Argomento complesso e spinoso.

Io non credo all' antipolitica, ma nemmeno a questa politica.
E' evidente che, nei decenni, la politica si è così distaccata dai cittadini che rappresenta da avere perso il senso della realtà.

I cittadini sono estremamente disamorati (e sono super soft), ma la politica non cambia.
In questo modo non ci si accorge che le uniche due strade a cui si arriverà sono

1) Una rivoluzione
2) La totale apatia

Cosa è peggio? Non lo so.

Sicuramente il messaggio "tagli economici a Camere e Quirinale non si possono fare perchè la Costituzione ne garantisce autonomia gestionale" è più una lapide sulla politica italiana che una dichiarazione gestionale.
Esiste una cosa chiamata referendum costituzionale... scommettiamo che l'affluenza sarebbe abbastanza elevata?
Per cui non lo si fa.

Detto questo, ieri la mia ragazza parlava con una sua collega francese che le diceva: beati voi che avete Monti!
E' proprio vero che l'erba del vicino...

donAttilio ha scritto
Secondo voi, i comuni cittadini (non politici), sono più infastiditi/scocciati/delusi della POLITICA o dei POLITICI ???

)

Giusto per darti un'idea piccola e banale , ti direi che se per una fortuitissima e altrettanto remota ipotesi , un evento catastrofale tipo la caduta di un meteorite delle dimensioni giuste giuste per non fare ulteriori danni collaterali, si abbattesse su una piccolissima e ben identificata zona della Capitale in una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo e pure il Quirinale e il Vaticano tanto per non farci mancare nulla.... beh.. credo che gli Italiani tornerebbero ad amare visceralmente la politica....

Yoda ha scritto una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo

E' questa la parte più di fantascienza...

franferrari ha scritto

Yoda ha scritto una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo

E' questa la parte più di fantascienza...

...basterebbe che quel giorno ci fosse una votazione sull'aumento delle diarie...

io sono infastidito (per non dire schifato) dai politici e della politica per come la intendono i suddetti ossia: farsi le leggi ad personam, mettere "al sicuro" i lori figli, nipoti, pronipoti, amanti, puttanelle, etc mentre il paese va alla deriva senza guida nè prospettive per il futuro.

Di fondo credo che un grosso cambiamento auspicabile, per riavvicinare noi cittadini, sia anche solo il fatto che si esca dalla logica del "politico di mestiere".
Non ha senso.

Avrai fatto qualcosa nella tua vita prima? Operaio, Impiegato, Libero Professionista... Ecco, finito un mandato torna a farlo!

Anche a livello provinciale invece ci sono un sacco di personaggi che vivono di politica (e come ci vivono).
Una assurdità.

manufood ha scritto

franferrari ha scritto

Yoda ha scritto una particolarissima occasione che vedesse riuniti in seduta congiunta Camera e Senato al gran completo

E' questa la parte più di fantascienza...

...basterebbe che quel giorno ci fosse una votazione sull'aumento delle diarie...

io sono infastidito (per non dire schifato) dai politici e della politica per come la intendono i suddetti ossia: farsi le leggi ad personam, mettere "al sicuro" i lori figli, nipoti, pronipoti, amanti, puttanelle, etc mentre il paese va alla deriva senza guida nè prospettive per il futuro.

E' un gatto che si morde la coda (e detto da me... )

Entrare in politica dà dei privilegi e dei guadagni (più o meno leciti e ufficiali) troppo invitanti.

Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.

Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato.

Perché non si può?

Perché sono i politici stessi a mantenere gelosamente e preservare il loro stato di casta, e quindi un "volontario" sarebbe la mela marcia che disturba il loro ménage: non lo lascerebbero mai entrare.

E via così...

Mi dite come è possibile anche solo sperare che un giorno arrivi a governare un politico veramente onesto e disinteressato?

Chi ha frequentato da ragazzo, mosso da ideali magari utopici, ma pur sempre da ideali, anche solo le sezioni giovanili dei partiti sa bene che, se ha voluto mantenere la propria onesta' intellettuale, le proprie idee, i propri principi,ha dovuto cercare altro...
Nel mondo Italiano delle politica devi amalgamarti.
Devi con mansueta pacatezza portar borse, lustrare culi, e non proseguo...
Se ti va bene SEI DENTRO, se no aria!
I volontariato la cricca affosserebbe in un nanosecondo.
Certo che alcune figure che hanno fatto procedere il nostro Paese con sacrificio e coraggio oggi ne abbian di piedi da tirare la notte..
Detto questo, io credo che nel marasma, figure credibili e serie esistano. Abbiamo fortunatamente avuto, negli ultimi anni,presidenti della Repubblica che ci han salvato in corner, le cui parole ancora mi inorgogliscono.
Certo che l'eta' media sta sugli 83.4 anni... e poi?
E poi c'e' la coscenza civica di un Popolo stanco ma pronto ancora a fare scelte. Spero davvero che non si rnunci a scegliere. Non si giunga al menefreghismo, se no siamo fottuti davvero.
Venendo da fuori, mi accorgo che noi italiani acquistiamo, quando viviamo in terre lontane, per scelta o necessita', un forte nazionalismo, che quando siamo qui non ci appartiene. E' un nazionalismo alla francese, non alla cinese...
Mi spiego, vediamo il positivo del Bel Paese e non esasperiamo piu' il negativo, come quando ci viviamo dentro (i cinesi vedono SOLO il loro paese-o, meglio, son cstretti a vederlo come il migliore/se no gli taglian le gambine/- come Terra Perfetta del Bengodi. Nelle scuole, fin da bimbi, l'educazione civica e lo studio del Partito li rendono ciechi all'esterno e critici verso esso.Quel poco che filtra e' "cinesizzato" dai media, benche'pian piano si vada verso l'apertura, che io ritengo non avverra'comunquw a breve).

