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Donne a confronto

da Fante il 03 feb 2011 10:14


Prendo spunto da questo articolo

Due donne, due generazioni, gli stessi problemi che parevano superati che riemergono.
Ammetto di essere spesso un po' prevenuto nei confronti delle capacità di una donna. Me ne vergogno, ovviamente, e penso sia giusto riaprire una riflessione su quanto sta accadendo

da Bob il 03 feb 2011 12:35


Ci sarebbe da parlare per venti pagine, ma sento di volerti rispondere perchè è un argomento che mi interessa particolarmente, e che troppo spesso da luogo a sterili e stupide guerre sessiste, senza che ce ne sia alcun bisogno.
Il tutto, riassumendo, e dichiarandomi disposto a chiarire meglio, se richiesto.
Intanto, la struttura sociale. Reputo un "fatto" che si sia sviluppata secondo modelli che presupponevano un solo lavoratore esterno per nucleo familiare. L'inserimento del secondo lavoratore (in questo caso, la donna) ha creato squilibri che hanno intaccato la struttura stessa della società in cui viviamo, sia dal punto di vista lavorativo (eccedenza di lavoratori rispetto ai posti disponibili) sia dal punto di vista familiare (doppio ruolo per le donne).
In termini di capacità, non ci sono dubbi: la donna è sensibilmente più "brillante" di un uomo, più attenta all'insieme, spesso più diligente. In opposto, è altrettanto spesso più dispersiva e, per la mia esperienza, la trovo meno capace di concentrazione.
(Poi, io preferisco lavorare con colleghi femmina, che mi offrono un punto di vista alternativo al mo).
Il "testimone" di cui si parla nell'articolo non è stato passato perchè si trattava di un falso idolo: a fronte di giuste rivendicazioni, troppe donne hanno spostato ilo loro interesse verso lo scontro, cavalcando la tigre del "noi siamo migliori". E il discorso, per persone di normale intelligenza, è insostenibile, al di fuori di una discussione amichevole e scherzosa. Ma ancora oggi ci sono donne che rimpiangono il periodo in cui si portavano in borsa gli aghi da calza.
Cosa rimane? L'assestamento di un grosso terremoto, con i suoi strascichi e le sue incomprensioni. Chi sostiene che il problema è totalmente risolto, sbaglia, ma sbagli allo stesso modo di chi sostiene che le donne sono discriminate in toto. C'è ancora da fare molto, ma molto è già stato fatto ed è attivo.
Solo, ho l'impressione che non si potrà avere una sicura giustizia tra i sessi, sinchè da entrambe le parti non si riconoscerà il fatto che uomini e donne NON sono uguali, ma diversi. E che, a persone diverse, vanno riferiti diritti e doveri diversi: detto senza diminuzione alcuna.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 03 feb 2011 12:45


Condivido molto di quanto hai detto e mi permetto qualche aggiunta.
Sicuramente è cambiata molto anche la società e molti valori precedenti sono grazie al cielo caduti. Purtroppo però non sono stati sostituiti da punti di riferimento altrettanto validi.

In tutto questo la donna s'è trovata a vivere un cambiamento più radicale, passando appunto dal zitta e cuci a doversi muovere in un ambiente nuovo più complicato da analizzare

Non capisco questo però

Bob ha scrittoE che, a persone diverse, vanno riferiti diritti e doveri diversi: detto senza diminuzione alcuna.


In che misura ruoli diversi implicano diritti e doveri diversi?

da Paulyste il 03 feb 2011 13:23


Uomini e donne sono diversi nella stessa misura in cui siamo diversi io e fante... non esaspererei troppo la dipendenza di una persona dai suoi organi genitali (che contano, per carità, ma non c'è solo quello).

da Bob il 03 feb 2011 14:01


Fante ha scritto

Non capisco questo però

Bob ha scrittoE che, a persone diverse, vanno riferiti diritti e doveri diversi: detto senza diminuzione alcuna.


In che misura ruoli diversi implicano diritti e doveri diversi?

Se vuoi una risposta che quantifichi la misura in cui bisogna differenziarli, non la so. Ma so che è e deve essere diversa.
Cosa che, per molti versi, è già riconosciuta.
Non fosse che per il fatto che è solo la donna che può partorire. Già se ne tiene conto, con i periodi di maternità.
Ma ci sono forse anche altri fattori.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da santippe28 il 03 feb 2011 14:17


anch'io sono spesso prevenuta nei confronti delle capacità di un uomo e non me ne vergogno . Personalmente non amo mettermi in competizione con nessuno e tanto meno con un uomo , però avverto che , al contrario , sono molto spesso gli uomini a volersi mettere in competizione con le donne.
Condivido l Paulyste pensiero , anche se è evidente che la donna è diversa dall'uomo , ci mancherebbe. C'è anche molta confusione nel senso che entrambi i sessi , secondo me sono alla ricerca di un ruolo più definito e nel contempo attuale , equilibrato , basato sul rispetto reciproco,.

