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Anteprima di Habed e la morte della grammatica italiana

da cico140976 il 04 dic 2011 17:16


Prendendo spunto da questa vetusta recensione, mi sono fermato (quasi assopito... sarà l'età?? la digestione?? :lol: ) qualche istante a riflettere sul bagno di sangue che al giorno d'oggi fa scempio della grammatica Italiana...

Veniamo alla recensione, peraltro stringata:

http://www.ilmangione.it/recensione.php ... ione=42461

"Pochi convitati e non saraNo molti di più quando andreMmo via" :shock:

"Andiamo NEL tavolo della cucina che considero un più dato che il servizio non ne risente e si gode di una informalità che rende l'atmosfera più calda" :| :shock:

"Abbiamo cominciato a piLLuccare.." :?

"Il menu somiglia a grandE linee..." :?:

"Portate fantasiose come il prosciuTo e melone sferificato... con il pezzeTino di prosciutto all'interno" :shock:

"Infatti il coMensale che mi accompagnava..." :x

"Con lo schermo che via via FACEVA IMMAGINI e suoni di..." :idea:

"Abbiamo fatto un giro ALLA cantina..." :wink:

"Un caPello verde..." :shock: sarà mica il Joker di Batman??


Ora, naturalmente comprendendo che alcuni errori siano dovuti anche alla fretta di digitare (e alla pessima abitudine di non rileggere le recensioni prima di inviarle... sono fesso io che le leggo almeno 3 volte??? :evil: e anche a me scappa qualche errore... nemmeno pretendo di avere una capacità di espressione degna dell'accademia della crusca, però quando è troppo è troppo!!!!!!!), all'uso sempre più diffuso dei palmari che correggono automaticamente in maniera scriteriata e secondo i loro vocabolari automaticamente set-up'd (inglesismo)... :?
però..... però.... mi si stringe il cuore vedendo e sentendo certi strafalcioni, letti anche in documenti ufficiali o su siti internet (un mio caro amico è giornalista e redattore della Gazzetta dello Sport e quasi quotidianamente gli segnalo, anche in articoli presenti su internet, H mancanti, sintassi a capocchia, ecc ecc :shock:
Per non parlare delle porcherie lette ovunque infarcite di K, di nn, di pk, ecc ecc ecc :shock:

Sto invecchiando? :shock:

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Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato!! :)

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Hombre que trabaja pierde tiempo precioso...

da silbusin il 04 dic 2011 18:40


Ok, bene. Qualcuno se n'è accorto. (ce ne sono altre tre o quattro) Abbiamo lasciato il testo quasi completo (ci è "scappata" qualche correzione tipo pò, ecc.) per far notare (lo si poteva aspettare solo per un ristorante importante) una piccola rassegna di refusi. E questo è nulla al confronto di certe recensioni dove si devono correggere decine di refusi.
Tranne qualche caso rarissimo la quasi totalità è piena di refusi che obbligano ad una noiosa perdita di tempo e che stanno a significare che nessuno rilegge e tiene in minimo rispetto colui che riceve il testo.
Per la sintassi e la grammatica stendiamo un velo pietoso...
Quando lo abbiamo fatto notare abbiamo anche ricevuto dei diretti fanculo, che cazzo ci stanno a fare allora i validatori, ecc. Maleducazione e arroganza allo stato puro.
Oramai ci abbiamo rinunciato.

Esempio recensione "nature" di fermagpao per i refusi (pochi eh per la statistica... :lol: ), che dopo aver corretto abbiamo messo in primo piano:
Pranzo nella periferia Ovest Milanese e decido di provare un locale che ha ricevuto l’Award per la categoria Trattorie da Altissimo Cielo Viaggiatore Gourmet.

Scavallo il naviglio, seguo il navigatore sino al punto in cui vedo alla sinistra il cartello che punta a destra quando esso mi dice di andare diritto, lo spengo ed arrivo facile. La trattoria, un edificio basso giallo, la si vede sulla destra annunciata soprattutto dall’ampio parcheggio sotto gli alberi. L’ingresso è invece defilato rispetto alla strada ma visibilissimo una volta posteggiato, con la sua insegna rossa “Trattoria del Gallo 1870” e la sagoma del gallo stilizzata.

La Porta in legno marrone così come le finsestre che corrono lungo la facciata ed è caratterizzata dalle due imposte di legno massiccio che la contornano.

