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Operazione Nas

da ciliegina il 05 feb 2012 20:02


Fin qui nulla di nuovo sotto il sole.
La provincia pavese però, credo per la prima volta, fa i nomi dei locali visitati e di quello che i Nas hanno trovato.
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cro ... -1.3120977

A me fa piacere sapere quali sono i locali multati. Però non sono in grado attraverso l'articolo di capire le ragioni per cui sono stati multati. Sono indicazioni molto generiche e la presenza di quel "presunte" per tre volte mi fa sorgere il sospetto che più che informazione si abbia voluto fare sensazionalismo...

da stefanbo il 05 feb 2012 20:20


Sono contrario, a questo stadio, alla pubblicazione del nome dei ristoranti.
(E' vero che quelli che avevano altri tipi di irregolarità, non legate all'igiene, non sono stati nominati, per fortuna!)

Primo proprio perché il giornale si affretta a specificare, come indichi giustamente tu, irregolarità "presunte" e quindi sono in teoria innocenti fino a processo o comunque fino a definizione esatta del reato.

Poi perchè, e te lo possono confermare molto meglio di me i vari ristoratori forumisti, i requisiti d'igiene richiesti sono (giustamente) tantissimi, e c'è una differenza notevole ad esempio tra "cibo avariato/infestato da blatte/marcio o presenza di insetti/topi" e "frigorifero non a norma" (ad esempio alcuni gradi sopra la temperatura di stoccaggio prevista per un dato alimento).

Si rischia di penalizzare, prima dell'accertamento della verità, allo stesso livello lo "zozzone" vero da quello con un irregolarità, reale magari, ma estremamente meno grave.

Re: Operazione Nas

da primus il 06 feb 2012 11:23


ciliegina ha scrittoFin qui nulla di nuovo sotto il sole.


....infatti, visto e considerato che si tratta di stranieri..... :?

....continuate a mangiare quella merda senza diere nulla, poi vengono a rompere le palle a noi x una ventolina nel cesso del personale.....

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da maxb. il 06 feb 2012 11:50


Attenzione, non è razzismo: asiatici e africani per storia e cultura hanno un concetto di igene un po diverso dal nostro. Con le dovute eccezzioni, mangio kebab da almeno 15 sia a varese che a como, in un ristretto elenco di posti che sono stati controllati varie volte ma senza ricevere mai verbali. Un mio conoscente, maresciallo nei nas, mi ha sempre confermato che le ispezioni nei locali dei cinesi hanno spesso portato a scoprire situazioni indecenti. Curiosamente mi ha raccontato che a milano i negozi gestiti da sirianie palestinesi sono quelli dove vige il maggior livello di igene. Parlando di attività esotiche.

da primus il 06 feb 2012 13:18


maxb. ha scrittoAttenzione, non è razzismo: asiatici e africani per storia e cultura hanno un concetto di igene un po diverso dal nostro. .


quindi? siccome son vunci di cultura sono esenti ? non so....

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da stefanbo il 06 feb 2012 13:42


Ma no, penso che maxb. intendesse che non tutti gli etnici (ha portato l'esempio di Siriani e Palestinesi, che peraltro spesso e volentieri sono impiegati come pizzettari in italianissimi ristoranti :evil: ) sono zozzoni e quindi di non fare, come sembrava stessi facendo tu Primus, di ogni erba un fascio: straniero in genere nella ristorazione = zozzone :roll: .

Ovvio che chi invece zozzone è va sanzionato se opera in Italia, ci mancherebbe! :wink:

da silbusin il 06 feb 2012 14:18


Comunque sia c'è una costante: i cinesi. Lavorando dall'altra parte posso assicurare che il concetto di igiene in questo popolo è aleatorio e si riflette anche nella gestione della ristorazione. Dopo il fallimento di andare dal cinese, aspettiamo qualche anno e nessuno andrà più dal jap (o pseudo-tale).
Ho visto cose che voi umani... :lol:

da miciagilda il 06 feb 2012 14:18


Domanda: ma se per gestire un esercizio di ristorazione occorre avere il REC, e al corso del REC ti sparano una cifra di ore sull'igiene, sulla conservazione, sulle contaminazioni del cibo, sulle norme di pulizia ed igienizzazione ecc. ecc, com'è che nei locali di molti extracomunitari si trovano tutte 'ste schifezze?

Cioè, loro il REC "italiano" non devono averlo? O semplicemente lo ignorano? :?:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da stefanbo il 06 feb 2012 14:25


Per Silbusin: giusto ed inoltre praticamente i jap VERI giapponesi ormai son ridotti al lumicino essendo appunto gestiti da Cinesi, quindi penso che la tua previsione sia azzeccata.