Bob , cherie , non condivido per niente che le donne siano più dispersive degli uomini , per me è il contrario ... :wink:

da Bob il 03 feb 2011 14:45


santippe28 ha scritto
Bob , cherie , non condivido per niente che le donne siano più dispersive degli uomini , per me è il contrario ... :wink:

Non sono io che lo dico: sono i test attitudinali. :roll:
Intendendo la dispersione come mancanza di concentrazione.
Pare che la mente femminile affronti i problemi valutandoli nella loro interezza, rapportata al panorama più ampio che riescono ad immaginare. Quella maschile analizza il problema in termini di scomposizione, e lo separa in quelli che potrei definire "quanti". Ognuno di essi viene risolto singolarmente.
Non dico che sia questo il modo "migliore". Ma la capacità analitica che sottintende è senz'altro maggiore, come la capacità di isolarsi dal contorno. Concentrazione, appunto.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da miciagilda il 03 feb 2011 15:09


Io ho i miei personali, di tests attitudinali. 8)

Sempre e solo parlando in generale (e quindi scrivendo implicitamente delle parziali scemenze) ho riscontrato che sì, le donne sono meno capaci di concentrazione.

Nel senso che mentre l'uomo concentrato su una cosa non si accorgerebbe neanche che gli sta crollando il soffitto in testa, le donne si occupano di una cosa e contemporaneamente ne hanno altre 3 o 4 che girano loro per la testa.

Questo a me fa spesso ridere perchè ho l'impressione che certi uomini abbiano un solo neurone disponibile: allocato quello non ci sono altre risorse per ulteriori pensieri. :shock: :D

Le donne a volte fanno dei "mischioni", pretendono di seguire più cose contemporaneamente e finiscono col fare con meno precisione ogni singola cosa. :roll:

Sulle capacità organizzative, invece, ho avuto sensazioni equiparabili, tra donne e uomini. Così come sulla memoria.

Personalmente però non ho mai incontrato un uomo che avesse la mia capacità di agire con le corrette priorità e nel modo più razionale ed efficace possibile in condizioni di stress e senza entrare nel panico... :wink:

(Scussate se seguo la moda della modestia che imperversa ultimamente...) :lol:

da santippe28 il 03 feb 2011 15:13


miciagilda ha scrittoIo ho i miei personali, di tests attitudinali. 8)

Sempre e solo parlando in generale (e quindi scrivendo implicitamente delle parziali scemenze) ho riscontrato che sì, le donne sono meno capaci di concentrazione.

Nel senso che mentre l'uomo concentrato su una cosa non si accorgerebbe neanche che gli sta crollando il soffitto in testa, le donne si occupano di una cosa e contemporaneamente ne hanno altre 3 o 4 che girano loro per la testa.

Questo a me fa spesso ridere perchè ho l'impressione che certi uomini abbiano un solo neurone disponibile: allocato quello non ci sono altre risorse per ulteriori pensieri. :shock: :D

Le donne a volte fanno dei "mischioni", pretendono di seguire più cose contemporaneamente e finiscono col fare con meno precisione ogni singola cosa. :roll:

Sulle capacità organizzative, invece, ho avuto sensazioni equiparabili, tra donne e uomini. Così come sulla memoria.

Personalmente però non ho mai incontrato un uomo che avesse la mia capacità di agire con le corrette priorità e nel modo più razionale ed efficace possibile in condizioni di stress e senza entrare nel panico... :wink:

(Scussate se seguo la moda della modestia che imperversa ultimamente...) :lol:


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da Fante il 03 feb 2011 16:03


Scusate, com'è che dal ruolo della donna oggi, pesantemente minacciato da rigurgiti di machismo e da integralismi religiosi vari, si ripiomba a parlare del mononeurone maschile e della disattenzione femminile?

