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1, 2

...che tristezza....

da fulvia il 01 ago 2011 09:45


Ieri sera mi è venuto un magone..... :(
Siamo in centro storico e ho il permesso di parcheggiare la macchina in un vicoletto denominato del Seminario....ieri sera a fine servizio a mezzanotte, vado a prendere la macchina e mi trovo davanti una compagnia di una decina tra ragazzi e ragazze tutti sui 14/18 anni, seduti per terra come dei porcelli con 2 dame da 5 lt. di vino..... :? 2 ragaze ubriache come due cucuzze buttate per terra come delle marionette, che non si reggevano in piedi e gli altri che cinicamente continuavano a riempire loro il bicchiere...... :shock:
Per uscire ho dovuto aspettare che si alzassero, con fatica, e si spostassero di lato..... :o :o Da madre ho avuto la tentazione di caricarmele in macchina e portarle a casa...... :cry: da cittadina non ho trovato di meglio che chiamare i carabinieri e spiegare cosa stava succedendo..... :cry: :cry:
Vi giuro che non c'ho dormito stanotte..... :x :x

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da miciagilda il 01 ago 2011 10:12


Forse hanno ascoltato troppo il bambino che è dentro di loro... :?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da fulvia il 01 ago 2011 10:17


Ma io mi chiedo....ma i genitori che si vedono arrivare a casa un ragazzo in quelle condizioni...ma non si fanno delle domande? :?

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da donAttilio il 01 ago 2011 10:24


fulvia ha scrittoMa io mi chiedo....ma i genitori che si vedono arrivare a casa un ragazzo in quelle condizioni...ma non si fanno delle domande? :?


Evidentemente, non si fanno domande . . . e (purtroppo) sono tanti i genitori che seguono quella scuola di pensiero: cioè, non porsi delle domande! 8)
Ultima modifica di donAttilio il 01 ago 2011 10:28, modificato 1 volta in totale.

da miciagilda il 01 ago 2011 10:26


fulvia ha scrittoMa io mi chiedo....ma i genitori che si vedono arrivare a casa un ragazzo in quelle condizioni...ma non si fanno delle domande? :?

Dipende da che genitori sono: se quando rientra il ragazzo, loro sono conciati pure peggio... :cry:

Banalità o estremizzazioni a parte: innanzitutto bisogna vedere se è la prima e unica volta che tuo figlio ti torna a casa così.
In questo caso gli fai uno shampone di quelli pesanti e poi gliela puoi perdonare, tenendolo poi strettamente monitorato. 8)

Se invece non è un'eccezione, la cosa più realistica (e triste) che mi viene da pensare è che per certi genitori una sbronza ogni tanto non sia poi così grave; per un'eternità la figura dell'ubriaco ha fatto sorridere con una certa benevolenza, come se non fosse uno strafatto, né più né meno un tossico. :?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da fulvia il 01 ago 2011 10:33


Mia figlia non ha più voluto andare alle "feste del Liceo" che si tengono in una nota discoteca della Lomellina, da quando ha visto ragazzini di 16 anni vomitare sugli scalini del locale strafatti di alcool......e lì li somministravano direttamente al bar!!! :shock:

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O. Vanoni

da bovinadoropa il 01 ago 2011 10:41


aBiella hanno chiuso un bar per due volte perchè serviva superalcolici a minorenni, due o tre sono anche finiti in coma etilico in mezzo alla strada,servono i beveroni a due euro (gestori cinesi),ma la cosa più triste è vederli sballati anche chimicamente oltre che ubriachi,aggressivi e fuori di testa al massimo,da paura

da johnleg il 01 ago 2011 10:54


:cry: tristezza allo stato puro;preoccupazione per il futuro(cosa mai potranno fare di buono dei deficenti che non hanno niente di meglio da fare che ubriacarsi come stile di vita/divertimento ?)
e poi :
LA COLPA E' SEMPRE DEI GENITORI !Non c'è niente da aggiungere:la colpa è sempre dei genitori.Ci sarà,magari,anche l'eccezione.Ma se uno ha un figlio che si ubriaca regolarmente,o non vuole vedere.O è "diversamente genitore".
E' un grosso problema !