Per Miciagilda, avendo anch'io fatto il REC tanti anni fa, è vero, ti riempiono di dati, ma poi nessuno dice che tu DEBBA seguirlo, o meglio, dovresti ma finchè non arriva qualcuno a controllare per molti è un....optional... :roll: :roll:

Amerei anche, a parte queste verifiche mirate quasi sempre alla ristorazione etnica, ulteriori controlli su tutta una serie di improbabilissimi ristoranti aperti esclusivamente per riciclo di denaro della criminalità organizzata (Campania principalmente) che di sicuro si riforniscono anche da fornitori (pesce in primis) che chissà cosa vendono, in quali condizioni igieniche tengono il pescato e molto altro... :evil:

da miciagilda il 06 feb 2012 15:00


stefanbo ha scrittoPer Miciagilda, avendo anch'io fatto il REC tanti anni fa, è vero, ti riempiono di dati, ma poi nessuno dice che tu DEBBA seguirlo, o meglio, dovresti ma finchè non arriva qualcuno a controllare per molti è un....optional... :roll: :roll:



Son con te, ma questo è vero sempre, anche per gli italiani. 8)

Chiedevo se per gli stranieri fare il REC è obbligatorio o se valgono altri tipi di scuole fatte magari da loro, al loro paese. :)

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da toratoratora il 06 feb 2012 15:15


"A Garlasco, in corso Cavour, il titolare cinese è stato accusato di non aver esposto la tabella dei giochi proibiti."


questa cosa poi mi sembra ridicola...
:?

PANCIA MIA FATTI CAPANNA..!!

da stefanbo il 06 feb 2012 15:46


Per Micia.
Solitamente quando non so una cosa, o lo affermo preventivamente (come sto facendo ora) o non intervengo, ma penso con buona probabilità che il REC valga anche per loro, non foss'altro perchè, da straniero anche se comunitario l'ho comunque dovuto fare anch'io millanta anni fa, prima di aprire la mia attività :D

da maxb. il 06 feb 2012 15:52


primus ha scritto
maxb. ha scrittoAttenzione, non è razzismo: asiatici e africani per storia e cultura hanno un concetto di igene un po diverso dal nostro. .


quindi? siccome son vunci di cultura sono esenti ? non so....


ti invito a rileggere con maggior attenzione quello che ho scritto. non solo la prima frase

ci vado con i piedi di piombo ormai nei forum prima di esprimere giudizi sugli stranieri, dopo che mi sono preso del nazifascista simpatizzante per le camere a gas perchè sostenevo che bisogna calmierare immigrazione, più controlli e poi bla bla bla...

Detto questo mi viene in mente quando a naja quasi per costrizione andai a mangiare in un risto cinese (ai tempi i japan non erano nemmeno in vista al orizzonte) esperienza pessima. roba da cappello super rosso. Ora, so che è scorretto fare di ogni erba un fascio, ma quel episodio rinforzò i miei pregiudizi CONTRO LA LORO CUCINA E MENTALITA' RISTORATRICE, e non contro di loro COME POPOLO.

Francamente questa notizia non mi stupisce minimamente, è già successo, e sopratutto, succederà ancora, contateci.

da PDM il 06 feb 2012 16:00


Io ho fatto il corso di somministrazione e vendita di alimenti e bevande (ex rec) 2 mesi fa,deve esser fatto datutti coloro che vogliono vendere e somministrare alimenti e bevande,e' il requisito professionale(almeno che non venga ottenuto in altro modo come diploma in alberghiera,etc.),il prof di diritto ci ha anche detto che i locali con insegna etnica (e per etnica si intende un qualsiasi nome che richiami paesi extra comunitari), sono soggetti a piu' controlli sanitari e commerciali...dunque ci ha avvisato di non mettere nomi "strani" ai nostri locali.

da primus il 06 feb 2012 16:03


miciagilda ha scrittoma se per gestire un esercizio di ristorazione occorre avere il REC, e al corso del REC ti sparano una cifra di ore sull'igiene, sulla conservazione, sulle contaminazioni del cibo, sulle norme di pulizia ed igienizzazione ecc. ecc, com'è che nei locali di molti extracomunitari si trovano tutte 'ste schifezze?


guarda che il REC è semplicemente un corso ,che non serve ad un cazzo, ove ti insegnano cose che, al 90%, non metterai mai in atto. non è che avere il REC si un dono divino o altro...è solamente un corso...la classica mangiatoia all'italiana per mantenere tutti quelli che ci lavorano dietro, pagati dai contribuenti.
sarebbe come fare un corso ad un tossico ove spiegargli che la droga fa male...lui ti ascolta, ti dice "si, si" poi esce e fa come cacchio vuole.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da silbusin il 06 feb 2012 16:11


maxb. nessun razzismo. Il popolo cinese ha un concetto di igiene che è lontanissimo dal nostro. Sputare per terra è normale, tanto che quando ci fu l'aviaria e la Sars ci fu un divieto assoluto da parte delle autorità centrali affinchè fosse impedita questa usanza.
Il popolo cinese non ha mai avuto la coscienza della regola del rispetto in termini di salute del prossimo ed il rispetto ecologico degli ambienti: fabbriche che inquinano, sostanze vietate e tossiche ampiamente adoperate, nessuna accortezza nella conservazione dei cibi, disprezzo-crudeltà verso gli animali (cani in primis). E' un popolo diverso. Basta farsene una ragione.
In Italia si pensa che su 100 ristoranti cinesi solo 4 siano in regola con le norme del T.U. comunale e normative varie.
Avendo partecipato a controlli ASL ti assicuro che sono almeno 10 anni che non passo più la porta di un cinese. E da almeno due anni di un jap. Con le intossicazioni da pesce non c'è da scherzare. Almeno con il wok ad altissima temperatura tutte le schifezze morivano... :lol:
Questo per dire che in Italia negli anni 60 se ci fossero stati i controlli NAS odierni, la metà dei locali avrebbe chiuso.

