Bob ha scrittoPerò, ammetto che non mi piace il "modo" con cui la cosa è stata "proposta" (o, meglio, "imposta").
Bob ha scrittoPrimus,io tendo ad essere d'accordo con te, ma resta il fatto che la "proposta" ha più il senso di un ultimatum. Ricatto, più che altro.
Bob ha scrittoPrimus,io tendo ad essere d'accordo con te, ma resta il fatto che la "proposta" ha più il senso di un ultimatum. Ricatto, più che altro.
Certo,un imprenditore ha il diritto di investire dove e meglio crede, e, se non va, come dici tu, "andersen". Ma resta il fatto che la Fiat non è una fabbrichetta della Brianza, e i 5000 operai di cui si parla sono solo una parte del problema, a cui si aggiungono le migliaia del vastissimo indotto, e quelli dell'indotto dell'indotto.
Quindi, una chiusura di uno stabilimento come Mirafiori, o comunque la sua drastica riduzione, non sono un problema squisitamente locale e/o imprenditoriale, ma investono un'economia a livello almeno provinciale, se non regionale, e, come tale, hanno - ahimè - una certa qual valenza politica.(senza contare il brutale spostamento di un reddito tassabile ben al di fuori dei confini nazionali).
Se poi la manovra ha il risvolto di a) infrangere la coesione sindacale B) incidere significativamente sullo Statuto dei Lavoratori, o comunque facendogli il pelo, non puoi non convenire che, a questo punto, i risvolti possono addirittura essere Nazionali. Ed è per questo che sono titubante. Marchionne fa il suo mestiere, e agisce di forza in una situazione a lui favorevole, facendo l'UTILE dell'azienda (che lo strapaga per questo), ma il discorso è quantomeno delicato, e ridurlo ad una mera questione di "contratto di lavoro" è assolutamente inadeguato.
berni ha scrittoI sindacati che sciopereranno contro l'accordo potranno essere puniti con l'annullamento dei permessi. L'azienda inoltre rinuncerà a trattenere le quote di iscrizione dalle buste paga (scaricando sul sindacato l'onere di raccogliere i soldi). I lavoratori che sciopereranno contro l'intesa potranno essere licenziati. Ognuno di loro avrà personalmente firmato il nuovo contratto al momento della nascita della joint-venture"
Bob ha scrittoNon è una bazzeccola.
E lo dice uno che ha da tempo dimostrato di NON essere di sinistra, e che per la FIOM e la CGL in particolare non ha nessuna simpatia.
Se leggi tra le righe, l'accordo inficia una marea di zone sacre (sino ad ora) della presenza in fabbrica dei dipendenti. Il solo fatto che contempli il licenziamento a fronte dello sciopero contro un accordo lavorativo, è eclatante.
Ma scusate: abbiamo (o, al limite, HO) personalmente sempre criticato i sindacati perchè usavano lo sciopero come strumento di critica ed opposizione politica, invadendo quello che era il campo del Parlamento. Oggi, si negherebbe al lavoratore il diritto di sciopero su una questione squisitamente lavorativa, che invece rientra a pieno diritto nell'ambito di applicazione dello sciopero stesso.Il fatto che si trati di un accordo siglato, non conta: è un precedente. Sulla base di questo, usando la malafede, si arriva dove si vuole.
Vabbè che chi la fa, l'aspetti.......però....
caneciccio ha scrittoDi questi tempi, co 'sti chiari di luna, stiamo anche a discuterne? Sì, ovviamente.
Chiudiamo la fabbrica e mandiamo TUTTI a casa per 10 minuti di pausa so che non è solo quello, ma anche solo citare questo punto caldo rende l'idea della follia...
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