Ma chi se ne fotte, scusate nè. Oltretutto poi intevengono sempre esperienze personali che lasciano il tempo che trovano o trovano il tempo che lasciano o temporano i lasciti che sgnaps

Partiamo dal presupposto di Paulyste: generalizzare è sempre una approssimazione sbagliata, specialmente quando si classifica in base ai genitali che poi oltretutto digiamolo sono la parte meno interessante di una donna nel senso che tette cosce e culo sono molto più intriganti della solita patonza

Torniamo a bomba! E' o non è imperativo che le donne ricomincino a pretendere un ruolo meno marginale? Ed è o non è vergognoso che Piero Ostellino abbia scritto qualche giorno fa sul Corriere della Sera non quindi su Novella Mille+Mille

Una donna che sia consapevole di essere seduta sulla propria fortuna e ne faccia - diciamo così - partecipe chi può concretarla non è automaticamente una prostituta. Il mondo è pieno di ragazze che si concedono al professore per goderne l'indulgenza all'esame o al capo ufficio per fare carriera.

da santippe28 il 03 feb 2011 16:23


Topolons , io credo che sia natutale per ambo i sessi , sfruttare al meglio le proprie doti , l'uscita di Ostellino non mi piace , è meschina e maschilista , la seduzione per ottenere qualche cosa dall'altro/altra non è solo propria delle donne , solo che se è l'uomo che usa il proprio fascino allora è un simpatico gaglioffo , mentre se lo fa una donna ... Il problema però , secondo me è che si sta regredendo da entrambi i sessi , gli uomini tornano al machismo, le donne al pupattolismo , spesso le donne non considerano qual'è il prezzo di certe scelte , non so che dirti , sono cresciuta in una realtà e in ambienti di donne così diverse da quelle odierne , che mi vene persino difficile pensare che al giorno d'oggi esistano ancora certi stereotipi e certi modelli femminili, che sento distanti e fatico a comprendere

da Bob il 03 feb 2011 16:30


Forse avevo mal interpretato il senso della tua domanda. Ma la risposta di miciagilda è esemplificativa di quell'atteggiamento inutile e dannoso di cui parlavo prima, visto che, in fondo, dice le stesse cose che ho detto io, ma lei le dice con acredine e supponenza (o, almeno, così io capisco da ciò che è scritto).
Che i neuroni siano uno, o due, o tre, o diecimila e malfunzionanti, è irrilevante: resta il fatto che esistono differenze comportamentali (dettate anche e non solo dalle differenze fisiologiche) di cui è sciocco non tenere conto.
Per tornare, come dici tu, a bomba, io semplicemente non credo che sia ora che le donne comincino a chiedere ecc.: lo hanno chiesto e parzialmente ottenuto già da tempo. E sia ben chiaro: hanno ottenuto un diverso ruolo importante. Perchè già quello che avevano prima era altrettanto (se non più) importante. E non c'era nessuno che non lo riconoscesse, il che è già di più di quanto non succeda ora.
Mio padre non si sarebbe mai sognato di interferire o comunque discutere una sola delle decisioni di mia madre per quanto riguardava figli e casa, e sa il Cielo se non sarebbe stato meglio se l'avesse fatto. Allo stesso modo, mia madre non si sarebbe mai sognata di mettere in dubbio le decisioni maritali per quanto riguardava l'orientamento generale della nostra vita. Ruoli: ognuno rispettava l'altro. Cosa che oggi non succede.
Se ho ben capito quello che quel giornalista ha scritto, che vuoi che ti dica? E' una disamina cinica e amorale di uno stato di fatto. Non approvo ciò che implica, ma approvo come vero il contenuto. La parola "prostituzione" ha anche un sottofondo di condanna, secondo la "morale comune": ora, siamo arrivati ad un punto (disdicevole) in cui la "morale comune" non condanna tout court la donna che faccia uso delle proprie grazie per ottenere dei vantaggi: non la considera, cioè, una prostituta. Sono d'accordo con ciò? Irrilevante: è un fatto, ed è un fatto vero.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da miciagilda il 03 feb 2011 17:01


Bob ha scrittoMa la risposta di miciagilda è esemplificativa di quell'atteggiamento inutile e dannoso di cui parlavo prima, visto che, in fondo, dice le stesse cose che ho detto io, ma lei le dice con acredine e supponenza (o, almeno, così io capisco da ciò che è scritto).
Che i neuroni siano uno, o due, o tre, o diecimila e malfunzionanti, è irrilevante:


E con questo ci siamo dati una martellata sulle balle... :lol: :lol:

da Bob il 03 feb 2011 18:03


io penserei al malfunzionamento, se fossi in te.....
:twisted:
Tra l'altro, non sapevo che tu avessi le balle......

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da miciagilda il 04 feb 2011 08:28


:lol: :lol:
E chi parlava delle mie di balle? :lol:
Lo sapevo che era una battuta "troppo avanti"... :wink:

@Fante: mi scuso per l'OT (seguivo l'onda) :oops:
@Santippe: dammi il cinque! :P

da Bob il 04 feb 2011 14:36


miciagilda ha scritto
E chi parlava delle mie di balle?

Scusa.
Pensavo che tu fossi stata vittima di una crisi di identità. 8)

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

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