quattro ruote spostano il corpo,
due muovono l'anima
(Riders Italian Magazine)

da bovinadoropa il 01 ago 2011 11:04


mio nipote a diciotto anni è stato arrestato per spaccio (cocaina in pietra) e i genitori non si sono mai accorti di nulla !? penso che ne facesse uso da almeno un paio di anni. adesso si è rimesso a posto,ma fare il genitore in questi anni deve essere durissima .non ho figli ma da quel che vedo in giro..... da ragazzi anche noi ogni tanto si beveva da scundajun,ma per stare allegri, adesso è solo uno sballo per non pensare a niente,amici di Bologna raccontano di universitari al sabato sera svenuti sotto i portici,collassati da pastiglie e alcool, universitari.....

da Yoda il 01 ago 2011 11:22


Mah.... Non sai mai da che parte sta il giusto...
Conosco gente ( genitori) sballatissima con dei figli stupendi che mai penserebbero di fare cose del genere e altri che con due figli cresciuti e allevati alla stessa maniera se ne ritrovano uno come il diavolo e l'altro come l'acqua santa...

Tranciare giudizi e indicare cosa bisognerebbe fare in questi casi ( senza peraltro essere padri o madri di famiglia) diventa davvero molto arduo....

La mia impressione e' che ogni tanto ci tocca fare il gioco della buschetta... Devi sempre avere il culo di non pescare quella piu' corta... :roll: :wink:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da silbusin il 01 ago 2011 11:40


Tanti anni fa, ma il figliolo era ultramaggiorenne ma viveva ancora in famiglia, gli amici lo "riaccompagnarono a casa" brillo. Un unico episodio. Ancora oggi ricordo il mio disagio profondo e come affrontai il giorno dopo il problema senza alcun pelo sulla lingua, in modo durissimo.
Ha ragione fulvia: ma i genitori girano la testa dall'altra parte?
Però è facile parlare e scrivere...

da capohog il 01 ago 2011 12:00


Ognuno di noi, credo , abbia una propria esperienza in famiglia, o tra amici, di persone che cercano l'autodistruzione. Talvolta non c'è genitore che tenga è vero - e ne ho chiara dimostrazione tra parenti, dove su quattro figli tre si son costruiti la loro vita ed una se l'é distrutta e continua a farlo - però è altrettanto vero che il controllo ed il colloquio parentale éessenziale se non per impedire ma perlomeno per arginare e rendere più difficile lo sfociare in certe situazioni.
Ogni tanto qualche anno fa, quando ero in viaggio prendevo ancora (amorevolmente) in giro mia madre rassicurandola che sarei stato attento a non accettare caramelle dagli sconosciuti :wink: :lol: memore delle attenzione e delle raccomandazioni riversate dai miei su di me negli anni della crescita e formazione...attenzione e sorveglianza che nulla sono se non la dimostrazione che i genitori, ti vogliono bene e si prendono cura di te.
Però siccome prendersi cura ed educare è faticoso ed impegnativo qualche volta- con la scusa del rispetto delle libertà personali - il genitore abdica.
Poi concordo con yoda che talvolta qualunque battaglia si combatta e qualunque sia l'impegno profuso non è detto che si possa vincerla. E'essenziale averla combattuta...

96 cubic inch of good vibs

da miciagilda il 01 ago 2011 12:42


capohog ha scritto...

Ogni tanto qualche anno fa, quando ero in viaggio prendevo ancora (amorevolmente) in giro mia madre rassicurandola che sarei stato attento a non accettare caramelle dagli sconosciuti :wink: :lol: memore delle attenzione e delle raccomandazioni riversate dai miei su di me negli anni della crescita e formazione...attenzione e sorveglianza che nulla sono se non la dimostrazione che i genitori, ti vogliono bene e si prendono cura di te.
Però siccome prendersi cura ed educare è faticoso ed impegnativo qualche volta- con la scusa del rispetto delle libertà personali - il genitore abdica.
Poi concordo con yoda che talvolta qualunque battaglia si combatta e qualunque sia l'impegno profuso non è detto che si possa vincerla. E'essenziale averla combattuta...


