Bob ha scrittoE non è la stessa cosa. Per cui, ben venga la possibilità di dire ca@@te a raffica, perchè nessuno (o quasi) di noi è in grado di giudicare se lo sono veramente, a patto che esse vengano espresse in modo corretto.
miciagilda ha scritto
Personalmente sono un po' allergica alle regole, in quanto intrinsecamente e logicamente per loro natura limitatrici di libertà.
Inevitabilmente però le regole sono miopi, ......
Mi spiego meglio, anche se con un esempio banalissimo: se è vietato calpestare le aiuole ma io ci corro sopra per soccorrere un ferito, la mia infrazione in quel momento rende stupida la regola.
E' per questo che io temo una società in cui ci sono troppe regole: ).
...non so se mi sono capita bene... :oops:
Bob ha scrittoMi assento per un po' e mi trovo una conferenza al caffè
Bob ha scrittoPuò sembrare un controsenso, ma ciò che è "vietato" (o che dovrebbe esserlo) è una forma, non un contenuto. Ora, potrei fare una dotta disquisizione sui relativi concetti e sulla loro commistione, se ricordassi ancora bene l'argomento della mia tesi di laurea, ma non ce la faccio. Mi sembra però di poter sottolineare che la nostra società non si fonda, come erroneamente si tende a credere, su uno scambio di informazioni sensate, ma su uno scambio sensato di informazioni.
Zolletta ha scrittoSe ammetti che un concetto é vero, entra a far parte, per definizione, nel bagaglio delle tue convinzioni.
La relatività della verità ed il possibilismo!
Zolletta ha scritto mi vengon in mente i vecchi filmati dove si vedon folle ululanti sotto il balcone di palazzo Venezia, di quello che uno dice.
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Yoda ha scrittoE pensa alla folla urlante delle escort sotto casa di primus. Li' e' solo "forma"...Sostanza...ghe n'e ' pu'..
PaulySte ha scrittoYoda ha scrittoE pensa alla folla urlante delle escort sotto casa di primus. Li' e' solo "forma"...Sostanza...ghe n'e ' pu'..
Mi dispiace, ma dissento: anzitutto, perché appunto si parla di gente che della "forma" non è mai entrata in possesso.
In secondo luogo, perché il mio discorso voleva essere all'incirca questo (posto che l'arte oratoria di certo non basta a rimbecillire le folle e puranche l'intellighenzija): che la forma potesse sostituire la verità ce la dicevano già i sofisti, più di duemila anni fa. Antagonista di tizi come Gorgia, era Socrate, mica il primo Paolino che passeggia nell'areopago.
Piuttosto il mio discutere sulla forma si riferiva alla teoria dell'agire comunicativo di Habermas. Però qui entriamo nel campo specialistico, dunque lascio perdere.
Sta di fatto che il discorso sofistico vale fintantoché un "forte" ha a che fare con "deboli", ovvero con gente che non cerca realmente la verità e che, dunque, non cerca nemmeno realmente la libertà; vale, ossia, con i non-liberi. Che peraltro hanno un tot di libertà nel momento in cui scelgono di aderire a un messaggio piuttosto che a un altro; ma non per forza: quel messaggio potrebbe semplicemente essergli stato tramandato per via familiare. Dopodiché loro vanno a ripeterlo in giro, anche con violenza, sia essa fisica o verbale.
Poi ci sono anche quelli che credono di essere più liberi degli altri e dunque più vicini alla verità, e si riempiono la testa di fesserie come quelle raccontate in libri come "figli di Matrix": purtroppo non sono pochi.
Ciò che mi lascia l'amaro in bocca è nessuno sia interessato a educare i non-liberi alla libertà, che già in famiglia e a scuola si tenda a indottrinarli anziché a farne uomini...
che la politica non sia interessata a farlo è, invece, tutt'altro che sorprendente...
PaulySte ha scrittoche la forma potesse sostituire la verità ce la dicevano già i sofisti, più di duemila anni fa. ...
Sta di fatto che il discorso sofistico vale fintantoché un "forte" ha a che fare con "deboli", ovvero con gente che non cerca realmente la verità e che, dunque, non cerca nemmeno realmente la libertà; vale, ossia, con i non-liberi.
Zolletta ha scritto@Paolino, percepisco un disagio personale in ciò che scrivi, mi intristisce parecchio
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