Per trattare, commentare, informare su tutti i temi non classificabili nelle precedenti categorie.
34 messaggiPagina 1 di 2
1, 2

Aiutare i non vedenti? O è meglio trattenersi?

da miciagilda il 15 apr 2011 10:39


Mi rivolgo a coloro che tra voi hanno avuto delle esperienze dirette o hanno studiato qualche tecnica specifica.

Quando mi trovo accanto a un non vedente e mi rendo conto che non se la sta cavando da solo, che è in difficoltà (per esempio ieri sera nel metro gremito di persone che salivano in carrozza urtandolo, sorpassandolo e impedendogli di capire se poteva o no salire anche lui) sento l'impulso irrefrenabile di aiutarlo.

Cerco di farlo solo se ne vedo la reale necessità e col massimo della discrezione e del tatto, ma è più forte di me.

Ieri sera, appunto, gli ho velocemente creato uno spazio con un gesto di protezione verso gli altri e l'ho leggermente incoraggiato con una mano sotto al braccio per fargli capire che poteva salire.

Tutto è stato molto veloce, è avvenuto in silenzio e senza platealità e al momento mi sono sentita utile.

Ma poi mi sono venuti mille dubbi di aver sbagliato. Forse non si dovrebbe intervenire, forse si offendono, forse si spaventano...

Qualcuno ne sa qualcosa di più?

da fulvia il 15 apr 2011 10:51


....E quando te lo ritrovi, da solo, in un ristorante? :o :o

....fuggi fuggi generale dei collaboratori dalla sala e panico totale!!! :shock: E adesso il menù?? :shock:
Risolto con un sorriso e un: " Posso aiutarla a scegliere?" risposta: "....Si ma mi dia lo stesso il menù perchè mi piace toccarlo!".....Avevo le farfalle nella pancia da tanto la situazione era assurda......per un normodotato...per lui era la norma!
Alla fine, fimandomi la ricevuta della carta di credito ( :shock: :shock: ) mi ha sfiorato leggermente la mano che ritirava la ricevuta e con un sorriso mi ha detto semplicemente : "Grazie" sono arrossita fino alla radice dei capelli come una sedicenne innamorata...... :)

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da silbusin il 15 apr 2011 10:55


La riabilitazione del non vedente è complessa dato che che la perdita della vista può esserci in diverse epoche della vita. Un conto è la cecità dalla nascita, da bambino, da adolescente, ecc.
Un conto se è progressiva o se traumatica, ecc.
Il cieco che esce autonomamente è stato addestrato in strutture dedicate e quindi ha il "senso del pericolo maggiore" ed è preparato a quella che è una continua emergenza nel movimento.
Come tutti i disabili deve essere aiutato nel momento in cui chi gli è attorno cogliesse il senso della necessità.
Quello che hai fatto è quindi correttissmo. Ancora più utile sarebbe stato parlargli, facendo quindi capire della possibilità di eventuale ulteriore aiuto. Nessuno si offende, mai. Nel caso potresti ricevere un cortese declino di intervento perchè il soggetto non ne sente il bisogno, ma sarà sicuramente apprezzato.

da Bob il 15 apr 2011 10:58


Sì: di solito, faccio precedere un "posso esserle d'aiuto?" O qualcosa di simile. Ma solo se vedo che è in difficoltà.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 15 apr 2011 11:00


Beh...ad un cieco che aveva fatto una seduta di riabilitazione al ginocchio e che avevo finito di controllare ho chiuso la seduta con un "arrivederci allora ci vediamo lunedì..." :oops: sarei sprofondato. io penso che lui si sarà fatto internamente una grossa risata...

da miciagilda il 15 apr 2011 11:02


fulvia ha scritto....Alla fine, fimandomi la ricevuta della carta di credito ( :shock: :shock: ) mi ha sfiorato leggermente la mano che ritirava la ricevuta e con un sorriso mi ha detto semplicemente : "Grazie" sono arrossita fino alla radice dei capelli come una sedicenne innamorata...... :)


Magica Fulvia, hai colto un aspetto importantissimo! :D

Aiutandoli poi ci si sente col cuore gonfio di orgoglio e di bontà, e io ho il terrore di fare cose sbagliate seppur col massimo delle buone intenzioni, magari inconsciamente, proprio per me stessa. :oops:

So che esistono libri e corsi specifici sull'argomento ma, senza dover entrare a tal punto nel dettaglio, mi chiedevo appunto come la gestite voi. :)

da miciagilda il 15 apr 2011 11:06


silbusin ha scrittoBeh...ad un cieco che aveva fatto una seduta di riabilitazione al ginocchio e che avevo finito di controllare ho chiuso la seduta con un "arrivederci allora ci vediamo lunedì..." :oops: sarei sprofondato. io penso che lui si sarà fatto internamente una grossa risata...