Eh no, non ci sto. :wink:
Scusa, Capo, ma su questo sono piuttosto "dura". 8)

Le raccomandazioni non sono (non dovrebbero essere) solo una manifestazione affettuosa. Sono (dovrebbero essere) dei processi di responsabilizzazione che, se non riescono, implodono su se stessi e allora sì, diventano mere "coccole". :roll:

D'accordo che non sempre una battaglia la si vince, ma se la si combatte veramente fino in fondo, secondo me è praticamente matematico che non la si perda. :)

I miei non si limitavano a dirmi delle caramelle ecc ecc.; mi facevano ragionare con loro circa i rischi, le conseguenze, i pericoli e gli orrori di certi "divertimenti", con esempi concreti e informati. AL punto che a una certa età (presto) sono diventata autonoma e responsabile, consapevole senza più bisogno di alcun controllo.
Se una sera capitavo mio malgrado in una compagnia di "marcioni", mi sentivo salire un senso di allarme e di disagio tali da chiedere immediatamente di essere riportata a casa, se non lo potevo fare da sola.

Se questo senso del pericolo (non saprei come chiamarlo) non ti scatta a una certa età, significa che nella tua educazione c'è stata qualche grossa falla.

Poi, ripeto, qualche errore lo facciamo tutti, se no non saremmo persone. Ho anch'io fatto le mie esperienze e i miei (rimediabili ed isolati) sbagli. Ma se un figlio prende una certa piega è, a mio modesto parere, perché gli sbagli sono stati grossi... :?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da capohog il 01 ago 2011 13:25


miciagilda ha scritto
capohog ha scritto...

Ogni tanto qualche anno fa, quando ero in viaggio prendevo ancora (amorevolmente) in giro mia madre rassicurandola che sarei stato attento a non accettare caramelle dagli sconosciuti :wink: :lol: memore delle attenzione e delle raccomandazioni riversate dai miei su di me negli anni della crescita e formazione...attenzione e sorveglianza che nulla sono se non la dimostrazione che i genitori, ti vogliono bene e si prendono cura di te.
Però siccome prendersi cura ed educare è faticoso ed impegnativo qualche volta- con la scusa del rispetto delle libertà personali - il genitore abdica.
Poi concordo con yoda che talvolta qualunque battaglia si combatta e qualunque sia l'impegno profuso non è detto che si possa vincerla. E'essenziale averla combattuta...


Eh no, non ci sto. :wink:
Scusa, Capo, ma su questo sono piuttosto "dura". 8)

Le raccomandazioni non sono (non dovrebbero essere) solo una manifestazione affettuosa. Sono (dovrebbero essere) dei processi di responsabilizzazione che, se non riescono, implodono su se stessi e allora sì, diventano mere "coccole". :roll:

D'accordo che non sempre una battaglia la si vince, ma se la si combatte veramente fino in fondo, secondo me è praticamente matematico che non la si perda. :)

I miei non si limitavano a dirmi delle caramelle ecc ecc.; mi facevano ragionare con loro circa i rischi, le conseguenze, i pericoli e gli orrori di certi "divertimenti", con esempi concreti e informati. AL punto che a una certa età (presto) sono diventata autonoma e responsabile, consapevole senza più bisogno di alcun controllo.
Se una sera capitavo mio malgrado in una compagnia di "marcioni", mi sentivo salire un senso di allarme e di disagio tali da chiedere immediatamente di essere riportata a casa, se non lo potevo fare da sola.

Se questo senso del pericolo (non saprei come chiamarlo) non ti scatta a una certa età, significa che nella tua educazione c'è stata qualche grossa falla.

