Tanti, forse troppi punti.
Sono d'accordo: l'immigrato, clandestino e non, non è per forza indigente, anzi. Per cui io mi riferivo "ironicamente" al fatto che si dia per scontato questo fatto, quando non lo è. Capivo però che non esistono, in questo campo, metri di misura per fare delle distinzioni, a meno di non pedinare i soggetti e vedere con quali automobili si muovono per le strade, dove vanno in ferie, ecc.
Sulle scuole: hai ragione, ho cancellato questo dato dalla mia mente. Ma non saprei se sia giusto o meno escludere i clandestini dalle scuole... per tanti motivi sì, per almeno un motivo no.
Sugli strumenti per il controllo dell'immigrazione irregolare: d'accordissimo sulla "presa per i fondelli" costituita dal foglio di via... in questo campo bisogna rivedere tutto. Sulle multe ai paesi di provenienza: un'assurdità, perché inapplicabile. Prima di sparare idee, bisogna valutare la loro realisticità: hai mai sentito di uno Stato che volontariamente paga multe a un altro Stato? Ci sono casi di risarcimenti a comunità minoritarie interne per le oppressioni subite nel passato per mano della maggioranza. Ci sono casi di risarcimenti da parte della Germania alle vittime scampate della Shoah (ma qui già, a mio avviso, si sfocia nel ridicolo politico, anche se giuridicamente coerente). Tuttavia fossi la Libia non pagherei mai una multa all'Italia: qualcuno può venire ad impormi di pagare? qualcuno accetterebbe mai una guerra contro la Libia perché non paga? Esiste un'istituzione superiore agli Stati capace di intervenire coercitivamente in questo settore? No. Anzi, l'Italia in cambio di un maggiore controllo delle uscite da parte della Libia paga quest'ultima con risarcimenti per il passato coloniale, infrastrutture... i bei problemi dell'era globale