Passando dall’ingresso verso la sala da pranzo si attraversa una prima anticamera lievemente in penombra dove, oltre al primo scaffale stracolmo di bottiglie in esposizione, belle verticcali e non adagiate, spicca un delizioso carrello dei formaggi con un assortimento molto vario di specialità Vaccine, Ovine e Caprie del nord Italia.

La sala da pranzo è luminoso, con pareti chiare con un rivestimento in legno sino a mezza altezza e pavimenti bianchi. Anche qui, oltre a due belle vetrinette, una sequenza di bottiglie sono messe in esposizione sui diversi ripiani di legno ( invece di stare in cantina, vorrei dire facendo il pignolo ). Bello anche il soffitto in travi di legno, probabilmente ancora quello originale.

I tavoli sono in legno con tovaglia arancione e coprimacchia e tovaglioli bianchi, posate in acciaio, bicchiere per l’acqua e calice pe ril vino e due piccole zucche decorative.

Ci portano il menù, un pieghevole attraversato dalla striscia arancione simbolo del locale e dal gallo stilizzato, annunciando anche due specialità fuori lista che già erano segnate sulla lavagna del corridio, ovvero la Casoela ed il tartufo. Direi che questa dicotomia è un il riassunto del locale riflesso poi anche nella composizione del menù, un piede ancorato alla tradizione per rimarchiare il DNA e l’altro piede che spinge per le proposte di alto livello ( vedi per esempio anche la Patanegra ed il Jamon presentati fra gli antipasti, molto fuori luogo in una antica trattoria, che segue come proposta gli affettati della casa ). Rinuncio al tartufo ricordando i prezzi proibitivi di quest’anno ed alla cazoela per diffidenza innata per qualunque di questi piatti che non sia stato preparato da me, la mia mamma, mia suocera o la mia povera nonna. Prometto però che prima o poi proverò a mangiarla anche al ristorante e non solo a casa.

Concordiamo per due antipasti e due primi e passiamo alla lista dei vini che è enciclopedica, un raccoglitore di francobolli di ben 44 pagine con prevalenza di italiani, tutto il gotha della vinificazione ed anche qualcuno dei meno conosciuti di pregio. Apprezzabili anche le due pagine di mezze bottiglie dove ci dirigiamo onde poter gustare qualcosa di buono nel rispetto dei limiti alcolemici di legge. Avrei voglia di un rosso valdostano oggi ma malgrado le 44 pagine non ve ne è traccia ne in mezze bottiglie ne in bottiglie intere, restando sulle mezze vedo un bel Pinot Nero di Franz Haas e la scelta, pensando anche a Baccalà, carciofi e zucca è fatta. Si tratta di un 2009, in una bottiglia con una etichetta artistica dai colori intensi e le scritte in oro ed il tappo a corona! Però il tappo a corona lo ha adottato anche Jerman e quindi non mi scandalizzo, vado all’assaggio senza annusare il tappo. La scelta è stata ottima, un vino fresco e morbido, color rubino, con sentori di sottobosco molto evidenti.

Ci portano il cestino con il pane, prodotto da loro se ben ho compreso, ed abbiamo Pane bianco un asciutto, un Pane di noci molto intrigante ed delle specie di piccoli croissant ripieni di olive veramente interessanti, una pasta croccante ed un ripieno di pezzetti di oliva ancora umide.

Ci portano anche due caraffe di acqua microfiltrata, buona ma forse eccessivamente cara se alla fine peserà per sei euro sul conto.

Nell’attesa degli antipasti ci viene portato un piatto dove fanno bella mostra di se quattro coscette impanate appoggiate su due foglie di soncino un asfittico. La forma è strana, sono belle grosse, con una coscia carnosa ma con un bel di carne sulla tibia. Pensiamo alla quaglia ma non fittano molto, un galletto potrebbe anche essere ma è comunque troppo stra, prendiamo in mano, la carne è decisamente pollo ma con un retrogusto di pesce, l’osso però è troppo grosso per essere rana. Il gusto però è buono, l’impanatura fritta non è unta e resta bella croccante, con un di prezzemolo che non guasta mai. Insomma, che se ne importa dell’origine, le divoriamo e basta. Comunque alla richiesta della cameriera viene confermata la diagnosi finale, sono rane anche se di dimensioni assolutamente impressionanti. Quindi buone ma difficilmente di provenienza italiana.