Poi, ripeto, qualche errore lo facciamo tutti, se no non saremmo persone. Ho anch'io fatto le mie esperienze e i miei (rimediabili ed isolati) sbagli. Ma se un figlio prende una certa piega è, a mio modesto parere, perché gli sbagli sono stati grossi... :?


Cara micia i miei con me hanno ragionato ore ed ore oltre a responsabilizzarmi in tutti i modi,darmi una condotta e dei valori, non si son limitati a dirmi di stare attento. Ho riportato solo quel fatto per evitare una diesamina completa dei metodi pedagogici adottati dalla mia famiglia. Diesamina che forse avrebbero interessato poco, da quando era obbligo per noi bambini apparecchiare e sparecchiare la domenica e la sera per "aiutare" la mamma a salire per affrontare problematiche più importanti e complesse. Mi son preso una ciucca come tutti ed ho pure provato a farmi uno spinello ed ho commesso la mia dose di cazzate come chiunque in tenera età. Solo avevo tanti e tali interessi e curiosità e buon senso grazie alla mia famiglia ed alla mia natura che son rimasti episodi legati al "sangue giovane"

Le battaglie comunque si perdono Micia, ne ho tristissima testomonianza sotto gli occhi, nonostante l'impegno di genitori ormai settantenni che non hanno smesso mai di combattere da 25 anni a questa parte, dei centri di recupero per le varie dipendenza, psicologi, medicine...non credo che sia giusto far ricadere la colpa solo sui genitori e i loro possibili errori.
Io m'incazzo anche a bestia con chi non ha rispetto di se stesso e degli altri, che cercando l'autodistruzione se ne frega di chi gli sta accanto.
:evil:

96 cubic inch of good vibs

da miciagilda il 01 ago 2011 13:37


capohog ha scritto
miciagilda ha scritto
capohog ha scritto...

Ogni tanto qualche anno fa, quando ero in viaggio prendevo ancora (amorevolmente) in giro mia madre rassicurandola che sarei stato attento a non accettare caramelle dagli sconosciuti :wink: :lol: memore delle attenzione e delle raccomandazioni riversate dai miei su di me negli anni della crescita e formazione...attenzione e sorveglianza che nulla sono se non la dimostrazione che i genitori, ti vogliono bene e si prendono cura di te.
Però siccome prendersi cura ed educare è faticoso ed impegnativo qualche volta- con la scusa del rispetto delle libertà personali - il genitore abdica.
Poi concordo con yoda che talvolta qualunque battaglia si combatta e qualunque sia l'impegno profuso non è detto che si possa vincerla. E'essenziale averla combattuta...


Eh no, non ci sto. :wink:
Scusa, Capo, ma su questo sono piuttosto "dura". 8)

Le raccomandazioni non sono (non dovrebbero essere) solo una manifestazione affettuosa. Sono (dovrebbero essere) dei processi di responsabilizzazione che, se non riescono, implodono su se stessi e allora sì, diventano mere "coccole". :roll:

D'accordo che non sempre una battaglia la si vince, ma se la si combatte veramente fino in fondo, secondo me è praticamente matematico che non la si perda. :)

I miei non si limitavano a dirmi delle caramelle ecc ecc.; mi facevano ragionare con loro circa i rischi, le conseguenze, i pericoli e gli orrori di certi "divertimenti", con esempi concreti e informati. AL punto che a una certa età (presto) sono diventata autonoma e responsabile, consapevole senza più bisogno di alcun controllo.
Se una sera capitavo mio malgrado in una compagnia di "marcioni", mi sentivo salire un senso di allarme e di disagio tali da chiedere immediatamente di essere riportata a casa, se non lo potevo fare da sola.

Se questo senso del pericolo (non saprei come chiamarlo) non ti scatta a una certa età, significa che nella tua educazione c'è stata qualche grossa falla.

Poi, ripeto, qualche errore lo facciamo tutti, se no non saremmo persone. Ho anch'io fatto le mie esperienze e i miei (rimediabili ed isolati) sbagli. Ma se un figlio prende una certa piega è, a mio modesto parere, perché gli sbagli sono stati grossi... :?