Temo che ci siano "abituati" (se mai ci si può abituare a una cosa del genere).

Io alle superiori avevo un prof con un occhio di vetro.
A parte il fatto che ogni tanto se lo toglieva e lo appoggiava sulla cattedra ( :shock: :shock: ) non hai un'idea di come a tutti noi la lingua battesse dove il dente duole, proprio: "prof, ho dato un occhio al capitolo 3!", "a occhio e croce direi...", "non potrebbe avere un occhio di riguardo?"... :oops: :roll: :lol:

Giuro che non lo facevamo apposta, ma l'inconscio gioca brutti scherzi...

da Bob il 15 apr 2011 11:10


Cerchiamo di non ingenerare equivoci: l'aiutare una "PERSONA" non mi fa sentire particolarmente "gonfio di orgoglio e bontà". Non è che sto aiutando un cittadino che potrei schifare ma che aiuto perchè sono bravo e bello. Lo aiuto come aiuterei un atleta che fosse inciampato nel cordolo del marciapiede. E chiederei comunque, anche a lui, se "posso aiutarlo". Gli aiuti non richiesti possono essere fastidiosi, e non vale la pena di urtare la sensibilità di qualcuno senza motivo.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da miciagilda il 15 apr 2011 11:10


silbusin ha scritto... Ancora più utile sarebbe stato parlargli, facendo quindi capire della possibilità di eventuale ulteriore aiuto...


Mi sentivo in imbarazzo per lui, temevo di offenderlo, di fare il buon samaritano invadente. :oops:

Sapendo che un non vedente da solo in metro certamente proveniva da dei corsi ed era preparato, ho pensato "beh, da qui in poi se vuole può chiedere di sedersi e muoversi autonomamente: il pasticcio era salire" e ho preferito lasciarlo in pace.

La prossima volta gli parlerò, come dite voi. :wink: :D

da miciagilda il 15 apr 2011 11:14


Bob ha scrittoCerchiamo di non ingenerare equivoci: l'aiutare una "PERSONA" non mi fa sentire particolarmente "gonfio di orgoglio e bontà". Non è che sto aiutando un cittadino che potrei schifare ma che aiuto perchè sono bravo e bello. Lo aiuto come aiuterei un atleta che fosse inciampato nel cordolo del marciapiede. E chiederei comunque, anche a lui, se "posso aiutarlo". Gli aiuti non richiesti possono essere fastidiosi, e non vale la pena di urtare la sensibilità di qualcuno senza motivo.


Sì.
No.
Intendevo solo che l'aiutare chi è in difficoltà o è più debole (anche solo in un preciso momento) dà sempre un senso di "giustizia" dentro, tutto qua; non volevo esagerare, però un po' mi smuove delle cose dentro. Non so se mi sono capita. :wink:

da Fante il 15 apr 2011 11:15


In effetti noto anche a me è capitato e devo dire che vincere l'imbarazzo non è semplice.

Oltretutto mi sto accorgendo sempre più di quanto bisogno di solidarietà ci sia verso e tra tutti, a partire da banalissima buona educazione e cortesia.

da Bob il 15 apr 2011 11:19


Fante ha scrittoIn effetti noto anche a me è capitato e devo dire che vincere l'imbarazzo non è semplice.

Oltretutto mi sto accorgendo sempre più di quanto bisogno di solidarietà ci sia verso e tra tutti, a partire da banalissima buona educazione e cortesia.

Ecco: forse il punto è questo. Io non sto aiuitando nessuno di particolare, e quindi non vedo motivi di imbarazzo.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da miciagilda il 15 apr 2011 11:20


Infatti.
Vi giuro che ero esterrefatta dall'indifferenza degli altri.