Carpaccio di baccalà, finocchi, arance e olive taggiasche. Le dimensioni delle porzioni sono notevoli e la presentazione molto accurata, abbiamo un piatto di vetro lavorato a spirali su cui si trova uno strato di soncino e finocchio coperto dalle sottili fette di carpaccio di baccalà ed in successione la pasta di olive, una composizione geometrica alternata di arance, olive e pomodorini e una spruzzata di sottili scorzette di arancia. Non avevo mai mangiato il baccalà a carpaccio, preparazione solitamente riservata ad altri pesci, e devo ammettere che l’idea buona e la carne del pesce risulta di ottima consistenza e di sapore delicato. Purtroppo risulta troppo fredda per essere gradita, probabilmente è stata tirata fuori troppo tardi dall’abbattitore. Bocciata la presenza dei pomodorini che risultano dei perfetti estranei mentre la fusione degli altri sapori, in primis l’arancia, è perfettamente bilanciata.

Sformatino di carciofi in vellutata di parmigiano. La solita fondina a cappello di prete rovesciato contiene uno sformato dai colori molto scuri guarnita con alcuni pezzi di carciofo e circondata dalla crema bianca del parmigiano. Ottima la fattura dello sformato che è morbido, con un sapore molto forte di carciofo ben compendiato da quello della vellutata.

Crema di zucca con riso nero selvaggio. Presentazione molto accurata, con una fetta di pane abbrustolita ripiegata ad arte a mo di onda che spunta dall’arancione della crema quasi fosse una scultura. Cremosità eccellente, sapore bel equilibrato dove la dolcezza della giusta viene stemperata dagli altri ingredienti.

Lasagnette con porcini, patate e stracchino. Il piatto di portata contiene una mattonella massiccia accuratamente ricoperta di formaggio grattucciato lievemente dorato ed appoggiata sullo stracchino fuso che è fuoriuscito mentre una decorazione è fataa con piccole punte di pesto ben distribuite. Ingredienti di ottima qualità, sia la pasta che è sottile e morbida che i funghi che sono abbondanti, ben percepibili e dal sapore intenso. L’equilibrio veine purtroppo un rotto dallo stracchino che appesantisce il piatto ed avrebbe dovuto essere usato in proporzioni minori. Piatto molto gustoso, indubbiamente, però di quelli dove arrivi in fondo con gli occhi che escono dalle orbite per lo sforzo di riuscire a finire tutto.

Malgrado tutto non riusciamo a dire di no al dolce e la carta è di quelle che ti lasciamo nell’imbarazzo della scelta con la voglia di prendere di tutto un , sto per puntare alla Delizia di Marroni in salsa di caki ma alla fine vado sulla mia droga preferita, il Bonet.

Bonet e spuma di caffè. La presentazione è più che sontuosa, strapperebbe degli applausi a scena aperta., meringa sparsa, meringa in fondo alla crema.

Torta di pere e cioccolato. Una preparazione estrememente interessante, due fette di torta dal colore tendente al giallognolo in cui la pera è stata omogeneizzata che si richiudono sulla crema di cioccolato.La sensazione al palato è interessante, quasi spugnosa, ne troppo farinosa ne troppo morbida, il sapore della pera è ben dosato all’interno della pasta realizzando una perfetta dicotomia con quello della crema di cioccolato. Si passa al caffè, doppio per me come da copione, e sono ottimi: ultimamente la capacità dei ristoranti di servire buoni caffè è notevolmente migliorata. Conto Finale 97 euro, sicuramente non economico e sicuramente non da Trattoria, hanno pesato il vino da 18 Euro per una mezza bottiglia ed i dolci da 10 Euro l’uno. Direi esperienza positiva nel complesso e locale da visitare con la giusta parsimonia vista l’entità del conto. Bilancio complessivo ingredienti di ottima qualità, ottime preparazioni, carta dei vini eccelsa, forse un di mancanza di anima in questo conflitto interiore fra la trattoria della tradizione e la cucina d’elite.
Ultima modifica di silbusin il 05 dic 2011 15:14, modificato 1 volta in totale.