Cara micia i miei con me hanno ragionato ore ed ore oltre a responsabilizzarmi in tutti i modi,darmi una condotta e dei valori, non si son limitati a dirmi di stare attento.
...
Le battaglie comunque si perdono Micia, ne ho tristissima testomonianza sotto gli occhi, nonostante l'impegno di genitori ormai settantenni che non hanno smesso mai di combattere da 25 anni a questa parte, dei centri di recupero per le varie dipendenza, psicologi, medicine...non credo che sia giusto far ricadere la colpa solo sui genitori e i loro possibili errori.
Io m'incazzo anche a bestia con chi non ha rispetto di se stesso e degli altri, che cercando l'autodistruzione se ne frega di chi gli sta accanto.
:evil:


Ti considero abbastanza intelligente da pensare che hai capito che non era un discorso diretto a te. :wink:

Per risponderti: non so, io per esempio fumo e non posso non dare una parte di colpa ai miei genitori che, fumatori, avevano cercato in mille modi di dissuadermi dall'iniziare, ma che in buona sostanza mi diedero il cattivo esempio (adesso però non riprendiamo il discorso "fumo" eh!). :wink:

Però sdraiata semi-incosciente su un marciapiede di notte, mai... :roll:

Domanda, visto che citi un'esperienza negativa: le battaglie che si perdono, ad un'analisi approfondita, non si capisce perché si sono perse?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da silbusin il 01 ago 2011 14:19


Le battaglie si perdono perchè uno dei contendenti è più forte. Il più "forte" poi ognuno lo identifichi come meglio crede.
Io ho sempre deprecato chi dava la colpa esclusivamente "alla società" o "alla famiglia" o "ai non ci son più i figli di una volta".
Le dinamiche sono complesse e ogni caso fa a sè.
Prendersi una volta una ciucca è cosa che fa sorridere: ma, come mio padre verso lo scrivente in illo tempore, ho rivoltato mio figlio come un calzino.
Non credo ai genitori amici, ma ai "genitori". Con il loro ruolo preciso di sorveglianza, sostegno, indirizzo. Poi ognuno si farà l'esame di coscienza.
Il degrado morale di questi ultimi dieci anni è veicolato essenzialmente da motivi economici: il mito dei soldi facili, la necessità di lavorare in due e magari fare un doppio lavoro, l'idea che basta "pagare" per rendere contenti i figli e non doversi confrontare con un no, ecc.
Purtroppo non ci sono certezze, mai.

da santippe28 il 01 ago 2011 14:52


miciagilda ha scritto
capohog ha scritto...



Eh no, non ci sto. :wink:
Scusa, Capo, ma su questo sono piuttosto "dura". 8)

Le raccomandazioni non sono (non dovrebbero essere) solo una manifestazione affettuosa. Sono (dovrebbero essere) dei processi di responsabilizzazione che, se non riescono, implodono su se stessi e allora sì, diventano mere "coccole". :roll:

D'accordo che non sempre una battaglia la si vince, ma se la si combatte veramente fino in fondo, secondo me è praticamente matematico che non la si perda. :)

I miei non si limitavano a dirmi delle caramelle ecc ecc.; mi facevano ragionare con loro circa i rischi, le conseguenze, i pericoli e gli orrori di certi "divertimenti", con esempi concreti e informati. AL punto che a una certa età (presto) sono diventata autonoma e responsabile, consapevole senza più bisogno di alcun controllo.
Se una sera capitavo mio malgrado in una compagnia di "marcioni", mi sentivo salire un senso di allarme e di disagio tali da chiedere immediatamente di essere riportata a casa, se non lo potevo fare da sola.

Se questo senso del pericolo (non saprei come chiamarlo) non ti scatta a una certa età, significa che nella tua educazione c'è stata qualche grossa falla.

