detto tra noi... negare diritti e subire torti perché manca una formalizzazione, a dispetto di una vita in due costruita su fatti concreti... :? :?

da frascolo il 14 apr 2011 10:59


Se non esistessero più banchetti di nozze/comunioni da 200/400 persone molti ristoranti avrebbero già tirato giù il bandone.

da Bob il 14 apr 2011 11:24


miciagilda ha scrittoSilbusin, finché non pesto i calli a nessuno, l'idea giusta è fare come cazzo mi pare.
E questo è quello a cui mi riferivo, quando parlavo di "prepotenza". Il solo premettere una cosa simile, espressa in questo modo, è sinonimo (NB) di prepotenza. Micia, noi non ci filiamo troppo, d'accordo, ma qui bisogna intendersi sui termini: La prepotenza è quando uno ASSERISCE (?) di avere dei diritti, e non si cura se questi diritti siano reali o no. Che poi lo siano, diventa irrilevante. La mia vita è innanzitutto mia. Sempre se non pesto i calli a nessuno, lo riscrivo.
Tu puoi riscriverlo, ma è una str....ehm....sbagliato. Non è SOLO tua: che ti piaccia o no, sei inserita in un contesto che ti deve costringere a interagire con gliu altri. E allora, a meno che tu non sia una sociopatica, devi ammetterne l'esistenza (degli altri, intendo)
Io sto esprimendo i miei punti di vista, Bob esprime i suoi (che parzialmente coincidono coi miei e parzialmente no) e nessuno si sta imbufalendo, tranne te.
Conoscendo Sil. è difficile farlo imbufalire. Però, esattamente come me, credo che mal sopporti i ragionamenti unilaterali, basati sul "io sono io (sottinteso:er mejo)". IO imbufalisco quando divento cortese ed educato.....
Sembra che l'argomento ti tocchi un nervo scoperto, o sbaglio? Sbaglio, come al solito, di sicuro.
Oserei dire che non è improbabile. :twisted: :twisted:
Il matrimonio è esattamente ciò che scrivi: compartecipazione e sostegno reciproco nel bene e nel male. Tra me e il mio compagno c'è un matrimonio a tutti gli effetti tranne che allo Stato non siamo andati a dirglielo e, giuro, non ci sentiamo colpevoli nè anarchici nè prepotenti.
Io non so se ci sei o ci fai.
Certo che puoi comportarti così.Ma non è un matrimonio inteso in senso civile. E' una libera unione, punto. Il "matrimonio" è e deve essere un contratto legale, riconosciuto e riconoscibile dalla tua società e da tutte le altre, altrimenti, legalmente, vai a finire nei guai non appena ti sposti, che so, in Francia. La regolamentazione è necessaria, non un optional. E non può e non deve essere lasciata ad una scrittura privata tra singoli, altrimenti si finisce a schifìo. A me sembra di un'evidenza addirittura lampante, ma evidentemente c'è chi non ci arriva.

Con tutta la gentilezza di cui sono capace, davvero, chiedo: cosa c'è di male? :) A parte il comportamento asociale, intendi? :twisted: :twisted: :twisted: :lol:

E con questo chiudo definitivamente questa parte di discussione, perchè la mia "disponibilità al dialogo" sta per finire.....

X PaulySte: Bob, guarda che oggi con 7000 euro ci si comprono giusto giusto i vestiti per gli sposi!!!
Posso dissentire? E' quello che si tende a fare, ma non quello che si può tranquillamente fare. Certamente, se si segue l'onda coprrente, non ci si arriva nemmeno per caso, ma il punto è che se ne può tranquillamente fare a meno, senza per questo fare il matrimonio in una landa sperduta, in mezzo al prato con picnic.
A suo tempo, era una cena per circa 90 persone, gli abiti, i fiori, le bomboniere, gli inviti. Lo ammetto, era basso anche allora, ed è difficile fare i dovuti rapporti con i prezzi di oggi, ma ti assicuro che è stata una cosa "friendly" ma con tutti i crismi: cena al ristorante (non in villa), matrimonio in parrocchia(non in Duomo), addobbo sull'altare e attorno, non su tutta la chiesa, foto da parte di un amico (non il filmino da parte dell'antenato di Oliviero Toscani), bellissime bomboniere fatte da un posacenere (che ho ancora) in travertino, dal costo ridicolo. Inviti "spiritosi" (allora erano cose osée) e non in carta a mano stampati in rilievo (idea di mia madre).Abito su misura per me, sari in seta bianca e argento per mia moglie. Probabilmente oggi sarebbe considerato una roba da pezzenti, ma a noi ce ne fregava poco. Allora era solo una cosa anticonformista.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 14 apr 2011 11:41


C'ho capito poco ma dico la mia 8)

Esiste la convivenza libera. Nessun dovere, nessun diritto, salvo quelli morali. Bon, è una scelta.