da ciliegina il 04 dic 2011 22:33


Mah, sono anche i danni causati da come si insegna negli ultimi anni. Mia figlia nei primi tre anni di elementare non ha mai fatto un pensierino. Ora nella scuola nuova si ritrova a dover fare recensioni di libri e brevi temi e meno male che in questi anni ha avuto una mamma che le correggeva la grammatica e la sintassi quando parlava (e lo fa tuttora). Non le ho sentito ultimamente sbagliare un congiuntivo...e non usa "te" come pronome soggetto.
Mio fratello che insegna all'Istituto Superiore di Scienze Religiose si ritrova a dover correggere dal punto di vista sintattico e grammaticale le tesi di cui è relatore. E' tutta gente che ha un diploma di scuola superiore e spesso un'altra laurea.
Se invece di fare tante frecce e risposte brevi si ritornasse a insegnare a ordinare il pensiero scritto, forse certe cose si leggerebbero molto meno.
Si pensa sempre che la logica si insegni sempre e solo attraverso la matematica, si parla spesso di capacità logico - matematiche, ma c'è logica, e tanta, anche nel linguaggio: non per nulla si insegnava "analisi logica".

da miciagilda il 05 dic 2011 13:54


E' da un pò ( :lol: ) che me ne sono accorta, altroché.

Ma ho taciuto perché mi sono chiesta cosa avrei ottenuto ad evidenziarlo.

1) I recensori spesso non leggono il forum (e comunque se sono ignoranti o distratti, tali restano), e quindi...

2) ...sarebbe sembrato un appunto ai validatori.

Dopodiché tutti sbagliamo, io per prima: ma almeno se lo faccio è dopo aver controllato mille volte... Un po' di rispetto, di amor proprio, orsù... :roll: :roll: :?

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da Paulyste il 05 dic 2011 21:56



da capohog il 06 dic 2011 00:49


PaulySte ha scrittoPremesso che io prenderei con le pinze questi dati, di che cosa ci stupiamo ancora?

http://www.corriere.it/cultura/11_novembre_28/di-stefano-italiani-non-capiscono-la-lingua_103bb0fa-19a8-11e1-8452-a4403a89a63b.shtml


Le prenderei anche io con le pinze; però é un dato di fatto che la lingua italiana sia sempre meno curata e le sue regole sempre meno osservate. Non tanto, temo, per ignoranza bensì per incuria, eppure é ben ridicolo constatare come un popolo cosí attento, spesso, alla bellezza, alla eleganza negletti la bellezza e l'eleganza insita nella lingua, bellezza ed eleganza che chiunque potrebbe godere senza esborsi di denaro proibitivi :lol:

Per tacere del fatto che una eccessiva sintesi nella comunicazione e frugalità di parole ti porta ad esprimere meno chiaramente le tue idee e conseguentemente ad essere meno compreso.
Eppure non ci vorrebbe tanto, non dico per diventare vati della patria :wink: ma per migliorare sensibilmente il proprio modo di esprimersi.
Secondo me poche attenzioni quando si scrive ( RILEGGERE CON CERVELLO CONNESSO!), poche cautele da adottare -che ti costano in fatica alla fin fine come farti la barba tutti i giorni invece che uno si e uno - consentono di migliorare notevolmente la propria prosa.

(Vi ricordate la recensione che biecamente il Grandei Micio pubblicó senza apporre correzioni? Piena di nn e Xke? E il parapiglia che creó :lol: )

96 cubic inch of good vibs

da cico140976 il 06 dic 2011 01:29


capohog ha scritto
PaulySte ha scrittoPremesso che io prenderei con le pinze questi dati, di che cosa ci stupiamo ancora?

http://www.corriere.it/cultura/11_novembre_28/di-stefano-italiani-non-capiscono-la-lingua_103bb0fa-19a8-11e1-8452-a4403a89a63b.shtml


Le prenderei anche io con le pinze; però é un dato di fatto che la lingua italiana sia sempre meno curata e le sue regole sempre meno osservate. Non tanto, temo, per ignoranza bensì per incuria, eppure é ben ridicolo constatare come un popolo cosí attento, spesso, alla bellezza, alla eleganza negletti la bellezza e l'eleganza insita nella lingua, bellezza ed eleganza che chiunque potrebbe godere senza esborsi di denaro proibitivi :lol:

Per tacere del fatto che una eccessiva sintesi nella comunicazione e frugalità di parole ti porta ad esprimere meno chiaramente le tue idee e conseguentemente ad essere meno compreso.
Eppure non ci vorrebbe tanto, non dico per diventare vati della patria :wink: ma per migliorare sensibilmente il proprio modo di esprimersi.
Secondo me poche attenzioni quando si scrive ( RILEGGERE CON CERVELLO CONNESSO!), poche cautele da adottare -che ti costano in fatica alla fin fine come farti la barba tutti i giorni invece che uno si e uno - consentono di migliorare notevolmente la propria prosa.