Poi, ripeto, qualche errore lo facciamo tutti, se no non saremmo persone. Ho anch'io fatto le mie esperienze e i miei (rimediabili ed isolati) sbagli. Ma se un figlio prende una certa piega è, a mio modesto parere, perché gli sbagli sono stati grossi... :?



personalmente sono contrarissima a fare le seghe mentali ai bambini ai quali le cose andrebbero fatte capire , sì ma senza troppe strizzate di cervello
detto quresto , vedo purtroppo che c'è smpre un maggior ricorso al supporto psicologico esterno alla famiglia genitoriale , spesso con risultati devastanti , perchè tra i tanti assistenti sociali e psicologi che si occupano di rendere consapevoli e critici i processi decisionali dei minori , impera la teoria del " devono farsi le loro esperienze "
Segnalato tempo fa un problema reale di due fratelli di coppia separata , seguiti da psicologi , che , i due ragazzini , avevano preso il malvezzo di frequentare compagnie pericolose , la risposta fu : devono fare le loro esperienze : morale due ragazzini rovinati , non solo per colpa della separazione dei genitori , ma anche per l'intervento nefasto di chi "professionalmente " avrebbe dovuto vigilare su di loro e aiutarli a diventare adulti.

... problema di difficilissima soluzione

da capohog il 01 ago 2011 15:24


miciagilda ha scritto
Domanda, visto che citi un'esperienza negativa: le battaglie che si perdono, ad un'analisi approfondita, non si capisce perché si sono perse?


Perchè - citando Silbusin - uno è sempre più forte ovvero la sua voglia di autodistruzione (o la sua debolezza) è più forte e non esista ad approfittarsi dell'amore e pena altrui. Poi psichiatri, psicologi, sociologi potranno scrivere fiumi di parole sul perchè e percome ma temo che neanche loro riescano a suggerire soluzioni efficenti in questi casi... :cry:

96 cubic inch of good vibs

da Bob il 01 ago 2011 15:48


Eliminare gran parte dei supporti psicologici esterni sarebbe già un buon inizio, soprattutto quelli tesi a giustificare ad ogni costo la "libertà individuale". Ma, scemenze a parte, le battaglie, in una famiglia in cui ognuno fa il proprio dovere, sono all'ordine del giorno. E le vinci solo se, alla fine, ognuno dei contendenti pensa di averci guadagnato qualcosa.
Chi, come mia madre, le combatteva al suono di "ti proibisco tutto, sempre e comunque, così sto sul sicuro", la ha perse. E a me è andata di c....per non averle perse con lei, avendo io, per fortuna, un cervello autonomo, e un padre un po' più ragionativo.
Ma, quando stai dall'altra parte della barricata, da genitore, ti preoccupi sia se il figlio combatte, sia se NON combatte, anche perchè la mancanza di desideri proibiti è forte sintomo di malessere. OGNUNO fa la sua parte.
Ed ecco che ti accorgi in fretta che, se proibisci qualcosa, a) devi spiegare bene il perchè, accettando le eventuali soluzioni del figlio b) devi "compensare col riconoscimento di una raggiunta maggiore maturità da parte del chiedente, perchè la richiesta di ottenimento di diritti equivale a questo, e, se da parte del genitore non c'è risposta, ecco che il figlio si incazza e non ti da più retta.
Poi, a fare il genitore non insegna proprio nessuno: così come quei consulenti matrimoniali divorziati tre volte.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da fulvia il 01 ago 2011 18:20


I miei genitori non mi hanno mai preso sottobraccio e spiegato come ci si doveva comportare......cos'era la vita e come si affrontava....i mei non mi parlavano, ma esistevano....esistevano con i loro comportamenti la loro morale, la loro etica.....il loro non perdere il controllo e la pacatezza dei sentimenti.....in 50 anni di matrimonio non li ho mai visti mancare di rispetto l'uno all'altro.......
Adesso vedo coppie che si urlano addosso tutta la loro insoddisfazione, le loro frustrazioni.....e i ragazzi sempre più soli.... :?

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

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