La corsa selvaggia a salire, ciechi loro più di lui... :twisted:

da tpt il 15 apr 2011 11:22


La verità a mio avviso è che non esiste una corretta linea di condotta univoca. I non vedenti come tutti gli altri esseri umani hanno un loro carattere ed un loro vissuto. E' evidente che puo' capitare un gesto di aiuto possa essere apprezzato come no.

A me è capitato su un tram alcuni anni fa: un mezzo di quelli vecchi, vecchi .... con il predellino che si alzava ed abbassava ad ogni fermata, gradini alti e sdrucciolevoli. Dovevo scendere e davanti a me avevo una vecchina che visto il gran numero di shoppers che aveva con se, doveva appena fatto la spesa al vicino mercato.

Le chiesi se, visto dovevo scendere anch'io, volesse l'aiutassi a portare le borse sino al marciapiede. Mi guardo' con aria innorridita ... non so ancora perchè pensava le volessi rubare la spesa o piu' semplicemente perchè l'avevo considerata in una situazione di pericolo, della serie "non sono mica rimbambita!"

Lo ricordo ancora. Ecco quindi che sta alla nostra sensibilità ed al grado di conoscenza che abbiamo della persona che vogliamo aiutare la ricetta per cercare, per quanto possibile, di non urtare l'animo di chi giudichiamo avere necessità d'aiuto.

da miciagilda il 15 apr 2011 11:24


Bob ha scritto
Fante ha scrittoIn effetti noto anche a me è capitato e devo dire che vincere l'imbarazzo non è semplice.

Oltretutto mi sto accorgendo sempre più di quanto bisogno di solidarietà ci sia verso e tra tutti, a partire da banalissima buona educazione e cortesia.

Ecco: forse il punto è questo. Io non sto aiuitando nessuno di particolare, e quindi non vedo motivi di imbarazzo.


Si aiuta chi ne ha bisogno, non chiunque. A te ti aiutano ad attraversare la strada? Però se cadi ti aiutano a rialzarti.
Si parla di persone che in quel momento hanno una difficoltà in più rispetto a noi. Sempre persone, certo, mica marziani! :)

da Fante il 15 apr 2011 11:34


miciagilda ha scrittoPerò se cadi ti aiutano a rialzarti


Mica sempre.

Ricordo diversi anni fa che la mia ex compagna era caduta rovinosamente in mezzo alla strada, scivolando sulle rotaie del tram, facendosi non tanto male ma abbastanza da far fatica a rialzarsi. Era in pieno giorno, in piazza Piemonte ( quindi con notevole passaggio ) e oltretutto di fronte aveva un di quei cazzo di gazebo che raccoglono fondi per non si capisce mai bene chi o cosa che ci sono TUTTI i we ( ogni we uno diverso per la par condicio )

Aò, non mezza anima che l'abbia aiutata a rialzarsi s'era pure spaventata non poco visto che era in mezzo alla strada

La cosa bella è che quando poi ci siamo incontrati, m'ha raccontato l'accaduto e stavamo tornando verso casa, c'hanno pure chiesto se volevamo fare una donazione.

da miciagilda il 15 apr 2011 11:36


Fante ha scritto c'hanno pure chiesto se volevamo fare una donazione.


Sì, di schiaffazzi... :lol:

da Bob il 15 apr 2011 11:40


miciagilda ha scritto
Si aiuta chi ne ha bisogno, non chiunque.

E che sia un non vedente o un disabile o un atleta non importa. Intendevo questo."Chiunque" può averne bisogno, quindi aiuto "chiunque". Se posso.
Persino te, aiuterei..... :twisted: :twisted: :lol: :lol:

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 15 apr 2011 11:50


A Bob le vecchiette lo fanno sedere sui mezzi pubblici perchè pensano sia in stato interessante

da miciagilda il 15 apr 2011 11:51


Bob ha scritto
miciagilda ha scritto
Si aiuta chi ne ha bisogno, non chiunque.

E che sia un non vedente o un disabile o un atleta non importa. Intendevo questo."Chiunque" può averne bisogno, quindi aiuto "chiunque". Se posso.
Persino te, aiuterei..... :twisted: :twisted: :lol: :lol:


Ma solo prima di aver saputo chi sono, naturalmente... :twisted: :lol:

34 messaggiPagina 1 di 2
1, 2
Vai a

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 12 ospiti

Moderatore: capohog

cron