(Vi ricordate la recensione che biecamente il Grandei Micio pubblicó senza apporre correzioni? Piena di nn e Xke? E il parapiglia che creó :lol: )


Quoto Capohog e insisto... essere "ignoranti" non è una colpa (o non sempre), non rileggere le recensioni e lasciar perdere non vale la crocifissione... ma neppure bisogna accettare passivamente questi atteggiamenti bovini all around... :evil:
Se io rileggo le mie porche recensioni 3 volte e capita che una volta pubblicate vedo ancora errori... quanto costa controllare? E questo valga, come dice capohog come farsi la barba tutti i giorni...
:lol:
Io non me la faccio e mi rado ogni 8gg, pecchè so ffigo e il fascino rude alla Primus in fin dei conti da i suoi risultati 8)
Ma almeno un minimo... Semplicemente, no problem per certe mancanze se la recensione è esaustiva.... e come ha postato Silbusin va bene se le recensioni di "fermagpao" recano porcherie linguistiche come GRATTUCCIATO e RIMARCHIARE il DNA... :lol:
Ma quando è troppo è troppo.... :shock: :?

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da ciliegina il 06 dic 2011 08:13


Ma se ti mancano le basi della lingua italiana, perchè fin dalle elementari le trascurano, non ci si deve stupire che gli scritti non stiano in piedi. Se le tesi di laurea sono piene di strafalcioni, che sono tesi e saranno anche state rilette, come si può pretendere che non lo siano degli scritti ben più frivoli come la recensione di un ristorante? Hai poco da rileggere se l'italiano non lo sai.

da capohog il 06 dic 2011 10:09


cico140976 ha scritto
capohog ha scritto
PaulySte ha scrittoPremesso che io prenderei con le pinze questi dati, di che cosa ci stupiamo ancora?

http://www.corriere.it/cultura/11_novembre_28/di-stefano-italiani-non-capiscono-la-lingua_103bb0fa-19a8-11e1-8452-a4403a89a63b.shtml


Le prenderei anche io con le pinze; però é un dato di fatto che la lingua italiana sia sempre meno curata e le sue regole sempre meno osservate. Non tanto, temo, per ignoranza bensì per incuria, eppure é ben ridicolo constatare come un popolo cosí attento, spesso, alla bellezza, alla eleganza negletti la bellezza e l'eleganza insita nella lingua, bellezza ed eleganza che chiunque potrebbe godere senza esborsi di denaro proibitivi :lol:

Per tacere del fatto che una eccessiva sintesi nella comunicazione e frugalità di parole ti porta ad esprimere meno chiaramente le tue idee e conseguentemente ad essere meno compreso.
Eppure non ci vorrebbe tanto, non dico per diventare vati della patria :wink: ma per migliorare sensibilmente il proprio modo di esprimersi.
Secondo me poche attenzioni quando si scrive ( RILEGGERE CON CERVELLO CONNESSO!), poche cautele da adottare -che ti costano in fatica alla fin fine come farti la barba tutti i giorni invece che uno si e uno - consentono di migliorare notevolmente la propria prosa.

(Vi ricordate la recensione che biecamente il Grandei Micio pubblicó senza apporre correzioni? Piena di nn e Xke? E il parapiglia che creó :lol: )


Quoto Capohog e insisto... essere "ignoranti" non è una colpa (o non sempre), non rileggere le recensioni e lasciar perdere non vale la crocifissione... ma neppure bisogna accettare passivamente questi atteggiamenti bovini all around... :evil:
Se io rileggo le mie porche recensioni 3 volte e capita che una volta pubblicate vedo ancora errori... quanto costa controllare? E questo valga, come dice capohog come farsi la barba tutti i giorni...
:lol:
Io non me la faccio e mi rado ogni 8gg, pecchè so ffigo e il fascino rude alla Primus in fin dei conti da i suoi risultati 8)
Ma almeno un minimo... Semplicemente, no problem per certe mancanze se la recensione è esaustiva.... e come ha postato Silbusin va bene se le recensioni di "fermagpao" recano porcherie linguistiche come GRATTUCCIATO e RIMARCHIARE il DNA... :lol:
Ma quando è troppo è troppo.... :shock: :?


Un'altro dei Borgarello Dream Boys :roll: :roll: :roll:

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