Esiste il matrimonio che prevede diritti e doveri. Ci si può sposare tranquillamente in jeans e maglietta, aperitivo col prosecco e cena da Gigi il troione. Sinceramente sono i matrimoni più belli

Dovrebbe esistere secondo me una terza forma di "contratto" che garantisca dei diritti fintanto che l'unione è condivisa e che non preveda alcun "dovere" oneroso se l'unione dovesse terminare.

La terza forma è necessaria in una società che è cambiata e ha cambiato l'idea di rapporto. Poi ognuno sarebbe libero di scegliere la forma di unione che più sente propria.

Secondo me uno Stato responsabile - e in Italia non c'è, lo vediamo tutti i giorni - dovrebbe saper interpretare le esigenze della società che è chiamato a guidare e agire di conseguenza.

da silbusin il 14 apr 2011 11:45


In effetti è quello che dicevano sopra: la maggior parte passa poi il tempo a lamentarsi di diritti non acquisiti.
Ha capito bene sia paulyste che bob.
Il nervo scoperto? Alla mia età? Perdonami miciagilda. E' una sciocchezza. A me potrebbe non fottermene nulla dei problemi delle unioni degli altri, dato che in famiglia siamo tutti dei banalissimi "regolari".
E' che in Italia tutti vogliono la spazzatura raccolta, ma poi depositata lontana dalla propria abitazione, e così via. Un popolo di lagnosi. La mia libertà finisce inesorabilmente quando incontra la tua. Bisogna mettersi d'accordo. Volenti o nolenti.

da miciagilda il 14 apr 2011 11:50


Sono un'asociale, sono una sociopatica... oppure ho una mente più aperta di quanto mediamente tollerato.
:?
Vi amo tutti :P

da Bob il 14 apr 2011 12:00


Fante ha scrittoDovrebbe esistere secondo me una terza forma di "contratto" che garantisca dei diritti fintanto che l'unione è condivisa e che non preveda alcun "dovere" oneroso se l'unione dovesse terminare.

.

Ecco: qui non ci siamo. Non che io non sia d'accordo in linea teorica, ma, se appena ipotizzi dei diritti da parte di qualcuno, automaticamente ipotizzi dei doveri da parte dell''altro.
E, dato che una unione ha conseguenze che si trascinano nel tempo anche dopo che l'unione è finita, ecco che è impossibile quello che chiedi.
Pensa solo agli acquisti in comune: come li risolvi? Pensa ai figli, pensa ai debiti contratti "durante" (o ai crediti: di chi sono?). Pensa ai doni ricevuti (se di valore, intendo). Pensa ai contratti stipulati ma non perfezionati....insomma, zia Santi potrebbe essere più esauriente, ma ci sono una infinità di argomenti che necessitano di un'inquadramento legale. Questo inquadramento è risolto, in gran parte, col matrimonio, che sistema da sè parecchi problemi.
Puoi ovviamente evitare di sposarti, ma, quando sento che una coppia non sposata ha comprato casa, io li farei interdire entrambi..... La compra UNO dei due, e resta SUA. E l'altro, se del caso, si attacca al tram.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 14 apr 2011 12:07


@ fante
La terza forma di contratto, studiata da eccelsi giuristi, è stata definita impraticabile per un sacco di aspetti che violano leggi e persino la Costituzione. Esiste un bellissimo articolo pubblicato sul Sole 24 ore di circa tre anni fa (un anno prima della sua morte) a firma di Giuliano Vassalli.

da miciagilda il 14 apr 2011 12:10


Bob ha scrittoPuoi ovviamente evitare di sposarti, ma, quando sento che una coppia non sposata ha comprato casa, io li farei interdire entrambi..... La compra UNO dei due, e resta SUA. E l'altro, se del caso, si attacca al tram.


Ecco qui siamo d'accordissimo, anzi, direi che sarebbero da interdire tutti in ogni caso...

Non so, io ho sempre risolto i problemi economici a monte, ma forse non avendo figli è più facile. C/c separati, che per me è logico: io lavoro, i miei soldi vanno sul mio c/c, poi si pagano le spese vive al 50% (luce, affitto, gas...) e ognuno dispone del proprio denaro come preferisce. Non mi sono mai permessa di guardare l'estratto conto del mio convivente/compagno così come lui con me.

E non si comprano le cose insieme, perché poi se ci si separa le cose le devi segare in due... :lol:

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