Siamo un popolo pieno di risorse, che potrebbe ottenere, con un buon governo(se ci rileggessimo i testi antichi?)moltissimo, sfruttando le enormi ricchezze di questa terra.

Sta a noi cercare di cambiare. Non credo con rivoluzione ne' astensione. Siam da sempre stati il paese del"in medio stat virtus". Il cambiamento credo maturera', perche' se no non si procedera', con gradualita', come e' stato quasi sempre.

PS Dal fondo si puo' solo risalire, vediamola positivamente

miciagilda ha scritto... Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.

Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato....

Se così fosse avremmo in politica solo chi può permettersi di vivere di rendita o avere attività economiche che proseguono mentre ci si dedica alla politica.

Gli stipendi e le indennità ai parlamentari e, per estensione a tutti coloro che si dedicano all'attività politica (in regioni, comuni, ecc.) sono stati pensati con l'intento di consentire a tutti (ricchi e poveri) di essere eletti e poter pensare al bene comune.

Esempio personale.
Mai eletto a nessun livello, ma in passato impegnato anche direttamente nelle elezioni comunali del mio paese (12.000 abitanti).
Sono lavoratore dipendente, non vivo di rendita: se dovessi essere eletto sindaco, l'indennità sarebbe inferiore allo stipendio che percepisco. Posso farlo? No, non posso economicamente permettermelo. Ancor di più se fosse senza alcuna indennità.

Purtroppo, il politico di professione è la conseguenza di un sistama economicamente immobile: se mi impegno nell'attività politica nel periodo tra i 25 e i 45 anni, dedicando il tempo per la corretta gestione della cosa pubblica, dopo non riuscirò ad inserirmi nel mondo del lavoro.
Se sono lavoratore dipendente, avrò tralasciato per mancanza di tempo le occasioni di fare carriera professionale, se sono libero professionista avrò mancato di farmi conoscere nel mio campo di attività.

Ergo: sono costretto a diventare "politico di professione" , andando a occupare poltrone degli enti pubblici, per continuare a ricevere una retribuzione. Quello che all'inizio può essere spirito di servizio per il bene comune, dopo diventa necessità per il proprio reddito.

Come dice Miciagilda è il gatto (o il cane? ) che si morde la coda.

ric.bos ha scritto

miciagilda ha scritto... Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.

Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato....

...
Gli stipendi e le indennità ai parlamentari e, per estensione a tutti coloro che si dedicano all'attività politica (in regioni, comuni, ecc.) sono stati pensati con l'intento di consentire a tutti (ricchi e poveri) di essere eletti e poter pensare al bene comune.

...
Quello che all'inizio può essere spirito di servizio per il bene comune, dopo diventa necessità per il proprio reddito.

Come dice Miciagilda è il gatto (o il cane? ) che si morde la coda.

E allora, cacchio?! Ogni volta che dico "cane" qualcuno mi corregge con "gatto", se dico "gatto" arrivi tu col "cane"...

Io, Miciagilda: dico "gatto"!


Ok, ragionamento che fila: quindi stipendio (stipendio normale e basta). Ci sto.

In Italia in particolare, chi va avanti con il prefisso "anti", rischia poi di scivolare nel paradosso dei paradossi.
Anche in questo caso, mi viene come il sospetto che qualcuno, dell'antipolitica che è sicuramente un fenomeno non solo italiano, ne faccia una "professione"...
diventando automaticamente anche lui un "politico"!

fracina ha scritto Abbiamo fortunatamente avuto, negli ultimi anni,presidenti della Repubblica che ci han salvato in corner, le cui parole ancora mi inorgogliscono.

Osti....questi me li sono persi...

Prova un po' a ricordarmeli....

Ah siiii.....
Napolitano...Scalfaro...Cossiga...
Ehhh...gente veramente di statura....

Yoda ha scritto

fracina ha scritto Abbiamo fortunatamente avuto, negli ultimi anni,presidenti della Repubblica che ci han salvato in corner, le cui parole ancora mi inorgogliscono.

