da Bob il 29 set 2010 10:42
Dico che, in epoca di globalizzazione, il protezionismo è un male comune. E' un male che si trasforma spesso in becerate, purtroppo anche, a volte, pericolose. Pericolose perchè alimentano gli odi, e non sottolineano le differenze (che sarebbe giusto anche nel sostenere una causa errata).
Che il lavoro "da fuori" tolga posti di lavoro al patrimonio nazionale, è assolutamente vero. Ma è anche dannatamente vero che i posti che toglie sono posti che, in genere, i locali non vogliono più. E non li vogliono perchè faticosi, o malpagati, o considerati degradanti, o un misto di tutto. Se le colf italiane sono state soppiantate da quelle filippine, ucraine, rumene e quant'altro, la colpa a chi va? Va a chi si sottomette a contratti capestro a paga bassa pur di lavorare, o a chi non lavora se non è retribuito in modo spropositato? E' un cane che si morde la coda.
Fante, a fronte di un topic che contiene una implicita (e ovvia) condanna), ho il forte sospetto che questo topic sia stato pubblicato in risposta alle frasi sul Sud Italia in altra sede. E ho letto anche la appassionata difesa di Ugly sull'argomento.
Tuttavia, sappiamo benissimo entrambi che, come in tutte le cose, un po' di arrosto c'è da tutte le parti, sia nel Sud, sia in Svizzera, perchè è troppo facile fare riferimenti ai primi dell'ottocento, per giustificare un "passato di dolore".
Io dico solo che sarebbe ora che i topi cominciassero a dar fastidio ai gatti svizzeri: e non solo con lo scudo di Tremonti (che, scusatemi se lo dico, ma...ERA ORA!!!!), ma, magari, cominciando a multarli TUTTI per eccesso di velocità subito fuori Chiasso, novelli mr.Hyde che, addirittura imbranati a casa loro, sfoderano canini e pelo tra le dita non appena passano la frontiera.
Ma, detto questo, bisogna considerare che gli odi tra confinanti sono la NORMA; non l'eccezione. E, alla faccia dello slogan "italiani brava gente", noi NON facciamo l'eccezione. A cominciare dalla Croazia, fino ai Francesi, e, ovviamente, gli Svizzeri. Arriviamo a guardare con un misto di compatimento e sospetto persino gli austriaci, per via di quella faccenduola di 160 anni fa.
Se i nostri giornali, anzichè gridare allo scandalo da piccole paginette, si facessero crasse risate inneggiando in prima pagina all'imbecillità svizzera, invece di darle peso, la cosa si ritorcerebbe contro gli ideatori.
"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"