da miciagilda il 06 feb 2012 16:16


primus ha scritto
miciagilda ha scrittoma se per gestire un esercizio di ristorazione occorre avere il REC, e al corso del REC ti sparano una cifra di ore sull'igiene, sulla conservazione, sulle contaminazioni del cibo, sulle norme di pulizia ed igienizzazione ecc. ecc, com'è che nei locali di molti extracomunitari si trovano tutte 'ste schifezze?


guarda che il REC è semplicemente un corso ,che non serve ad un cazzo, ove ti insegnano cose che, al 90%, non metterai mai in atto. non è che avere il REC si un dono divino o altro...è solamente un corso...la classica mangiatoia all'italiana per mantenere tutti quelli che ci lavorano dietro, pagati dai contribuenti.
sarebbe come fare un corso ad un tossico ove spiegargli che la droga fa male...lui ti ascolta, ti dice "si, si" poi esce e fa come cacchio vuole.


Guarda che il REC l'ho fatto anch'io, so cos'è. :roll:

Sto solo chiedendo (per la terza volta) se uno straniero deve farlo o se valgono eventuali altri corsi che potrebbe aver fatto all'estero.

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da fulvia il 06 feb 2012 19:25


miciagilda ha scritto
primus ha scritto
miciagilda ha scrittoma se per gestire un esercizio di ristorazione occorre avere il REC, e al corso del REC ti sparano una cifra di ore sull'igiene, sulla conservazione, sulle contaminazioni del cibo, sulle norme di pulizia ed igienizzazione ecc. ecc, com'è che nei locali di molti extracomunitari si trovano tutte 'ste schifezze?


guarda che il REC è semplicemente un corso ,che non serve ad un cazzo, ove ti insegnano cose che, al 90%, non metterai mai in atto. non è che avere il REC si un dono divino o altro...è solamente un corso...la classica mangiatoia all'italiana per mantenere tutti quelli che ci lavorano dietro, pagati dai contribuenti.
sarebbe come fare un corso ad un tossico ove spiegargli che la droga fa male...lui ti ascolta, ti dice "si, si" poi esce e fa come cacchio vuole.


Guarda che il REC l'ho fatto anch'io, so cos'è. :roll:

Sto solo chiedendo (per la terza volta) se uno straniero deve farlo o se valgono eventuali altri corsi che potrebbe aver fatto all'estero.



Quando si richiede la licenza in Italia devi avere il REC.
Per quanto riguarda le contaminazioni dei cibi nelle lavorazioni è un problema di informazione.... :? Mi spiego: da me passano numerosi stagisti provenienti dalle scuole professionali, ce ne fosse uno, nonostante siano freschi di studio, che osservano le regole basilari per una corretta manipolazione degli alimenti.... :evil: gusci di uovo vicino agli alimenti da consumare crudi....taglieri utilizzati più volte senza disinfezione....alimenti sanguinolenti vicino a salumi...... :x :x :x è un continuo riprenderli perchè si rendano conto di quanto possano essere pericolose le contaminazioni alimentari :evil: :evil:
Ho risolto, in parte, mettendo un grande poster in cucina con le principali contaminazioni, dalla banale salmonella fino al rota virus e addirittura il botulino.... :wink: Sono terrorizzati da come sia facile contaminare un piano di lavoro.... :twisted: e stanno più attenti :P :P
...Anche se l'ultimo l'ho cacciato a calci in culo perchè pretendeva di sanificare i banchi lavoro con l'aceto :shock: " come gli aveva insegnato il prof. a scuola" :x :x
...peccato che aveva in mano la bottiglia di aceto di Jerez invecchiato da 2 mila dollari.... :twisted: :twisted:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da Yoda il 06 feb 2012 20:08


fulvia ha scritto...peccato che aveva in mano la bottiglia di aceto di Jerez invecchiato da 2 mila dollari.... :twisted: :twisted:


E che ci fai con quello???
Sostituisci il Vescovo e lo usi come Sacro Crisma per ungere i ragazzi Vigevanesi??? 8) 8)

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da PDM il 06 feb 2012 20:33


Un requisito professionale e' anche quello di aver lavorato per 24 mesi,negli ultimi 5 anni,anche in modo non continuativo,con mansioni che hanno a che fare con la preparazione di alimenti,presso un titolare che abbia il requisito professionale.

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