Osti....questi me li sono persi...

concordo con Yoda.

per il resto ce ne sarebbero di cose da fare ne elenco solo 3:

1) ridurre il numero dei "nostri rappresentanti" alle camere,
2) ridurre le loro retribuzioni ad un livello normale,
3) trasparenza in quello che viene da loro speso/dei privilegi di cui godono.

queste 3 misure farebbero rinascere negli Italiani la speranza. sarebbe un primo segnale ma ieri in parlamento hanno congelato già solo la riduzione del numero dei parlamentari...

Vabbè, dai, c'è stato anche Pertini...

Ma non è il presidente della repubblica, il problema

Ciampi dove lo metti? Secondo me e'stato un bene ci fosse lui in certi momenti neri.
E Napolitano non e' Pertini, ma ha chiarito il concetto di Paese a qualcuno che lo aveva scordato, facendo qualche cappellata, ma tant'e'.
Non mi riferivo agli altri che citi, in pasrticolare il picconatore buonanima non era...sulle mie frequenze

fracina ha scrittoCiampi dove lo metti? Secondo me e'stato un bene ci fosse lui in certi momenti neri.
E Napolitano non e' Pertini, ma ha chiarito il concetto di Paese a qualcuno che lo aveva scordato, facendo qualche cappellata, ma tant'e'.
Non mi riferivo agli altri che citi, in pasrticolare il picconatore buonanima non era...sulle mie frequenze

Non saprei, fracina...
Certo l'istituzione rappresenta l'unità del paese, e mi sta bene...
Il fatto che sia un po' gerontocratica, e che soprattutto sia sempre o quasi sempre frutto di un inciucio temporaneo, vista la maggioranza qualificata...
Per il resto, l'attuale inquilino del Colle tutto sommato mi piace, e lo ammiro proprio perché riesce a rappresentare anche chi (come me) non ha la sua stessa storia politica...

Ho letto tutti gl'interventi, trovandone molti (nel bene e nel male), a mio avviso "realistici".

Però . . . però, mi sembra di capire che se vogliamo liberarci dei politici non affidabili (MOLTI), dobbiame sperare che capiti quello ipotizzato da Yoda: CADUTA DI UN METEORITE sul Parlamento e Senato quando sono tutti riuniti.

Aggiungo io: preoccupiamoci di avvisare quelli onesti (POCHI) di non recarsi alle sedute nei giorni previsti della "CELESTIALE LIBERAZIONE".

ric.bos ha scritto

miciagilda ha scritto... Quindi chi entra in politica spesso non lo fa per una "vocazione", per un ideale o per difendere gli interessi dei cittadini, ma solo per il proprio benessere.

Per assurdo l'unica soluzione sarebbe che si facesse politica solo per volontariato....

Se così fosse avremmo in politica solo chi può permettersi di vivere di rendita o avere attività economiche che proseguono mentre ci si dedica alla politica.

Gli stipendi e le indennità ai parlamentari e, per estensione a tutti coloro che si dedicano all'attività politica (in regioni, comuni, ecc.) sono stati pensati con l'intento di consentire a tutti (ricchi e poveri) di essere eletti e poter pensare al bene comune.

Esempio personale.
Mai eletto a nessun livello, ma in passato impegnato anche direttamente nelle elezioni comunali del mio paese (12.000 abitanti).
Sono lavoratore dipendente, non vivo di rendita: se dovessi essere eletto sindaco, l'indennità sarebbe inferiore allo stipendio che percepisco. Posso farlo? No, non posso economicamente permettermelo. Ancor di più se fosse senza alcuna indennità.

Purtroppo, il politico di professione è la conseguenza di un sistama economicamente immobile: se mi impegno nell'attività politica nel periodo tra i 25 e i 45 anni, dedicando il tempo per la corretta gestione della cosa pubblica, dopo non riuscirò ad inserirmi nel mondo del lavoro.
Se sono lavoratore dipendente, avrò tralasciato per mancanza di tempo le occasioni di fare carriera professionale, se sono libero professionista avrò mancato di farmi conoscere nel mio campo di attività.

Ergo: sono costretto a diventare "politico di professione" , andando a occupare poltrone degli enti pubblici, per continuare a ricevere una retribuzione. Quello che all'inizio può essere spirito di servizio per il bene comune, dopo diventa necessità per il proprio reddito.

Come dice Miciagilda è il gatto (o il cane? ) che si morde la coda.

Tutto verissimo Ric, ma da sognatore mi verrebbe da dire:

Se tu fossi stato eletto sindaco e ti fossero stati garantiti reintegrazione nel posto di lavoro e stipendio, lo avresti fatto?
Io si!

Se sei stato così bravo da avere una carriera che a 30 anni ti garantisce una RAL a 6 o 7 cifre, queste ti vanno riconosciute.
Se fino a 40 anni hai solo fatto il portaborse NO!

Ver che per il libero professionista potrebbe essere più delicato, ma anche lì dipende da quanto sei affermato o meno (come giro di affari intendo).

Un discorso molto simile ad esempio viene fatto per i distaccati sindacali, che ricevono uno stipendio sempre proporzionato a quanto percepivano dalla azienda di provenienza.

Se lo schema funzionasse anche le aziende non percepirebbero come un affanno avere un post vacante da "conservare".